Foto Maria Serritiello
Fonte;www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
Succede
di tutto a Salerno per Luci d’Artista, edizione 2013-2014. Avviene che si
rivoluzionano le stagioni e variopinta sboccia la primavera, i ciliegi gemmano
iridati e i pinguini transfughi, dai mari artici, luminosi si posizionano sulla
scogliera frangiflutti del lungomare. Nella Villa Comunale, dove la favola
bella si racconta a grandi e piccini, con stupefacente scintillio, si
aggiungono, a quelle preesistenti, iridescenti forme sottomarine, tema prescelto
e da sviluppare nelle future edizioni Un tripudio multicolore, l’accensione,
nei due punti cardini della luminescenza cittadina, una festa civile, come l’ha
definita il testimonial di questa volta, il critico d’arte ferrarese, Vittorio
Sgarbi, accolto calorosamente dai salernitani. Prima di lui, insieme al
sindaco, nei vari anni hanno acceso le luci: Michele Placido, Lello Arena,
Marisa Laurito, Gigi Proietti.
Applauditissimo
il suo discorso, nella Villa Comunale e alla Rotonda, un continuum di parole
elogiative per Salerno e per il lavoro operoso svolto caparbiamente dal primo
cittadino e vice ministro delle infrastrutture Vincenzo De Luca. “L’impegno
costante di addizione architettonica alla città” dice “è pari a ciò che fu
fatto, tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500 a Ferrara, “chiamata addizione
erculea” da Ercole 1° d’Este”. “Se critiche ci sono,” continua “del resto tutti
quelli che lavorano sono sottoposti a giudizi, proprio perché realizzano, esse
sono rivolte al suo fare e non all’immobilismo piatto in cui si avvolgono i
detrattori”
Eppure
Sgarbi, in passato era stato contrario all’opera più controversa della città,
“Il Crescent”, ma poi ha spiegato nella conferenza stampa, tenuta a Palazzo di Città,
che la sua ostilità si era riversata sull’ipotesi di Oriol Bohigas e non
sull’attuale lavoro di Riccardo Bofil. Sgarbi
ritiene che il Crescent si armonizzi
bene con la bella architettura, sinuosa e femminile, della stazione marittima, opera
dell’architetta iraniana, Zaha hadid, esso ha un loggiato aereo, aperto su tre livelli, con due elementi
architettonici molto significativi che sono il colonnato dorico, ispirato a
Paestum e il principio dell’abbraccio berniniano. Dal punto di vista
architettonico è perfetto per volume e
spazialità, sicché non comprende i motivi dei dissenzienti.
Trenta
Km di luci, tre in più della passata edizione, sono stati istallati e distribuiti
per l’intero centro storico e lungo tutto
il rettifilo, che va dal Teatro Verdi, a Piazza Mons. re Grassi, non escludendo
dalle luminescenze, il Corso, Via Diaz e
Via Arce, dove il “Mito”, con i 25 pannelli di Nello Ferrigno, ceramista
salernitano, regna incontrastato. Dilettevoli sono le istallazioni sugli scogli
di 58 pinguini panciuti dal dorso nero che si contendono la scena del mare, un scherzoso
“divertissement” di una parola ricorrente nelle tirate in tv, pronunciate dal
Sindaco De Luca e rivolte a coloro che non hanno comportamenti consoni. Per le
luminarie prettamente natalizie, bisognerà attendere l’8 dicembre, quando
l’albero in Piazza Portanova e la slitta, tirata da renne, in Piazza caduti di Brescia riaccenderanno la
festa. Per intanto godiamoci queste luminarie, in special modo quelle della
“Rotonda”, dedicate alla bellezza femminile e per questo alle fanciulle e alle
donne salernitane.
Maria
Serritiello
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