Fonte:La Repubblica del 12/12/2013
Michele Serra
Gli occhi di Rossana Podestà risplendevano, sulle soglie degli ottant’anni, come quelli di una ragazza. Erano bruni e chiari, quasi un ossimoro cromatico. Bellissimi. Quando entrava in una stanza, era un lume in più che si accendeva. Ripensando alla seconda parte della sua vita, quella trascorsa in simbiosi invincibile con Walter Bonatti, viene da dire che lo sguardo di Rossana, proprio come quello di Walter, rifletteva la luce benedetta del nostro pianeta, i deserti, il mare, le montagne, i fiumi, i campi, le foreste, i ghiacciai sui quali avevano camminato insieme, che avevano guardato insieme.
Nella coppia — rarissimo vederli separati — era proprio questa luce che colpiva. Luce del mondo addomesticata, umanizzata, riassunta, restituita agli amici, spesso incorniciata da un sorriso dei loro due bei volti anziani. Rossana era diventata, vivendo e viaggiando con Walter, natura essa stessa. Un lifting, sulla sua faccia magnifica e solcata di rughe, avrebbe avuto lo stesso effetto di una cementificazione su un bel paesaggio naturale. Era stata una delle attrici più belle del mondo. Il suo amore con Bonatti è stato uno degli amori più belli del mondo.
Da La Repubblica del 12/12/2013
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