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sabato 22 marzo 2014

Napoli, quella ruota che nessuno usa e che salva i bambini

Fonte:Web Magazine dell'Azienda Ospedaliera Universitaria "Federico II"
di Anna Spizuoco

Se non puoi tenere il tuo bambino, hai un’alternativa: il progetto Ninna ho e la culla termica della Federico II


Non si deve arrivare a tanto. Da noi, come in altre città d’Italia, c’è una  culla termica, una moderna ruota”, queste le parole di Roberto Paludetto, responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Neonatologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, a seguito del ritrovamento del neonato abbandonato in una carrozza di un treno della Circumvesuviana a Baiano. Molte donne ignorano di poter lasciare il bambino, anche a distanza del parto, nella culla termica inaugurata nel 2008 presso l’A.O.U. Federico II, nell’ambito del progetto Ninna Ho, realizzato dalla Kpmg e dalla Fondazione Rava in collaborazione con l’Associazione Soccorso Rosa-Azzurro. “Finora la culla è rimasta vuota, eppure avrebbe potuto salvare molte vite” continua il professore Paludetto. La culla termica è posta all’ingresso dell’Azienda in Via Tommaso De Amiciis, 115. Premendo il bottone accanto alla saracinesca, la serranda si alza e all’interno c’è un lettino riscaldato dove deporre il bambino. Dopo pochi secondi la serranda si abbassa e squillano i telefoni di cinque addetti dell’Azienda. Se entro cinque minuti nessuno interviene si avviano le sirene. Il bambino viene portato nel reparto di neonatologia dove riceve cura e assistenza. La ruota termica permette anche di avere ripensamenti; la mamma può premere un altro pulsante per chiedere aiuto nel prendere una decisione consapevole. Inoltre, occorre ricordare che la legge permette a chiunque di partorire in tutti gli ospedali italiani in assoluto anonimato “Le mamme che decidono di non tenere il bambino possono partorire in ospedale in anonimato e senza subire pressioni, lasciando il neonato nel nido” sottolinea, infine, il professore Paludetto. 





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