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giovedì 26 maggio 2022

Il 22 maggio scorso si è conclusa la 32°esima edizione del Festival Nazionale XS Città di Salerno

 


Fonte: www.lapilli.eu

di Maria Serritiello


Il 22 maggio scorso si è conclusa la 32°esima edizione del  Festival Nazionale XS Città di Salerno

Domenica 22 maggio, in una Salerno ansiosa di arrivare alle 21,00, per iniziare la partita della salvezza e conservare la serie A, si è conclusa la 32°esima edizione del Festival Nazionale XS Città di Salerno, organizzata dalla Compagnia dell’Eclissi presso il Teatro Genovesi.

Alle 19,00 puntuale, per mantenere i tempi e riuscire a concludere come è, stato per le 21,00, si è alzato il sipario sullo spettacolo offerto, agli affezionati spettatori, “Detto e Ridetto” di e con Roberto Lombardi, tratto da “Esercizi di Stile” di Raymond Queneau.

Esercizi di stile è una collezione di racconti dello scrittore francese Raymond Queneau che consiste in 99 versioni della stessa semplice storia, rivisitata, ogni volta, in uno stile letterario differente. Roberto Lombardi, attore di pregio ne ha messo a punto una quindicina, superando se stesso, dando prova di una bravura già conosciuta e che in questo caso riconfermata. L’energia fisica impiegata è stata tanta, in scena, da solo a reggere la fatica d’interpretare, sì la stessa storia, ma con impiego diverso, per non parlare della bella prova di memoria, insomma uno spettacolo godibilissimo che il pubblico ha saputo apprezzare tributandogli scroscianti applausi.

A seguire vincitori e motivazioni annunciati con l’immancabile garbo e grazia tutta femminile di Concita De Luca, affiancata per la somma finale del Festival dal Presidente Vicenzo Tota :

– SPETTACOLO VINCITORE DEL FESTIVAL –

MOTIVAZIONE

Per la consapevolezza evidenziata nell’affrontare un testo senza tempo, sulfureo e inquietante nella carica corrosiva con cui mette a nudo i conflitti sociali e il contrasto fra i sessi; per la piena rispondenza fra la lettura registica e la vibrante prestazione degli interpreti, ben amalgamati e in sintonia con i ritmi impressi alla rappresentazione; per la coerenza e la compattezza qualitativa degli elementi tecnici adoperati; per la rigorosa resa complessiva della messinscena,

vince il XIII Festival Nazionale di Teatro XS Città di Salerno – Edizione 2022 lo spettacolo

Signorina Julie

di August Strindberg

regia di Marco Lombardi

 

rappresentato dalla Compagnia Giardini dell’Arte di Firenze.

 

 

 

– PREMIO MIGLIORE REGIA –

“Giovanni Fedeli”

MOTIVAZIONE

 

Per aver presentato la penetrante elaborazione drammaturgica di un testo contemporaneo denso e acuminato, declinandolo in una lettura scenica profonda,  raffinata e dinamica, dirigendo con mano energica e sicura le interpreti e mettendo in campo spunti esteticamente molto felici e soluzioni coerenti; per l’uso efficace delle luci, l’incisività degli elementi scenici e del commento sonoro; per la sapiente costruzione dell’impatto complessivo di immagini e parole, che rende con grande efficacia il contrasto fra l’ambientazione claustrofobica della vicenda e l’impeto pulsionale ed emotivo dei personaggi,

il premio per la migliore regia del XIII Festival Nazionale di Teatro XS Città di Salerno va a

Loretta Giovannetti

per

La soglia

da Le sas di Michel Azama

rappresentato dalla Compagnia Grandi Manovre di Forlì.

 

 

 

                                                                                   

PREMIO MIGLIORE ATTRICE –

MOTIVAZIONE

 

Per l’interpretazione profonda e sofferta del personaggio, con la quale ha saputo rendere il turbine emotivo, intenso e disturbante, di una donna divisa fra timore e desiderio di libertà, fra rabbia per il male fatto e ricevuto e nostalgia di tenerezza; per la precisione e l’eleganza di una gestualità che – sapientemente valorizzata da un apparato scenico essenziale – scandisce con forza momenti-chiave del testo, ricreando un tumultuoso accavallarsi di piani temporali,

il premio per la migliore attrice del XIII Festival Nazionale di Teatro XS Città di Salerno va a

Beatrice Buffadini

per l’interpretazione del ruolo della Liberante in

La soglia

da Le sas di Michel Azama

rappresentato dalla Compagnia Grandi manovre di Forlì.

 

EX AEQUO

 

Per l’intensità recitativa con cui ha dato vita al personaggio nella sua inquietante evoluzione da dominatrice beffarda a vittima disperata e senza via di scampo; per l’efficacia della mimica, la varietà dei toni, la fluidità dei movimenti adottati nell’esprimere la volontà di sedurre e la sottile cattiveria che nascono da una profonda fragilità, in un gioco delle parti che non lascia tregua allo spettatore, insieme turbato e impietosito da un dramma femminile senza tempo,

il premio per la migliore attrice del XIII Festival Nazionale di Teatro XS Città di Salerno va a

Raffaella Afeltra

per l’interpretazione del ruolo di Julie in

Signorina Julie

di August Strindberg

rappresentato dalla Compagnia Giardini dell’Arte di Firenze.                                                                                     

 

PREMIO MIGLIORE ATTORE –

MOTIVAZIONE

Per la vigorosa e persuasiva prestazione attoriale, che fa leva su un solido e consistente bagaglio tecnico; per l’intensità interpretativa, fondata su sicurezza di intonazione, compostezza nel movimento e nella gestualità; per la costante tensione emotiva con cui affronta un personaggio aspro e ambiguo, sospeso fra le pulsioni contrapposte dell’atavica sottomissione di classe e l’aspirazione alla rivalsa sociale; per la significativa evidenza complessiva della sua prova,

il premio per il migliore attore del XIII Festival Nazionale di Teatro XS Città di Salerno va a

Fabio Rubino

nel ruolo del Jean in

Signorina Julie

di August Strindberg

rappresentato dalla Compagnia Giardini dell’Arte di Firenze.

 

 

– MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA –

 

Per la raffinata sensibilità con cui si cala nel suo ruolo e la perfetta misura con cui tiene costantemente la scena; per l’intelligenza interpretativa e l’intensità delle sottili sfumature tonali con cui costruisce un personaggio autentico e ricco di umanità, attingendo una incisiva, toccante naturalezza,

una menzione speciale della giuria del XIII Festival Nazionale di Teatro XS è conferita a

Aldo L’Imperio

interprete del ruolo del Professore in

Le ultime lune

di Furio Bordon

regia di Aldo L’Imperio

rappresentato dalla Compagnia La Cricca di Taranto.

 

 

 

 

 

                                                                                        

XIII FESTIVAL NAZIONALE DI TEATRO XS CITTÀ DI SALERNO

EDIZIONE 2022

 

– MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA –

 

Per la coralità della performance messa in evidenza da attori affiatati e disinvolti, perfettamente amalgamati e credibili nella rappresentazione di una vicenda di non facile approccio; per la padronanza scenica e la sobria incisività espressiva, mai gravata da eccessi interpretativi; per la puntuale, efficace coordinazione nell’alternanza dei frammenti che compongono la rappresentazione,

una menzione speciale della giuria del XIII Festival Nazionale di Teatro XS è conferita al

cast di Camping

di Lorenzo Corengia

 

rappresentato dalla Compagnia Ronzinante di Merate (LC).

 

PREMIO DEL PUBBLICO –

PUNTEGGIO MEDIO DEL GRADIMENTO DEL PUBBLICO: 8,72

 

7°) COMPAGNIA TEATRO DEI DIOSCURI DI CAMPAGNA (SA)

Kraken

di Patrick Quintal (traduzione e adattamento di Eva Franchi) – regia di Antonio Caponigro

8,36

 

6°) COMPAGNIA QUELLI CHE IL TEATRO DI MUGNANO (NA)

La stranissima coppia

di Diego Ruiz – regia di Gianluca Cinque

8,43

 

5°) COMPAGNIA GRANDI MANOVRE DI FORLÌ

La soglia

da Le sas di Michel Azama – regia di Loretta Giovannetti

8,50

 

4°) COMPAGNIA COLPO DI MASCHERA DI FASANO (BA)

Il sogno di Domenico

di Gerry Moio – regia di Mimmo Capozzi

8,66

 

3°) COMPAGNIA RONZINANTE DI MERATE (LC)

Camping

di Lorenzo Corengia – regia di Ronzinante

8,71

 

2°) COMPAGNIA GIARDINI DELL’ARTE DI FIRENZE

Signorina Julie

di August Strindberg – regia di Marco Lombardi

8,96

 

1°) Compagnia La Cricca di Taranto

Le ultime lune

di Furio Bordon – regia di Aldo L’Imperio

9,41

 

Con il punteggio di 9,41 si aggiudica il Premio del pubblico del XIII Festival Nazionale di Teatro XS Città di Salerno lo spettacolo Le ultime lune di Furio Bordon, regia di Aldo L’Imperio.                                                                                                                                                 

 

– PREMIO DELLA GIURIA DEI GIOVANI –

“ILEANA PETRETTA PECORARO SCANIO”

 

Uno spettacolo intimista e delicato, intriso di pucundria, mediato da momenti brillanti in cui l’ironia friziona con la malinconia del presente e la nobilita. I due atti scindono i due momenti della presa di coscienza del tramontare della vita del protagonista e dell’amore, e quindi della vita tutta, senza ricorrere a orpelli ed escamotage moralistici. Una chiave interpretativa elegiaca e sentimentale, commovente e amarissima. Una performance ricca di chicche d’autore e impreziosita da una recitazione delicatissima.

Il Premio della Giuria dei Giovani del XIII Festival Nazionale di Teatro XS Città di Salerno va allo spettacolo

Le ultime lune

di Furio Bordon

 

rappresentato dalla Compagnia La Cricca di Taranto, regia di Aldo L’Imperio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                                  

 

– PREMIO U.I.L.T. –

 

MOTIVAZIONE

Per aver affrontato un tema difficile, coinvolgente, di forte impatto sulle coscienze individuali, con sobrietà e delicatezza, senza indulgere a giudizi morali o a derive ideologiche, sottolineando il valore eterno dell’amicizia, che travalica i confini dell’esistenza; per aver saputo mettere in scena un testo originale e coraggioso con abilità e naturalezza, in una lettura partecipe ma sempre sorvegliata, il Premio U.I.L.T. (Unione Italiana Libero Teatro) del XIII Festival Nazionale di Teatro XS Città di Salerno va allo spettacolo

 

Camping

di Lorenzo Corengia

 

rappresentato dalla Compagnia Ronzinante di Merate (LC).

                                                                                                                  

EDIZIONE 2022

 

La Giuria tecnica – formata da Giuliana Capriolo, Gianfranco Casaburi, Lea Celano, Daniela D’Agostino, Marica De Vita, Maurizio Mansi, Pina Masturzo, Pina Russo, Lissie Tarantino e Marcello Andria – esprime una valutazione complessiva di segno pienamente positivo sulle proposte annoverate dal programma di questo XIII Festival Nazionale di Teatro XS. Come dimostra anche l’elevata media di gradimento del pubblico presente in sala – 8,72 – si è trattato certamente di una delle migliori e più apprezzate edizioni della rassegna.

Le compagnie partecipanti, pur nella varietà dei generi, hanno offerto prove convincenti e rigorose sotto il profilo della preparazione e della resa scenica. Come anche in passato, il teatro contemporaneo è risultato largamente maggioritario nella selezione, fatta eccezione per un unico caso, il capolavoro strindberghiano. Non scontate le scelte dei gruppi concorrenti e orientate verso pièces poco o mai rappresentate. Pur senza prescindere dal peso esercitato dal testo rappresentato, la Giuria, tuttavia, ha soffermato la propria attenzione sulla messinscena, sulla lettura registica, sull’interpretazione degli attori, sulle componenti tecniche, sull’impatto complessivo.

Per le ragioni qui esplicitate, il lavoro di analisi è stato molto accurato e animato il confronto. Ardua, e in alcuni casi non espressa all’unanimità, pertanto, l’attribuzione dei premi, che, nell’intento di equilibrare il palmarès, ha fatto ricorso a un ex aequo e a due menzioni speciali. Nella certezza di aver lavorato senza alcun condizionamento e in assoluta equità di giudizio, la giuria si congratula con tutte le compagnie in concorso – anche con quelle che non hanno ricevuto riconoscimenti – augurando loro nuovi e fortunati percorsi teatrali.

Si è conclusa, così, la tredicesima edizione del Festival teatro XS, quella che ha seguito ai due anni di stop per la pandemia e che malgrado tutto si è affacciata anche in questa, ma con la tenacia della Compagnia dell’Eclissi, degli attori e degli spettatori coriacei a non abbandonare il teatro da febbraio a maggio, si è potuto godere di spettacoli di buona fattura e scelta di testi, in due casi ottimo: La Signorina Julie e le Ultime lune. Peccato sia mancata la cena finale, sempre per le norme sanitarie, era un saluto all’inverno ed un benvenuto all’estate, questa volta un ciao e via, non prima, però, di aver assaggiato le dolcezze al cioccolato di Angela Guerra. Al prossimo anno, è l’augurio.

Maria Serritiello

www.lapilli.eu







 

 

 

 

 

 

giovedì 19 maggio 2022

Il 15 maggio 2022 sono stati letti i versi di Maria Serritiello , nella Necropoli Etrusca Sannitica di Fratte (Sa)


 

Percorso Poetico Reading

                    Versi di Maria Serritiello

Voci narranti

Brunella Caputo

Davide Curzio


Musiche a cura del

Maestro Antonio Avagliano

Maestro Marco Corvino


Associazione Spazio Up Arte: Presidente Vito Ungaro


I versi  letti


Primavera2020

                               

Azzurro il cielo,

dai monti dirimpettai

ridisegnato,

l’aria, senza nessun sussulto,

distesa,

agitato il volo

di rapaci gabbiani

e rondini attardate,

alte, spaziano nel timore.

 

Che strana primavera

è questa,

se ci rinchiude

e non rinasce.

 

Si odono,

nel silenzio scarno,

voci lontane,

nessun  traffico le copre.

 

Con vapori di salsedine.

mi giunge da lontano,

il mare

e i rumorosi percorsi affollati

dell’estate mia fanciulla.

 

Che strana primavera,

è questa

se ci vede reclusi,

se non ci risveglia,

se non ci riveste fiorita

ed invano ci cerca e non ci saluta.

 

Pronta ai cambi leggeri,

al morbido e al verde fiorito,

la natura c’è,

anche il  mio balcone lo sa,

e al glicine stecchito spuntano gemme ostili.

 

Ci assenteremo ancora,

costretti a pensieri nebulosi

 e le indegne morti

ci staranno addosso come ad Auschwitz.

 

Che strana Primavera è questa

e sia pure prigioniera dietro le sbarre del mio balcone,

sono già al mare,

il sole mi riscalda

e felice padrona sono,

della mia città.

 

20 Aprile 2020           


Gemmano le orchidee

 

Gemmano

le orchidee di casa mia,

primavera si anticipa,

l’aria intorno è soffice

così il sole e la pioggia

s’appaiono.

Vagano

i pensieri

come gabbiani dai tetti delle case,

senza una meta.

Il mare, più in là,

è disteso calmo,

uguale ai desideri appannati

della vecchiaia


 

E guardo il mare

 

E guardo il mare

che  più non ha colore,

con te fin lassù.

A me che resto,

il  grigio smorto ed il cupo nero

sono di sola compagnia

Cerco e più non trovo

l’arcobaleno dei nostri giorni,

la musica, le parole dei poeti

e la nostra immaginaria  eternità.

Io e te per sempre come ogni giorno della vita.

 

11-4-2022    

I piccoli piedi nudi

                                   

I piccoli piedi nudi nella neve,

sono uguali alle scarpette rosse,

dell’ altra guerra.

 

Muta è l’invocazione!

 

Hai detto “

Non voglio morire”,

ma fumo esce dal camino…

 

L’alba è grigia,

senza voli di uccelli

e latrati di cani

 

27-2-2022                 

 

                                      In guerra io sono

Nella lunga fila

dai volti uccisi;

nel pianto vecchio,

insostenibile al cammino;

nel sorriso breve

di una speranza fanciulla;

nel fango macero

che la pioggia ingrassa;

senza pane

dalle spighe raccolto

e senza latte,

asciutto il petto;

con l’ammalato stanco,

con gli arti

senza più sostegno;

tra pietre

ora solo pietre

e terra che racimola la terra;

livida tra le gambe,

sradicato il figlio,

colpita al cuore,

in guerra io sono.

 

La ginestra

Raggia la ginestra,

della Lucania verde,

il tratturo

del Monte Stella.

Intorno s’affolla

e come pecora

sta

Uno dopo l’altro

ingialliti pensieri

s’ aggreggiano.

7giugno 2011        

 

Verranno giorni migliori

 

E questa primavera che non vuole sbocciare!

s’ingrigia malinconica

e spiraglio al cielo

non lascia

 

Le rondini tardano

e i passeri non si separano

dal nido.

Dal mio giardino,

inverdito e muffo,

i merlotti spiano il sole,

all’ombra del gelsomino.

 

Padre e madre

Vegliano

 

Verranno giorni migliori

senza l’affanno,

senza minacce

e senza  il cielo colmo d’acqua.

Sole e  ancora sole

e via le notti

nel  buio infinito,

 

Verrà,

sì che verrà,

il quotidiano giorno

e di nuovo, sarà la semplice compagnia.

 

10-4-2013

 

Aquiloni

 

Noi due,

come aquiloni nel gioco,

verso l'azzurro

che  appartiene alla mamma.

Un bacio fin lassù.

 

Io più grande di te,

al piccolo  bambino

che si fida,

la mano stringo.

 

E  da soli giochiamo

e nessuno lo capisce,

e nessuno conosce

quanto verde sotto i piedi.

 

Il colore del mare in burrasca,

seguito è dal sereno,

dalla vita che non si stanca

e ci trattiene.

 

10-4-2013

 


 

                                                 E’ la mia città


 

E’ la mia città

che nuda s’aggira

senza fiocchi, merletti

e tacchi sull'asfalto.

Sospesa come in un quadro

appeso al muro,

luoghi assenti, rinchiuso l’uomo,

ma il giorno e la notte ci sono.

 

Da lontano il cane latra

e stride il gabbiano solo,

come in casa la vecchiaia.

 

La natura si riveste, ravviva i colori

e invita all'amore le gemme appartate

dall'incrocio del balcone.

 

I fiori nati, li cullo solo io,

vecchia madre e custode.

 

                               

8/4/2020

 

  Controra

Nella fresca penombra

della casa

composta nel matiné rosa,

mia madre è nel letto

che riposa.

Ronza la mosca

nel volo circolare

e fastidiosa poi si posa.

La bianca tenda ricamata a mano

filtra un pigro raggio,

sfuggito all’imposta

legato con lo spago.

Dai vicoli abbandonati,

la lenta nenia dell’ortolano

culla.

Tutto ristagna

Nell’ora della controra, di un pomeriggio estivo.

E nella casa, appannata e molle.

Il sonno mette spazio tra i pensieri.

 

E non guardiamo il fondale

Il mare,

l’azzurro mio mare

ha morti assiepati

nel fondo

venuti da lontano.

 

Non hanno

Nome,

volto

e membra ricomposte

 

Incolore

la pelle

e pensieri

erosi

dal sale.

 

Nessun sudario bianco

se li avvolge,

e alcuna lacrima

li segue

nell’affondo.

 

Nel mare,

nell’azzurro mio mare

l’estate insiste,

le barche sciamano

e continua l’amore…

 

Nuotiamo

ma non da soli

e non guardiamo il fondale

 

3-10-2013




 

 


martedì 17 maggio 2022

“Le Ultime lune” di Furio Bordon, ultimo spettacolo presentato dalla “Cricca” di Taranto al Festival Nazionale XS di Salerno

 



Fonte:www.lapilli.eu

di Maria Serritiello

L’8 Maggio, al Teatro Genovesi di Salerno, nell’ambito del 13° Festival XS è stato presentato dalla Cricca di Taranto, l’ultimo spettacolo in gara dal titolo “Le ultime lune” di Furio Bordon.

 

Nel recensire lo spettacolo (N. D. R) mi sia consentito citare un ricordo personale.  Era il novembre del 1996, io ed una mia cara amica, gettammo il mondo all’aria per procurarci i biglietti per poter vedere ad un palmo dal naso Marcello Mastroianni a Napoli, nel teatro Diana del Vomero. Il 19 dicembre dello stesso anno, a Parigi, Marcello ci lasciava.

Mi sono accostata alla visione dello spettacolo della “Cricca” con particolare attenzione, per notare i punti di forza o quelli deboli che fatalmente sarebbero venuti fuori dall’inevitabile paragone. Invece no, gli attori A. L’imperio, P. Nardone e A. Cofano non hanno fatto rimpiangere lo spettacolo originale, segno che ne hanno dato una versione rispettosa e consapevole, il padre, per esempio, con quale mostro sacro si confrontava.

La trama è semplice, ma densa di significato. Un padre anziano, ma vivace di memoria e di cervello, aspetta il figlio che deve accompagnarlo in una casa di riposo. Nell’attesa, parla immaginariamente con la moglie morta.

La scena si apre su di una stanza oscura, con delle delle quinte disegnate da fumetti per fanciulli, più in là una scrivania per adulto con una lampada seriosa illumina un angolo ed interrompe l’aria giovanile della camera. L’uomo si sta preparando per andarsene, si aggiusta la cravatta, le bretelle, i polsini ed indossa la giacca. La musica sovrasta lo spazio scenico, è Bach “La messa in si minore”, Agnus Dei, la voce bianca del cantore crea una sorta di attesa, di sospensione e di aspettativa, malgrado il momento che l’uomo sta vivendo. La sua vita è trascorsa tra letture, è stato un professore, ascolto della musica e letture, si, tanti libri letti, quelli che adesso deve lasciare senza sapere la fine che faranno, ma è sicuro che andranno persi. Là dove andrà, non potrà neanche ascoltare musica, ai vecchi l’arte dei suoni non piace ed a lui piace ascoltarla senza l’ausilio delle cuffie, come gli suggerisce la moglie. Cominciano a pesare le rinunce a cui dovrà assoggettarsi, ma tant’è, è tutto stabilito, deve lasciare la casa, la sua stanza serve ad uno dei due nipoti. L’alloggio si è fatto piccolo ed i ragazzi hanno bisogno ognuno della stanza propria. La sua, ancora tinteggiata da fumetti, andrà alla più piccola. Il dialogo con la moglie va avanti e si trovano ad analizzare il loro rapporto, sempre profondo, sempre in accordo, legame solido andato oltre la morte, se oggi, nel mentre che la sua vita sta per cambiare definitivamente, riesce ad analizzare a ritroso la loro vita insieme La donna non riesce a capire perché il loro figlio non abbia insistito a farlo restare, né tornato sulla decisione ferma del padre. Eppure è così e stranamente l’anziano signore, prova perfino sollievo a riconoscersi vecchio, ora può pensare a se stesso, visto che non potrà essere ormai felice, essendo questa condizione appartenuta al passato. “La vecchiaia”, dice l’anziano professore, “è come la galera ci stai dentro fino alla morte senza fare progetti”. Una sentenza senza scampo, una condanna a pensarci bene che si abbatte melanconicamente su di lui

Arriva il figlio, ha fretta, sono in ritardo, nella casa di riposo già lo attendono e la crudeltà si rivela in tutta la sua interezza. Ecco la condizione della vecchiaia, da tl’intero il dialogo con il figlio, ne esce nella realtà più cruda e come tante persone l’hanno conosciuta; quella di accompagnare i propri vecchi in case di riposo è una consuetudine moderna, un tempo il vecchio era il centro della famiglia, oggi un impiccio per essa. Anche se alla fine, padre e figlio trovano la tenerezza, la realtà non cambia, il vecchio professore se ne va, perché è quella la soluzione migliore (?) per tutti.

 

“Le ultime lune” di Furio Bordon (1943), scritto nel 1994, è forse il pezzo più significativo portato in scena, per molti lustri dai principali mostri sacri del teatro. Un pezzo di limpida scrittura, di precise battute, di dialogo stringato sia con la moglie morta che con il figlio. Tanta ironia serpeggia nell’unico atto che sta a nascondere la commozione del vecchio professore. Ecco, ognuno può fare proprie le considerazioni dell’anziano insegnante e immedesimarsi in quello che viene inscenato, lui lo fa senza isterismi, lamentazioni o facili cedimenti alla tristezza o a comprensibili slanci emotivi.  Equilibrato e misurato, con lui, siamo attori insieme.

Il pezzo di Bordon è una parabola che prima o poi ci potrebbe appartenere, forse non con la stessa crudezza e forse non è la casa di riposo ad ospitare l’uscita della vita, ma la solitudine, oh sì quella sì che ci starà a fianco. Bravi gli attori della Cricca ad interpretare intimi sentimenti. Plauso alla compagnia, dunque, per essere stata capace di rendere in modo lineare e puntuale la fragranza del testo, che pure essendo di parecchi lustri ha intatti il sapore e la stringente e commovente vivacità sentimentale della realtà che ci circonda.

 

Maria Serritiello

www.lapilli.eu

 

 

Allestimento scenografico:  Franco Marassa, Cosimo Lanzo

Regia. A L’imperio

Direttrice di scena Anna Maria Ruina

Audio e luci: Teresa Fumarola