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giovedì 13 gennaio 2011


GRAFOLOGIA

FONTE:AMANDO.IT
DI ALESSANDRO MALLARINO

La è una disciplina che si occupa di mettere in relazione la scrittura con la personalità dello scrivente. È studiata da moltissimi anni, la storia, infatti, ci racconta che addirittura Aristotele si era addentrato in questa tipologia di studi e niente di meno che Shakespeare la amava studiare in relazione all’universo femminile.
Dal punto di vista prettamente scientifico, la grafologia ebbe un inizio con la figura di C. Baldo, docente di medicina all’Università di Bologna, con il suo Trattato come da una lettera missiva si conoscano la natura e qualità dello scrittore.
Nel nostro Paese, uno dei nomi più importanti e rappresentativi è collocabile all’inizio del ‘900 con G. M. Moretti, fondatore della nuova scuola di grafologia italiana; la Scuola aveva un proprio metodo, una personale filosofia, il suo più famoso trattato fu Trattato di Grafologia, pubblicato nel 1914.

L’uomo ha diversi tipi di comunicazione: quella verbale, ovvero le parole, e quella non verbale, cioè i gesti, la mimica facciale, i segni sulla carta. Entrambe sono molto importanti e sicuramente da valutare allo stesso livello e con pari valore.
La scrittura è un segno personale e unico di ciascuno di noi, non ne esiste una uguale all’altra, e può modificarsi a causa di eventi stressanti, cambia nel corso della vita, basti pensare a quella di un bambino di prima elementare, e come il medesimo si rappresenterà graficamente più avanti con gli anni, fino magari alla scrittura tremolante della terza età.
Esistono diversi fattori che incidono sulla scrittura:

•Psicologici: una scrittura poco sicura, angolosa, discendente, filiformi, può manifestarsi i caso d’impazienza, collera, ansia.
•Fisici: le malattie in generale possono influenzare sulla scrittura attraverso “segnali” e tratti caratteristici.
•L’età e il sesso: analizzare la scrittura di un bambino dei primi anni scolastici è difficile perché il bimbo si atterrà ancora molto ad un modello.
Interpretare i tratti
Un’attenta analisi presuppone sempre del tempo, una buona dose di attenzione, molta professionalità, ecc. Quindi diffidate da interpretazione troppo affrettate, rapide e schematiche.
Prima di tutto si analizza la direzione del tratto, se ascendente, normale o discendente. Si valuta inoltre sempre la scrittura deposta su un foglio bianco e mai a righe perché ne influenzerebbe ovviamente l’analisi e la spontaneità. Una scrittura molto ascendente può manifestare gioia, serenità, forza, ambizione, passione e se eccessiva anche presunzione, ma in linea generale buona salute. Diversamente un tratto discendente può rappresentare poca energia, scoraggiamento, ma anche depressione accentuata.
Un altro elemento importante che si valuta è l’altezza delle lettere, che possono essere grandi o piccole. Le lettere grandi appartengono a persone con queste peculiarità: generosità, fantasia, fierezza, gusto di distinguersi, aspirazioni elevate, ecc, se troppo grandi si avrà una persona probabilmente bizzarra ed eccentrica. Una persona pratica, con il senso di adattamento al quotidiano, capace di risolvere i problemi senza difficoltà, avrà una scrittura di grandezza normale. Se la scrittura è piccola indica acume, senso critico, riservatezza, contenimento della spontaneità.
Una scrittura tondeggiante, senza angolosità, è delle persone con un carattere dolce, amanti dell’estetica, ma spesso anche pigre, incostanti e apatiche. Una scrittura angolosa è invece delle persone con carattere deciso, chiuso, ragionatori, pratici, pieni di energia. Se la scrittura è mista (angolosità e carattere tondeggiante) sarà allora di una persona con un carattere forse un po’ volubile.

I caratteri da analizzare sono davvero molti, ma se si vuole intraprendere la strada dell’interpretazione della propria scrittura, l’importante è affidarsi ad una persona professionale, con esperienza, che abbia fatto studi adeguati per svolgere un’analisi così attenta, atta a conoscere meglio se stessi.

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