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domenica 23 gennaio 2011

È morta Tullia Zevi, simbolo dell'ebraismo italiano



TULLIA ZEVI

FONTE:ITALIA NEWS.IT

Tullia Zevi (Milano, 2 febbraio 1919 – Roma, 22 gennaio 2011) è stata una giornalista e scrittrice italiana.



Tullia Zevi, giornalista e scrittrice, è morta oggi all’ospedale Fatebenefratelli, dove era ricoverata da qualche giorno.Avrebbe compiuto 92 anni il 2 febbraio. La Zevi, è stata una delle personalità più note ed autorevole dell'ebraismo, difatti per molti anni è sta il presidente dell'Ucei, l'Unione delle comunità ebraiche italiane.

In qualità di leader degli ebrei italiani, nel febbraio 1987, Tullia Zevi firmò con Bettino Craxi, la storica intesa delle comunità ebraiche con lo Stato italiano. Nel '92 il Presidente Scalfaro le conferì il titolo di Cavaliere di Gran Croce, la massima onorificenza italiana. Nel 2007, con la nipote Nathania Zevi, ha pubblicato la sua biografia “Ti racconto la mia storia. Dialogo tra nonna e nipote sull'ebraismo”. Appresa la triste notizia il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, ha dichiarato “Il rapporto che ho potuto intrattenere con lei personalmente mi ha permesso di apprezzare profondamente la limpida e ferma consapevolezza storica e posizione ideale, l'alto impegno civile e la squisita umanità e cultura”

Biografia

Discendeva da una famiglia della borghesia ebraica. Suo padre era un avvocato affermato ed un antifascista dichiarato.

Studiò filosofia all’Università di Milano e frequentò il Conservatorio. Quando in Italia vennero promulgate le leggi razziali contro la comunità ebraica, Tullia Zevi era in vacanza in Svizzera con la famiglia.

In seguito si trasferirono in Francia, dove Tullia Zevi continuò il suo percorso di studi alla Sorbona di Parigi. Quando anche in Francia si preannunciò l’inizio della guerra, emigrarono negli Stati Uniti. Zevi continuò a studiare all’università e suona l’arpa in maniera professionale in diverse orchestre. Fu in quel periodo che fece la conoscenza di Leonard Bernstein e Frank Sinatra.

A New York frequentava i circoli antifascisti e iniziò la sua professione di giornalista. Dopo la fine della guerra tornò in Italia insieme al marito, Bruno Zevi, un architetto e critico d'arte. Come corrispondente venne inviata anche al processo di Norimberga.

Per più di trent’anni – dal 1960 al 1993 – lavorò come corrispondente per il giornale israeliano Maariv, un’attività durante la quale scrisse anche sul processo di Eichmann a Gerusalemme. Inoltre collaborò con il settimanale londinese „The Jewish Chronicle“.

Dal 1978 fu vice presidente dell’UCEI, l’Unione delle comunità ebraiche italiane, del quale diventò presidente cinque anni dopo.

Nel novembre del 1992 fu la candidata italiana per il premio „Donna europea dell’anno“. Nello stesso anno l’allora Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, le assegnò il titolo di Cavaliere di Gran Croce, la massima onorificenza italiana.

Nel 1994 le è stato assegnato il Premio Nazionale Cultura della Pace, mentre nel 1998 è stata eletta membro della Commissione per l’Interculturalismo del Ministero dell’Istruzione e membro della Commissione Italiana dell’Unesco.

Nel 2007, insieme alla nipote Nathania Zevi, ha pubblicato la sua biografia, intitolata "Ti racconto la mia storia. Dialogo tra nonna e nipote sull’ebraismo".

Si è spenta a Roma il 22 gennaio 2011, all'età di 91 anni


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