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lunedì 27 febbraio 2023

Stefano De Clemente al Teatro Ridotto di Salerno con lo spettacolo “Siamo un grande popolo”, il 25 e 26 Febbraio.


Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello 

Una new entry al Teatro Ridotto di Salerno, per due sere consecutive, il 25 e il 26 Febbraio, con l’augurio di far parte, in modo stabile della schiera dei comici di successo, che sono passati nel piccolo tempio del cabaret ma, tanto importante nello scoprire il vero talento. E’ Stefano De Clementepremio della Critica, non a caso, al Premio Charlot 2013, ad esibirsi, non prima di essere introdotto da Marco Cristi, il miglior monologhista e vecchia conoscenza del Ridotto. Per lo spettacolo dal titolo, “Siamo un grande popolo”, Stefano si è avvalso delle battute create da Francesco Burzo, autore, tra l’altro di Peppe Iodice, in Peppe Night e di Antonio ColuRsi per le luci, l’audio e la Regia.

Ed eccolo, alto, bruno, camicia bianca, stirata senza una grinza, che più tardi lamenterà la sbavatura di rossetto per l’impeto di un abbraccio, tra il pubblico dei primi posti, aggredire la scena per quasi due ore, senza un attimo di tregua, con una raffica mitragliante di sketch e battute che hanno deliziato il pubblico. La sua comicità si basa su temi semplici del quotidiano, comprensibili al largo pubblico. Le sue battute sono divise in due tempi, la descrizione della situazione o del personaggio preparatorie e il colpo finale, ovvero la conclusione, quella che fa ridere di gusto. Il pubblico lo ascolta con attento interesse, perché sa che solo alla fine ci sarà l’esplosione. Una scarica di adrenalina pura, che investe anche i presenti e che lo apprezzano per quel suo darsi senza riserva. E’ accattivante in scena, le persone mature, tra il pubblico lo adottano subito, i giovani, invece, si identificano per quel suo modo energico di affrontare la scena, magari meno la vita. Si è accorto a trent’anni di riuscire simpatico presso le persone, di catturarle con le battute spontanee per cui ha scelto di fare il comico e lo fa anche bene. I suoi monologhi sono pregni di temi comuni: la mamma e le fisime del risparmio, la disgrazia del primo figlio, il covid quale nemico invisibile, l’uso della dad, il ballo, i viaggi, la ragazza social e la ragazza che guida. Temi che ci appartengono, in alcuni casi ci affliggono quotidianamente e se c’è Stefano che li ridicolizza, che soddisfazione!

Stefano di suo è un ragazzo tormentato e certi suoi piccoli gesti involontari, la dicono lunga sulla matassa delle spinte emozionali che lo assillano e che, lungi dall’essere un peso, costituiscono per lui una sorta di ossatura psicologica che lo tengono sulla scena con energia, vitalità, elettricità, dinamicità infinita. Sfrondare certe esuberanze e fare chiarezza nella propria mente, al fine di presentare un prodotto lustro e sgorgante da una filosofia di vita a 360 gradi, gli darebbe la convinzione che lottare potrebbe essere più attraente che non. Il problema è interno più che legato ai capelli frontali che continuamente minacciano di rubare la scena e che ostinatamente lui si preoccupa di riallineare

Siamo giunti alla fine e Stefano ci consegna il suo mondo interiore con dei versi di infinita tenerezza: Se sarai la mia donna. Il pubblico del Ridotto, da stasera te lo augura.

Maria Serritiello

www.lapilli.eu





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