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lunedì 25 novembre 2013

Eleuterio e Sempre tua per la regia di Andrea Bloise al Piccolo Teatro del Giullare di Salerno



Fonte;wwww.lapilli.eu
di Maria Serritiello




Per movimentare la riduzione teatrale di “Eleuterio e << Sempre Tua>>, i personaggi della celebre coppia radiofonica di Maurizio Jurgens, al Piccolo Teatro del Giullare di Salerno, il giovane regista, Andrea Bloise, ha raddoppiato i coniugi. E così due Eleuterio e altrettante << Sempre Tua>>, per interpretare: Il pizzico di sale, L’enciclopedia, Il pisolino e La sveglia, sketch scelti tra i 56 scritti per la radio dall’ umorista e regista italiano.

L’Eleuterio e la<< Sempre Tua>>, usciti dalla penna affilata di Jurgens, sono due coniugi benestanti, litigiosi, degli anni ‘60 che, senza lasciarsi mai definitivamente, ogni giorno, trovano occasioni di contrasto. Piccoli bisticci, nulla di effettivamente serio, solo malevoli rimandi che provocano, prima, il ritorno orgoglioso di lei dalla mamma e poi l’ammansito rientro al tetto coniugale. Tutto ciò lo si apprende attraverso un serrato carteggio tra i due.

Su questo impianto di base, lo spettacolo andato in scena, sabato 16 e domenica 17 novembre, per continuare fino al 1 dicembre, ha subito un'unica trasformazione, quella dei quatto interpreti anziché due, sia per esigenze teatrali, diverse da quelle radiofoniche, sia per l’impronta personale del regista Andrea Bloise, alla sua prima direzione. “Sempre Tua” è la chiusa di ogni lettera che Eleuterio riceve dalla moglie, tanto da diventare esso stesso il nome della sua signora.

Ed ecco l’inizio, con l’incipit a sipario chiuso e con i primi ad interpretare Eleuterio e <<Sempre Tua>>, Pina Russo e Carlo Orilia, che in due angoli opposti, presagio contrastante di ciò che si dovranno dire e a colpi di lettere, dall’inequivocabile inizio, si sfidano:

Roma -Trastevere, 28 settembre1966

<<Caro Euleuterio, la casa che mi vide bambina oggi mi vede delusa. Il nostro bisticcio di ieri mi ha messo addosso la stessa malinconia che mi mette addosso Pippo Baudo quando recita e quando sta zitto….
E penso che sei uno stupido Eleuterio, se arrivi al bisticcio per un semplice fiasco di vino.>>
                                                                 Sempre Tua
Di rimando Eleuterio

Roma- Parioli, 29 settembre1966

<<Cara “Sempre Mia,”la casa che ti vide bambina, e che ora ti vede delusa, ti vedrà anche decrepita, se aspetti che ti vengo a riprenderti…
Forse sarà anche stupido litigare per un semplice fiasco di vino, ma non dimenticare che il suddetto fiasco tu me l’hai rotto in testa, leggiadra Sempre Mia>>
                                                                Eleuterio

Veloce cambio ed ecco in scena, a sostenere la coppia litigiosa, con la stessa liturgia di prima, Alfredo Micoloni e Antonia Avallone. Le lettere che tutti e quattro s’inviano, s’ammucchiano a terra, mentre le parole sarcastiche e le frasi impietose rimbalzano dall’uno all’altro. Quando si apre il sipario si ha la visualizzazione interna della loro casa, del soggiorno- salotto, nel quale, dagli anni del dopo guerra in poi, la famiglia borghese pranzava, si riuniva e riceveva ospiti. In questo ambiente si sviluppano i quattro bisticci della coppia, sotto l’egida minacciosa di un fantoccio di pezza, “mammina”, la suocera inopportuna ed invasiva di Eleuterio, stessi vestiti, stesse scarpe e stessa acconciatura, tanto da sembrare essere di persona nella casa della figlia maritata. Quello che più piace del testo, evidenziato da un’accorta regia, è che nulla è irreversibile, la coppia ha sì contrasti, ma li ricompone nel giro di qualche giorno, per cui il recitato dei personaggi è rilassante, tranquillo, si sorride spesso e con gusto. Nel testo, per i nostalgici, ci sono citazioni e riferimenti a persone del vicino passato, un gradevole ripasso per la memoria, tra cui: Mariolina Cannuli(Presentatrice), Pippo Baudo(Presentatore), Claudio Villa (Cantante), Gianni Boncompagni (conduttore) Soraya (seconda moglie dell’ultimo Scià di Persia), Angelo Lombardi (divulgatore scientifico), Ernesto G Laura (direttore artistico SIFF). Felice è anche la scelta delle musiche, frutto del gusto musicale di Bloise, mentre all’infaticabile e sempre sorridente, Virna Prescenzo, vanno i jingle, adatti a ricreare l’atmosfera di quegli anni. Così, intorno alle coppie, mentre si sviluppano gli alterchi, irrompe la voce di Rita Pavone, che a squarciagola canta “Questo nostro amore, non si può nascondere, non si può nascondere questo grande amore…La voce stridula dell’allora giovane cantante è un veloce rewind che trascina tutti negli anni in cui si muovono con leggerezza gli interpreti. Più pacata ma sempre pungente la <<Sempre Tua>> di Pina Russo, vivace e caustica, invece è quella di Antonia Avallone e anche Eleuterio, quello di Carlo Orilia è flemmatico e pacato, mentre quello di Alfredo Micone è più sanguigno e rabbioso. Tutti e quattro, hanno caratterizzato con abilità i personaggi, divertendo e divertendosi, come quando nel finale, hanno accennato a goffi passi di danza. Una felice intuizione della regia, poi, si è rivelato l’inserimento, tra un battibecco e l’altro, di un carosello tv del 1969, un cartone animato dal titolo “La linea”, ideato da Osvaldo Cavandoli e che servì per pubblicizzare la Lagostina. Ilcartone animato del fumettista e animatore italiano era costituito da un uomo che percorre una linea virtualmente infinita e di cui è anch'esso parte integrante. Il personaggio incontra nel suo cammino numerosi ostacoli e spesso si rivolge al disegnatore, in un grammelot incomprensibile, affinché esso disegni la soluzione ai suoi problemi. Uno spettacolo, quello di Eleuterio e “Sempre tua”, bene assemblato, con buone caratterizzazione degli interpreti, appropriate scelte delle musiche e proiezione nostalgica del carosello, vero cult dell’immaginario. Buona la prova della prima regia di Andrea Bloise, a cui vanno gli auspici per una brillante carriera, da qui in seguito e l’invito a continuare nella direzione, oltre che ad offrirci, s’intende, pezzi unici di recitazione propria.

Era il 2 ottobre del 1966, quando dai microfoni della radio, i noti attori, Rina Morelli e Paolo Stoppa, iniziarono, attraverso la creatività dell’umorista Maurizio Jurgens, una fitta corrispondenza di un divertente carteggio, nel quale entrarono modo di vivere, usanze, ipocrisie, credenze oggetti, animali e pensieri leggeri di una svaporata <<Sempre Tua>> ed irrisolvibili atteggiamenti domestici di Eleuterio. La trasmissione nella quale furono inserite le loro discussioni fu: Gran Varietà, che andò in onda la domenica mattina, da luglio 1966, a luglio 1979.

Maria Serritiello
www.lapilli.eu


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