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mercoledì 2 ottobre 2013

"Report" una trasmissione come tante in tv



Quaderno a Quadretti
rubrica di Maria Serritiello





QUESTO E’ IL VIDEO INTEGRALE CHE NON E’ ANDATO IN ONDA IL 30 SETTEMBRE SCORSO SU RAI 3 A REPORT


MENTRE IN ONDA E' ANDATO QUESTO VIDEO



Confrontiamo le immagini ed ognuno poi tragga le conclusioni. Da parte mia  posso dire che il giornalismo attuale non osserva nessuna regola deontologica. Enzo Biagi, Giorgio Bocca, Indro Montanelli, per citare i padri che hanno onorato la professione, si rifiuterebbero di avere simili colleghi. Il metodo Boffo ha fatto scuola e si è attaccato “ai giornalisti” come una gramigna.

La mia solidarietà a Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno e vice ministro delle infrastrutture della Repubblica Italiana che di questo metodo ha conosciuto volgare attacco.

Salerno è la mia città, vi sono nata, ci vivo, ho lavorato, la scrivo e me la godo per la sua incantevole ed unica bellezza e  per l’età che mi ritrovo posso fare, più di ogni altro, le differenze tra ciò che era prima Salerno e ciò che è diventata. Chi non ha conoscenza del territorio non può farlo meno che mai  con un’inchiesta bugiarda e faziosa di Gabanelli e  Bernardo Iovine.  


Ciò che ho visto lunedì scorso 30 settembre su Rai 3 è il tipico esempio di manipolazione della realtà. A farlo, e mi dispiace, è stata Milena Gabanelli

Per capirci meglio e comprendere i passaggi del mio ragionamento, applico la maieutica, il  metodo tanto caro al filosofo Socrate, ateniese di nascita, uno dei più importanti esponenti della tradizione filosofica occidentale, Atene 469 a.C+399 a.C.

Leggo da Vikipedia:

Report, trasmissione televisiva che propone inchieste giornalistiche . Un rotocalco televisivo, assimilabile al cosiddetto infotainmen (infotainment significa letteralmente informazione-spettacolo oppure lo spettacolo dell'informazione). Nel panorama dell'informazione mediatica, il pubblico è bombardato da informazioni di ogni tipo, soggetto quindi a fenomeni di sovraccarico, di conseguenza, una notizia per poter emergere e richiamare l'attenzione deve essere spettacolarizzata.

NECESSARIA DUNQUE LA MANPOLAZIONE DEL VIDEO, COME IN EFFETTI E’ STATO FATTO, PER SVEGLIARE I TELESPETTATORI. L’INTERVISTA  A GUARDARLA BENE E’  SEMBRATA UNA SEVERA INTERROGAZIONE D’ESAME AD UN ALUNNO BRAVO E PREPARATO MA LE ARGOMENTAZIONI NOIOSE E SENZA LA VIVACITA’ DEL RITMO TELEVISIVO.


Eppure a condurre Report è la Milena Gabanelli, che il movimento 5 stelle, appena ieri,  ha proposto alla Presidenza della Repubblica Italiana.

Nelle sue note biografiche, di tutto rispetto, si legge:

 Milena Jole Gabanelli (Nibbiano9 giugno 1954) è una giornalista e conduttrice televisiva italiana. Opera come freelance collaborando con la Rai a programmi televisivi di inchiesta.

Il suo curriculum professionale : si è laureata al DAMS con una tesi in storia del cinema, collabora con la Rai dal 1982, nei primi anni novanta Milena Gabanelli partecipa alla introduzione in Italia dei nuovi canoni del videogiornalismo, lavorando da sola con una videocamera portatile, nel 1989 inizia la collaborazione per la trasmissione di Giovanni Minoli Speciale Mixer , inviata di guerra nell’ ex Jugoslavia, Cambogia, Vietnam, Birmania, Mozabico, Cecenia,Azerbaijan, Somalia.

 Nl 1994 Giovanni Minoli le offre di occuparsi di un programma sperimentale su Rai 2 Professione Reporter, che fino al 1996 manda in onda i servizi realizzati dai neo-videogiornalisti. Il programma ha metodi produttivi particolari: usa in parte mezzi interni (per la progettazione e l'edizione del programma) e mezzi esterni, cioè l'acquisto dei servizi da autori freelance, che si pagano le spese e lavorano in modo autonomo, pur sotto la supervisione di responsabili della Rai.( VEDI BERNARDO IOVINE, il giornalista che ha intervistato Vincenzo De Luca, Sindaco di Salerno e  vice ministro delle infrastrutture).

 Nel 1997 nasce Report, in onda su Rai 3, Negli anni il programma è diventato il più noto format di giornalismo investigativo in Italia. Affronta soprattutto temi di carattere economico, ma anche argomenti legati alla salute, alla giustizia, inefficienze dei servizi pubblici, e di questioni legate al crimine organizzato: ecomafia, servizi segreti.

A Milena abbiamo  creduto, abbiamo prestato fede alla sua aria seriosa, ingessata in un’immagine sobria, alle parole precise, prive di orpelli inutili, al taglio del programma, alle inchieste sulle verità nascoste e non dovevamo farlo. Dovevamo ricordarci delle parole di studiosi dei mezzi di comunicazione di massa da Popper, a Mac Luhan , passando per il poeta Pier Polo Pasolini.

Karl R. Popper "Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto."

Marshall McLuhan. Quando, nel 1967, "Gli strumenti del comunicare" apparve in Italia, parole come media erano praticamente ignote al di fuori della cerchia di specialisti. A distanza di diversi decenni, Marshall McLuhan è tuttora un autore tra i più controversi, non solo per quello che ci ha insegnato sui media, e in generale sui rapporti tra l'umanità e le tecnologie che essa produce, ma anche perché McLuhan è stato probabilmente il primo autore che ci ha invitati o riflettere non sulle rivoluzioni a venire, ma su quello che aveva già avuto luogo e della quale non ci eravamo accorti.

Pier Paolo Pasolini. Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l'adesione ai modelli imposti dal Centro, è tale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L'abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la "tolleranza" della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana…(Pasolini contro la televisione dal “Corriere della Sera 9 dicembre 1973” ).

Tutto ciò per dire che Milena Gabanelli, malgrdo le sue buone intenzioni, per proporre inchieste- verità incorre  è incorsa e incorrerà all’inevitabile “infotainmen”.

Perché guardare “Report” se è un qualsiasi rotocalco spettacolare ?

Io e tanti salernitani offesi da un’inchiesta che ha deturpato l’immagine della città in tutt’Italia ce ne guarderemo bene.

Maria Serritiello






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