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lunedì 31 gennaio 2011

“Pazzo scatenato” è Peppe Iodice, al “Ridotto” di Salerno


MIEI SCRITTI


LA RECENSIONE
DI MARIA SERRITIELLO

E’ ritornata al “Ridotto” di Salerno, dopo la pausa natalizia, la stagione “Che Comico 2010-2011” con l’esibizione di Peppe Iodice in “Pazzo scatenato”, uno spettacolo scritto dallo stesso artista, con la collaborazione di Nello Iorio e Lello Marangio. La rappresentazione si è tenuta al Teatro Delle Arti, lo spazio polifunzionale della città, per ospitare sul palco, oltre al divertente comico, anche Raoul, la bravissima spalla di Iodice e l’orchestra Intellett Waller Band. Lo spettacolo ha fatto il suo debutto a Salerno e per l’anteprima, ospiti in sala, sono stati presenti, oltre agli autori Nello Iorio e Lello Marangio, anche Pippo Pelo, conosciutissimo presentatore di Radio Kiss Kiss, il Patron del “Premio Charlot”, Claudio Tortora e l’attuale giovane direttore, Gianluca Tortora. Lo spettacolo, che ha incontrato il favore del pubblico, si articola intorno ad una trovata scenica, semplice, efficace e credibile. Peppe Iodice annuncia ai presenti che non sa se lo spettacolo può avere inizio, in quanto sua moglie è stata trasferita d’urgenza in ospedale, per far nascere la loro prima figlia. Subito tra il comico e gli spettatori si crea una corrente di simpatia, la nascita è vista come un evento straordinario della natura, per cui tutto va in secondo ordine, poco manca che qualcuno dei presenti gli intimi di abbandonare il palco per accorrere dove è necessario che sia. In effetti la trovata non si discosta molto dalla realtà, il fatto è veramente successo, solamente in tempi sfalsati e cioè , tre giorni prima del debutto, Iodice è divenuto papà, ma questo lo si apprenderà solo nel finale, tra gli applausi e gli auguri della platea. Ecco, stabilita la corrente di simpatia, l’arguto comico, nella serata al “Delle Arti”, in scena fa quello che vuole, tenendo presente come modello di riferimento Sofia, la sua piccola, a cui dovrà mostrare ed insegnare come vanno le cose del mondo. Non ha scelto, così pare, un buon momento per nascere, la piccola e Peppe - Padre fa entrare nella sua comicità il peggio o almeno quello che è più soggetto nei giorni nostri alla satira. Sfilano, allora, avvenimenti, personaggi della politica, dello spettacolo, quello e quelli che condizionano ogni giorno il nostro modo di vivere. Tutto ciò viene detto senza sermoni, Iodice è il filosofo del pensiero semplice, la litania delle cose che non vanno, con lui, è un approccio popolare , difatti usa uno stile diretto e a volte infarcito di parole non troppo regolamentari, ma onestamente sono proprio quelle a suscitare risate di gusto. Affida, poi, un suo momento liberatorio a satireggiare gli intellettuali che, come si sa, sono il bersaglio sistematico negli spettacoli del comico, si direbbe una vendetta seriale. Sia Iodice, che i suoi amici di scrittura: Nello Iorio e Lello Marangio, hanno un vecchio conto da saldare con la “casta intellettuale”che al momento della formazione giovanile dei tre, si deve supporre, ha evidenziato, senza troppi scrupoli, il loro essere ragazzi di periferia, con il conseguente e derivato disagio. In sala ce ne dovevano essere molti se l’applauso, a sottolineare la performance, è stato più caloroso degli altri interventi comici. Va detto, infine, che lo spettacolo è ben calibrato, due tempi nei quali spiccano gli interventi di Raoul, spalla alla Fantozzi, che canta, balla e si traveste, pur di portare acqua allo show e gli intermezzi musicali della band.



Peppe Iodice



Nel ’95 è uno dei monologhisti protagonisti di “Seven show” (Italia 7). · Nel ’96 è secondo a “Riso in Italy”. · Nel ’97 vince il Premio Charlot · Nello stesso anno prende parte alla fiction tv “IL Commissario Raimondi”(Canale 5), diretto da Paolo Costella, con Marco Columbro. · Nel ’98 debutta come autore teatrale in “Tintura di Iodice” di cui è anche il protagonista. · Nel’ 99 debutta al Premio Massimo Troisi con “Cuori in pigiama” commedia teatrale di cui è autore e protagonista. Vince il Premio De Lise come migliore autore . · Nel 2000 è uno dei protagonisti di “Ribelli per caso” film diretto da Vincenzo Terracciano e pluripremiato in numerosi festival europei. · Nel 2002 debutta al teatro Diana di Napoli, diretto da Maurizio Casagrande in “Quiz Shock” di cui è autore e protagonista. · Nel 2003 è il topo nello spot della Sky tv. Nello stesso anno è uno dei protagonisti del film “23” diretto da Duccio Forzano. In uscita nel febbraio 2004. · Nel 2004 è uno dei partecipanti alla trasmissione Zelig Off in onda su canale 5 con il personaggio di “Birillo”. Nel 2005 è autore e protagonista dello spettacolo teatrale “I fratelli Karamazov…senza permesso di soggiorno”, regia di Claudio Insegno, che ha debuttato al Teatro Diana di Napoli. · Nell’edizioni 2007-8, ospite fisso della trasmissione TV “Number Two”, su Telenapoli e Canale 34. Nel 2007 Zelig. 2008 Debutta in Zelig Off



Maria Serritiello
www.lapilli.eu

domenica 30 gennaio 2011

Maggiorenni a sedici anni? Lidia Ravera e Sabino Acquaviva dicono no




SEDICENNI


FONTE:TISCALI NOTIZIE
DI PAOLO SALVATORE ORRU'

Maggiorenni a sedici anni? Il sogno dei minorenni. L’incubo di molti genitori. La proposta l’ha fatta il Popolo delle libertà. Brontolano a sinistra, centrosinistra, centro e qualche vescovo. Qualche mugugno lo si registra anche a destra e nel centrodestra. E al di là dei soliti schieramenti politici come butta? “A 16 anni - commenta il sociologo Sabino Acquaviva - la personalità dei ragazzi non è ancora formata e, molto spesso, non è neppure equilibrata”. Per questo “rendere indipendente una persona che non è ancora totalmente matura mi ripugna”. Fino a tre decenni fa la maggiore età si raggiungeva a ventuno anni. "Probabilmente era meglio così: oggi si dà in mano ad un diciottenne un’auto e poi succede quel che succede. Vogliamo che la maggiore età si raggiunga a 16 anni? Allora perché non a cinque, a dodici o a due. E’ un’idea folle: a guadagnarci sarebbero solo le fabbriche di automobili e i partiti che sostengono l’idea”, dice il sociologo.La proposta, fatta quando ancora non si è spenta la lunga eco del caso Ruby, la diciassettenne che ha ballato, insieme a qualche altra dozzina di starlet ultra diciottenni, il Bunga Bunga in casa di “Silvio” è stata rimandata, con certo imbarazzo, a data da stabilire dal capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto: “La questione non è urgente”. Meno impacciato è l’approccio al problema di Gaetano Pecorella, giurista, deputato del Pdl, ex avvocato del premier e ora di Emilio Fede che, in una recente intervista al Mattino, ha sostenuto che l’età per diventare maggiorenni è troppo alta “per la maturità raggiunta dai giovani … un conto è avere rapporti con una dodicenne, un conto con una diciassettenne e nove mesi”. Il ruggito dell'onorevole Pecorella non spaventa l’Italia dei Valori: “No, per favore, anche il Lodo Ruby no” hanno fatto sapere in giro.Secondo, Lidia Ravera, giornalista dell’Unità, autrice con Marco Lombardo Radice del romanzo Porci con le ali (uno scorcio sulla vita dei "fratelli minori" del sessantotto), una legge così è utile solo a Silvio Berlusconi “perché così il presidente del Consiglio non pagherebbe per i suoi vizietti”. Ma per la scrittrice il ragionamento non deve fermarsi alle litanie di rito. “I nostri giovani hanno problemi terribili di precarietà e disoccupazione: il 25 per cento non ha lavoro e molti giovani inoccupati sono talmente rassegnati che un impiego neppure lo cercano”. Il problema di abbassare o innalzare l’età di due anni è talmente “fatua” che la Ravera si rifiuta di prenderla in considerazione: “In quest'Italia che va a rotoli, in quest’Italia dove i giovani vanno via di casa a 35 anni perché non hanno soldi per mantenersi il governo propone di farli cominciare a quindici anni a essere maggiorenni? Ma dai … ma se non riescono ad esserlo neanche a quaranta. Politici da operetta: è indegno che qui si discuta l'ennesima legge ad personam. Siamo stanchi: scrivetelo ... ”. Scritto.Al di là delle implicazioni politiche del “Lodo SalvaPuttanieri” e “Decreto Mille Escort” (così hanno chiamato la proposta i fantasiosi adepti di internet), è giusto che un adolescente possa essere dichiarato maturo a sedici anni? Singolare la risposta che ha dato l’Iran al quesito: secondo il regime di Mahmud Ahmadinejad le bambine (è davvero difficile parlare in questo caso di donne) sono mature a nove anni, i ragazzini, invece, possono gestire la loro vita a quindici. Nelle Samoa Americane (territorio non USA) e nell’isola di Man (solo per i maschi) l’età della saggezza si raggiunge a 14 anni. Se dovessero passare le norme proposte dal Pdl il Paese si allineerebbe alle leggi che regolano la materia in Kyrgyzstan, Scozia, Turkmenistan Uzbekistan e Cuba. A El Salvador i maschi sono maggiorenni a 25 anni ... e le donne? Dato non pervenuto.

Il professor Lanzani: "Abbiamo creato una retina artificiale funzionante, un giorno servirà a curare la cecità"


RICERCA SCIENTIFICA




FONTE:TISCALI NOTIZIE
DI ROBERTO ZONCA

E’ firmata dal Dipartimento di Neuroscienze e Neurotecnologie (Nbt), dal Centro di Nanoscienze e Tecnologie dell'Istituto Italiano di Tecnologia (Cnst - Iit Polimi) e dal Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano la messa a punto del prototipo della prima retina artificiale al mondo perfettamente funzionante. Il team di ricercatori, alcuni dei quali freschi di dottorato (Diego Ghezzi, Maria Rosa Antognazza e Erica Lanzarini), è stato coordinato dal professor Guglielmo Lanzani, fisico e professore associato presso il Politecnico di Milano e dal collega Fabio Benfenati. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature Communications, è partito dalla necessità di voler trovare una rimedio ai problemi legati al malfunzionamento della retina umana. La soluzione è giunta unendo una miriade di altissime competenze che ha permesso di sviluppare una retina artificiale che consiste in un'interfaccia tra le cellule nervose e un materiale organico semiconduttore chiamato rr-P3HT:PCBM. Questo, sebbene al momento sia stata fatta esclusivamente una dimostrazione in vitro, mima il processo a cui sono deputati i fotorecettori presenti nella retina: capta gli impulsi luminosi, li converte in segnali elettrici e li invia al cervello attraverso il nervo ottico. Su questa importante notizia abbiamo intervistato il professor Lanzani, coordinatore dello studio.Come si è giunti alla creazione di questa retina artificiale?
“Non è stato un caso. Siamo arrivati a creare questa ‘protesi’ attraverso una programmazione precisa. Abbiamo usato dei semiconduttori organici, materiali artificiali creati in laboratorio - a base di carbonio -, che risultano essere molto simili alle sostanze che si trovano in natura. L’uso di questo materiale garantisce una biocompatibilità maggiore, in quanto soffice e leggero e flessibile: in caso di un’integrazione in una protesi potrebbe presentare notevoli vantaggi. Questi materiali vengono solitamente usati nelle celle fotovoltaiche, e hanno pertanto la naturale capacità di assorbire la luce per poi creare delle cariche elettriche: fenomeno alla base della stimolazione dei neuroni. La prima cosa che abbiamo fatto è stata studiare la compatibilità dei neuroni, depositandoli e facendoli crescere sul nostro semiconduttore organico. Così facendo abbiamo visto che i nostri neuroni crescono bene, cosa non del tutto scontata. In un secondo momento abbiamo stimolato otticamente il semiconduttore organico e notato che il segnale luminoso veniva trasformato in un segnale elettrico: siamo riusciti a far vedere la luce ai nostri neuroni”.Quale sarà il prossimo passo?
“Ora abbiamo fatto una ‘prova di concetto’, dimostrando che utilizzando questi materiali e il trasporto ionico del liquido in cui i neuroni vivono, si riesce a realizzare questa interfaccia quindi a foto stimolare i neuroni. Una protesi vera e propria la realizzeremo in seguito: dovrà essere più grande e di materiale maggiormente flessibile: alla fine studieremo la biocompatibilità inserendola in un topo”.Quando potrebbe esser disponibile sul mercato?
“Parlare di un inserimento sul mercato è prematuro. Se tutto andrà bene serviranno alcuni anni. Prima dobbiamo studiare la biocompatibilità nel suo complesso, inserendo la retina in un topo, e poi dovremo trovare un modo per ingegnerizzare il dispositivo, rendendolo bio-mimetico. A quel punto sarà indispensabile trovare un contatto con dei colleghi specializzati in chirurgia oculare. La nostra come si evince è una ricerca estremamente multidisciplinare”.Chi usufruirà di una di queste retine artificiali potrà riacquistare una vista “normale”?
“Questo è molto difficile da stabilire. Oggi non siamo in grado di sviluppare una retina artificiale capace di svolgere le complesse funzioni di una retina biologica. Anche con le protesi al silicio più moderne si riesce al massimo a distinguere delle lettere retroilluminate: niente più che sagome. C’è una strada complessa ancora da percorrere e per farlo è necessario un lavoro congiunto di fisici, chimici, ingegneri e psicologi. In sintesi si dovrà cercare di comprendere il meccanismo della visione, ancora poco chiaro. Noi siamo comunque riusciti a dimostrare che i nostri materiali sono in grado di visualizzare, sebbene in teoria, anche delle immagini a colori. Come queste possano esser poi trasmesse al cervello è tutto da chiarire”.Anche un non vedente che non abbia subito danni al nervo ottico?
“E’ il nostro obiettivo finale. Noi speriamo di arrivare un giorno a questo importante risultato. E’ stato così per l’orecchio: i primi impianti erano molto rudimentali e facevano distinguere vagamente i rumori, adesso siamo arrivati ad una risoluzione del suono quasi uguale a quella naturale. Per la visione è molto più complicato, ma confidiamo nel riuscire negli anni a sviluppare un occhio bionico in grado di eguagliare o persino superare le capacità del suo corrispondente biologico”.Questa retina artificiale avrà una “vita illimitata” o rischia il deterioramento?
“Rischia un deterioramento, ma si dovrà capire in che modo. Posso dire che le celle fotovoltaiche organiche hanno una vita media di 10 anni. In questi dispositivi c’è però un elettrodo, che noi abbiamo sostituito con il liquido ionico: confidiamo sia un’idea vincente. Sono ottimista, dico che spero che le nostre retine artificiali possano vivere almeno 10 anni”.Si può migliorare questo dispositivo? Qual è il suo sogno?
“L’ostacolo più grosso è relativo alla comprensione del meccanismo della visione e alla codifica delle informazioni da mandare al cervello. Il dispositivo ideale, che cercheremo di fare, è una retina artificiale completa in cui abbiamo una distribuzione spaziale dei fotorecettori simili a quelli della retina naturale. Questa segue una geometria particolare che si chiama log-polare: cercheremo di riprodurre il tutto in una retina artificiale e per comprenderne meglio il funzionamento la installeremo in un robot”.I risultati da voi ottenuti potranno esser utili anche in altri campi?
“Sì, quello della retina è l’impiego più immediato, ma ne esistono molti altri. L’ocpogenetica, area emergente delle neuroscienze che mira a servirsi della luce per stimolare le aree neuronali, potrebbe un giorno servirsi dei risultati da noi ottenuti per curare le malattie del sistema nervoso”.I tagli alla ricerca interessano anche le vostre strutture? Con quali conseguenze?
“Sono un docente del politecnico di Milano e direttore del Centro di Nanoscienze e Tecnologie dell'Istituto Italiano di Tecnologia, nel politecnico di Milano. Come Iit siamo un’isola felice: Iit è un esperimento italiano che effettua ricerca in maniera differente, e in cambio di questo abbiamo un livello di finanziamento adeguato. Come politecnico di Milano le cose cambiano e i tagli sono pesantissimi: di fatto non abbiamo più agenzie a cui rivolgerci per i finanziamento nazionale. Esiste qualcosa per i finanziamenti regionali, ma la situazione è realmente difficile. Speriamo che questo ultimissimo studio possa darci una mano. Il nostro Paese sforna ottimi ricercatori: alcuni scelgono di andare all’estero, perché trovano condizioni di lavoro migliori altri restano e accettano di combattere contro mille difficoltà che distolgono dagli obiettivi principali. Confidiamo nei politici e nella possibilità che presto possano considerarci una risorsa in cui investire”.Che cosa manca alla ricerca italiana per potersi confrontare con il mercato internazionale?
“Le risorse umane di certo non mancano. Il problema è la carenza dei finanziamenti, ma questo è assodato. Sentiamo inoltre la mancanza di una struttura, di una organizzazione intorno alla ricerca che, se anche è vero in Italia esiste, è spesso mal funzionante: io devo combattere con una burocrazia assurda, che va contro ogni mia esigenza e sembra fatta appositamente per non farmi lavorare. All’estero questi problemi non esistono. Negli Stati Uniti, in Inghilterra e soprattutto in Finlandia, in periodi di crisi, il governo investe nella ricerca, mentre da noi accade esattamente il contrario”.I privati credono sufficientemente nella ricerca italiana?
“Ci sono alcune grosse industrie che investono sulla ricerca, ma sono veramente pochissime. Il problema è che il tessuto industriale italiano è composto principalmente da piccole e medie imprese che non investono nella ricerca in quanto non hanno prodotti ad alta tecnologia. Quelle poche che avrebbero interesse ad investire hanno spesso paura, scoraggiate anche dalla eccessiva burocrazia”.

sabato 29 gennaio 2011

Al teatro Ridotto di Salerno "Mino Abbacuccio"


TEARTO RIDOTTO

Stasera alle 21 e domani 19,15 al Teatro Ridotto di Salerno
Mino Abbacuccio(Premio Charlot 2010)
in
"Ride male chi ride primo"


Mino Abbacuccio è il comico campano di 26 anni che si è aggiudicato il premio " Vado al Massimo" intitolato a Massimo Troisi e inserito nel circuito "Bravo Gazie!" la Champions League della comicità.

Grazie alla sua verve e alla sua simpatia, il giovane campano ha fatto incetta di premi, portando a casa anche il premio della critica e quello del pubblico.
Vado al Massimo ha segnato l'ultima serata della manifestazione E... state a Pignola, giunta alla XX edizione e curata dall'associazione culturale Il Focolare.
Abbacuccio ha vinto anche il Premio d'Arte Umoristica nel 2007 e il Premiotto Volante nell'ambito del premio Massimo Troisi 2009 e il 2010 il Premio Charlot

La "Tarlotteria" dei "Tarli" di Salerno


TEATRO "GENOVESI SALERNO

I TARLI IN "TARLOTTERIA"


Da sabato 8 gennaio a domenica 6 febbraio 2011, il sabato alle 21.15 e la domenica alle 19.00,
presso il Teatro Genovesi,
la Compagnia dell'Eclissi presenta

"I TARLI" in "Tarlotteria"

spettacolo di cabaret in due tempi con Gianfranco Casaburi, Marino Cogliani, Giancarlo Coppola, Enzo Tota


"Lo spettacolo lo proponete voi,
secondo il vostro gusto e le vostre preferenze.

Gli spettatori sorteggiati ad inizio spettacolo hanno la facoltà di scegliere, tra i pezzi che proponiamo nella BROCHURE, quelli che preferiscono che I TARLI rappresentino.

Affianco al titolo di ogni pezzo abbiamo riportato una piccola legenda che ne riassume in maniera volutamente enigmatica il contenuto.

Per noi rappresentano il meglio del meglio del repertorio del gruppo, ma attenti… scegliete bene!!!"

I TARLI
Nato nel 1978 al Teatro Sangenesio di Salerno, il gruppo “I Tarli” ha al suo attivo diversi spettacoli nelle reti Rai e Mediaset e soprattutto presso il mitico Folk Studio di Roma e lo Zelig di Milano. I Tarli non si limitano a “far ridere” come interpreti di comicità ma scrivono essi stessi i loro spettacoli. In repertorio figurano infatti ben dieci spettacoli originali, scritti e rappresentati dai quattro, laureati tre in giurisprudenza ed uno in matematica, accomunati da una antica amicizia e dalla passione per la musica ed il teatro. Al centro di gag, battute e scenette d’attualità, la satira di costume, la satira politica e quant’altro fa parte della migliore tradizione del cabaret.

Teatro Comunale "Giuseppe Verdi" Salerno



ALESSANDRO HABER, ALESSIO BONI, GIGIO ALBERTI

"ART"

DI YAMINE REZA
REGIA DI GIAMPIERI SOLARI

da mercoledì 26 a domenica 30

La commedia solleva la questione dell’arte e dell’amicizia, ruotando attorno tre amici di vecchia data: Serge, Marc e Yvan. Serge, assecondando la sua passione per l’arte moderna, ha acquistato un dipinto molto costoso intorno al quale ruoterà il dibattito dei tre amici sul significato dell’arte astratta in paragone ad arti più rappresentative e tradizionali. Sotto la superficie, la commedia con estrema ironia esplora con estrema ironia la profondità e la complessità dell’amicizia.

Rifiuti in mare


IL MARE PULITO UN DIRITTO




L'ODORE DEL MARE E NON IL CATTIVO ODORE SULLE SPIAGGE SALERNITANE

MA LE RAGIONI C'ERANO E HANNO IL NOME DI:
Giovanni Melluso, Generoso Schiavone, responsabile della Gestione acque per i depuratori della Regione Campania; Vincenzo Mettivier; Antonio Tammaro; Antonio Recano; Gaetano De Bari; Claudio De Blasio, tecnico degli impianti del Commissariato per l'emergenza rifiuti in Campania e Leonello Serva, ex sub commissario per i rifiuti della Regione Campania. Marta Di Gennaro, ex braccio destro dell'ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, è stato concesso il beneficio dei domiciliari. Ed ancora ai domiciliari anche Mario Lupacchini, dirigente del settore Ecologia della Regione Campania; Corrado Catenacci, ex prefetto ed ex commissario straordinario per l'emergenza rifiuti; Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del ministero dell'Ambiente; Enrico Foglia e Gabriele Di Nardo

Le accuse a vario titolo sono di associazione a delinquere, traffico illecito organizzato di rifiuti, smaltimento illecito di rifiuti, scarichi non autorizzati di rifiuti, disastro ambientale e falso ideologico in atto pubblico.

Mondo è stato e mondo sarà, diceva mia nonna


LETTERATURA

“Mentre ch’er ber paese se sprofonna
tra frane, teremoti, innondazioni
mentre che so’ finiti li mijioni
pe tura’ un defici’ de la Madonna
Mentre scole e musei cadeno a pezzi
e l’atenei nun c’hanno più quadrini
pe’ la ricerca, e i cervelli ppiù fini
vanno in artre nazzioni a cerca’ i mezzi
Mentre li fessi pagheno le tasse
e se rubba e se imbroja a tutto spiano
e le pensioni so’ sempre ppiù basse
una luce s’è accesa nella notte.
Dormi tranquillo popolo itajiano
a noi ce sarveranno le mignotte.

Gioacchino Belli

Giuseppe Francesco Antonio Maria Gioachino Raimondo Belli (Roma, 7 settembre 1791 – Roma, 21 dicembre 1863) è stato un poeta italiano. Nei suoi 2200 sonetti in vernacolo romanesco raccolse la voce del popolo della Roma del XIX secolo.

Chissà se Bondi lo sa


SPOT ARTE

NON PRENDERSI CURA DELL'ARTE E' COME BUTTARLA VIA

POMPEI CROLLA.....



E NOI CI OCCUPIAMO........

venerdì 28 gennaio 2011

Rifiuti: arrestati Di Gennaro e Catenacci, percolato in mare


CRONACA

FONTE:ANSA.IT

Sversato direttamente in depuratori finiva in acque costiere

Nel corso delle indagini che hanno portato all'arresto di 14 persone, accusate di associazione per delinquere, truffa e reati ambientali, tra le quali l'ex vice di Guido Bertolaso alla Protezione Civile, Marta Di Gennaro e il prefetto Corrado Catenacci, ex commissario straordinario per i rifiuti in Campania, e' emersa l'esistenza di un accordo illecito tra pubblici funzionari e gestori di impianti di depurazione campani che ha consentito, per anni, lo sversamento in mare del percolato (rifiuto liquido prodotto dalle discariche di rifiuti solidi urbani), in violazione delle norme a tutela dell'ambiente. Il percolato veniva immesso senza alcun trattamento nei depuratori dai quali finiva direttamente in mare, contribuendo ad inquinare un lunghissimo tratto di costa della Campania, dal Salernitano fino al Casertano.

“Opere in Camera”, nel cuore della Salerno moderna


MIEI SCRITTI
DI MARIA SERRITIELLO


CAMERA DI COMMERCIO SALERNO

Opere in Camera”, una collezione d’arte nel cuore della Salerno moderna, è stata una pregevole iniziativa della Camera di Commercio della città salernitana. Lo storico palazzo, progettato da Arturo Gasparri a metà degli anni Dieci, luogo della realtà culturale e sociale della città e della provincia, ha aperto il suo spazio al pubblico per rendere partecipe la comunità, della propria collezione d’arte. Il progetto dà il via ad un’area museale, non più concepita come spazio destinato alla curiosità di pochi studiosi ma indirizzata a rendere fruibile un patrimonio artistico e a concepire tale spazio come forza motrice di nuove iniziative, specchio della città che si va prefigurando. “…Da sempre nel cuore della città moderna, della Salerno, che negli anni Venti si avviava ad una nuova realtà urbanistica, pulsa il battito di un patrimonio di figure, di segni, di colori che parlano della nostra identità….”dice Augusto Strianese, presidente della Camera di Commercio di Salerno. Così il Palazzo in alcuni ed intensi periodi dell’anno ( Natale, Pasqua, Maggio-Monumenti) apre, e così in seguito, le porte della storica sede di Via Roma, per mostrare al pubblico la sua collezione di dipinti e di sculture, contribuendo, così, al processo di sinergia culturale, che da qualche decennio ridisegna la realtà salernitana. La collezione esposta tratteggia con i dipinti di: Gaetano Esposito, Raffaele Tafuri, Ulisse Caputo, Giuseppe Avallone, Pietro Scoppetta, Pasquale Avallone, Salvatore D’Acunto, Antonio Ferrigno, Angelo Della Mura, Alfonso Grassi e delle pittrici Olga Napoli, Isabella Greco, Elvira Martinez y Cabrera, Olga Schiavo per citarne alcuni, una Salerno fin de siècle. Tra le 149 tele a disposizione della raccolta, delle quali molte in restauro, troneggiano quelle dell’insigne poeta salernitano Alfonso Gatto e quelle del Maestro Mario Carotenuto, anch’egli gloria e vanto vivente di Salerno. L’elemento più significativo della Camera è il salone di rappresentanza abbellita dalle sei tele di Pasquale Avallone, che ne impreziosiscono lo spazio. Insomma, qui riunito c’è il meglio della produzione degli artisti cittadini, che la Camera di Commercio, nel tempo, intelligentemente, ne ha fatto raccolta.

L’evento è stato curato dal Prof .re Massimo Bignardi, il coordinamento generale, invece, è stato del Dott. re Raffaele De Sio e le consulenze sono state a cura di Giada Caliendo e Annunziata Cirillo. Art Directo: Enzo Bianco.

Maria Serritiello
www.lapilli.eu

giovedì 27 gennaio 2011

Nessun Dio li ha protetti





Nessun Dio li ha protetti

Senza colore
e rosso il sangue,
Senza parole
e alte sono le voci.
Sui muri ruvidi
scarnite scritte,
nelle celle mattone su mattone
i corpi che già muoiono.
Nessun Dio
li ha protetti…

Maria Serritiello

Opatija 17-7-2010

La risiera di San Saba

Prigioniera
Anch’io!
I miei fratelli polvere,
i miei fratelli cenere,
i miei fratelli,
arroventato forno.
Ultime scintille,
pietre inerti
e terra sopra di loro.
Abbandonata la casa,
i miei fratelli
abitano per sempre
la risaia di San Saba.

Maria Serritiello

Trieste 16-7-2010

Nota:In estate ho visitato la Risiera di San Saba, a Trieste,l'unico campo di concentramento in Italia ad avere il forno crematorio.La visita mi ha sconvolto e mi ha ispirato due poesie.E' il mio contributo a questa giornata...

Giorno della Memoria




Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

Il testo dell'articolo 1 della legge così definisce le finalità del Giorno della Memoria:

"La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati"

La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (nota con il nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.

Il 27 gennaio il ricordo della Shoah, cioè lo sterminio del popolo ebreo, è celebrato anche da molte altre nazioni, tra cui la Germania e la Gran Bretagna, così come dall'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7 del 1º novembre 2005.

In realtà i sovietici erano già arrivati precedentemente a liberare dei campi, Chełmno, e Bełżec, ma questi campi detti più comunemente di "annientamento" erano vere e proprie fabbriche di morte dove i prigionieri e i deportati venivano immediatamente gasati, salvando solo pochi "sonderkommando".

Tuttavia l'apertura dei cancelli ad Auschwitz, dove 10-15 giorni prima i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con sé in una "marcia della morte" tutti i prigionieri abili, molti dei quali morirono durante la marcia stessa, mostrò al mondo non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento del lager (anche se è doveroso dire che due dei forni crematori situati in Birkenau I e II furono distrutti nell'autunno del 1944).

In Italia sono ufficialmente più di 400 le persone insignite dell'alta onorificenza dei Giusti tra le Nazioni per il loro impegno a favore degli ebrei perseguitati durante l'Olocausto.

PRIMO LEVI (Torino, 31 luglio 1919 – Torino, 11 aprile 1987)







mercoledì 26 gennaio 2011

Uccide l'ex convivente e poi si toglie la vita


CRONACA


FONTE.ANSA.IT

Tragedia a Salerno. L'uomo non accettava la separazione e la donna intendeva denunciarlo per stalking

Ha ucciso la sua ex convivente dalla quale aveva avuto anche una figlia, una ragazzina che ha 13 anni. Poi si e' puntato l'arma alla testa ed ha fuoco. La tragedia e accaduta al culmine di un violento litigio, dove Antonio Farina , 46 anni, salernitano, senza fissa occupazione, non ha esitato a fare fuoco con una pistola calibro 38, regolarmente dichiarata, sull' ex compagna, Elettra Rosso, 45 anni, uccidendola all'istante. Poi si e' sparato. Soccorso dagli operatori del 118 e' stato trasportato in ospedale, dove nel pomeriggio e' deceduto nel reparto di rianimazione del Ruggi d'Aragona.

La tragedia si e' consumata stamani all'interno dello studio legale di un noto avvocato salernitano, dove la vittima lavorava come segretaria da qualche mese. Elettra Rosso, come ogni mattina, si recava di buon ora nello studio legale al primo piano di via Giambattista Niccolini, una traversa del lungomare Colombo. La donna ha suonato il citofono per farsi aprire il portone. L'avvocato che era gia' a lavoro, dopo aver risposto al citofono, ha aperto il portone d'ingresso dello stabile, lasciando socchiusa la porta dell'appartamento.

Poi si e' recato nel suo studio. La vittima che era in compagnia dell'ex convivente e' entrata nell'appartamento, ma nel corridoio la discussione, forse gia' iniziata per strada, e' diventata sempre piu' accesa. Poi all'improvviso i colpi d'arma da fuoco. Al legale non e' rimasto che telefonare al 118 e ai carabinieri. Per la donna, raggiunta da tre proiettili che si sono conficcati nella testa, alla nuca e tra le spalle, non c'e' stato nulla da fare.

Per l'uomo il disperato trasporto in ospedale, dove e' spirato nel pomeriggio. Da quanto si e' appreso i due avevano interrotto la relazione da qualche mese. Lui non si era mai rassegnato a chiudere un rapporto dal quale era nata una figlia, oggi tredicenne e che viveva con la madre. Pare che negli ultimi tempi Antonio Farina, fosse diventato assillante con la sua ex compagna, mettendo in atto anche dei dispetti che stavano inducendo la vittima a denunciarlo per stalking.

"IO SONO"


EVENTO IN FACEBOOK- SOCIETA' USA E GETTI


Donne dicono NO! In questa settimana su Facebook
"IO SONO"

Da Lunedì 24 gennaio alle ore 0.30 - 31 gennaio alle ore 23.30

Questa sarà una settimana importante (dal 24 al 31 gennaio 2011) , in tutta Italia donne organizzaranno sit-in, dibattiti, cortei o assemblee pubbliche, flash mob per palesare con forza il nostro NO a questo sistema di compravendita delle donne, allo sfruttamento del corpo femminile.. richiedendo che siano riaffermati i nostri diritti come donne: diritto al lavoro ed all'auto-determinazione.

In questa settimana possiamo far senti...re la nostra voce anche attraverso Facebook... come?

La proposta di Società Usa e Getta è: sostituire la vostra foro profilo con foto di donne valorose, intellettuali e combattenti, che hanno lottato per i diritti delle donne in Italia.

Questo gesto ha lo scopo innanzitutto di comunicare la nostra identità come donne capaci di affermarsi con caraggio ed intelletto, ma anche di rinnovare la nostra memoria storica, ricordarci che il diritto al voto, il diritto al lavoro, alle libertà individuali, alla libertà di vestirci come vogliamo e non in riferimento ad un ruolo che ci da la società o un uomo ... sono diritti conquistati, spesso a caro prezzo, da Donne!

Alcune famose.. altre rimaste più in sordina... ma donne, che abbiamo il dovere morale di ricordare, e continuare la loro opera in loro onore.


Tutte unite per ringraziare queste grandi donne, e portare avanti ciò che loro hanno iniziato.

Contemporaneamente potete aggiornare il vostro status con la frase "Io sono.... "

Vi proponiamo:

- "Io sono Rita" in onore di Rita Levi Montalcini
- "io sono Dacia" in onore di Dacia Maraini
- "Io sono Oriana" in onore di Oriana Fallaci
- "Io sono Sibilla" in onore di Sibilla Aleramo
- "Io sono una suffragetta" ricordando le suffragetet
- "Io sono una partigiana" ricordando le partigiane





Meeting-Siamo fatti di cibo



EVENTO GRATUITO


giovedì 27 gennaio · 17.30 -
Palazzo Sant'Agostino - Salone Bottiglieri - Via Roma, 106 - Salerno

Creato da Informa - Ecologia del benessere, Dario Rago


Il tema dell'alimentazione è uno dei più trattati dai media, dai talk show alle trasmissioni di carattere scientifico, ma molto raramente capita che venga affrontato uno degli aspetti fondamentali della nutrizione: il nostro rapporto di dipendenza con il cibo.

Non è un caso, infatti, che gran parte delle diete falliscano e il tasso di obesità, anche nei bambini purtroppo, sia in forte aumento, come in aumento costante sono anche ...i casi di anoressia, bulimia e gli altri disturbi del comportamento alimentare.

Il nostro rapporto con il cibo è notevolmente condizionato da fattori:

Psicologici

L’alimentazione è il primo bisogno ed il primo piacere dell’individuo ed in essa sono contenuti sentimenti ed emozioni legate ad azioni primordiali, come la suzione ad esempio, che trasferisce al corpo del neonato non solo i principi nutritivi del latte ma anche l’affetto, i sentimenti, il rapporto, l’appartenenza con la mamma. Abbiamo imparato in tenerissima età a “nutrirci” di questo ed è di fondamentale importanza considerarlo nell’iniziare il percorso.

Relazionali
Il cibo è relazione, con la famiglia con gli amici, negli affari.

Culturali / sociali
Il cibo è tradizione, è cultura, rappresenta talvolta uno status sociale, è immagine, è linguaggio.

Personali
Il cibo usato per ingrandire un corpo che ha bisogno di lanciare un messaggio. Un corpo obeso può significare tante cose: imporre la presenza, occupare spazio, autoaffermazione, paura di crescere, parare i colpi, riempire dei vuoti, minacciare, paura di dare, ecc.

Di questo ci occuperemo nel convegno Siamo “fatti” di cibo e grazie alla collaborazione di figure professionali quali il dott. Catello Parmentola – psicoterapeuta, la dott.ssa Mariarosaria Galdi – nutrizionista, il dott. Giuseppe D’Aquino – psichiatra, psicoterapeuta specialista in DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare – anoressia, bulimia, binge eating) e il dott. Ferdinando Pellegrino – psichiatra, psicoterapeuta, presidente della commissione scientifica di Informa, siamo certi di fornirti nuovi utilissimi strumenti per coltivare il tuo benessere.

La redazione di Informa - Ecologia del Benessere e lo staff di Alexa Wellness Club saranno lieti di accoglierti al Salone Bottiglieri di Palazzo Sant'Agostino Giovedì 27 gennaio alle 17:30

NB: Sarà rilasciato l'attestato di partecipazione a nome del presidente del corso riportante le ore di formazione.




E' morto a 91 anni Mario Scaccia



LUTTO


FONTE:LA REPUBBLICA.IT
DI ROSARIA AMATO


Era ricoverato al Gemelli dalla fine di dicembre, per un piccolo intervento, poi sono sopraggiunte una serie di complicazioni, e la fine. L'ultimo spettacolo, al Teatro Arcobaleno di Roma, è stato "Interpretando la mia vita". In scena da 70 anni, è stato un grande interprete dei classici e dei contemporanei, da Moliere a Miller. Al cinema ha recitato con Blasetti e Risi

È morto stanotte, al Policlinico Gemelli di Roma, l'attore Mario Scaccia, uno dei maestri del teatro italiano, protagonista anche di una lunga lista di film d'autore. Aveva appena compiuto 91 anni, il 26 dicembre. Era stato ricoverato prima di Natale per un piccolo intervento ma poi, a causa di una serie di complicazioni, non è più uscito dall'ospedale. L'ultimo spettacolo che ha messo in scena, al teatro Arcobaleno, è in effetti un addio, un tributo a tutta la sua vita intitolato appunto "Interpretando la mia vita", tratto dall'omonimo libro di memorie scritto dallo stesso attore.

Scaccia, nato a Roma nel 1919, inizia presto la sua carriera di attore, come si legge nella biografia pubblicata sul suo sito ufficiale 1 (che include anche un blog molto frequentato dai fan dell'artista): "Appena reduce della seconda guerra mondiale s'iscrive nel 1946 all'Accademia d'Arte Drammatica di Roma, per poi esibirsi nel 1948 con la compagnia di Anton Giulio Bragaglia al Teatro Ridotto di Venezia". In effetti, confessò molto più tardi in un'intervista, all'Accademia aveva corso il rischio di non essere preso: "Dovetti partire per la guerra d'Africa dove ero ufficiale e organizzavo spettacoli per gli altri soldati. Quando sono tornato ho deciso di tentare con l'Accademia, ma non ero nell'elenco dei partecipanti alle selezioni e non mi avrebbero mai preso, però incrociai Silvio D'Amico e gli dissi che venivo dal Marocco: mi dovettero prendere
per forza, ero un reduce".

Finita l'Accademia, prosegue la biografia ufficiale di Scaccia, "inizia quindi una vera attività professionale, dividendosi fra teatro leggero e teatro di prosa, recitando accanto ad attori come Vittorio Gassman, Macario, Lamberto Picasso, Memo Benassi, Isa Pola, e Nino Besozzi. Nel 1961 costituisce con Franco Enriquez, Valeria Moriconi e Glauco Mauri la celebre Compagnia dei Quattro".

Il repertorio di Scaccia è quanto mai ampio: ha recitato tutti i classici, Moliere, Goldoni, Lonesco, Pirandello, Courteline, Feydeau, O'Neill, Stoppard, Arthur Miller. Tra i personaggi che gli furono più cari Polonio in Amleto, Shylock nel Mercante di Venezia, Fra Timoteo nella Mandragola, e il Chicchignola di Petrolini, suoi grandi cavalli di battaglia. Al cinema ha interpretato numerosi film di Alessandro Blasetti, a partire dai primi anni '50, ma ha anche recitato con Luigi Zampa, DIno Risi, Pasquale Festa Campanile, Alberto Lattuada, Elio Petri, Mauro Bolognini, Steno, Lina Wertmuller. L'ultima interpretazione sul grande schermo è stata Gabriel, nel 2001, con la regia di Maurizio Angeloni.

Molti l'hanno definito come l'erede di Petrolini, ma in effetti Scaccia è stato molto di più, un uomo di teatro e di spettacolo nel senso più completo del termine, rimasto sul palcoscenico fino alla fine. Come tutti i grandi attori, in effetti aveva annunciato il ritiro moltissime volte. In un'intervista del 2007 dichiarò sconsolato: "Il teatro non c'è più perché non c'è più il pubblico". Ma poi aggiunse: "Purtroppo io vivo di teatro". Si è allontanato in effetti dall'ultimo spettacolo in scena, un mese fa, solo per andare in ospedale. Pensare che aveva annunciato un parziale ritiro dalle scene ("Reciterò solo nella mia città, a Roma", aveva detto) già quando aveva compiuto 78 anni, lamentando quanto le tournée fossero faticose per lui: "Per i vecchi non c'è posto", si era lamentato. Ma poi era in scena regolarmente, e non solo a nella capitale.

Una carriera davvero lunghissima: "Sono salito sulla scena per la prima volta a 3-4 anni. - aveva confessato in un'intervista a Repubblica - Mia zia, filodrammatica, aveva bisogno di una bambina, e io avevo i capelli lunghi". Una carriera anche piena di soddisfazioni e di successi, eppure, raccontava sempre l'attore, "per il teatro mi sono venduto la casa più volte". Nonostante il cinema e anche la televisione: Scaccia fu anche una protagonista della grande stagione degli sceneggiati della Rai. Ma negli ultimi anni della sua vita parlava assai male del piccolo schermo: "Non guardo mai la televisione. Non c'è mai niente di interessante". Del resto anche il giudizio sul teatro negli ultimi anni era sconsolato: "E' uscito dalla porta di servizio e non si sa che fine abbia fatto. Quello che lo sostituisce non è teatro".

I suoi 90 anni vennero festeggiati con una festa memorabile al Teatro Valle, a Roma: anche in quell'occasione Scaccia annunciò l'ennesimo addio al palcoscenico, sostenendo che non avrebbe potuto "recitare con il bastone". Alla sua città fu sempre molto vicino: le sue maschere romane sono state definite "una grande metafora sui mali dell'uomo, sulle sue debolezze, contraddizioni e confusioni". Di Roma accettava tutto, anche gli aspetti negativi. All'intervistatore che, qualche anno fa, gli ricordava la sporcizia per le strade della capitale, replicava: "Ma deve essere sporca. Roma non è mai stata dei romani: anche ai tempi di Marziale era la capitale del mondo ed era sporca".



I Boschi Raccontano:2°concorso internazionale di narrativa e fotografia narrante dei Picentini (Sa)




2°CONCORSO INTERNAZIONALE DI NARRATIVA E FOTOGRAFIA NARRANTE
CATEGORIA SCUOLE

26 GENNAIO 2011
AULA CONSILIARE COMUNE
CASTIGLIONE DEI GENOVESI(SALERNO) ORE 10,00

CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEGLI ALUNNI ALLA PRESENZADEI SINDACI DEI COMUNI PICENTINI

GIURIA NARRATIVA

DAVIDE RONDONE PRESIDENTE
RINO MELE
ROSSELLA TEMPESTA
LORENZA ROCCO CARBONE

GIURIA FOTOGRAFICA

MASSIMO BIGNARDI PRESIDENTE
MARCO ALFANO
PASQUALE DE CRISTOFARO
GIUSEPPE DI MURO

PRESIDENTE PREMIO: MARIAPIA D'ACUNTO TEDESCO
SINDACO DI CASTIGLIONE DEI GENOVESI: CAMILLO SORGENTE
DIRIGENTE SCOLASTICO ISTITUTO COMPRENSIVOSTALE A.GENOVESE: ANTONIO BOTTIGLIERO

NOTIZIE SUL SITO:CASTIGLIONE DEI GENOVESI

Castiglione del Genovesi è un comune italiano di 1.368 abitanti della provincia di Salerno in Campania

Il paese trae la sua attuale denominazione dal nome del filosofo ed economista Antonio Genovesi che qui ebbe i suoi natali, nel 1713. Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di San Cipriano, appartenente al Distretto di Salerno del Regno delle Due Sicilie.

Fino al 1862 era denominato Castiglione. Il nome venne mutato a seguito del Regio Decreto n. 935 del 1862.

Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia, ha fatto parte del mandamento di San Cipriano, appartenente al Circondario di Salerno.

Salerno, salvato cucciolo di cane sfruttato per accattonaggio





FONTE:WWW.SALERNONOTIZIE.IT




Importante operazione a tutela di un cucciolo di cane. Personale dipendente è intervenuto alla via Mercanti, dove un cittadino comunitario effettua l’accattonaggio utilizzando il piccolo animale.

Quest’ultimo versa in condizioni pietose, con chiari segni di sofferenza e malnutrizione, esposto al freddo pungente di questi giorni e senza che gli fossero offerti acqua e cibo.

La cosa che ha portato i vigili intervenuti a provvedere al sequestro del cane, come previsto dalle vigenti Ordinanze sindacali. Lo stesso è stato affidato momentaneamente ad un volontario, per il successivo ricovero presso un luogo idoneo.

Per quanto l’abbandono incontrollato dei rifiuti è stato sanzionato per euro 500,00 un cittadino non residente che trasportava e depositava sul nostro suolo pubblico i propri residui domestici.

Sono stati verbalizzati, ai sensi del Codice della Strada, quattro parcheggiatori abusivi. Le somme illegalmente percepite sono state sequestrate per poi sottoporle a confisca.

Sanzionate sei persone che effettuavano l’accattonaggio molesto. Appostate antistanti alcuni esercizi commerciali, in vari punti della città, importunava gli avventori degli stessi, con fastidiose richieste di danaro.

Per contrasto alle affissioni abusive nel mirino, a seguito di mirato controllo del territorio, è stato verbalizzato un attacchino, che affiggeva senza autorizzazione e fuori dagli spazi previsti, manifesti di natura commerciale.

Il Comando di Polizia Municipale
Salerno

Fonte www.salernonotizie.it

martedì 25 gennaio 2011


QUADERNO A QUADRETTI
RUBRICA DI MARIA SERRITIELLO

Tante parole sarebbero sprecate e non mi va di usarle per rimarcare l'ennesima incursione televisiva di Silvio Berlusconi.La verità è che la butta in "caciara" ogni volta, saltando l'etica e l'estetica di un presidente del consiglio della Repubblica italiana. S'ispira, nei suoi interventi, di dubbio gusto, alle sue trasmissioni trash. L'Italia sta affondando e la preoccupazione massima del presidente è di salvare l'onore di una igienista dentale, in una trasmissione televisiva. Che politico di classe, che statura morale!I padri della patria si stanno rivoltando nella tomba!
Si è perso il senso e la misura. Mi piace concludere con una riflessione del giornalista Vittorio Zucconi, nel suo intervento da New York, ad anno zero "Gli americani si chiedono come mai gli italiani sopportano una situazione del genere"
Ecco me lo chiedo anch'io....

lunedì 24 gennaio 2011

'Ce l'ho, ce l'ho, mi manca': Il Calciatori Panini Tour a Salerno


FIGURINE DELL'ALBUM PANINI





FONTE:BLOG DI SALERNO SU VIRGILIO
DI MASSIMO VECCHIO

Appassionati di Calciatori Panini, giovani ed adulti, ma anche semplici curiosi o nostalgici del 'Ce l'ho, ce l'ho, mi manca!' che fu, segnatevi la data sul calendario perché l'occasione è di quelle che difficilmente si ripeteranno a breve: 29 gennaio 2011 e 30 gennaio 2011, date in cui per una volta non servirà recarsi in edicola per acquistare bustine di calciatori, ma basterà raggiungere Piazza Cavour per poter assistere di persona al 'Calciatori Panini in Tour' che sarà, per l'appunto, ospitato a Salerno a fine mese.
Una manifestazione dal titolo 'Storie, giochi e figurine per scambiarsi un'unica, grande passione' che celebra i primi 50 anni dei mitici Calciatori Panini ed un gigantesco stand che raggiungerà ben 40 piazze di città italiane nel periodo che va dal 17 gennaio 2011 al 27 marzo 2011. Giovani animatori accoglieranno il pubblico, intrattenendo bambini e ragazzi con giochi e concorsi a premio. Sarà anche possibile scambiare figurine tra collezionisti e addirittura con gli addetti della Panini, riuscendo così magari a completare il proprio album; presente inoltre un’area dedicata alla storia dell’Azienda, con pannelli e video esclusivi.

"Il Calciatori Panini Tour 2011 a Salerno, in piazza Cavour, il 29 e 30 gennaio
Manifestazione - Salerno centro
Periodo: 29/01/2011 - 30/01/2011
Orario: 10.30
Da sabato 29 a domenica 30 gennaio, dalle 10.00 alle 21.00, Il Calciatori Panini Tour 2011 fa tappa a Salerno in Piazza Cavour con la manifestazione "Storie, giochi e figurine per scambiarsi un’unica, grande passione".
Per gli appassionati sarà allestito un padiglione Panini dove gli ospiti verranno coinvolti nei divertenti Giochi a Quiz, potranno scambiare le loro figurine Calciatori e avranno la possibilità di scoprire la storia della mitica Collezione Calciatori grazie alla mostra per il 50° anniversario Panini.

Simpatia e antipatia, la prima impressione è quella che conta


PSICHE E DINTORNO

Che vita sarebbe se non ci fossero le amicizie, gli amori, i viaggi, lo sport e il lavoro? E perché con alcune persone entriamo subito in sintonia, mentre con altre subentra un’antipatia che porta inevitabilmente all’allontanamento?Ciò che determina molto spesso la natura dei legami è la prima impressione. Dal primo incontro, dal primo istante di conoscenza vengono messi in atto processi psicologici più o meno consapevoli, volti a costruire una rappresentazione della persona che si ha di fronte. Questa rappresentazione sarà il nostro modello di riferimento per inferire cosa ci si può aspettare da quella persona e su come impostare l’interazione con lei.La prima impressione è fondamentale anche perché spesso è l’unica possibilità che abbiamo per entrare subito in contatto con la persona che ci interessa o per far capire agli altri chi siamo e quanto valiamo. L’opinione di chi c’incontra per la prima volta si basa su una serie limitata di informazioni, come il linguaggio del corpo o il modo di conversare, e spesso il modo in cui crediamo di presentarci differisce da quello in cui gli altri ci vedono.Una ricerca americana pubblicata su Nature Neuroscience afferma che, nonostante una persona sconosciuta di fronte a noi ci invii messaggi e informazioni ambigue, non passa molto tempo prima di sentirci in grado di dare un giudizio e di concludere se la persona ci piace o meno. Gli autori di questa ricerca sono arrivati a tali conclusioni esaminando, attraverso sofisticate tecniche di neuroimaging, esclusivamente l’attività cerebrale dei partecipanti durante una prima interazione sociale.La risonanza magnetica funzionale ha "fotografato" un’attività significativa in due regioni del cervello, mentre i partecipanti erano impegnati a farsi le prime impressioni. La prima area cerebrale interessata era l’amigdala, coinvolta nelle valutazioni sociali basate sulla fiducia o sull'etnia di altre persone. La seconda era la corteccia cingolata posteriore, nota per il suo ruolo nelle decisioni di carattere economico e nel valore soggettivo assegnato a una ricompensa.Dalla ricerca si è potuto constatare come entrambe si attivino quando dando un’occhiata a qualcuno, decidiamo che tipo è (Corriere della Sera, 9 marzo 2009). Quando facciamo una nuova conoscenza si mettono in moto automatismi sia fisiologici, come abbiamo appena visto, sia psicologici.Da un punto di vista psicologico sono tanti i meccanismi che ciascuno può mettere in atto quando ha un nuovo incontro. Innanzitutto la persona che incontriamo viene categorizzata in modo automatico sulla base di tratti percettivi evidenti quali capelli, occhiali, colore della pelle, accessori d’abbigliamento. Questa operazione è del tutto automatica e inevitabile.A questo punto il percorso può prendere due strade: se la persona che abbiamo di fronte ha in qualche modo suscitato il nostro interesse approfondiremo il processo di elaborazione, altrimenti il processo si arresterà. Chiaramente maggiore è la motivazione ad avere una rappresentazione dettagliata della persona, più elevata sarà la quantità di risorse che il sistema cognitivo è disposto a dedicare a questa attività (Boca, Bocchiaro e Scaffidi Abbate, 2010).La prima impressione è come una fotografia e spesso rimane in modo indelebile nella nostra memoria. Oltre all’aspetto fisico, un altro elemento che influenza la nostra valutazione durante un primo incontro è legato alle esperienze passate. Infatti se in precedenza abbiamo avuto problemi con persone con determinate caratteristiche, il nostro istinto ci porterà immediatamente a rifiutare soggetti con peculiarità simili.È vero quindi che la prima impressione è importante per dare una prima valutazione, ma è riduttivo poter pensare di comprendere la profondità e la vera essenza di qualcuno nell’arco di poco tempo. Ciò vale ancora di più se consideriamo come le persone introverse abbiano meno chances di “colpire” l’altro rispetto a chi ha una personalità più aperta ed espansiva.È giusto quindi approfondire la conoscenza di chi si ha di fronte prima di catalogarlo con un cartellino, come “promosso” o “bocciato”, che ne fornisce il giudizio e il valore sulla base di pochi elementi. Spesso le prime impressioni seguono l’istinto e per questo motivo possono in alcuni casi rivelarsi più affidabili rispetto a prolungate valutazioni. D’altra parte al giorno d’oggi è frequente che le persone, per le più svariate motivazioni, costruiscano un’immagine attorno a sé che ne nasconde la vera essenza. È allora la seconda impressione che può rivelarsi la più giusta?

Dal 27 Gennaio a Salerno 'Sposi ma non solo'


LA NOTIZIA

FONTE:IL BOLG DI SALERNO SU VIRGILIO
DI MASSIMO VECCHIO

Salerno, dal 27 Gennaio 2010 al 30 Gennaio 2010, presso Centro Agroalimentare (Via Mecio Gracco).

'Sposi ma non solo: fervono i preparativi per la XVII edizione.

Tante novità e interessanti offerte aspettano i futuri sposi. La selezione finale per partecipare al concorso della sposa ideale è fissata per martedì 18 all’Hotel Mediterranea di Salerno.
La grande fiera di Salerno dedicata ai preparativi per le nozze si preannuncia carica di novità per gli espositori, ma soprattutto per il folto pubblico che solitamente affolla gli oltre quattromila metri quadri dei padiglioni fieristici di via Mecio Gracco, nella zona industriale di Salerno, che quest’anno potrà godere di ulteriori sconti e offerte promozionali se organizzerà il proprio matrimonio o un’occasione speciale scegliendo tra le mille proposte di Sposi ma non solo.
Quest’anno il salone espositivo, in programma dal 27 al 30 gennaio 2011, si avvarrà di numerose riconferme, ma tante saranno anche le nuove aziende che scelgono la vetrina, dedicata al matrimonio, più importante della provincia di Salerno, per presentare e promuovere al vasto pubblico della fiera novità, tendenze, tradizioni e curiosità per la cerimonia, la casa, le bomboniere e tutto quanto orbita intorno al giorno del sì…. per sempre.
A Sposi ma non solo, le aziende proporranno quest’anno sconti e promozioni speciali che daranno l’opportunità ai visitatori di poter risparmiare tempo e denaro, grazie alle offerte promozionali loro riservate. I futuri sposi organizzano ormai il matrimonio, tra uno stand e l’altro, armati di trolley e taccuini, per raccogliere brochure e cataloghi, annotare preventivi, idee e suggerimenti, valutando sconti e offerte, dialogando e verificando personalmente i prodotti e i servizi offerti, in un unico grande spazio,avvolti in un’atmosfera di bellezza, divertimento, spettacolo e … non solo.
Abbinato alla rassegna, torna il concorso di bellezza che eleggerà la sposa ideale del 2011. Grazie a Miss Sposi ma non solo la vincitrice dello scorso anno, la bella salernitana Annalisa Magliacano ha avuto l’opportunità di sfilare per importanti atelier di abiti da sposa, lavorare con Wedding Planner e condurre trasmissioni televisive in emittenti locali. Quest’anno il concorso è sponsorizzato da Pina Esposito Atelier, una delle più prestigiose griffe dell’alta moda sposa made in Salerno. La vincitrice avrà in premio uno dei bellissimi abiti della collezione Cerimonia firmata Pina Esposito e un book fotografico realizzato da Maurizio Viscido e sarà incoronata da Mister Italia 2011, il bel Miki Falcicchio.' (fonte: sposimanonsolo.it)
Per ulteriori informazioni o per essere aggiornati sul programma in via di definizione vi rimando al sito ufficiale della manifestazione al seguente indirizzo interenet: http://www.sposimanonsolo.it/ mentre di seguito, il video ufficiale di presentazione dell'edizione del 2011.

domenica 23 gennaio 2011

È morta Tullia Zevi, simbolo dell'ebraismo italiano



TULLIA ZEVI

FONTE:ITALIA NEWS.IT

Tullia Zevi (Milano, 2 febbraio 1919 – Roma, 22 gennaio 2011) è stata una giornalista e scrittrice italiana.



Tullia Zevi, giornalista e scrittrice, è morta oggi all’ospedale Fatebenefratelli, dove era ricoverata da qualche giorno.Avrebbe compiuto 92 anni il 2 febbraio. La Zevi, è stata una delle personalità più note ed autorevole dell'ebraismo, difatti per molti anni è sta il presidente dell'Ucei, l'Unione delle comunità ebraiche italiane.

In qualità di leader degli ebrei italiani, nel febbraio 1987, Tullia Zevi firmò con Bettino Craxi, la storica intesa delle comunità ebraiche con lo Stato italiano. Nel '92 il Presidente Scalfaro le conferì il titolo di Cavaliere di Gran Croce, la massima onorificenza italiana. Nel 2007, con la nipote Nathania Zevi, ha pubblicato la sua biografia “Ti racconto la mia storia. Dialogo tra nonna e nipote sull'ebraismo”. Appresa la triste notizia il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, ha dichiarato “Il rapporto che ho potuto intrattenere con lei personalmente mi ha permesso di apprezzare profondamente la limpida e ferma consapevolezza storica e posizione ideale, l'alto impegno civile e la squisita umanità e cultura”

Biografia

Discendeva da una famiglia della borghesia ebraica. Suo padre era un avvocato affermato ed un antifascista dichiarato.

Studiò filosofia all’Università di Milano e frequentò il Conservatorio. Quando in Italia vennero promulgate le leggi razziali contro la comunità ebraica, Tullia Zevi era in vacanza in Svizzera con la famiglia.

In seguito si trasferirono in Francia, dove Tullia Zevi continuò il suo percorso di studi alla Sorbona di Parigi. Quando anche in Francia si preannunciò l’inizio della guerra, emigrarono negli Stati Uniti. Zevi continuò a studiare all’università e suona l’arpa in maniera professionale in diverse orchestre. Fu in quel periodo che fece la conoscenza di Leonard Bernstein e Frank Sinatra.

A New York frequentava i circoli antifascisti e iniziò la sua professione di giornalista. Dopo la fine della guerra tornò in Italia insieme al marito, Bruno Zevi, un architetto e critico d'arte. Come corrispondente venne inviata anche al processo di Norimberga.

Per più di trent’anni – dal 1960 al 1993 – lavorò come corrispondente per il giornale israeliano Maariv, un’attività durante la quale scrisse anche sul processo di Eichmann a Gerusalemme. Inoltre collaborò con il settimanale londinese „The Jewish Chronicle“.

Dal 1978 fu vice presidente dell’UCEI, l’Unione delle comunità ebraiche italiane, del quale diventò presidente cinque anni dopo.

Nel novembre del 1992 fu la candidata italiana per il premio „Donna europea dell’anno“. Nello stesso anno l’allora Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, le assegnò il titolo di Cavaliere di Gran Croce, la massima onorificenza italiana.

Nel 1994 le è stato assegnato il Premio Nazionale Cultura della Pace, mentre nel 1998 è stata eletta membro della Commissione per l’Interculturalismo del Ministero dell’Istruzione e membro della Commissione Italiana dell’Unesco.

Nel 2007, insieme alla nipote Nathania Zevi, ha pubblicato la sua biografia, intitolata "Ti racconto la mia storia. Dialogo tra nonna e nipote sull’ebraismo".

Si è spenta a Roma il 22 gennaio 2011, all'età di 91 anni


sabato 22 gennaio 2011

Al Teatro “Giullare” di Salerno è di scena Filumena Marturano


TEATRO
RECENSIONE
MARIA SERRITIELLO








Per tutto il mese di gennaio, al teatro del “Giullare” di Salerno, va in scena “Filumena Marturano”, una delle commedie capolavoro, in tre atti, del grande Eduardo.

Andrea Carraro ne è il regista che nella messa in scena ha seguito pedissequamente le indicazioni del grande Maestro, annotate nella stesura del testo. Infatti Carraro dice “ la lettura del copione, mi ha riservato moltissime sorprese, soprattutto nell’esame delle didascalie, i commenti in parentesi sono preziose indicazioni per il percorso della preparazione dello spettacolo”. Il testo teatrale, noto a tutti, s’incentra sulla figura di “Filumena”, una donna di vita, che innamoratasi di Domenico Soriano, vive per venticinque anni nella sua ombra, ne cura gli interessi e gli mantiene la casa in ordine, come avrebbe fatto una moglie amorevole e fedele. In tanti anni non ha mai preteso nulla per sé ma lo pretenderà per i suoi tre figli, avuti da uomini diversi, di cui uno, senza rivelare chi, è figlio di Domenico Soriano.

Nel lavoro teatrale del “Giullare”, la donna che ha reso celebre la frase “Dummì, e figlie so piezz e’ core ”, è l’attrice salernitana Cinzia Ugatti. La sua è una “Filumena” non vociata, non estremamente popolare, come siamo stati abituati dalle varie interpretazioni, dalla prima di Titina De Filippo a quella di Regina Bianchi, passando per le “Filumene”, tutte salernitane di Regina Senatore, versione, apprezzata anche dal grande Eduardo, a quella di Anna Nisivoccia, sua figlia. L’interpretazione di Cinzia Ugatti è tutta rinchiusa nell’espressività del volto, mobilissimo, nella mutevolezza contenuta del corpo e nella recitazione sommessa. Alza la voce una sola volta, per redarguire, ragionevolmente, uno dei tre figli. Una Filumena-Cinzia, tutta incassata, intima, corporea, ripiegata sul suo personaggio ma con la forza che il ruolo le impone, in sintesi la Filumena che Eduardo avrebbe voluto, stando ai suoi appunti.

Vanni Avallone è Domenico Soriano, la sua interpretazione è stata accorta, precisa, attenta e misurata, si direbbe di scuola, perché consapevole di doversi confrontare con un personaggio, portato sulle scene, da un monumento del teatro italiano. Bravissimi tutti gli attori che hanno caratterizzato i personaggi minori ma di rilevante cornice: Antonietta Pappalardo, Carlo Orilia, Antonia Avallone, Cterina Micoloni, Rino Carola, Marco Oliviero, Rocco Giannattasio, Stefania Pisano, Alfredo Micoloni, Aldo Micoloni. Davide Curzio, che tra l’altro, presta la sua splendida voce, ad apertura di sipario, per introdurre la commedia, è l’avvocato Nocella, la sua è una piacevole interpretazione in lingua, inframmezzata da sorprendenti frasi dialettali, che hanno contribuito a creare una corrente di simpatia tra il pubblico ed il personaggio.

Suggestiva è la musica di sottofondo, un pezzo di Tony Esposito, scelta, opportunamente dallo stesso regista Andrea Carraro, per sottolineare in modo mirabile i passaggi più emozionanti della commedia. Trucco e costumi sono di Stefania Pisano, le luci, invece , di Virna Prescenzo l’assistenza alla produzione è di Vittoria Di Fluri.

“Filumena Marturano” è il primo lavoro della nuova stagione teatrale del “Giullare”che andrà avanti fino alla metà di giugno.

Il prossimo lavoro del mese di febbraio sarà “Appuntamento a Londra”di Vargas LIosa

Maria Serritiello
www.lapilli.eu

Al Teatro “Giullare” di Salerno è di scena Filumena Marturano

Al Teatro “Giullare” di Salerno è di scena Filumena Marturano

Niente pedaggi sulla Salerno-Reggio Calabria. Sul Gra esenzioni per i pendolari"




FONTE:ANSA.IT


Arriva il pedaggio sul grande raccordo anulare di Roma a partire dal primo maggio, ma non per i pendolari. A indicare questa necessita' e' stato il presidente dell'Anas Pietro Ciucci, in vista del decreto che a breve dovra' stabilire le tratte che saranno sottoposte a pedaggio. Ciucci ritiene necessario anche il pagamento su un tratto della Salerno-Reggio Calabria. Ma in serata il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli - dopo la forte levata di scudi da parte degli amministratori di Roma e del Lazio che hanno minacciato il ricorso al Tar - ha precisato la portata del provvedimento: Gra a pedaggio ma senza aggravi per pendolari (per ragioni di lavoro o studio) e nemmeno per chi usa il raccordo per spostarsi nell'ambito cittadino. Niente pedaggi, invece, sulla Salerno-Reggio Calabria. Tariffe, criteri, agevolazioni saranno decisi dal governo solo nelle prossime settimane.

venerdì 21 gennaio 2011

"Tu non c'eri" di Erri De Luca


IL LIBRO DI ERRI DE LUCA
"Tu non c'eri"



LA RECENSIONE
FONTE:LA REPUBBLICA-IL MIO LIBRO.IT


"Tu non c'eri", libro dello scrittore, diventa un cortometraggio.
L'opera dell'autore napoletano tradotta in immagini dall'ex alpinista Andrea Di Bari, ora diventato regista È la storia di un'arrampicata, che spiega il legame con la figura paterna.

Un libro come una pièce teatrale, o come una sceneggiatura. Tu non c'eri di Erri De Luca è botta e risposta, voce fuori campo, dissolvenza. Uscito a fine 2010 per le edizioni della libreria napoletana Dante & Descartes (pagg. 48, sei fotografie dolomitiche di Paola Porrini, euro 5) e già alla seconda edizione, il piccolo libro ha per sottotitolo "Scrittura per scene da un¿idea di Andrea Di Bari". Negli anni '80-90 Di Bari è stato uno dei più forti "climber" italiani. Vitale ed estroverso, l'arrampicatore ha avvicinato lo scrittore-alpinista. E salendo insieme per pareti e falesie gli ha raccontato la sua nuova vita di regista (con due film, il corto Fratelli e il medio Il talento di Fabio, ha vinto molti premi). Nel 2006, con Guido Friandra e De Luca, Di Bari scrive la sceneggiatura per un lungometraggio tratta da racconti dello scrittore: È acqua passata. «Quest'anno Andrea ce la farà» dice De Luca. Non si riferisce soltanto al film scritto insieme, ma anche al corto che Di Bari sta per girare da Tu non c'eri. «Tempo fa Andrea mi aveva raccontato la storia di due uomini in cordata. La storia di una scalata nella quale soltanto alla fine si scopre che uno dei compagni in realtà è morto, che è un fantasma». La storia è un dialogo tra padre e figlio.

Il figlio (nel libro l'Uomo) arriva in un rifugio di montagna alla fine della stagione. Seduto a un tavolo c'è "un anziano sulla sessantina" («Sono un anziano scrittore, e un anziano alpinista» dice De Luca): è il Padre. L'Uomo esce e attacca una via ferrata. Accanto a lui, slegato, sale il Padre. "Eccomi sulla tua traccia papà. Ho qualcosa da dirti" dice l'Uomo. Un Padre assente, un figlio cresciuto dalla madre e dal "premuroso estraneo". Un Padre nella lotta armata e poi in galera, morto di freddo in una baracca senza lasciare un saluto. Mentre salgono, ognuno espone le sue ragioni. L'Uomo accusa, il Padre si giustifica. Fino alla scena finale: "Mi nascerà un maschio. Voglio dirti che sarò padre" dice l'Uomo mentre il Padre inizia la discesa. "E gli darò il tuo nome". Alla fine, in due bellissime pagine, De Luca spiega il rapporto con suo padre.

«Me ne sono andato di casa a 18 anni, ma gli ultimi mesi di vita li ha passati con me. Non è stato un padre assente. Mi ha lasciato in eredità le sue passioni: libri e montagne» dice. Da un pò di romanzi De Luca parla di paternità, o meglio di assenza del padre. È orfano lo Smilzo di Il giorno prima della felicità come lo è il camoscio di Il peso della farfalla. «Aggiungerei anche In nome della madre. Forse è il fatto di non avere avuto figli» dice lo scrittore. In fondo, per scalate e lotta politica, il Padre è lei. È lei che si sente parte di quelli che in Tu non c'eri definisce "gli ammutoliti, che hanno perso il diritto e la volontà di parola"; è lei che, come il Padre uscendo di galera, lascia tutto, viaggia leggero e con i suoi romanzi di poche dense pagine invita i lettori a bagagli lievi.

Sa che il cinema può essere un fardello pesante? «In generale non mi piace l'idea di vedere le mie immagini ridotte a quel formato definitivo. In un libro puoi immaginarti colori, volti, voci. In un film no. Ma mi affido ad Andrea Di Bari, ho fiducia in lui».

Erri De Luca (Napoli, 20 maggio 1950) è uno scrittore, traduttore e poeta italiano

Recentemente definito "lo scrittore del decennio" dal critico letterario del "Corriere della Sera" Giorgio De Rienzo, è anche poeta e traduttore.

Nel 1968, a diciotto anni, raggiunge Roma, dove prende parte al Gaos (Gruppo di Agitazione Operai e Studenti), gruppo che fonderà Lotta Continua a Roma. Erri diventerà in seguito il responsabile del servizio d'ordine di Lotta Continua. Inoltre dichiarerà più di recente che al momento dello scioglimento di Lc (Rimini, 1976) non volle entrare in clandestinità e convinse il servizio d'ordine romano a seguire la sua stessa strada.

In seguito svolge numerosi mestieri in Italia e all'estero, come operaio qualificato, camionista, magazziniere, muratore. Durante la guerra in ex-Jugoslavia è autista di convogli umanitari destinati alle popolazioni. Studia da autodidatta diverse lingue, tra cui lo yiddish e l'ebraico antico dal quale traduce alcuni testi della Bibbia. Lo scopo di queste traduzioni, che De Luca chiama “traduzioni di servizio", non è quello di fornire il testo biblico in lingua facile o elegante, ma di riprodurlo nella lingua più simile e più obbediente all’originale ebraico.

Pubblica il primo romanzo nel 1989, a quasi quarant'anni: Non ora, non qui, una rievocazione della sua infanzia a Napoli.

Regolarmente tradotto in francese, spagnolo, inglese, tra il 1994 e il 2002 riceve il premio France Culture per Aceto, arcobaleno, il Premio Laure Bataillon per Tre Cavalli e il Femina Etranger per Montedidio. È del 1999 il libro Tu, mio.

Collabora a diversi giornali (La Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Manifesto, Avvenire, Gli Altri) e oltre ad articoli d'opinione, scrive occasionalmente anche di montagna.