Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
Ridotto
di Salerno, direttore artistico Gianluca Tortora, ci ha pensato La Compagnia dell’Arte, con uno spettacolo inusuale per il Tempio
della Comicità. Sabato 11 e domenica 12 marzo, nelle consuete due serate, il
pubblico ha assistito ad un originale omaggio tributato al grande “Eduardo”, a trent’anni dalla sua
morte.
Eduardo:
“Oggi più che ieri per un domani migliore”, questo il titolo dello
spettacolo, per la regia del bravo Antonello
Ronga ed interpretato da: Mauro Collina,
Martina Iacovazzo, Federica Buonomo e Vincenzo Triggiano, vuole essere un
insieme dell’opera eduardiana, divenuto patrimonio culturale e linguistico di
riferimento. Molte delle sue parole, infatti, usate nelle sue commedie, sono
diventate lessico familiare in ogni casa. Chi almeno una volta non ha citato la
famosa frase di Lucariello, rivolta a suo figlio Nennillo e tratta da Natale in
casa Cupiello “Te piace o presepe?”
ed il figlio prontamente “No, nu me piace”
oppure parole come “ciofeca”, per indicare il caffè di Concetta e “calimma” per indicare il poco calore
corporeo nelle case gelate. I termini del grande drammaturgo sono un patrimonio,
da lui lasciato, come frutto di esperienza passata, per affrontare con
consapevolezza il futuro, sicché le opere del grande Eduardo sono un vademecum
per capire che traccia seguire.
Lo spettacolo si è dispiegato, per circa due
ore, tra il mondo eduardiano, come un piacevole itinerario, un affondo
appropriato nella maggior parte della sua opera, con collegamenti, mai forzati,
ma sempre uno incollato all’altro, traendone un eccezionale copione. Le parole
prendono “vita e forma” attraverso la
perfetta recitazione degli attori, l’assoluta sincronia vocale e quella dei
corpi, i veloci cambiamenti dei costumi in scena, avvolti e stravolti da un
ammasso di panni coloratissimi e stesi a vari livelli. Ad essere ben attenti
s’individuano ad una ad una le opere e le poesie che hanno intrecciato il
copione, ad iniziare dai famosi versi “O
ragù”, “Io vulesse truvà pace”, “Allora bevo”, “Si t’ò sapesse dicere”, per
continuare con le commedie: Natale in casa Cupiello, Non ti pago, Questi
Fantasmi, Gli esami non finiscono
mai, Pericolosamente, Vincenzo De Pretore, Filumena Martorano, Le voci di
dentro, Napoli milionaria.
A rendere gradevole lo
spettacolo è, certamente, la bravura dei quattro attori, tutti salernitani,
così capaci a scambiarsi i ruoli, i vestiti e l’espressività facciale, ad
essere sincronizzati nella pantomima iniziale od ogni volta che serve il corale,
nonché la capacità degli stessi a muoversi, senza essere goffi, in uno spazio
ristretto quale quello del Teatro Ridotto. Il collante, però, che ha mantenuto
l’insieme di tutto lo spettacolo è la singolarità della lettura, così originale
dell’abile regista Antonello Ronga,
che ha voluto consegnarci, ad un futuro che verrà, un pregno e sapiente
passato. La particolare composizione del testo gli ha fruttato, anche, un
secondo posto al concorso nazionale di particolari sceneggiature e la
possibilità di esibirsi, nel mese di aprile, a Roma, dove sicuramente l’opera
godrà di tutto lo spazio scenico di cui ha bisogno per consentire le
digressioni elegiache, care al grande Eduardo. Una nota di merito va anche alla
scelta delle musiche, tratte dalla colonna sonora del film “Train de vie” scritta dal talentuoso musicista e compositore
bosniaco Goran Bregović.
Maria
Serritiello
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