Pagine

mercoledì 30 gennaio 2019

Anastasio,vincitore di X Factor 2018, è il giovane rapper campano

fonte : redazione TPI

Marco Anastasio ha 21 anni (classe ’97) e viene da Meta di Sorrento, dove vive con la sua famiglia.
Diplomato presso l’Istituto Agrario di Portici, discende da una famiglia di avvocati civilisti che inizia con il nonno Salvatore e continua tuttora con il padre Teodoro, il cui fratello Ernesto è giudice penale presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Si considera un tipo molto pigro, ma non lo reputa un difetto, bensì un pregio di cui va fiero.
Anastasio aveva fatto conoscere il suo stile al pubblico italiano già prima di X Factor 2018, attraverso il suo canale YouTube, dove sono raccolti i suoi primi singoli e videoclip, grazie ai quali ha conquistato una marea di visualizzazioni e condivisioni.
Tra i più “cliccati” una versione di Generale di Francesco De Gregori.
Della vita privata di Anastasio invece non si sa molto, anche se dal suo profilo Instagram,   si può capire qualcosa di più. Fidanzato? Pare di no.

E’ Marco Anastasio il vincitore di X Factor 2018, il famoso e fortunato talent musicale targato Sky giunto alla 12 esima edizione. Il rapper campano degli Under Uomini di Mara Maionchi ha sbaragliato la concorrenza e ottenuto la vittoria come da previsioni.
Una vittoria che era nell’ aria fin dall’ inizio quando il giovane concorrente ha stupito tutti con il suo rap e le sue grandissime doti di scrittura.
Scelta di partecipare al talent coincisa con quella di cambiare il suo nome d’arte “Nasta” a favore del suo cognome, commentando così la sua decisione, perché “Anastasio è il mio cognome, ed io vorrei essere semplicemente me stesso. La sincerità paga e io francamente non ho voglia di costruirmi un personaggio. Nasta era figo, Anastasio sono io”.


domenica 27 gennaio 2019

Nessun Dio li ha protetti di Maria Serritiello


Risiera di San Saba 
Triestre 
Italia


                  Nessun Dio li ha protetti

                 di Maria Serritiello

Senza colore
e rosso il sangue,
Senza parole
e alte sono le voci.
Sui muri ruvidi
scarnite scritte,
nelle celle mattone su mattone
i corpi che già muoiono.
Nessun Dio
li ha protetti…

Opatija  17-7-2010


sabato 26 gennaio 2019

Cerco Testimonial tra persone che hanno peso sociale







Appello di Maria Serritiello

Stanca ed esasperata dell'attuale clima sociale, sempre più vicino alla barbarie, cerco Testimonial ANDREA CAMILLERI, MAURIZIO DE GIOVANNI, MASSIMO CACCIARI, LA SENATRICE SEGRE, ROBERTO SAVIANO, DON ANIELLO MANGANIELLO E PERCHE' NO, SUA SANTITA' PAPA FRANCESCO, per dare voce alla sana dissidenza e per  lanciare un manifesto da firmare, da chi non può più stare in silenzio. Io credo che sia giunto il momento di far conoscere, a certi soggetti, che l'unica razza esistente è quella umana ed i diritti umani vanno rispettati sempre. CHI MI AIUTA?



venerdì 18 gennaio 2019

Ho un pensiero di Maria Serritiello




Di Maria Serritiello


Ho un pensiero,
che il cervello mi rode.
Ossessivo e solo si presenta
e mai un’assenza.
Comodo si distende e di me s’appropria.
Per tutta la giornata, vaga
e la notte infido ripara al mio fianco
e sentinella la veglia.

Ho un pensiero
che mi priva, mi svuota
e indifferente mi lascia
alla vita.
Più non mi leggo dentro
e più non vedo ciò
che intorno mi accade.
Sono una radica invecchiata
non la polposa frutta.
Eppure, intorno a me,
verde è la natura,
il mare si agita e si placa
e muove l’amore.

C’è un pensiero in me
che ogni giorno brutale cancella
la semplice mia poesia
sì che versi non colmano più
l’ umile quaderno di poeta.

Salerno 6-1-2019             Maria Serritiello



Concorso Fotografico “Professione Reporter di Antonio Serritiello –Memorial”,







Di Maria Serritiello
Dopo la viva partecipazione al Concorso Fotografico “Professione Reporter di Antonio Serritiello –Memorial”, per il secondo anno si ripropone e si invitano alla partecipazione quanti amano esprimersi, attraverso il medium fotografico. Il tema di quest’anno è il seguente:

                        UNO SCATTO, UNA STORIA

La partecipazione è gratuita e le modalità di adesione, a breve, saranno pubblicate sull’apposito sito:


L’organizzazione sarà curata dall’Associazione Spazio Up Arte con la direzione artistica del Maestro Armando Cerzosimo e del Lab Photo Print- Pietro e Nicola Cerzosimo.

Mostra e premiazione delle foto selezionate, da accurata giuria, si terranno il 16 giugno 2019

“Professione Reporter di Antonio Serritiello –Memorial” è l’evento fotografico, fortemente voluto dalla sorella, Maria, per ricordare la prematura scomparsa di Antonio, attraverso l’hobby che più l’interessava, unitamente alla musica e mantenuto vivo. Scrutava la città nei suoi vari aspetti, i personaggi che l’animavano, privilegiando gli ultimi, paesaggi di ampio spazio, il sociale, non trascurando di ritrarre situazioni comiche o scatti ironici. Insomma un vero innamorato del mondo che lo circondava, felice di poterlo fermare per sempre nel momento in cui si esprimeva.
Il tema di quest’anno è un invito a segnalare una storia che dietro allo scatto c’è e non importa se la stessa foto raccoglierà storie diverse da chi le leggerà, la lettura è soggettiva, ma è l’emozione che lo scatto emana, a fare la differenza.

A presto amici per notizie sulla 2° edizione Concorso Fotografico “Professione Reporter di Antonio Serritiello –Memorial”,








giovedì 10 gennaio 2019

Ciao Gemma, troppo pochi gli anni per morire


(+ 9-1-2019)

Come quest' immagine dovevano  essere i tuoi 8 anni, qui con noi, ma così non è stato ed in tutta fretta te ne sei andata, dove la vita sarà di fiori di luce e di gioia. Un angelo in più da ora, il cielo è in festa, ma a noi non resta che il dolore della tua perdita, la dura rassegnazione, il mesto andare avanti.

Non conoscevo Gemma Francesca Bruno di persona, ma avevo imparato  ad amarla attraverso i racconti di sua nonna Enzina, la dolce signora, che da circa due anni, mi aiuta a tenere in ordine la casa. Ho avuto in Lei, a pelle, una grande fiducia, una simpatia istintiva, il suo parlar corretto e la sua sensibilità mi indicavano che mi trovavo di fronte ad una persona eccezionale e così è stato.Mi sono affezionata a lei come ad una di casa, né potrò dimenticare le cure profuse al piccolo Jace quando per 4 giorni mi sono allontanata. Quante volte ho sentito il suo braccio sulla mia spalla per lenire la dolorosa mia perdita. Oggi al triste momento dell'accompagnamento ci siamo guardate e gli sguardi scambiati sono stati più eloquenti di ogni parola per dirci che anche questa volta non siamo riuscite a sconfiggere un male che ci rende sorelle. Cara Enzina, avrei voluto regalare alla piccola Gemma qualcosa che l'aiutasse a distrarla durante la chemio, non ho fatto in tempo ma forse questi pochi versi scritti alla notizia, li avrebbe graditi, mentre a noi ci ricorderanno tutto ciò di cui non ha goduto.

          CIAO GEMMA CORAGGIOSA GUERRIERA 

Per Gemma

Ora il buio.
Non colori e fiori in sboccio,
né alberi rinverditi a primavera
e nemmeno la calda estate,
è sole sulla pelle.
Nessun viaggio e per poco la scuola.
Lucido è il prato,
dal cielo il pianto.

Salerno 10-1-2019          Maria Serritiello




                         

mercoledì 9 gennaio 2019


Sabato 12 gennaio alle ore 20,00
presso l'Auditorium Palazzo de Simone 
 di Bracigliano
Direttore :Giovanni D'Auria
               e
Alfano I Wind Orchestra


Tiziana Beato: ”Il vuoto di un teatro ti racconta mille cose”


                                               fonte: MentiSommerse.it
di Corrado Parlati
A cura di Christian Coduto
Ph: Elisabetta Fernanda Cartiere


In una fredda giornata di inizio gennaio, ho l’occasione di incontrare Tiziana Beato. “Possiamo vederci in qualunque momento, a qualunque ora, l’importante è che ci si veda a Napoli.”
Forse è poco propensa a spostarsi, ipotizzo.
Le propongo di incontrarci nel bosco di Capodimonte. Accetta con entusiasmo.
All’orario stabilito, con una puntualità ammirevole, mi si presenta davanti agli occhi una donna piccolina, con un bel sorriso, sicuramente molto affascinante.
Inizia immediatamente a parlare, con estrema scioltezza. Intorno a noi le temperature sono sicuramente basse, ma lei sembra quasi non accorgersene.

La prima è una domanda decisamente introspettiva: chi è Tiziana Beato?

Non lo so e spero di non saperlo mai (scoppia a ridere). Devi sapere che io, ogni giorno, sono alla ricerca di un nuovo progetto. Mi reinvento in continuazione.
Sono napoletana, sono laureata in Storia dell’arte e lavoro in un museo. Negli anni, però, grazie a diversi master ho sviluppato delle caratteristiche molto diverse rispetto alla mia laurea, legate a progetti formativi ed eventi culturali. Questo è il secondo settore che mi vede protagonista in qualità di Produttrice teatrale, Distributrice e Direttrice Artistica di eventi.
Sono la mamma di un bimbo bellissimo.
Sono un’inguaribile ribelle nei confronti di ogni cosa: hai presente la classica Signora del no e del perché? Eccomi.

Ironica, pratica, padrona della sua vita. Be’, come inizio non c’è male …

La tua biografia rivela “Sono nata a Napoli e vi rimarrò finché campo”. Un amore infinito, sicuramente corrisposto. Quali sono, dal tuo punto di vista, i punti di forza e quelli deboli di questa città?

Per ciò che concerne l’elemento lavorativo, la nostra cultura è pregna di tradizioni, di elementi storici ed architettonici. I punti deboli? Tutto questo non lo sappiamo curare, né tantomeno valorizzare. Non è una critica alle Amministrazioni, sia chiaro. Anzi, a voler essere precisi, soprattutto negli ultimi tempi ho trovato terreno fertile e benevolo da parte delle Amministrazioni. La critica è rivolta soprattutto al popolo, che non sempre apprezza. Napoli è una “puttana meravigliosa”: la devi pagare, ti fa soffrire, ma non ne puoi fare assolutamente a meno.
È una città con un mare immenso che ti accoglie ma, allo stesso tempo, ti respinge. Ha un’ampia gamma di contraddizioni.

Napoli è un bisogno, una necessità. Non se ne può fare a meno. Anche durante una semplice intervista. Ecco il perché della richiesta di non spostarsi. Ora mi è tutto più chiaro. Ma, d’altro canto, come darle torto? Chi vive di arte non può che rimanere folgorato da una città come questa.

Numerose pubblicazioni editoriali all’attivo. Perché la scelta della scrittura?

(Strabuzza gli occhi) eh, bella domanda. Mi sono avvicinata alla scrittura realizzando libri per bambini … una sorta di lavoro per commissione. Una scelta non sterile, ma sicuramente mirata e guidata. Ho affrontato dei temi importanti quali la celiachia e la sclerosi multipla; sai … per quanto potesse divertirmi scrivere questi progetti, c’era sempre un forte elemento didattico a farla da padrone. Poi ho deciso di scrivere per un pubblico adulto: è stato come partire per un lungo viaggio, che mi ha permesso di osservare in un modo nuovo e più profondo a ciò che faceva parte della mia vita.
Trovo la scrittura estremamente terapeutica. Si scrive soprattutto per se stessi, per lasciare qualcosa.
Ho un nuovo romanzo, scritto a quattro mani con Federica Flocco. Dovrebbe uscire a breve. È un libro che esalta l’odio, al termine di una storia.

Tiziana Beato è una notissima organizzatrice di eventi culturali ed artistici. Nel suo lavoro, che rapporto/percentuale occupano la responsabilità e il divertimento?

Ti ringrazio per quello che hai detto! Sono sincera: il 90 per cento di questo lavoro è divertimento. Anche perché, se una cosa ti diverte, automaticamente ti appassiona. Io non sono una irresponsabile, non potrei mai esserlo, però posso essere imperfetta, grazie alle mie pecche e agli elementi folli che caratterizzano il mio carattere.
I lavori che ho prodotto sono riusciti bene perché, dietro, c’era una equipe di grande qualità.
Mi diverto tanto a seguire ogni step dei progetti che coordino, a partire dall’allestimento fino ad arrivare alle prove … (ci pensa su) ti viene data la possibilità di veder nascere e crescere un progetto. Non è mica poco, ti pare?
Sai una cosa? Quando c’è la prima di un nuovo lavoro, io divento improvvisamente triste … lì il mio lavoro termina. È un po’ come quando insegni ad un bimbo a camminare: a mano a mano, esci un poco di scena, ma ti senti già pronta ad affrontare un nuovo spettacolo.
La bravissima drammaturga Anna Mazza sta scrivendo la parte teatrale del mio testo “La paura è bugiarda”; durante la prossima stagione sarò coinvolta in un doppio ruolo: sia come autrice del testo, sia come organizzatrice. Sarà una nuova entusiasmante avventura!

A proposito di eventi… sta per avere inizio una rassegna molto interessante, della quale sei promotrice. Ti va di parlarcene?

È una nuova sfida perché si parla di una rassegna teatrale. Le protagoniste sono quattro donne. Io le definisco le quattro donne della mia vita perché a loro sono legata umanamente: Lalla Esposito, Antonella Morea, Gea Martire e Rosaria De Cicco sono delle vere amiche, con le quali ho condiviso tanti momenti della mia vita. E, allo stesso tempo, rappresentano anche la storia della mia professione e delle mie produzioni. In particolar modo, con Gea abbiamo iniziato con “Della storia di G.G.” diversi anni fa. Grazie a lei, ho avuto la possibilità di aprire un’associazione culturale e teatrale, ho collaborato con il Positano Teatro Festival … Io e lei abbiamo poi lavorato per ben cinque anni di fila.
Con questo nuovo progetto avevo voglia di celebrare quattro spettacoli, ma al di fuori della mia città. Ecco perché li ho portati in una struttura meravigliosa come l’agriturismo La Colombaia (Via Grotte S. Lazzaro, 9, 81043 Capua-Caserta N.d.R.).
È un posto incantevole, accogliente, elegante. La cosa che mi piace di più è la possibilità che c’è stata data di unire, all’evento teatrale, la componente enogastronomica: gli spettatori potranno godere della parte artistica, gustando dei piatti tipici. Una serie di cene-spettacolo.
Tutto questo è stato possibile grazie alla grande amicizia e stima che mi legano a Maurizia Maiello, che mi ha voluto fortemente nel territorio di Capua, proprio nella location per cui lavora da tempo e i cui proprietari sono i componenti della famiglia Amico, nota a livello europeo come Amico Bio. Questo sodalizio amicale, quindi, si è evoluto anche in un rapporto lavorativo. Oltre a lei, desidero ringraziare Antonella Corvese che è parte attiva di questo progetto.


Lalla Esposito farà “Napoletana” con il maestro Antonio Ottaviano il 19 gennaio. Rosaria De Cicco darà libero sfogo al divertimento con “Almost famous” il 23 febbraio. Antonella Morea e Federica Aiello, il 9 marzo, saranno le protagoniste di “Ragù” lo spettacolo che, in effetti, si avvicina di più allo spirito di questa rassegna. Il 6 aprile si termina con Gea Martire che, accompagnata dal maestro Lello Ferraro, ci proporrà “Poche storie”.

4 appuntamenti e 4 donne protagoniste. Il mondo dello spettacolo è spesso misogino, maschilista. Quanto è duro, per una donna, imporsi e riuscire a dimostrarsi all’altezza della situazione a tuo parere?

Guarda, in realtà il mondo del teatro non è poi così misogino. Abbiamo molte più attrici che attori! Ci sono molte produttrici e organizzatrici teatrali. Non credo che sia duro imporsi: le donne hanno una marcia in più, da un punto di vista lavorativo, e sono in grado di farsi valere. Non sono mai stata osteggiata, lo ammetto, né da parte dei miei colleghi, né da parte degli attori. Sono stata affiancata sempre da persone perbene, voglio spezzare una lancia a favore del teatro napoletano, da questo punto di vista! Poi, viene da sé, c’è qualche professionista con il quale non si riesce ad instaurare un solido rapporto di amicizia, ma questo credo che sia normale da un punto di vista umano e lavorativo.
Considera che il teatro che vivo io è quello dei fonici, i sarti, i tecnici delle luci … persone che lavorano sodo, anche per più di 8 ore al giorno: è grazie a loro, se il teatro esiste.

Non teme il confronto né prova invidia per le sue colleghe e ha stima sincera nei confronti di chi, su quel palco, lavora duramente e si dona per la riuscita di un nuovo progetto. Il suo atteggiamento ha decisamente un qualcosa di nobile.

Ora terminiamo con un’amabile marzullata: fatti una domanda e datti una risposta

“Mi stancherò mai di fare questo tipo di attività?”
“Mi guardo dentro, fino ad arrivare al cuore … no perché questo lavoro mi emoziona.”
Sai, questa è una domanda che mi sono posta spesso negli anni. Per quanto ci siano dei problemi oggettivi, come la mancanza di fondi per esempio, o la crisi che impera … è impossibile rimanere lontani dal teatro. Anche quando ci sono meno persone, il vuoto di un teatro ti racconta mille cose.
Ho trascorso con Tiziana Beato un paio di ore.
La nostra chiacchierata mi lascia nel cuore il ricordo di un confronto fruttuoso, stimolante, pulito.

A cura di Christian Coduto
Ph: Elisabetta Fernanda Cartiere


sabato 5 gennaio 2019

La Locandina dello spettacolo “ Attesa” IDEA E REGIA: Brunella Caputo

Nessuna descrizione della foto disponibile.



L'immagine può contenere: 5 persone, tra cui Brunella Caputo, Letizia Vicidomini e Andrea Bloise






Il calendario originale 2019 di Maria Concetta Dragonetto




Cari amici vi auguro di credere in voi stessi e di realizzare i vostri sogni.
Io ho sognato tanto con la poesia e dopo due anni ho partorito una piccola grande Magia: Calamità Poetiche 2018/19
Il calendario magnetico di poesie metropolitane.
È bellissimo ed è una parte di me
che ho seminato e che donerò a tutti gli amici che incontrerò nel 2019
C’è ancora tanto da seminare e donare per il 2019.

                                  (Maria Concetta Dragonetto)

Maria Concetta Dragonetto, poetessa, ci ha regalato quest'originale calendario, fatto di calamitini per ogni mese e corredato da bellissimi pensieri poetici. Un bel modo per iniziare e continuare l'anno nuovo. 


giovedì 3 gennaio 2019

Leggi, mio caro fratellino , cosa scrisse Bruno Galluzzi anni addietro,


Fonte: Lucio Melfi
fb 31 dicembre 2018



Al Grande amico della mitica V C Genovesi Salerno i tuoi amici di classe per te ANTONIO SERRITIELLO , sei e resterai sempre nei nostri cuori.



Quella mattina,sembrava un giorno come tanti,ma nn sarebbe stato così.Una colonna di auto blu infilò l'ingresso dell'ospedale S.
Leonardo di Salerno.Sembravano un 'auto diplomatica con la scorta;era così.Si fermarono nei pressi dell'ingresso sportello del cittadino.
Scesero in tre,uno dall'auto centrale,due da quelle dietro,apparivano come unascorta.Il primo,quello che sembrava apparire più
importante,si avvicinò allo sportello: Cerco il sig.Moscariello, Saverio Moscariello ,per la precisione.L'impiegato,tra lo stupito e l'incuriosito:
Glielo chiamo subito signore,e si allontanò.Passarono pochi minuti e tornò,dietro di lui Saverio Moscariello.
Signor Moscariello??? chiese l'uomo. Sono io rispose l'altro,come posso esservi utile???
Non è facile da spiegare signore,veniamo da Roma,dal Quirinale per la precisione,Il Presidente ha urgente bisogno di incontrarla,la prego
dovrebbe venire con noi ora,subito.Lasci le consegna ad un collega,e ci segua per cortesia,è davvero importante.
Saverio,leggermente spaventato cercava si sillabare qulacosa,ma l'espressione seria di quell'uomo,lo convinse adandare.In fondo,pensò
se è uno scherzo,stò al gioco.Salì nell'auto,dimentico del lavoro,la famiglia ed altro.Sperava in qualchechiarimento.Ma nulla.Il viaggio
si svolse in assoluto silenzio.Saverio stette tutto il tempo aspettando che succedesse qualcosa,ma nulla.
Tutto preso dai suoi pensieri,si accorse all'improvviso che stava varcando la soglia del Quirinale,e col saluto dei corazzieri!!!!!
Le auto si fermarono nei pressi di una grande scalinata,tutti scesero.Uno di quegli uomini gli aprì lo sportello invitandolo a seguirlo.
Come in un sogno,Saveriò li seguì in silenzio,ammirando comunque la maestosa bellezza di quel palazzo.Ma che cavolo mi sta accadendo,
pensava.Attraversato un paio di grandi stanze,e percorso un lungo corridoio,giunsero nel salone,sì,proprio quello dove giura il governo,
quello dove il Presidente riceve le visite di stato.Sifermarono.Saverio non riusciva più a razionalizzare quello che stava succedendo,lo assalì
una leggera paura,un pò come quella che coglie i salmoni che risalgono ilfiume.Ma lo fanno anche sapendo che c'è l'orso in agguato.
A guardarlo bene,il suo volto aveva una espressione.....salmonata! Ed ecco che arrivò l'orso,cioè, volevo dire il presidente.
Gli si fece incontro.LO fissò per un attimo..e : uhè,Savè,finalmente sei arrivato,la tua presenza quà è importante.Certamente conosci 
l'intricata stagione politica che stiamo attraversando,abbiamo bisogno di un momento di rottura,che unisca il nostro paese.E tu mi sei stato
consigliato caldamente...da chi ti conosce bene.... Chi ??presidente,chiese timidamente Saverio..Lo scoprirai presto,rispose .
In quel momento Saverio Moscariello,completamente sopraffatto dagli eventi,incominciò a guardarsi attorno,tutta quella gente
lo fissava...ma...d'improvviso tra la moltitudini di volti gli sembrò di riconoscerne qualcuno: Presidente,farfugliò,perdonate,ma mi sembra di 
vedere persone che conosco....ecco..laggiù,accanto alla colonna,quel tizio dai capelli rossi...Pozzo,anzi DEl Pozzo,compagnodi banco,eee....più dietro
nell'angolo,...Bruno e Lucio, si Presidè,Melfi e galluzzo,anche loro compagni carissimi di scuola...
Ma che dici Muscariè..pffffff,bofonchiò il presidente,sì semp nù chiucchione!!!
Presidè,bofonchio Saverio in preda a una sorta di visione mistica,ma...siete ingrassato parecchio,e vi siete pure accorciato,mi sembrate il mio professore,quello,sì,
GUASTAFERRI...E il presidente:ma che stai dicenn Savè,anzi mica tieni na sigaretta??? ah già tu non fumi..Non fini di fare la richiesta che già l'uomo dai capelli rossi,si Pozzo,o almeno sembrava lui,si prostrò servendo un pacchetto di sigarette aperto.Solito lecchino pensò Saverio.
Bando alle chiacchiere Muscariè,sentito il mio consigliere personale e con l'accordo di tutte le forze politiche...Scusate Presidè,lo interruppe Saverio,
ma chi è questo consigliere ???? UUHHH,Muscariè,ma che t'importa,rispose il Presidente,comunque se proprio ci tieni..TOTONNO,si chiama TOTONNO.E proseguì:Dicevo,
Il parlamento in seduta comune ti sta aspettando,hanno bisogno di tè,bisogna riappacificare e unire tutto il Paese.Saverio,oramai avvolto in una strana nuvola con caratteristiche
marjuanesche,si lasciò condurre come uno zombi fuori dal palazzo e raggiunse il Parlamento.Discese le scale dell'emicilo circondato da un rispettoso silenzio.Raggiunse lo scanno
centrale della Presidenza,senza sapere che fare,iniziò a guardarsi tutto intorno. Senatori DEputati,e in alto la stampa,e ancora di lato il pubblico ammesso.E le telecamere che riprendevano.Poi il suo sguardo si fissò sul pubblico,avrebbe giurato su tutto di avere riconosciuto qualcuno.Macerto,....Bruno,lucio,giggino Scanzano,e poi Mario Bassano,enzo Camera,e de filippis,o ngegniere Carminuccio,altri della 5a C,e...infine loro,il gatto e la volpe :Carlo Pompele e lui...Il grande Totonno .
Non fece nemmeno in tempo a chiedersi cosa ci facessero lì,che il Grande Totonno si alzò in piedi.Tutta l'aula era rivolta verso di lui,e lui..con fare solenne..inizio un conto alla 
rovescia: 3-2-1-0 e tutta l'aula scoppiò in un unica assordante cadenza: CHE CHE MUSCARIE'-CHE CHE MUSCARIE'-CHE CHE mUSCARIE'-CHE CHE mUSCARIE'.e CONTINUAVANO A SCANDIRLO COME IMPAZZITI di gioia.
Saverio cominciò a ridere,ma non immaginava che grazie alla diretta televisiva e radiofonica,si aprirono finestre e balconi in tutta l'italia,e la gente affaciata felice cantavA: CHE CHE MUSCARIE'-CHE CHE MUSCARIE'-CHE CHE muscariè...
Saverio felice alzò gli occhi verso i sui amici,li vide abbraciarsi e poi sollevare in trionfo il GRANDE TOTONNO,ideatore e organizzatore di quell grande Kermesse di pacificazione nazionale.Corse verso di loro,abbracciandoli tutti con gioia e amore,sentimenti che in quel gruppo non sarebbero mai scomparsi.Strinse forte il grande Totonno,e Carlo Pompele ideatore del coro. Tutti insieme decisero di andare via,tornare a casa,ancora seguiti dall'ormai fammoso chè-chè,che nn terminava piu
Quel coro li seguì per tutta il percorso,oramai tutta l'italia lo scandiva.L'italia unita dal chè chè.......
qualche siciliano del sud giura che nelle notti d'estate sente provenire dall'africa uno strano coro,del tipo: che-chè...Al che il GRANDE TOTONNO dichiaro : ma tu vuò verè che o chè-chè è la vera causa delle primavere arabe ????

Grande TOTONNO,sei nei nostri cuori per sempre.

BRUNO.