Particolarmente versatile e fecondo, esordì con opere di impegno sociale osteggiate dalla censura dell'epoca.
Nelle sue commedie, molto rappresentate all'estero (in Russia, per esempio, Classe di ferro e Farfalla... farfalla sono considerate quasi dei classici e vengono continuamente rappresentate), seppe sperimentare diversi stili, passando con disinvoltura dalsimbolismo al neorealismo, dal surrealismo al teatro dell'assurdo.
Le commedie di Nicolaj sono caratterizzate da una critica ironica del modo di vivere contemporaneo, attraverso la descrizione della classe borghese e piccolo-borghese colta nella sua vita quotidiana.
È stato anche apprezzato traduttore di opere teatrali straniere, soprattutto dal francese (Anouilh, Claudel,Duras)
Curatore di una riduzione teatrale di Senilità di Italo Svevo e de Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo, ha lavorato anche per la televisione collaborando nel 1967 con il regista Anton Giulio Majano e il poeta Attilio Bertolucci alla stesura dellasceneggiatura dello sceneggiato televisivo La fiera della vanità, e curando nel 1969 la produzione per la RAI dello sceneggiato I fratelli Karamàzov, diretto da Sandro Bolchi.
Con Oreste del Buono e con il regista Franco Enriquez ha invece curato la sceneggiatura dello sceneggiato Resurrezione tratto dall'omonimo romanzo di Lev Tolstoj.
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