Pagine

martedì 21 febbraio 2012

IL Circeo tra Declino e nuovo Rinascimento



IL Circeo tra Declino e nuovo Rinascimento
di Francesco Agresti

Con l'arrivo della primavera, si fa più acuta che mai al Circeo la morsa di una crisi che, con gli anni, è diventata strutturale.

Sfumata per sempre l'epoca d'oro dei Gian Paolo Cresci e degli Italo Gemini degli anni Sessanta e Settanta, quando sul Promontorio, ai piedi della Maga, stazionavano in pianta stabile personaggi come Renato Rascel, Alberto Lupo, Anna Magnani, Vittorio Gassman e tantissimi altri, per non parlare dei Moravia, dei Valente o dei Busiri Vici, che avevano eletto il Promontorio a rifugio segreto per la loro anima in fuga dal caos delle metropoli, e, consegnato agli oblii delle cronache anche il tentativo di rilancio degli anni novanta, quando si avviò una vera e propria rivoluzione culturale attraverso il premio internazionale di letteratura La Cultura del Mare, oggi dobbiamo assistere ad un vero e proprio campo di macerie che non annunciano niente di buono per il futuro.

Difatti, con i Cantieri Rizzardi in disfacimento, con l'Hotel Neandhertal, che da alcuni anni è diventato il 'fantasma del lungomare, con il tentaqtivo ormai abortito di coinvolgere la Regione Lazio per creare un collegamento veloce con l'Isola di Ponza', e con il calo costante e irreversibile dei turisti stanziali nel periodo estivo, ciò che serpeggia tra gli operatori economici è il vento implacabile del declino irreversibile.

Tra i pochi a non darsi per vinti del tutto e a non farsi travolgere dalla marea nera del pessimismo, è proprio il Presidente onoraio dell'associazione Gli Amici del Mare e già amministratore del Comune di San Felice Circeo, Eugenio Saputo al quale chiediamo un suo parere in proposito.

"Se oggi parliamo di crisi - esordisce Saputo - purtroppo, non diciamo nulla di nuovo. Ma, anche se, quella attuale, è una crisi che viene da lontano, noi abbiamo il torto di esserci fatti trovare impreparati. Abbiamo dormito troppo sugli allori. Ora riportare i buoi nelle stalle è molto più difficile di qualche anno fa".

Si spieghi meglio.

"Quello che è mancata al Circeo è stata la programmazione. A fronte di un territorio che rappresenta, ancora oggi, uno dei vanti del nostro patrimonio naturale e paesaggistico, come amministratori non siamo stati in grado di valorizzarlo nel modo adeguato, soprattutto a livello internazionale".

Ma, obbiettiamo, per lanciare una meta turistica e per farla diventare alla moda occorrono capitali ingenti.

"Noi avevamo molto di più - risponde Saputo. - Avevamo la storia, i miti, la cultura, ma soprattutto il mare. Bastava soltanto crederci con più convinzione".

Come si può recuperare per poter guardare con un po' di fiducia al futuro?

"Investendo, natularmente, nelle infrastrutture ma senza tralasciare la cultura, a partire proprio con la rassegna Poeti al Circeo, che si terrà il prossimo 27 aprile alla Maga Circe.

La poesia, l'arte, la musica, l'ospitalità e qualsiasi altra forma d'arte, hanno la forza di trasmettere messaggi ed emozioni che noi neppure riusciamo ad immaginare. Basta soltanto crederci con la dovuta umiltà: E tutto si rimette in cammino".



Nessun commento:

Posta un commento