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martedì 26 ottobre 2010

Benvenuti al Sud


LA RECENSIONE
DI MARIA SERRITIELLO
www,lapilli.eu

Benvenuti al Sud

Alberto direttore delle poste di una cittadina della Brianza, aspira, pressato dalla moglie, a trasferirsi a Milano. Il trasferimento non è così semplice, per ottenerlo e scalare la graduatoria, si finge invalido. Smascherato da un severo ispettore, Alberto ottiene, sì, il trasferimento ma al sud, per due anni, a S. Maria di Castellabate, provincia di Salerno, per essere precisi. Con le lacrime agli occhi, l’insegna della Lombardia sotto il braccio, staccata per ricordo, con il suo bel carico di pregiudizi, già emigrante e al suono di “O mia bella Madunina…” percorre in macchina l’autostrada del sole. Un primo ostacolo lo deve affrontare subito, sulla Salerno Reggio Calabria, ma quanti altri ne dovrà superare? Alberto comincia a pensare che i due anni al sud saranno i più brutti della sua vita. Pian piano, però, vinta la diffidenza iniziale, scoprirà un sud diverso da come i pregiudizi lo figurano.

Commento: L’indiscusso successo di botteghino dà ragione ad un film che nulla ha di originale, a cominciare dalla trama, che è un remake della geniale commedia francese “Bienvenue chez le ch’tis”, portata sullo schermo da Dany Boon, incassando tre milioni di euro, per essere stato visto da 20 milioni di francesi e 800.00 italiani, per finire ad una sceneggiatura che nulla ha di divertente, se non qualche bozzetto e ad una fotografia, in sostanza, non eccezionale. Un film basato sui luoghi comuni più scontati, dove i pregiudizi sono l’intreccio originale. Non fa ridere sapere che il nord conosce sommariamente i luoghi geografici: Santa Maria di Castellabate, provincia di Napoli e che il sud è un concentrato caricaturale, quando non è pregiudizio puro. L’ironia della macchietta non si evince, anzi si alimenta il contrario, nonostante il pensiero di Miniero, a cui piace considerare il film come il superamento della diatriba nord–sud. Anche la figura dell’impacciato postino, ovvero Alessandro Siani, vorrebbe sottilmente rifare il verso alla poetica insicurezza di Massimo Troisi. Niente di più blasfemo! Ed infine perché i meridionali sono sempre chiamati, da quelli del nord, a passare l’esame? Perchè solo alla fine, superata la diffidenza, si accorgono che al sud si vive e si mangia bene, che c’è cordialità, accoglienza e senso d’amicizia? Fa ridere tutto ciò? Eppure, molti, moltissimi, stando agli incassi, hanno scelto questa risata grassa. Peccato!

Interpreti

Claudio Bisio, è perfetto nelle vesti del direttore milanese, è se stesso, non compie nessuno sforzo interpretativo, quasi fosse a Zelig, contornato dai comici del programma. Certo è simpatico ed intenerisce, quando ad una ad una deve smontare le sue credenze sul primitivo sud.

Alessandro Siani, che nel film doveva essere la testa di ariete della risata, si riduce a fare da spalla a Bisio e a lanciare solo qualche battuta efficace. Eppure è conosciuto per la sua scoppiettante comicità e per i suoi monologhi a raffica, ma nel film risulta molto sacrificato.

Naturale, bella e brava, Maria, ovvero, Valentina Lodovini, con il suo perfetto accento partenopeo, lei toscana di adozione e al suo primo film leggero.

Anche Angela Finocchiaro caratterizza bene, la petulante moglie milanese, ossessionata dall’ordine, dall’igiene e dal trasferimento a Milano del marito .

Veri cammei, poi, sono le interpretazioni dei consumati attori: Giacomo Rizzo e Nando Paone, un valore aggiunto al film.

Luca Miniero.

Il regista italiano, Luca Miniero, è specializzato in commedie che affrontano i conflitti culturali dell'Italia e rappresenta quel cinema caricaturale che vuole abbattere stereotipi e pregiudizi.(!) Dopo la laurea in Lettere Moderne, si trasferisce a Milano, dove comincia a girare numerose campagne pubblicitarie sia per prodotti industriali che per trasmissioni televisive. Assieme all'amico Paolo Genovesi firma il primo cortometraggio, Piccole cose di valore non quantificabile (1999), poi decide di passare al lungo. Negli anni successivi studia, scrive e dirige Incantesimo napoletano (2002), ponendo l'attenzione sul conflitto sociale tra Italia del nord e del sud, attraverso la figura di una ragazza napoletana innamorata delle tradizioni milanesi.

Spunti di riflessioni

L’intolleranza tra nord e sud è una pura invenzione, stando alle risate collettive, amplificate dal film. Si ride tanto a cinema. … ecco, appunto al cinema!
Curiosità

E’ già pronto, dato il successo di botteghino, il sequel “Benvenuto al Nord”. Pare che non ci salveremo tanto facilmente dai pregiudizi, ma per questa volta dovremo risalire lo stivale!

Frasi del film

"Il forestiero che viene al sud piange due volte, quando arriva e quando parte".

"-Quant’è ?

-L’abbiamo fatto per amicizia

-Non ci conosciamo neanche

-Ci conosceremo"

Giudizio

Sufficiente

Benvenuti al Sud.

Regia:Luca Minieri

Interpreti: Claudio Bisio, Alessandro Siani,Valentina Lodovini, Angela Finocchiaro, Giacomo Rizzo, Nando Paone, Naike Rivelli



Maria Serritiello
www.lapilli.eu

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