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mercoledì 10 novembre 2010

La tragedia del treno di Balvano, anno 1944


MIEI SCRITTI

DI MARIA SERRITIELLO

Era la notte tra il 2 e il 3 marzo 1944, quando il treno 8017 si fermò nella Galleria delle Armi di Balvano, provocando la morte di 626 persone, provenienti per la maggior parte dalla provincia di Salerno e dai comuni del napoletano. L’immane tragedia, che pochi conoscono, è stata ricordata il 28 ottobre scorso, al museo “Città Creativa” di Salerno, ubicato ad Ogliara e diretto dalla dott.ssa Gabriella Taddeo.

Ad organizzare la manifestazione, denominata: “L’arte e la memoria” è stata la Pro Proloco di San Mango Piemonte e Balvano, con il patrocinio della Provincia di Salerno e dei Comuni di Salerno, San Mango e Balvano. Alla manifestazione sono intervenuti: Eva Avossa, vice Sindaco di Salerno, Vincenzo Esposito, Prof. re di Antropologia Culturale, presso l’Università di Fisciano, l’Onorevole Tino Iannuzzi, Commissione Parlamentare, Mimmo De Maio, Assessore all’Urbanistica del Comune di Salerno, Gerardo Sica, Sindaco di San Mango, Antonio Turturiello, Presidente della Pro Loco di Balvano e il capostazione di Baragiano, Ugo Gentile, unico superstite e memoria storica dell’accaduto.

Durante la cerimonia è stato presentato il dipinto acrilico” Il treno della morte”di Laura Bruno, che la pittrice ha donato al Comune di Balvano. A conclusione della celebrazione, la poetessa Angela Furkas ha recitato versi ed il gruppo “Uommene e tambure” si è esibito in una toccante performance “O cunte d’o quattre e coppe”, una rievocazione, dal forte impatto emotivo, del triste episodio. “Uommene e tambure” è la squadra dei ragazzi: Giacomo, Giovanni, Lello, Renato, Massimo, Daniele, Peppe, Bruno, Simone, Enzo, dell’ICATT, l’istituto a custodia attenuata che seguono un programma di recupero, attraverso la musica e l’attività teatrale. Il laboratorio è condotto con maestria e passione dal musicista Pino Turco e l’operatore Paolo Garofalo.

Il Fatto

Nella notte tra il 2 ed il 3 marzo del 1944, in un tratto impervio ed in salita, il treno 8017 proveniente da Napoli e diretto a Potenza si fermò nella galleria sotto il Monte delle Armi, a Balvano(PZ), lì persero la vita circa 600 passeggeri a causa delle esalazioni di monossido sprigionato dalla locomotiva a vapore. Fu definito l'incidente ferroviario più grave d'Europa per numero di vittime
Di loro non si seppe più nulla, scomparsi nel vuoto, uomini e donne seppelliti in fosse comuni a Balvano di cui si è persa la memoria.

Maria Serritiello
www.lapilli.eu

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