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domenica 5 febbraio 2023

I pregevoli Concerti fatti in casa Gallozzi



 Di Maria Serritiello


E’ di venerdì scorso la ripresa della piacevole consuetudine, sospesa per il lungo periodo pandemico, dei concerti fatti in casa, dove per fatti in casa, stanno quei deliziosi preserali in casa della Prof.ssa Pina Gallozzi, Presidente Provinciale e Salerno dell’Associazione Culturale Cyprae, che tanto si adopra per la crescita dei giovani talenti.

L’Associazione Culturale Cypraea, fondata nel 1983 nella Penisola Sorrentina da Cecilia Coppola, docente di lettere classiche, scrittrice e pittrice, dà la possibilità a giovani di tantissime nazioni dalle Americhe all’Europa, dall’Asia all’Africa di incontrarsi, di confrontarsi e divenire portavoce di messaggi di pace nel rispetto dei popoli, di amore per la tutela della natura e di conoscenza e di fusione della storia delle loro civiltà.

Ad esibirsi, dinanzi ad una ristretta cerchia amicale ed accompagnato al pianoforte dalla mentore Pina Gallozzi, è il giovane Giuseppe Vitolo di Nocera Inferiore, classe 2001, dotato di grande capacità strumentale, nel qual caso: il violino.

Ha eseguito il primo movimento della Sonata per violino e pf, detta “La Primavera”, dialogando sistematicamente con la parte pianistica con la consapevolezza della struttura beethoveniana.

L’intento preromantico dell’autore è stato evidenziato nell’incontro scontro tra impeto e scorrevolezza, nello svolgimento del tema principale e dei suoi incisi, che nel duo ha espresso con chiarezza. Sicuro nell’impostazione tecnica conferitagli dalla costanza nello studio quotidiano e da basi didattiche che gli hanno fornito i giusti mezzi per affrontare una sonata molto nota e ricca di insidie tecniche ed interpretative.

A seguire, il talentuoso violinista, si è prodotto in un giusto bis, richiesto con calorosi applausi, in una sonata di Ysaye per solo violino. Nell’esecuzione, il violinista ha dimostrato consapevolezza della decodificazione dei segni musicali, autonomia esecutiva e sensibilità espressiva, catturando l’attenzione degli ascoltatori senza cedere nella concentrazione interpretativa.

 

Un cammeo musicale è stato offerto, a seguire, con grande commozione dalla padrona di casa, inseguendo il filo della memoria della Shoà, con un pezzo tratto dal concerto di Terezin, un posto autonomo d’insediamento ebraico, detto dai nazisti, ma in effetti un ghetto come tutti gli altri. Una musica struggente, commovente che richiama il sacrificio degli artisti che furono ingannati e finirono gasati come i tanti milioni di ebrei, infatti loro lo erano.

Una piccola sorpresa è stata l’esibizione, ad inizio concerto, di Giovanni Bellosguardo, un fanciullo di appena 9 anni, di cui sei passati ad esercitarsi e ad apprendere i segni del suono. Brani eseguiti: Bossi Valentini Topolini e Canzone della mamma Una bella certezza per il futuro e la Prof Gallozzi lo sa.  

Maria  Serritiello
















 

 

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