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venerdì 15 ottobre 2010

Il Mistero Della Vita. Una favola scientifica di Franco Garrasi


MIEI SCRITTI


FONTE:WWW.LAPILLI.EU
DI MARIA SERRITIELLO

“Il Mistero Della Vita” di Franco Garrasi è un libro sapiente che invita il lettore a riflettere sul ciclo della vita e sull’eredità biologica di essa. Un libro facile solo in apparenza, sebbene lo scrittore s’impegni a renderlo tale, per catturare il lettore incollandolo fino alla fine alle sue pagine scritte. Ci riesce adottando vari strumenti comunicativi, come le incursioni storiche, quelle filosofiche, la cronaca giornalistica, le percentuali, i paradossi filosofici. Un trait d’union tra la cultura umanistica e quella scientifica e le interruzioni, usate ad arte, laddove le nozioni si facevano difficili, sono state, da lui inserite, per spezzare la complessità dell’argomento trattato.

Un eccellente comunicatore, sì nella vita che da scrittore, Franco Garrasi! Ed anche le domande che l’autore fa a se stesso, al posto del lettore, sono un artifizio per ritornare sui concetti scientifici espressi. Tutto il libro è costruito come un dialogo galileano tra due persone, l’uno sapiente che trasmette concetti e l’altro, la spalla che deve informarsi. La favola, perché di favola scientifica si tratta, ha un inizio accattivante, quasi a voler fugare i dubbi dalle difficoltà successive, una narrazione che parte da due riflessioni e cioè la prima che la genetica tende a seguire un cammino scientifico- progressista mentre l’opinione comune della stessa, ne fa una questione di etica e di morale, la seconda riflessione è che il nostro pensiero corrente ci fa sempre fare una netta distinzione tra il seme e la pianta o tra l’uovo e la gallina. L’autore, poi, si addentra nel pensiero scientifico e prosegue con la spiegazione di concetti di biomedicina e precisamente di cellule staminali, di DNA e di evoluzione, in ordine di apparizione. Il desiderio inconfessato dell’autore è di fare di questo libro, un manuale scientifico di divulgazione, un libro, per mezzo del quale tutti siano messi in grado di comprendere e di imparare. A conferma di ciò, nelle ultime pagine del suo scritto, inserisce una scheda informativa sul DNA, una preoccupazione postuma per il povero lettore a digiuno. Così si apprende, tra l’altro ed in conclusione che il DNA è stato scoperto da James Watson e Francis Crick, i quali fecero conoscere alla comunità scientifica mondiale la doppia elica del DNA, attraverso un articolo pubblicato su “Nature”, il 25 aprile del 1953, ma si dovette attendere fino al 1962 perché gli illustri scienziati fossero insigniti del premio Nobel per la fisiologia. Il resto del libro va letto, assimilato e studiato come testo illuminante su tanti concetti, contenuti in esso e che conosciamo solo in modo empirico, per esempio come tramandiamo il nostro patrimonio genetico, quando impariamo, per quanto tempo e da chi, oppure la casualità degli avvenimenti (favorevoli o sfavorevoli), la stabilizzazione della vita. Insomma, un libro erudito quello di Franco Garrasi che ha il pregio di contenere al suo interno complesse informazioni, espresse con un linguaggio semplice e scorrevole, il linguaggio del buon maestro, quello che ha reso più comprensibile la genetica e le cellule staminali, dopo la colta lettura del “Mistero della vita”. Così grazie alla passione divulgativa di Franco Garrasi e alla sua favola scientifica, il DNA e tutto ciò che gli consegue ci è divenuto più familiare.



Franco Garrasi nasce a Modena e trascorre la sua gioventù fra Trieste,Bolzano e Torino dove si laurea in chimica,indirizzo organico biologico. Innamorato degli sconfinati orizzonti del mare, si trasferisce, poi, a Salerno. Ha svolto la sua principale attività presso un’importante industria farmaceutica svizzera. Divulgatore e conferenziere, da alcuni anni è docente di comunicazione in ambito biomedico.



“Il Mistero Della Vita”, edito dalla Mursia, già presentato dall’autore, presso la libreria Feltrinelli di Salerno, il giorno 14 ottobre è stato riproposto nel raffinato spazio-Laboratorio di Lucy Spinillo in via G. Esposito, alle spalle di Largo Campo, nel centro storico di Salerno. A introdurre il testo e l’autore: Maria Serritiello, Luca Concilio, Luisa D’Andria e Gerardo Malangone.



Maria Serritiello

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