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lunedì 4 ottobre 2010

La "Medea"di Euripide,rappresentata nell' Area Ertusco -sannitica di Fratte Salerno


MIEI SCRITTI

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Maria Serritiello


Scenario perfetto, l’Area Archeologica Etrusco - sannitica di Fratte (Sa), per la rappresentazione di Medea di Euripide a cura della compagnia del teatro del“Giullare”. L’idea, di portare un lavoro così impegnativo fuori dal teatro, è risultata vincente, infatti dinanzi ad un pubblico attento, numeroso e resistente, a più di un’ora di spettacolo all’in piedi, Medea, Giasone, i loro piccoli figli e la nutrice, hanno incantato tutti i presenti, con una interpretazione che si è avvantaggiata dello scenario naturale. Non hanno infastidito neanche gli inevitabili rumori dell’esterno, infatti, l’area Etrusco- sannitica è inglobata nel tessuto urbano di Fratte, per cui tutti i rumori prodotti, sono stati assorbiti egregiamente e sono diventati parte integrante dello spettacolo. Medea, nella scorsa stagione teatrale è stata il fiore all’occhiello della compagnia del Giullare, ma qui nella necropoli, ha fatto rivivere agl’incantati spettatori un’esperienza di grande intensità



La storia di Medea, tragedia cupa del mito antico, racconta del suo amore per Giasone. Ella per l’innamorato inganna il padre, uccide il fratello ed abbandona la patria. Quando Giasone, però, la tradisce e l’abbandona per sposare la figlia del re di Corinto, Creonte, Medea non desidera altro che vendicare l’amore tradito e riscattare il prestigio calpestato. L’opera ha molte sfaccettature ma è di sicuro la rappresentazione più carnale della dignità della donna, concetto non del tutto assimilato ai giorni nostri, figurarsi al tempo di Euripide! Medea è doppiamente vittima, oltre che per essere donna, anche perché straniera, diversa, dunque, un pericolo e lo sarà per davvero, quando la furia della vendetta la prenderà totalmente. Tutti gli attori hanno caratterizzato bene i personaggi del dramma:Cinzia Ugatti(nutrice), Matteo Amaturo(pedagogo), PaolaSenatore(la donna di Corinzio), Augusto Landi(Creonte e massaggero), Marco Olivieri(Egeo) e i piccoli Pasquale e Valerio Lorito (i figli di Medea). Di eccezionale bravura gli interpreti: Antonella Valitutti, (Medea) intensa, espressiva, capace di trasmettere l’insana ira di donna ferita al pubblico e Davide Curzio (Giasone) arrogante nella sua pretesa di maschio, ma accattivante per la voce perfetta, sì che ogni volta crea un piccolo capolavoro recitativo ed Andrea Carraro, la colonna portante del “Giullare” a cui è affidata la sapiente regia, e che come mentore ha introdotto ed ha spiegato al pubblico le scene successive della rappresentazione. Il veicolare dei mezzi intorno all’antica area etrusco –sannitica, l’abbaiare di cani, il vociare dall’esterno, nulla hanno tolto alla sacralità della rappresentazione e tutti, rimosso il palcoscenico, si sono sentiti parte integrante dello spettacolo.



Il sito:L’Area Archeologica Etrusco - sannitica di Fratte(Sa)



L'Area archeologica etrusco - sannitica di Fratte si trova alla periferia nord-orientale della città di Salerno lungo il fiume Irno, nell'odierno rione di Fratte. Attorno al VI secolo a.C. gruppi di Etruschi, probabilmente provenienti da Amina, attuale Pontecagnano Faiano, si trasferirono nella valle del fiume Irno, non molto lontano dalla sua foce. La città, identificata con la Marcina citata da Strambone o con Irna per alcune monete ritrovate con la legenda IRNTHI (di Irna), fu successivamente occupata dai Sanniti, che vi restarono fino al III secolo prima di Cristo. Forse i Romani distrussero il piccolo centro nel quadro delle operazioni militari successive alle guerre sannitiche. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce alcune tombe ed una cisterna nella zona dell’acropoli, oltre a numerose anfore con oggetti personali. L'antica cittadina etrusco - sannitica aveva tetti con decorazione architettonica policroma, un tempio con bassorilievi nella cosiddetta "acropoli etrusca" e costruzioni in tufo, che fanno dedurre che l'abitato di Fratte aveva una struttura di tipo urbano abbastanza sviluppato. I materiali archeologici rinvenuti negli scavi del sito sono esposti in un'apposita sezione nel Museo Archeologico Provinciale di Salerno.

Nell’ambito del progetto di recupero integrato e valorizzazione del Parco Archeologico di Fratte di Salerno, sono stati previsti, oltre alla rappresentazione del dramma di Euripide, anche, il 3 ottobre, un programma basato sulla musica: Istallazioni musicali e visite guidate per la conoscenza dell’area, organizzate dagli archeologi del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Salerno, dalle ore 9,00 alle 15,00.

Orari di apertura dell’area: Martedì/Sabato ore 8,30-15,30. Domenica su prenotazione. Lunedì chiuso.

Maria Serritiello

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