Solenni Festeggiamenti in Onore di Sant'Antonio di Padova
1 - 17 Giugno 2013
- AFusara di Baronissi (SA)
lParrocchia Santa Maria delle Grazie e Santo Stefano Protomartire
- Comunità di Fusara di Baronissi (SA) -
Fusara
La frazione di Fusara appartiene al comune di Baronissi, in provincia diSalerno, nella regione Campania.La frazione di Fusara dista 3,02 chilometri dal medesimo comune di Baronissi cui essa appartiene.La frazione di Fusara sorge a 336 metri sul livello del mare. Ogni anno si svolge la "Sagra del Fungo Porcino"giunta alla 18° Edizionel culto di sant'Antonio di Padova
Sant'Antonio di Padova è senza dubbio uno dei Santi più amati e venerati al mondo, chiamato spontaneamente dal popolo cristiano il "Santo" per eccellenza. A distanza di quasi otto secoli dalla sua morte, il suo culto non ha conosciuto tramonto: non si contano, infatti, sparsi in tutto il mondo, gli altari, le chiese, le cappelle, le statue e i dipinti dedicati al Santo di Padova. I fedeli vedono in sant'Antonio l'amico confidente, il compagno di viaggio sempre presente e disponibile per le persone con tutti i loro problemi grandi e piccoli, l'intercessore e benefattore in nome di Dio. Sant'Antonio è il grande apostolo della conversione. Semina la Parola di Dio per invitare a cambiare vita e a sperare nell'infinita misericordia di Dio: il suo è un incessante appello a mettere sempre Dio al primo posto nella vita di ogni giorno."Non bisogna mai denigrarele manifestazioni della religiosità popolareperchè sono la radice evangelica della fede"Giovanni Paolo II - Congresso Eucaristico Internazionale, Siviglia 1993La Tredicina
Con questo termine si intendono innanzitutto i tredici giorni di preparazione alla festa di sant'Antonio che ha luogo il 13 giugno, giorno della sua morte. Dal 31 maggio al 12 giugno, dalle prime luci dell'alba e fino a tarda serata, folle di fedeli gremiscono il Santuario per pregare il Santo con la tradizionale tredicina, una parafrasi rimata del celebre responsorio "Si quæris miracula". Diversi fedeli e molti bambini indossano, fino al giorno della festa, l'abito votivo che ripropone il saio francescano del Santo.I tredici martedìÈ una pia pratica connessa al giorno dei funerali del Santo (martedì 17 giugno 1231). Nel 1617 una devota signora di Bologna ricorreva al patrocinio di sant'Antonio per una grazia che le stava sommamente a cuore. Ora, una notte le apparve il Santo che le disse: «Visita per nove martedì la mia immagine collocata nella chiesa dei Frati Minori, ricevi i Sacramenti e sarai esaudita». Quella obbedì e, dopo nove mesi, divenne madre di un bambino, ma deforme. Addolorata non meno di prima, con profonda fede, fece portare all'altare di sant'Antonio il figlio che, appena fu collocato ai suoi piedi, apparve guarito, tutto grazioso e bello. La notizia di tale avvenimento si propagò rapidamente e con essa la devozione dei nove martedì che, in seguito, dalla pietà dei fedeli, vennero portati a tredici, in ricordo del 13 giugno, giorno della gloriosa morte del Santo.Durante i tredici martedì che precedono la festa di giugno, al Santuario giungono in pellegrinaggio diverse parrocchie di Barcellona e dei comuni viciniori. Questi tredici martedì, cosiddetti "maggiori", sono articolati in vari momenti: la recita del rosario e della tredicina, la celebrazione eucaristica, la fiaccolata attorno al Santuario con il canto delle litanie in onore di sant'Antonio e, infine, l'affidamento dei pellegrini e delle loro parrocchie al Santo.Il pane di sant'AntonioLa tradizione del Pane di sant'Antonio trae la sua origine da uno degli innumerevoli prodigi attribuiti a sant'Antonio, negli anni che seguirono la costruzione della sua Basilica a Padova. Una biografia del Santo, redatta nel 1293, narra di un prodigio avvenuto a Padova dopo la morte di sant'Antonio: un bambino di appena venti mesi, di nome Tomasuccio, era annegato perchè la madre lo aveva lasciato incautamente accanto ad un recipiente pieno d'acqua. La donna, disperata, fece voto che avrebbe dato ai poveri tanto frumento, quanto il peso del bambino, se il Santo lo avesse risuscitato. Il prodigio si compì. Da allora nacque una tradizione chiamata «pondus pueri» (il peso del bambino): i genitori promettevano al Santo tanto pane quanto era il peso dei figli, in cambio della sua protezione. Col tempo si consolidò l'abitudine di offrire del pane in cambio di una grazia accordata. La pratica, un po' modificata, venne istituzionalizzata alla fine dell'Ottocento, quando crebbe l'interesse per le questioni sociali e la sensibilità verso i poveri. Sorse, così, a Padova l'«Opera del pane dei poveri»: in giorni prestabiliti i padri distribuivano il pane e, in seguito, anche altri generi di prima necessità come legna e vestiario. Sull'esempio di Padova sono sorte altre mense in Italia e all'estero. In questo modo il «pane dei poveri» diventa pane reale, capace di alleviare le sofferenze e rinsaldare la speranza.
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