Pagine

lunedì 25 agosto 2025

A Camera Chiara della galleria Armando Cerzosimo di Salerno, una serata di fotografia e poesia


 Fonte: www.lapilli.eu

di Maria Serritiello

Una lodevole serata, quella del 23 Agosto 2025 a Camera Chiara, per i due eventi riuniti, poesia e fotografia, o forse uno solo con diversa sfaccettatura. Sta di fatto che i numerosi presenti si sono trovati accolti da 9 fotografie, finemente incorniciate in bianco e dove tutta la bravura dell’ospitante Pietro Cerzosimo ha marcato il segno. Figlio d’arte, suo padre Armando è noto per i suoi nobili scatti e per la sua costante ricerca su se stesso, Pietro ne ricalca le orme, rivestendole di quel giovanile che tanto ci piace. Pietro con la modestia che gli deriva da chi sa che il ricercare e il migliorare il talento, dura tutta la vita, ma potrebbe anche non farlo, ha presentato con intime parole ed un linguaggio schietto, le sue creature. L’anima di questo giovanotto, dall’eleganza disinvolta e dall’affettività protesa, verso chi si è soffermato ad interiorizzare il suo visibile, ci è venuta incontro ed è stata la sensazione più piacevole della serata. E così Sognante e sognare si può, se sopra di noi staziona il cielo azzurro del “Postale”, un luogo di fascino incredibile di proprietà Cerzosimo.

Accorpato, l’evento poetico di Carla Combatti da Vicenza

La poetessa ha presentato la sua ultima fatica dal titolo: “Femminili frangenti”.

“… Frangenti sono i flutti da cui si può essere sommerse, ma anche le contingenze in cui si trova a vivere, contingenze che accomunano gran parte delle donne, nel mondo presente e nella loro storia. L’attenzione di Carla Combatti è rivolta ai sentimenti che ha vissuto e che spesso le donne vivono. Operazione non lieve, certamente disincantata e tuttavia capace di costruire un’atmosfera lirica che scuote e commuove. È una poesia che ci avvolge in un manto di velluto anche quando esprime la tristezza, il vuoto della perdita, la solitudine in cui ci lascia un amore impossibile. Queste poesie ci regalano momenti di grazia, fatti di parole precisissime nella loro intensità, e di un’armonia del verso che è rara da trovare.» (dall’Introduzione di Paola Corponi)

Letti, con enfasi in più, da Rachele De Prisco, i lemmi delle donne provate dalla storia, invadono l’interno di Camera Chiara, l’antico spazio del centro storico e che nome gli deriva da chi, come Armando prima e Pietro in seguito, di Roland Barthes ne hanno masticato a dismisura. La recitazione avviluppa e sparge attenzione per essere ascoltata, quando non risulta troppo sommessa per bucare le antiche mura e così agli euritmici versi, si riconoscono brani di Einaudi, Chopin, l’adagio di Benedetto Marcello e l’Intermezzo dalla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni. Un pratico ripasso, per accumunare le disgrazie passate e presenti delle donne e ci si augura non del futuro, è stato porto con disarmante innocenza dalla prof.ssa Esmeralda Ferrara, per cui figure, mai dimenticate, tratte dall’Iliade di Omero, come Briseide, Criseide, Andromaca e la stessa Elena, hanno aleggiato su di noi, riportandoci a momenti scolastici della prima alfabetizzazione, senza il reale bisogno, ma per rafforzare il momento poetico.  

E le foto di Pietro? Un dolce incanto sognante dal quale ci allontaniamo conservandone il ricordo.

Un grazie sentito ai due artisti per averci elevati nell’empireo del bello senza la distinzione del tratto fotografico e della parola scritta.

Maria Serritiello

 

 

Pietro Cerzosimo

E’ la storia che continua. Diplomato all’Istituto d’Arte Filiberto Menna di Salerno, è Creator digitale e parte integrante della filiera di lavoro dello studio fotografico di famiglia con diverse mansioni quali: la gestione delle apparecchiature tecniche, software e hardware, post produzione delle immagini, montaggio e post produzione di video filmati realizzati dallo studio. Nasce a Salerno e lavora a Bellizzi.

Lo studio di cui si occupa, negli anni ha mantenuto una solida reputazione per la qualità, l'affidabilità e la cura artigianale in ogni scatto. Pietro unitamente al fratello Nicola ha portato avanti la tradizione, unendo l’esperienza di Armando Cerzosimo alle tecnologie e alle tecniche più moderne.

 

Oggi, lo Studio Cerzosimo continua a raccontare le storie ricordevoli attraverso immagini che durano nel tempo, rimanendo fedeli a una tradizione di eccellenza verso i propri clienti.

 

Carla Combatti

Carla Combatti è nata nel 1961 a Vicenza, dove risiede e lavora presso la civica Biblioteca Bertoliana. Ha partecipato a numerosi premi di poesia, conseguendo vari riconoscimenti: l’esito più significativo è del 1994, quando si è qualificata nella Sezione Inediti Italiani del Premio Internazionale “Eugenio Montale”, con la silloge Veli, poi confluita nella raccolta Canzoni per via, suo primo libro di poesia, edito nel 2001 dal Poligrafo.

Ha partecipato a varie iniziative tra cui la “Giornata Mondiale della Poesia” 2003 a Rovereto e il “Bosco dei Poeti” a Dolcé (Vr) nelle edizioni 2003 e 2004. Nel 2005 è stata tra le socie fondatrici dell’Associazione “L’ape e il trifoglio”, associazione che si propone lo studio e l’analisi della poesia moderna e contemporanea, mantenendo contatti in ambito scolastico e universitario. Nel marzo del 2006 l’Associazione L’ape e il trifogliosi è fatta promotrice dell’evento culturale Giornata Mondiale della Poesia 2006 per la città di Vicenza, che ha visto la partecipazione di poeti di fama nazionale quali Fernando Bandini, Annamaria Carpi, Jolanda Insana, Franco Loi.

Le sue più recenti riflessioni l’hanno spinta ad interessarsi delle tematiche femminili e, in particolare, della figura poliedrica e dei molteplici ruoli della donna di oggi. Alcuni aspetti di questo vasto tema e l’esperienza personale hanno portato l’autrice a considerare la fatica della donna contemporanea nel sostenere la duplicità del ruolo di lavoratrice e di casalinga.

 

Camera Chiara

Nel cuore del centro storico di Salerno, tra vicoli ricchi di storia e scorci affascinanti, si trova la Galleria Fotografica Cerzosimo, un luogo che si propone come punto d’incontro per cultura, arte e creatività. Ideata per accogliere eventi di diversa natura, la galleria rappresenta una soluzione ideale per chi cerca uno spazio unico e professionale per presentazioni di libri, mostre fotografiche, workshop e incontri tematici.

Una location strategica: situata in via Giovanni da Procida 9, nel cuore di Salerno, la galleria è facilmente raggiungibile e ben inserita nel contesto culturale della città.

Un luogo che valorizza l’arte e la cultura

Organizzare un evento significa non solo scegliere un luogo fisico, ma anche definire un’atmosfera capace di esaltare il contenuto dell’iniziativa. La Galleria Fotografica Cerzosimo offre uno spazio elegante e versatile, che si adatta a ogni tipo di esigenza.

Le caratteristiche principali dello spazio

Un design unico: l’attenzione ai dettagli nell’allestimento degli spazi crea un ambiente accogliente e stimolante per ogni tipo di pubblico.

Spazi flessibili: la galleria è concepita per accogliere eventi di diversa natura, dalla presentazione di libri alle mostre, fino a workshop e laboratori creativi.





 


 

 


martedì 12 agosto 2025

Quando un'amica se ne va

 


 di Maria Serritiello

A Edda piace il mare, m’immalinconisce usare il passato, ora che l’ha rinchiuso dentro di sé, per sempre. L’acqua salata preferita era quella di Cetara, suo nativo borgo e nulla aveva a che fare con quella di Palinuro, sia pure amata, ma diversa. Alta più di ogni altra, con gli occhi fissi sull’orizzonte e l’imponente camminata, da ragazza si spingeva verso la spiaggia con il desiderio di andare via, per apprezzarne il ritorno. E così, terminati gli studi fu vincitrice di concorso, una delle più giovani d’Italia, ad espletare la funzione di Economa nei Convitti Nazionali e la sede assegnata fu: Firenze. Un’esperienza formativa e professionale unica, continuata con lode nel prestigioso “Convitto Nazionale Torquato Tasso” di Salerno, in via Abate Conforti, fino al raggiungimento della pensione.

Questa sua passione di sistemare le carte ordinatamente, l’ha portata avanti per circa trent’anni anche nel “Caffè dell’Artista”, l’Associazione Culturale per eccellenza della nostra città. Nel manifesto di annuncio della perdita, ha detto di Lei, tra l’altro, la Presidente Florinda Battiloro “Cara Edda sei stata una valida fondatrice dell’Associazione Culturale che ci ha permesso di spaziare in un mondo fatto di arte, di poesia e di scienze, un punto di riferimento per tutte noi.”

Notevole era la sua capacità di cogliere il lato ironico nelle situazioni più disparate e connotare le persone attraverso un lato caratteristico della propria natura. Una donna intelligente, Edda, desiderosa di aggiornarsi e di stare al passo con i tempi, decisa, eppure tanto intimidita nel mostrare le sue capacità creative. I suoi racconti, scritti su mio invito, sono un condensato di scoppiettante allegria e graffiante sarcasmo, una piacevole lettura da recuperare. Quante risate assieme, cara Edda, il senso dell’amicizia tra noi era un potenziale che ci faceva essere complici esclusive, bastava un certo linguaggio, un’occhiata particolare e l’intesa era perfetta. Fisso nella mia memoria è un vivo ricordo, che ci riporta al tuo mare, improvvisa la decisione di fuga verso la spiaggia che ti era cara ed ecco un bagno rubato, come adolescenti, io che mantengo l’asciugamano a te e tu a me, per il cambio del costume, senza vergogna, erano saltati gli schemi, per qualche ora siamo ritornate a sorridere e a farla in barba alla vita. Non lo dimenticherò mai! L’ ultima volta che ti ho visto in salute è stato l’autunno scorso assiema a Flora per dare vita al tuo desiderio di Cetara e di gelato a Marina di Vietri.

Edda cara, sei stata sempre pronta ed accogliente per tutta la numerosa famiglia di origine, amorevole per quella creata con l’unico uomo di una vita intera, tenera con i tuoi adorati nipoti e mamma ammirevole di Stefano ed Irene. L’amore per i figli è stata la forza in più che ti ha sostenuta sempre.  E così, sei andata via in un giorno d’estate, con ancora il calore del sole sulla pelle e l’azzurro dei tuoi occhi, specchio di quel mare tanto amato, sei andata solamente oltre ma senza lasciarci mai!

Ciao Edda cara, la tua amica che mai avrebbe voluto scriverti il pensato di oggi!

                                              Maria Serritiello

Salerno 11-Agosto 2025










 


giovedì 19 giugno 2025

Il 24 giugno 2025 si proclama il 1° ed il 2° posto del concorso Professione reporter Memorial Antonio Serritiello

 






Fonte: www.concorsoprofessionereporter.it

di Maria Serritiello


Memorial Antonio Serritiello

V° Concorso Professione Reporter

a cura di Maria Serritiello

Organizzazione Spazio Up Arte

Supporto Tecnico

Cerzosimo


Il giorno 24 giugno 2025

alle ore 19,00

presso la Galleria Fotografica Armando  Cerzosimo

in Via Da Procida, n° 9 Salerno

si proclamerà il vincitore del concorso



Mostra fotografica di 12 opere scelte da quelle inviate



domenica 11 maggio 2025

La dolce mammina di Maria Serritiello


Fonte: Quando Amore c'è. Poesie  Sema Edizioni


di Maria Serritiello

La  dolce mammina

Dolce mammina,

la tua, la mia,

la giovane allontanata

in bianco e nero,

senza più la casa

dove il torrente scorre 

e il salice già piange;

sul lavatoio

di grezzo granito, china

e per le strade

polverose sfollate.

Dolce mammina allegra

l'armoniosa piena in movimento,

l'usignolo che canta

e le favole ci racconta; 

magica al piano

come al lento gesto del ricamo.

La dolce  mammina,

la tua , la mia.

Intatta !

Salerno  7-8- 1998            Maria Serritiello






        





Tosca di Giacomo Puccini al Teatro Di Costanzo-Mattiello di Pompei per la direzione artistica e produzione del Salernitano Eugenio Paolantonio



 

Fonte:www.lapilli.eu

di Maria Serritiello

Il 3 maggio scorso a Pompei, una serata di musica lirica, ad ingresso libero, di gran fascino e di magica suggestione, nel rappresentare “Tosca”, musica di Giacomo Puccini, libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal dramma di Victorien Sardou. Il teatro, Di Costanzo-Mattiello, fu realizzato negli anni Venti, secondo lo stile liberty in voga in quel periodo, ha una capienza di 394 posti, di cui 387 in platea e 107 in galleria, tutti occupati per la gran soirée. In effetti la Tosca richiama sempre il grande pubblico per la tragica storia d’amore rappresentata e che si consuma con soavità tra la musica che l’accompagna. L’ampia selezione in forma scenica ha dato modo di muovere sul palcoscenico, di 120 metri quadrati, la coreografica processione del Te Deum, espressa compitamente da tutto il coro filarmonico Jubilato Deo, diretto magistralmente dal Maestro Giuseppe Polese. La produzione e la direzione artistica di questo capolavoro della serata è opera di Eugenio Paolantonio, con il Patrocinio ed il sostegno della città di Pompei e dell’associazione culturale Temistocle Marzano. L’orchestra “Temistocle Marzano” diretta dal giovane e talentuoso Maestro Nicola Polese, come nelle migliori tradizioni musicali ha preso posto nella parte sottostante del palco e forse non è stata una buona idea per l’esiguità dello spazio e per la mancanza della buca d’orchestra, utile ad inglobare la musica equilibrando perfettamente le note ed il canto. Una sottigliezza superata abbondantemente dalla bravura di tutti i componenti musicali e canori

Ed iniziamo a seguire l’opera introdotta gentilmente dalla chiara sintesi della narratrice, tale da seguire in modo partecipativo all’opera in tre atti, di cui il primo ha luogo a Roma di martedì del 17 giugno 1800 e si svolge nella basilica di Sant'Andrea della Valle, il secondo a Palazzo Farnese e il terzo su una terrazza di Castel Sant'Angelo.

La cantante Floria Tosca, amante del pittore liberale Mario Cavaradossi, è corteggiata dal ministro della polizia pontificia Scarpia. Questi imprigiona il pittore e ricatta Tosca: se la donna non si concederà a lui, Cavaradossi sarà fucilato. Tosca si fa dare il salvacondotto da Scarpia, non sapendo che il suo amore è stato realmente fucilato e poi lo uccide. Tosca capito che, alla fine, non ha scampo, si getta giù da Castel Sant’Angelo.

Recondita Armonia, E lucean le stelle, Vissi d’arte le romanze più belle di tutta l’opera, che i cantanti: il tenore Davide Battiniello a turno con la soprano: Martina Sannino, hanno interpretato con sublime trasporto, creando emozioni nel pubblico rapito dall’ascolto.

Voce possente, i do di petto si sprecano e l’interpretazione sicura fanno del tenore Davide Battiniello un jolly sicuro, un professionista serio, un interprete eccezionale. Così si dica anche del soprano Martina Sannino, la sua voce uno scoppiettio di trilli eccezionali, note espresse per restare nel cuore, per un po’. Accanto ai due principali interpreti, con sicurezza e bravura nei loro rispettivi ruoli, Maurizio Esposito, Davide Sabatino, Luciano Lualdi, Vicenzo Mazza a completare la riuscita del prodotto musicale.

Gli applausi a profusione e continuativi sono stati la dimostrazione che ognuno, nel proprio ruolo, ha interpretato con diligenza e massima professionalità l’opera romantica del Maestro Puccini. Il bel canto italiano è stato, sì ben rappresentato nel massino cittadino di Pompei.

Il nostro grazie va al dottor Eugenio Paolantonio, Presidente dell’Associazione CulturaleTemistocle Marzano”, per l’impegno a regalarci quest’emozioni, al Coro Filarmonico: Jubilate Deo, all’ Orchestra: Temistocle Marzano, e ad Ornella Iezzone, Scene e Costumi.

 

Per saperne di più

Il nome, Temistocle Marzano, è stato dato all’ orchestra, in onore del compositore nativo di Procida (2 gennaio 1821), ma salernitano di adozione, sconosciuto ai più

 

Eugenio Paolantonio, Presidente dell’Associazione Culturale “Temistocle Marzano”, a fine serata, visibilmente commosso nel ringraziare tutti della viva partecipazione, ha affermato che allestire uno spettacolo del genere, per altro gratis, è stato un vero miracolo. Poteva essere diversamente Presidente, trovandoci a Pompei?


Maria Serritiello

www.lapilli.eu













 


 

 







domenica 4 maggio 2025

L’artista Maria Elisabetta Novello espone alla Galleria Paola Verrengia di Salerno “Là dove il sentiero si perde”


 Fonte:www.lapilli.eu

di Maria Serritiello


Fino al 16 maggio c.a. è possibile visitare la mostra “Là dove Il sentiero si perde” dell’artista Maria Elisabetta Novello presso la Galleria di Paola Verrengia di Salerno, curata da Renata Caragliano e Stella Cervasio. Una bella unione di donne, 4 di numero, volte a creare bellezza ed efficienza espositiva. Nella lucida e trasparente galleria, per il vetro che l’avvolge, il luogo è il sicuro porto per i quadri materici, dell’artista vicentina che assembla con cura certosina e che vive e lavora a Gonars, in provincia di Udine.  Cenere, carbone, polvere sono i materiali che l’artista manipola, conservando tracce del reale e trasformandosi in teche di plexiglass, nelle quali stipa la polvere del Vesuvio, mescolata a petali di ginestra, il fiore caro a Giacomo Leopardi per la sua umiltà, coraggio e resistenza al contesto arido e deserto.

Le opere di Elisabetta Novello, presenti in galleria, perciò, danno nuova vita alla natura arida del Vesuvio, dove in perlustrazioni performative ha raccolto terra e cenere, quest’ultima come simbolo di memoria e trasformazione e come ultimo residuo della combustione del legno che rappresenta sia la fine che l’inizio di nuove forme e significati. Aver usato la cenere del Vesuvio, poi, offre alle sue opere un significato più intenso e locale.

Una gigantografia in bianco e nero, nel fondo della galleria, con l’immagine della ginestra, irta tra i cigli del Vesuvio chiude quest’esposizione a palcoscenico, dove il visitatore è fruitore, è protagonista, è in simbiosi con l’artista.

La mostra è accompagnata, inoltre, dallo scritto di Renata Caragliano e Stella Cervasio dal titolo “Là dove il sentiero si perde” che richiama l’idea di un percorso discosto, nell’ignoto ma anche nella dimensione della propria anima.

La Galleria Verrengia

La galleria Paola Verrengia in Via Fieravecchia, 34- Salerno è stata fondata nel 1993. Fin dal principio si è focalizzata sull’arte contemporanea, promuovendo opere di artisti giovani ed affermati in vari campi come pittura, scultura, fotografia e video. Hanno presentato mostre di artisti celebri come Alighiero Boetti e Gianni Asdrubali e nel tempo hanno collaborato anche con importanti istituzioni e musei.

Maria Serritiello

www.lapilli.eu




 


lunedì 21 aprile 2025

Papa Francesco ci ha lasciati


 Fonte: web

di Maria Serritiello

Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio è, dal 13 marzo 2013, il 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice.

Nascita: 17 dicembre 1936, Flores, Buenos Aires, Argentina













Questa l'immagine che più mi commuove

Ti ameremo, ancor di più, Santo Padre