"Merletti in mostra" è il nome dato alla particolare esposizione di manufatti che hanno arricchito l'offerta degli eventi di Salerno, illuminata dalle luci d'artista. Dal 3 al 5 gennaio scorso, presso "Spazio Danza" in via Da Procida n. 41, l'antica arte del tombolo, per qualche giorno ha dimorato qui. L'evento è stato organizzato dall'Associazione salernitana no profit "Le Crisalidi" che è finalizzata alla valorizzazione e alla tutela dell'antica tradizione della lavorazione del merletto a tombolo. Nella bellissima sala dal soffitto delicatamente affrescato, dell'antico palazzo di Via Da Procida, sono stati in esposizione dei veri capolavori, ornati ceselli prevalentemente di colore bianco, ma anche di colori accesi che, con le varie sfumature, hanno esaltato i disegni finemente lavorati.
Conosciuto fin dal XIV secolo, il merletto lavorato a tombolo, ha avuto un periodo di decadenza, ma ultimamente si è avuta una ripresa dell'antica arte e diverse iniziative, volte alla valorizzazione dei pizzi antichi, sono state svolte. Chi ha fortemente voluto, a Salerno, l' esposizione al pubblico, con l'apporto di lavori di alcune sue allieve, di altri venuti dall'associazione "Fuselliamo" di Gorizia, disponibile ad inviare materiale per l'allestimento, ma il blocco espositivo è tutto suo, è Raffaele Di Prizio, un cultore di quest' antica arte, nonché il presidente dell'associazione "Le Crisalidi". Il giovane artista, un esempio raro di maestria, ha avuto una giusta intuizione proprio in un periodo di crisi, come l'attuale, nel sollecitare la rinascita di uno dei mestieri, ormai persi ma che ripreso, può essere proficuamente rivaluto.
Raffaele Di Prizio è un vero professionista, basta ammirare i suoi lavori per averne conferma, ma per raggiungere i suoi livelli di eccellenza ha dovuto frequentare per quattro anni l'accademia dei Merletti di Roma, mentre, attualmente, sta per terminare l'ultimo anno della Scuola dei Merletti di Gorizia e dove conseguirà, a giugno, il diploma. Nulla, dunque, è improvvisato nella sua bravura ma è tutto frutto di sacrificio ed impegno, nella vita, infatti, Lello Di Prizio esercita tutt'altro lavoro.
Come gli è venuta la passione del merletto a tombolo ce lo dice lui stesso "Il mio interesse per il ricamo, in genere, è iniziato fin da bambino, per dei primi ed occasionali contatti con delle maestre anziane di Montefusco, un piccolo paese dell'avellinese, nel quale sono nato e in cui è tutt'ora forte il culto della famiglia e della tradizione. Nel piccolo paese, come resiste l'amore per il passato, così gli stessi magici ingredienti ispirano e conducono la mano di una merlettaia. Ho passato buona parte della mia vita ad esplorare il mondo meraviglioso del merletto e da alcuni anni, con lo stesso entusiasmo, ho iniziato ad imparare la tecnica del tombolo che esprime, a mio parere, il giusto equilibrio tra grazia ed abilità manuale."
Il lavoro viene eseguito su di un supporto e il foglio con il disegno del merletto viene fissato con degli spilli. La lavorazione comincia con punti filza che seguono alcune parti del disegno per poi procedere all'intreccio, utilizzando, come strumenti, dei bastoncini, detti fuselli, attorno ai quali viene arrotolato il filo necessario per la lavorazione. I fuselli usati nelle realizzazioni più complesse possono essere anche un centinaio, mentre per quelle più semplici bastano poche coppie. Con i fuselli si eseguono intrecci da tessuto, nodi, legature, che possono andare a coprire anche grandi superfici."
Vari sono i tipi di merletti a tombolo:
Dentelles di Cogne (Valle d'Aosta)
Merletto di Pescocostanzo (Provincia dell'Aquila - Abruzzo)
Pizzo di Cantù (Provincia di Como - Lombardia)
Tombolo di Offida (Provincia di Ascoli Piceno - Marche)
Tombolo aquilano (L'aquila - Abruzzo)
Tombolo di Isernia (Isernia - Molise)
pizzo a tombolo di Rapallo XIII- XVI secolo(Provincia di Genova - Liguria)
Tombolo di Mirabella Imbaccari (Provincia di Catania - Sicilia)
La mostra, tenuta nei giorni scorsi, ha avuto un gran successo, sia per la bellezza raffinata e rara dei lavori, sia per le dimostrazioni pratiche tenute ai molti visitatori che si sono mostrati molto interessati all'antica arte del tombolo.
Maria Serritiello
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