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martedì 30 novembre 2010

A Proposito di “Vieni via con me”


QUDERNO A QUADRETTI
RUBRICA DI MARIA SERRITIELLO

Ora che lo spettacolo televisivo “Vieni via con me” è terminato, mi mancheranno gli elenchi di Fazio, mi mancherà la schematizzazione di tutto ciò che la mia generazione ha immagazzinato nel tempo. Un inventario di tante idee, di personaggi che a quelle idee hanno dato corpo, di letture spalmate nella mente, come nutella sul pane, di immagini- simbolo, di cinema con dibattito, di impegno civile, di amicizia stretta, più di una parentela, di 5 in una fiat cinquecento, per non lasciare a terra nessun amico, di televisione ad un solo canale e con carosello come segnale per andare a dormire, il giorno dopo, infatti, c’era scuola e lo studio era cosa seria, era l’avvenire! Un’ elencazione di un’ Italia scomparsa, di quell’Italia che aveva iniziato a farsi largo per agganciare l’industrializzazione. Certo la storia va avanti ed ogni generazione ha i suoi simboli ma gli elenchi letti da Fazio e dagli ospiti hanno valori intrinseci, validi sempre e non solo per moda. Dinanzi alla tv, per 4 sere, con Fazio e Saviano, abbiamo ripreso il dialogo interrotto da una quindicina d’anni, dall’altra parte dello schermo c’erano persone che si muovevano in un territorio culturale simile al nostro, persone che aborrivano ciò che noi aborriamo venir rappresentato, persone che amavano tutto ciò che noi amiamo ed abbiamo amato. Georges Perec è uno scrittore francese del 1936, morto nel 1982 che, tra l’altro, ha scritto il libro “Mi ricordo,”nel quale richiama alla mente il ricordo citando parole, un’elencazione, appunto. Es:biscotti mellin =la pappa del mio fratellino, la vecchia casa, mia madre che cantava, ama pola, Fiume, la guerra, i miei nonni………. ecc ecc. Bene ora che Fazio non ci elencherà più i migliori anni della nostra vita, possiamo servirci dello scrittore Perec e del suo sistema di associazioni perfette per far continuare il gioco, per farlo durare all’infinito.
Maria Serritiello

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