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martedì 23 aprile 2013

Casalino dei 5 Stelle: "Discorso da Ancien Régime, ma arriverà una decapitazione"

                     

                          
                                                 Quaderno a quadretti
                                                  Rubrica di
                                                 Maria Serritiello


      

     Casalino esperto di comunicazione Movimento 5 Stelle

IMPARATE A RISPETTARE LA STORIA DELLA NOSTRA ITALIA, AHIMÈ' ANCHE VOSTRA. 

IO NON DICO DI RIPASSARVI LE GUERRE PUNICHE(HO DETTO  RIPASSARE, DANDO PER SCONTATO CHE LE SAPPIATE) MA ALLA STORIA RECENTE, UNA SPOLVERATINA VI POTREBBE ESSERE UTILE.

QUANDO ARRIVERETE LUCIDAMENTE AGLI ANNI  DI GIORGIO NAPOLITANO, NE RIPARLIAMO. NEL CURRICULUM DI QUESTO SCIENZIATO DI CUI SOPRA, UN "MASTER" IN GRANDE FRATELLO. CIO' MI BASTA PER AVERE UN'OPINIONE ...

E' PIÙ FORTE DI ME, GLI INTEGRALISTI SUPPONENTI ED IRRIGUARDOSI NON LI SOPPORTO PROPRIO.

AH, ALTRO CONSIGLIO STUDIATE LA COSTITUZIONE, VISTO CHE VI PAGANO!
(MARIA SERRITIELLO)

Fonte:tiscali.it
di Federico Mello



È l'esperto della comunicazione del Movimento 5Stelle alla Camera, Rocco Casalino, ex del grande fratello. Mentre i grandi elettori sciamano via dall'aula dopo il discorso di Napolitano, lui aspetta i “suoi deputati” in Transatlantico. Ha un ghigno sul volto, Rocco, e non si fa problemi a rispondere. “Ti è piaciuto il discorso di Napolitano?” chiediamo. “Secondo te?” la risposta. Non ti è piaciuto? Lui tira fuori una frase sprezzante, che stride con la solennità del momento, e spara: “Ma non hai sentito? Ci ha attaccato. Una cosa da Ancien Régime, ma arriverà una decapitazione” e sorride forse poco conscio della durezza delle sue parole. Mentre le frecce tricolore sorvolano su Montecitorio, i deputati e senatori a 5Stelle hanno la faccia scura. Non sono tutti tranchant come il loro portavoce, e se molti si trincerano in un no-comment, altri non hanno problemi a difendere la loro scelta di non gratificare neanche con un applauso il discorso - e a tratti le lacrime - di Giorgio Napolitano.
Nell'aula bardata a festa ci sono bandiere tricolore appese in ogni dove, posti in piedi nei palchi della stampa e, in tribuna, generali in divisa con le stellette sul petto. Arriva Napolitano e scatta l'applauso. Varie volte nel suo discorso si commuove: la parte più toccante quando cita il suo ingresso a Montecitorio, ancora ventottenne. I cinque stelle si alzano solo al suo arrivo: non applaudono neanche quando vengono citati i caduti nelle operazioni “di pace” all'estero (non lo farà neanche buona parte di Sel).
Parla a loro, il presidente, ai 5Stelle. “Non ci può essere contrapposizione tra piazza, rete, e Parlamento”. E considerare Internet uno strumento contro i partiti “è una regressione” della politica. Sgrida i partiti, il Presidente, li rimprovera di non aver fatto le riforme. Chiarisce che in caso di ulteriori comportamenti indisciplinati, (“Se mi troverò di nuovo dinanzi a sordità come quelle contro cui ho cozzato nel passato”), la strada è una sola: “Non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al Paese". Come dire: poi ve la vedete da soli. Non a caso Napolitano aggiunge poi, rivolto a tutto il Parlamento: “Il vostro applauso non induca a nessuna autoindulgenza”.
Il bel discorso crea imbarazzo nella parte più dialogante del Movimento 5Stelle. Il deputato Alfonso Bonafede, di solito molto disponibile con i cronisti, questa volta preferisce tacere: “No comment” ripete a tutti. Il “falco” Alessandro Di Battista, invece, che domenica i fotografi hanno immortalato in lacrime durante la conferenza stampa di Grillo, è per un totale “fedeli alla linea”. “Non commento il suo discorso – scandisce – perché non mi convince lui, Napolitano”. E risponde anche alle parole del presidente: “La Rete ucciderà i partiti, lo ripetiamo sempre perché ne siamo convinti”.
Anche Roberto Fico, il fedelissimo di Grillo che sabato, all'annuncio dell'arrivo di “Beppe” davanti a Montecitorio, voleva “alzare l'ascia di guerra”, è in silenzio. Risponde lui per un gruppo di deputati e senatori che lo attorniano. “Non facciamo alcun commento – dice – lo faremo più tardi”.
Marta Grande, infine, la giovane deputata romana già considerata possibile candidata presidente della Camera dei grillini, ha gli occhi sgranati e non sa bene che dire. Il discorso di Napolitano l'ha toccata, si vede. “Ha fatto un racconto fedele di quello che sta succedendo” balbetta, ma non riesce a dire di più.














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