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martedì 28 febbraio 2012

Senzatetto trova portafoglio:"No alla ricompensa"


Caritas di Vicenza

fonte:Il Giornale di Vicenza. it
di Alessandro Mognon

Il nobibile gesto di un cinquantenne ospite della Caritas.
È un ex muratore in crisi dopo la separazione. Raccoglie borsello con 300 euro e carte di credito. Il proprietario gli dà 50 euro, lui rifiuta: "Troppi"


Io mi sento un privilegiato perché dormo sotto la Basilica del Palladio. La mattina mi sveglio e dico: ma come ha fatto a costruirla?». È così, Antonio. La vita negli ultimi anni non lo ha aiutato granché e lui dopo aver perso lavoro, casa e serenità mentale vive tra panchine, Caritas e mensa sociale. Ma, un po' come i bambini, vede le cose in maniera semplice. E come fanno i bambini, senza una lira in tasca, sabato sera ha trovato per terra un borsello con 300 euro e carte di credito e ha fatto l'unica cosa che gli sembrava normale: ha chiamato la polizia. Non è finita. Quando il proprietario del portafoglio, rintracciato dagli agenti, ha controllato, non mancava neanche un centesimo. Così, stupito anche lui, ha tirato fuori un biglietto da 50 euro: "Grazie, questi sono per lei". Ma lui è Antonio, non uno qualunque: "No, sono troppi. Mi basta quella blu...". Che nel suo gergo sono 20 euro. Storia difficile, quella del 50enne vicentino. Muratore per quasi 20 anni, qualche anno fa il divorzio dalla moglie, la crisi psicologica, lavoro finito, panchine di Vicenza come letto e alla fine la scoperta della Caritas. "Ma non sono un ubriacone nè un drogato" dice. E allora come è andata con quel borsello perduto? "Era sabato sera, verso le 7 e mezza. Ero andato in piazzetta delle Poste, dove c'è l'osteria il Cancelletto, siamo sempre lì a giocare a frisbee. Lo sa cos'è un frisbee, no? Beh io dopo vado verso contrà della Fascina e come mi diceva sempre mio papà bisogna sempre guardare per terra perché è là che ci sono i soldi...". Lui guarda e vede un borsellino scuro: "La gente mi osservava, avevo paura. Così ho aspettato che non ci fosse nessuno e l'ho preso. Poi mi sono allontanato un po' l'ho aperto. Era un borsellino, dentro c'era di tutto: a parte i “pecos” (soldi, solito gergo: ndr) c'era un bancoposta, una carta di credito, la patente e la carta d'identità. E io penso: adesso che faccio? Mi tengo i soldi e il resto lo butto in una cassetta postale? Eh no, chiamo la polizia". Così telefona al 113, dalla centrale gli dicono "aspettaci lì" e in pochi minuti arriva la volante. Controllano, dentro ci sono 325 euro e anche un numero di cellulare, comunque dalla loro banca dati verificano e rintracciano il proprietario: "Avrà avuto 45 anni - racconta sempre Antonio -, credo che abiti in corso Fogazzaro ma ha detto che è di Milano. Lui guarda, vede che c'è tutto e si complimenta con la polizia. Eh no, gli dico, guarda che sono io che l'ho trovato". Lui ringrazia e gli allunga i 50 euro: "E io dico no. Perché? Perché sono umile, sono fatto così". Ma l'uomo insiste e Antonio dice "va beh, allora mi dia pure la carta blu, che sono 20 euro". Così adesso il senzatetto vicentino potrebbe partecipare al “premio bontà”. Anche perché lui è sincero: "Sì, ho pensato di tenere i soldi, ma che me ne faccio? Lo so che tanti se li sarebbero tenuti, ma io sono così". Lui, l'ex muratore tradito dalla vita, tutte le mattine va a dare da mangiare alle anatre a Ponte Furo: "Anche l'altro ieri, quando è passata la polizia e uno degli agenti era quello del portafoglio: “Bravo” mi ha detto". Adesso Antonio dorme alla Caritas (Perché è inverno e fa freddo), se no usa le panchine ma soprattutto ha il suo angolino sotto la Basilica. E lui, da ex muratore, proprio non riesce a capire: "Ma come ha fatto a costruirla, quel Palladio?".

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