La mia generazione perde pezzi...ossia i miti in cui ha creduto e si è formata. Ad uno ad uno se ne stanno andando tutti...lasciandoci soli e senza la barriera del loro pensiero. Anche tu Margherita, con la tua libera mente, oggi ci hai lasciati orfani. Non è un caso se guardando questa splendida foto, in cui stringi il migliore amico dell'uomo, mi sono ripetuta i versi dei Sepolcri " A egregie cose il forte animo accendono l'urne dei forti..."(SeMa)
LE STELLE
Fonte: Ansa.it
E' morta Margherita Hack, signora delle stelle
L'astrofisica aveva compiuto 91 anni il 12 giugno
L'astrofisica Margherita Hack e' morta la notte scorsa all'ospedale di Cattinara dove era ricoverata da una settimana. Aveva compiuto 91 anni il 12 giugno scorso. La Hack è morta la notte scorsa alle 4,30 nel polo cardiologico dell'ospedale di Cattinara. Era stata ricoverata sabato scorso in seguito al riacutizzarsi dei problemi cardiaci che l' affliggevano. Con lei c'erano il marito, Aldo, con il quale era sposata da 70 anni, Tatiana, che l' assisteva da tempo, la giornalista Marinella Chirico, sua amica personale, e il responsabile del polo cardiologico, Gianfranco Sinagra.
Astrofisica di fama mondiale, la Hack era nata a Firenze nel 1922 e si era trasferita a Trieste nel 1963, dove viveva in una casa nel quartiere di Roiano. Senza figli, donna impegnata socialmente, vegetariana da sempre, grande divulgatrice, la Hack era anche una appassionata animalista: aveva otto gatti e un cane. Il suo ricovero era stato tenuto segreto per sua volontà, così come ha lasciato indicazioni di essere sepolta nel cimitero di Trieste senza alcuna funzione né rito ma con una cerimonia esclusivamente privata. Le persone che gli sono state vicine fino alla fine hanno riferito che per rispettare le sue volontà non saranno resi noti né giorno né orario della sepoltura.
Toscana Doc e atea convinta, Margherita Hack - 'amica delle stelle' come si era essa stessa definita in una sorta di autobiografia pubblicata nel 1998 - ha trascorso buona parte della sua vita a Trieste. Qui ha diretto per oltre 20 anni l'Osservatorio astronomico, portandolo a un livello di rilievo internazionale, ed ha insegnato nell'università dal 1964 al 1992. Nota al grande pubblico soprattutto per le due doti di divulgatrice, nel mondo della ricerca ha occupato una posizione di primo piano fin dall'inizio della sua lunga carriera. Celebri anche le sue battute taglienti ed i modi schietti, conditi dal forte accento toscano che non ha mai abbandonato, così come la sua grande gentilezza. Nata a Firenze il 12 giugno 1922 da genitori vicini alle dottrine teosofiche, al termine della seconda guerra mondiale si é laureata in astrofisica sotto il fascismo, cui non ha mai aderito, con una tesi sulle Cefeidi, le stelle 'pulsanti' che si sono rivelate fondamentali nella misurazione delle distanze delle galassie. A Firenze aveva anche conosciuto il marito Aldo quando avevano, rispettivamente 11 e 13 anni, e al quale è stata vicina per 70 anni. Dopo aver ottenuto alcune collaborazioni in Italia e incarichi in università straniere, tra cui Berkeley, Princeton, Parigi, Utrecht e Ankara, a 42 anni aveva ottenuto la cattedra di astronomia nell'Istituto di Fisica Teorica all'Università di Trieste, assieme all'incarico all'osservatorio. Nel 1978 ha fondato la rivista 'L'Astronomià ed ha scritto decine di libri divulgativi. Grazie alla sua popolarità ha saputo avvicinare la scienza al grande pubblico negli innumerevoli incontri dal vivo in rassegne e festival, in teatri e auditorium, nelle partecipazioni televisive.
Con il cane e i gatti, nella casa a due piani dove Margherita Hack e suo marito Aldo vivevano insieme, c'é una immensa biblioteca composta di 24 mila libri. Volumi che probabilmente - come sembra fosse sua volontà - saranno donati alla città di Trieste. Amante della bicicletta, da tempo non poteva più pedalare. Le sue condizioni sono progressivamente peggiorate. Una polemica ci fu nell'aprile 2012 quando un medico triestino si rifiutò di rilasciarle il certificato di abilitazione di rinnovo della patente. Lei parlò di pregiudizi e cominciò una battaglia personale per continuare a guidare la sua Panda. Indomita, benché camminasse quasi soltanto aiutandosi con stampelle e con molta fatica, aveva partecipato di recente a una manifestazione sui gatti a Trieste. Da sola, era giunta in taxi e deambulando con estrema lentezza e cautela, aveva raggiunto il luogo dell' evento fino a quando qualcuno l'aveva riconosciuta e aiutata. In quell'occasione aveva anche accettato di essere intervistata. In questi ultimi giorni, vicino alla Hack ci sono stati anche don Pierluigi Dipiazza e don Mario Vatta, da sempre impegnati socialmente e culturalmente.
Sono stati sereni e "vissuti con leggerezza", come aveva sempre fatto nella sua vita, gli ultimi giorni dell'astrofisica Margherita Hack. I problemi cardiaci dei quali soffriva da tempo "erano molto pesanti, ma li viveva con una leggerezza assoluta", racconta Marinella Chirico, molto vicina alla ricercatrice e alla sua famiglia. La malattia si era riacutizzata una settimana fa, tanto da rendere necessario il ricovero. Margherit Hack lascia il marito Aldo, 93 anni, che aveva conosciuto a Firenze, dove erano nati entrambi e dove si erano incontrati ai giardini quando Margherita aveva 11 anni e lui 13. Si erano sposati 70 anni fa, "la prima e l'ultima volta che era entrata in una chiesa", racconta l'amica di famiglia. Non hanno avuto figli e vivevano con otto gatti e un cane. Della morte non ha mai avuto paura, nemmeno negli ultimi giorni: "quando ci sono io non c'é la morte - le piaceva ripetere - e quando c'é la morte non ci sarò io".
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