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lunedì 6 marzo 2023

Terzo appuntamento al Teatro Genovesi per il Festival XS città di Salerno con la partecipazione della Cricca di Taranto

 




Fonte:www.lapilli.eu

di Maria Serritiello


In apertura di serata risuona per il teatro la voce 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐑𝐢𝐠𝐢𝐥𝐥𝐨, uno dei grandi protagonisti della scena teatrale italiana, un signore del palcoscenico, che ha voluto esprimere parole di apprezzamento e augurio alla Compagnia dell'Eclissi.

Quando si dice la coincidenza! E’ dello scorso 24 febbraio la morte di Maurizio Costanzo, che sulle scene del Teatro Genovesi, Aldo L’Imperio, della Cricca di Taranto, per il terzo spettacolo in gara, ha portato “Vuoti a rendere”, scritto proprio dal notissimo personaggio televisivo e giornalistico italiano. La Cricca di Taranto è alla sua terza volta al Festival Nazionale XS di Salerno, l’anno passato con “Le ultime lune” di Furio Bordon si aggiudicarono il premio della giuria dei Giovani. 

“Vuoti a rendere”, scritto nel 1996 dal giornalista, scrittore, conduttore televisivo e paroliere italiano, suo è il testo di un’indimenticabile canzone “Se telefonando”, del 1966, è un testo che parla di una coppia in età, ai quali il figlio Marcello, che non si vede mai in scena, chiede che vadano a vivere in campagna, per poter usufruire del loro appartamento. Federico, questo è il nome del padre, non prende il trasferimento di buon grado, anzi adduce una serie di ragioni, anche valide, per non farlo. Viceversa Isabella, cuore di mamma, ritiene che l’andar a vivere in campagna gioverebbe alla salute e alla loro unione, ormai sistemata su di un binario morto. Un baule, posizionato in primo piano nel semplice soggiorno scenico, è pronto a raccogliere le loro cose: libri, vestiti, documenti, carte sparse e tanti oggetti inutili di cui Federico non ha nessuna intenzione di separarsene. Isabella invece, vorrebbe dare un taglio alla sua vita in città, non per radicata convinzione, come si saprà più tardi, ma per rendere la vita facile alla sua creatura. Inizia tra loro una schermaglia di ricordi della vita vissuta insieme che a volte è stata appagante, altre volte deludente. Si lanciano in reciproche accuse, la luna di miele, per esempio, un lui, a detta di Isabella, che non sapeva giocare con le parole, per passare poi alla complicità scherzosa di quella volta a Parigi. E così tra le piacevolezze trascorse e le amarezze accumulate, all’interno del loro rapporto, ora sono divisi, dal non essere concordi a voler aiutare il figlio Marcello. Molte delle considerazioni del dialogo di Federico ed Isabella e cioè le delusioni che provano, le solitudini vissute, le paure delle malattie, la difficoltà a non essere più inseriti nella vita produttiva del Paese, sono quelle che la terza età prova nel reale, tra l’indifferenza generale. L’affettività verso i vecchi è soverchia e questi sono pieni di nemici. I due coniugi sono due brave persone e anche quando si presenta l’occasione, sia per lei che per lui, di cogliere l’attimo, non sono mai andati oltre.

Una commedia brillante, gustosa, finanche dinamica, per i cambi di costumi veloci, con battute sagaci e veritiere, recitate con scioltezza e naturalezza. Buona la scelta di far spostare i mobili della scena, secondo la narrazione, a due personaggi estranei alla recitazione, la cornice di base è servita a narrare lo scorrere del tempo in modo naturale. La coppia, Aldo L’Imperio e Anna Cofano, affiatatissimi, hanno ben reso la parte di marito e moglie e delle rispettive occasioni mancate: divertenti sia per la fuga in discoteca, di lui, che per la visita della mostra di lei.  I costumi, ben adattati e le parrucche hanno fatto il resto.

Maria Serritiello

 www.lapilli.eu


Regia Aldo L’Imperio

Con Aldo L’Imperio e Anna Cofano

Responsabile di Palcoscenico: Annamaria Ruina

Tecnico luci e audio: Teresa Fumarola

Scene: Cosimo Lanzo, Francesco Marassa







 


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