Fonte: R.it
di Conchita Sannino ( scritto parziale)
Doveva accadere prima o poi, non essendo quello degli scrittori specie nell’Olimpo napoletano - il più pacifico dei mondi possibili. Così scoppia la bufera tra Maurizio de Giovanni, autore del celebrato commissario Ricciardi e della serie sui Bastardi di Pizzofalcone (da cui si sta girando in questi giorni la fiction con Alessandro Gassmann), e Antonella Cilento, finalista allo Strega 2014 con “Lisario o il piacere infinito delle donne”.
De Giovanni si confida su Facebook col suo vasto popolo di ammiratori. E scrive: «Su segnalazione di un amico, leggo in un libro: “Il diavolo abita a Napoli. Se non l’avete notato è perché si moltiplica nell’occhio dei suoi abitanti, si nasconde dentro le gobbe, le gambe storte, gli arti meccanici. Ha le dita degli impiegati di banca, cui fa spesso credere di essere scrittori, muove le grinfie dei ricchi sagliuti, degli smaltitori di rifiuti tossici, (...) degli assassini, dei camorristi” ».
Tutto tratto da “Bestiario napoletano” della Cilento. Ma De Giovanni non lo cita e dopo una fiera difesa del suo ex impiego in banca e dei vecchi compagni (“Nessuno tra i celebrati autori che ho incontrato in questi anni ha più dignità ed è più rispettabile di tutti quei colleghi che incontravo assonnati in un piccolo bar”), sfodera quel sarcasmo che il suo tratto morbido e generoso difficilmente tradisce. “
Prima, mi sono divertito. Poi ci ho pensato, e la cosa mi ha reso davvero triste - scrive de Giovanni - Triste perché dev’essere terribile dover vivere in una città che si odia tanto. Triste perché dietro parole come queste c’è tanta sofferenza per le copie non vendute, le sale semivuote, la gente che non ti riconosce per strada, i premi non vinti e le fiction che non verranno mai tratte dai libri, per il conto asfittico e per le lingue in cui non si sarà mai tradotti, a fronte della consapevolezza di essere bravissimi, Veri Scrittori”.
La Cilento, interpellata da Repubblica, cade dalle nuvole. «Ma la mia era una frase ironica. E poi non è mica l’unico, ci sono altri artisti e scrittori usciti dal Banco di Napoli, una fucina». Per esempio? «Peppe Lanzetta. Ma non perdo tempo con una polemica. Poi il libro è uscito un anno fa, bello che digerito... ». ..
PER QUANTO MI RIGUARDA SU FB HO SCRITTO CHE L'ATTACCO A MAURIZIO E' TUTTA INVIDIA , LUI E' DIVERSO PERCHE' SCRIVE CON IL CUORE E SALERNO LO AMA ANCHE PER QUESTO, OLTRE ALLA SUA INDUBBIA BRAVURA . NON TI CURAR MAURI', NON TI CURAR'...(maria serritiello)
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