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giovedì 9 maggio 2024

Comunicato Concorso di fotografia Professione Reporter Memorial Antonio Serritiello, 4° edizione

 



Di Maria Serritiello

Il 30 aprile scorso, come da bando, si è conclusa la        prima parte         del concorso di fotografia

Professione Reporter Memorial Antonio Serritiello, 4° edizione     :

Il tema di questa edizione era “    La giornata perfetta    ”

Si è chiesto di inviare da uno a tre fotogrammi che la rappresentasse.

Abbiamo riscontrato una grande partecipazione resa ancora più gratificante dalla qualità

delle foto pervenute.

Ciò ci responsabilizza a far crescere e migliorare ulteriormente il concorso.

Si ringraziano tutti coloro che hanno aderito da ogni parte d’Italia, per aver, con la propria

opera creativa, contribuito a diffondere il ricordo di Antonio.

Sono giunte 160 foto

I partecipanti sono stati 97 provenienti da:

REGIONE Numero partecipanti

ABRUZZO         1

BASILICATA    1

CALABRIA       1

CAMPANIA      25

EMILIA ROMAGNA          4

LAZIO      7

LIGURIA  2

LOMBARDIA   23

MARCHE 5

MOLISE   1

PIEMONTE       2

PUGLIA   3

SICILIA    2

SPAGNA  1

TOSCANA         6

TRENTINO       1

UMBRIA  1

VENETO  11

Le fotografie verranno sottoposte al giudizio insindacabile di un’apposita Commissione che

valuterà in base a criteri estetici e di aderenza al tema.

Tra   tutte   le   foto,   la   giuria   selezionerà          12   fotografie   che   verranno   stampate   a   cura

dell'organizzazione per l'allestimento della mostra espositiva che si terrà in concomitanza

della cerimonia di premiazione

La Commissione sarà composta da:​

 Prof.ssa Maria Serritiello

 Cristina Tafuri (Critico d’arte)

 Armando Cerzosimo (Fotografo)

 Antonio Rinaldi (Fotografo)

NOTA DELL’ORGANIZZAZIONE

L’Associazione   Spazio   Up   Arte   che   nel   concorso   riveste   soltanto   una   funzione

organizzativa, ha rilevato piccoli problemi tecnici nella funzionalità dei sito web, risolti di

volta in volta su segnalazione dei singoli.

Segnala tuttavia la non affidabilità dei voti espressi nel gradimento dei visitatori, attribuibile

alla   incongruenza   registrata   tra   gli   accessi   giornalieri   ed   i   voti   espressi   nel   medesimo

giorno.

E’   stata   richiesta   al   gestore   del   sito   una   verifica   dello   stesso   per   appurare   eventuali

anomalie e/o abusi

In   attesa,   rimette   al   riguardo   ogni   decisione   alla   Giuria,   ricordando   che   “il   premio

gradimento” non garantisce in automatico la selezione per la












mercoledì 1 maggio 2024

Il 27 e 28 Aprile, al Teatro Ghirelli di Salerno è stato rappresentato “Garage” scritto e diretto da 𝗔𝗿𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗦𝗰𝗼𝗴𝗻𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼

 



Fonte:www.lapilli.eu

Maria Serritiello


Il 27 e 28 Aprile, al Teatro Ghirelli di Salerno è stato rappresentato “Garage” scritto e diretto da 𝗔𝗿𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗦𝗰𝗼𝗴𝗻𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼

con 𝗜𝗿𝗺𝗮 𝗧𝗶𝗰𝗼𝘇𝘇𝗲𝗹𝗹𝗶, 𝗥𝗶𝗰𝗰𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗖𝗶𝗰𝗰𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗶, 𝗗𝗮𝘃𝗶𝗱𝗲 𝗠𝗮𝘇𝘇𝗲𝗹𝗹𝗮, 𝗥𝗮𝗳𝗳𝗮𝗲𝗹𝗲 𝗣𝗮𝗿𝗶𝘀𝗶, 𝗔𝗿𝘁𝘂𝗿𝗼 𝗦𝗰𝗼𝗴𝗻𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼

1.Or. Art. I. (A.I. Podcast) 𝗟𝗼𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗦𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼

scene 𝗔𝗿𝗺𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗔𝗹𝗼𝘃𝗶𝘀𝗶

musiche 𝗦𝗲𝗿𝗴𝗶𝗼 𝗔𝗹𝘁𝗮𝗺𝘂𝗿𝗮

costumi 𝗔𝗶𝗱𝗮 𝗚𝗮𝗳𝗵𝗼𝘂𝗿𝗶

organizzazione e aiuto regia 𝗔𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗚𝗿𝗼𝗺𝗯𝗼𝗻𝗲

riprese video 𝗗𝗮𝗻𝗶𝗲𝗹𝗲 𝗙𝗼𝗿𝗰𝘂𝗰𝗰𝗶 e 𝗗𝗶𝗲𝗴𝗼 𝗠𝗲𝗿𝗰𝗮𝗱𝗮𝗻𝘁𝗲

fonica video 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗣𝗮𝗹𝗺𝗮

montaggio video 𝗧𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗟𝗲𝗽𝗼𝗿𝗲𝘀𝗲

grafica podcast 𝗘𝗺𝗺𝗲𝗻𝘂𝗲𝗹 𝗡𝗲𝗿𝘃𝗲𝗴𝗻𝗮

service 𝗙𝗿𝗲𝗲 𝗣𝗼𝘄𝗲𝗿 𝗦𝗲𝗿𝘃𝗶𝗰𝗲

assistente 𝗘𝗺𝗮𝗻𝘂𝗲𝗹𝗲 𝗠𝗲𝗻𝗲

foto di scena 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗮𝗻 𝗕𝗿𝘂𝗻𝗶

produzione 𝗨𝗻𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼

 

Il lavoro proposto al Teatro Ghirelli di Salerno ha riscosso un concreto interesse per come è stato allestito, infatti si è servito di diversi linguaggi artistici, quali il teatro, il cinema ed il podcast; quest’ultimo è stato diffuso attraverso l’Intelligenza artificiale. Vale la pena soffermarsi sulla conoscenza del nuovo supporto digitale, costituito da episodi audio o video che riguardano un tema specifico. L’ invenzione è recente ed è apparsa nel 2004, il risultato ottenuto è simile a programmi radiofonici, un successo mondiale che, alla fine del 2024, raggiungerà i 504 milioni di creatori ovvero: "podcaster." L’autore Arturo Scognamiglio fa di più per costruire un innovativo lavoro teatrale, inserisce l’intelligenza artificiale a cui chiede, come fosse un oracolo, avendo libero accesso a tutti i contenuti e dati della rete, il futuro degli avvenimenti in cui sono coinvolti i quattro personaggi.

Ruggero, Vincenzo, Gennaro e Giovanni sono quattro amici della periferia di Napoli che hanno fittato un garage dove passano gran parte del loro tempo, come fosse la loro casa. Arredata alla men peggio, con oggetti sottratti alle loro dimore, fa bella mostra di sé, addossato al muro, lo scheletrato di un presepe in nuce, mentre attaccata alla parete resta una foto di Diego Armando Maradona, con davanti due lumini accesi. Un divano, la televisione, un frigo bar e l’immancabile macchina per il caffè, un armadietto, completano l’arredo. Vivono tranquilli in quell’oasi, terminato per alcuni il lavoro e per uno l’università: ridono, scherzano, si prendono in giro, si danno pacche sulle spalle, fumano, giocano alla play station e parlano di donne, il mondo fuori sembra non appartenergli. Nel garage hanno trovato l’alcova sicura per cullare il più a lungo possibile lo stato appianato della loro esistenza. Tutto ciò che ruota intorno ai giovani, all’esterno del garage, l’autore ce lo mostra su due schermi, posti ai lati del proscenio e dove l’I.A interagisce con il racconto principe, prevedendo il futuro. Ogni tanto nelle conversazioni dei giovani, nei loro appuntamenti di lavoro, nel ripassare l’esame per l’indomani, nel portare avanti il lavoro del presepe, si sente prepotente il fragore di esplosioni, come cadenza del fuori garage, dove qualcosa d’inevitabile succede. Ai nostri giovani, per più volte, la notizia arriva ovattata dagli schermi televisivi, lontana dalle loro vite appannate. Ci vorrà la scossa, quella che li toccherà da vicino, che li renderà simili agli altri, a coloro che non hanno più nulla da perdere, perché “se sono a te uguale non perdo più niente e ti posso abbattere”.

Interessante la scrittura dell’autore per l’originalità della messa in scena e i linguaggi fatti interagire tra di loro e discreta la spontaneità degli attori nel mostrarsi come la “buona gioventù” attuale. Mi piace sottolineare (N.D.R) tra i tre linguaggi usati e la sottesa teoria di società liquida di Zygmunt Bauman, l’ostinata convinzione di fare il presepe di Giovanni che mi fa pensare, che, un margine di salvezza, nel conservarci qualche punto di riferimento, c’è!

Maria Serritiello

www.lapilli.eu








A chiusura del Festival nazionale XS città di Salerno la Compagnia dell’Eclissi ha offerto lo spettacolo "Il fiore che ti mando l’ho baciato" con Anna Rita Vitolo. Scrittura scenica e drammaturgica di Elvira Buonocore, Anna Rita Vitolo e Antonio Grimaldi. Regia. Antonio Grimaldi.






 Fonte: www.lapilli.eu

Maria Serritiello


Ciò che rende affettivo il Festival nazionale XS città di Salerno è la cura impiegata, da parte della Compagnia dell’Eclissi, nell’organizzare tutta la rassegna, rispetto ai propri abbonati. Come ogni anno, dei 15 trascorsi, nella serata conclusiva, si assiste ad un qualificato spettacolo fuori concorso, per allietare il finale agli spettatori e così il 21 sera, al Teatro Genovese, è stato rappresentato "Il fiore che ti mando l’ho baciato" con Anna Rita Vitolo, con la scrittura scenica e drammaturgica di Elvira Buonocore, Anna Rita Vitolo e Antonio Grimaldi, che ne è anche il regista. Il racconto scenico nasce su iniziativa del Centro Studi sul Teatro Napoletano, Meridionale ed Europeo, presieduto da Antonia Lezza, e del Teatro Grimaldello

Anna Rita Vitolo, nota al grande pubblico per aver interpretato Immacolata Greco, la madre di Lenù, nella serie televisiva l’amica geniale, tratta dalla quadrilogia di Elena Ferrante, è salernitana ed è un’apprezzatissima quanto raffinatissima interprete della corrispondenza amorosa, intercorsa fra il 1913 e il 1915, tra Stamura Segarioli e Francesco Fusco. Il carteggio appassionato, intercorso tra i due, è stato uno dei momenti più alti della serata che ha concluso il prestigioso Festival del teatro amatoriale.

La scena si presenta tutta cosparsa di fogli bianchi, ovvero stralci di lettere, scritti che daranno vita, di lì a poco, all’esile esistenza di Stamura e Francesco. Lei, giovane ed innocente fanciulla, il candore, in scena, della veste bianca ce lo anticipa, lui un giovane tenente medico, prestato alla guerra. Lei un’esperta e brava maestra, “Mi chiamo Stamura Segarioli, sono nata il 16 agosto 1892 e sono della provincia di Orvieto”, lui ufficiale medico, nativo di Carano di Sessa Aurunca. I due si sono conosciuti durante il servizio militare di Francesco, presso la caserma di Orvieto, innamorandosi perdutamente, ma di mezzo c’è l’inutile quanto drammatica guerra mondiale, la prima. L’atmosfera dell’epoca c’è tutta, a cominciare dalla musica che sottolinea i momenti salienti della scrittura: “Non dimenticar le mie parole”, “Parlami d’amore Mariù” “Canto quel motivetto che mi piace tanto” alla scatola di buona fattura per conservare i messaggi amorosi “Ti amo per i tuoi occhi”, Stamura legge e porta al viso il foglietto, vergato dal suo amore lontano e poi lo rinserra nello scrigno. Altri tempi belli o brutti che siano, sono passati, ma nel vedere l’amore traboccare da riverenti scritti, eppure sottesi di passione, non si avverte nostalgia per le continuate video chiamata di oggi. E così, Stamura interpreta, di volta in volta, con voce tremula, affettuosa, passionale, gli stati d’animo di chi è innamorata persa o di chi aspetta una lettera mancata, così da strappare a morsi quelle conservate per sfogare la delusione. La storia epistolare si dipana in un avvolgente monologo, dove l’eccezionale bravura interpretativa di Anna Rita Vitolo ci trasporta, di volta in volta, nei suoi più intimi desideri, come l’essere abbracciata dal suo uomo e lo mima, con straordinaria eleganza, di essere completamente sua, cosicché la lentezza passionale con cui fa scivolare la veste nunziale dal suo esile corpo, ci trasporta in un amore che supera le barriere della guerra, la loro micro storia prende più di ogni atto eroico che pure ci sarà. Lei ha appena il tempo di annunciargli l’attesa di un bambino e lui di rimando rispondergli “Mi hai fatto dono della carne” che la storia si conclude sulle note di “O surdate innamorato”. Stamura con gesti meccanici raccatta tutte le lettere sparse a terra, si taglia una ciocca di capelli, accatasta la sedia, la valigia, l’elmetto, la camicia, le scarpe e converge tutta la sua attenzione al piccino che dovrà, ormai crescere da sola.

Stamura è a Formia si sente lo sciabordio del mare, in quella zona, lei aveva avuto sempre il desiderio di stare con lui. In in spiaggia, però, non è sola, con lei c’è il figlioletto, che sgambetta sulla sabbia, tenuto amorevolmente per mano, ogni tanto lo bacia con trasporto, come quel fiore che ha mandato a suo padre al fronte. Gioca con lui e gli costruisce velocemente una barchetta di carta, un innocente giocattolo, ma tanto affettivo, com’è stata amorosa tutta la loro storia.

Era il 20 luglio 1915! 

Maria Serritiello

www.lapilli.eu









 

 


15° Festival Nazionale "Teatro XS" Città di Salerno 2024 SERATA DI PREMIAZIONI


 Fonte www.lapilli.eu

di Maria Serritiello


Il 21 Aprile c.m. si è concluso il Festival Nazionale “Teatro XS” Città di Salerno 2024, indetto dalla Compagnia dell’Eclissi, con il tradizionale galà, presentato con la giusta professionalità e l’elegante suadenza di Concita De Luca, figura insostituibile nel comunicare al pubblico emozioni e trionfatori.

I Vincitori.

Premio U.I.L.T(Unione Libero Teatro)

               Il Baciamano di Manlio Santanelli

Rappresentato dal GAD Città di Pistoia

 

Giuria del Pubblico Maggior Gradimento

                    Il Baciamano di Manlio Santanelli

Rappresentato dal GAD Città di Pistoia

 

Premio Migliore Attrice: Lucia Del Gatto, per l’interpretazione di

                                  Janara

nel Baciamano di Manlio Santanelli

Rappresentato dal GAD Città di Pistoia

 

Premio Migliore Attore: Stefano Sandroni per l’interpretazione di

                                      Rinan

in Oltre la Striscia di Fabio Pisano

rappresentato dalla “La Corte dei Folli di Fossano (CN)

 

Premio Giuria dei Giovani

          Penelope, l’eredità delle donne

Rappresentato dalla Compagnia degli Evasi di Castelnuovo Magra (SP)

 

Premio Migliore Regia:

Pinuccio Bellone per “Oltre la Striscia” di Fabio Pisano

rappresentato dalla “La Corte dei Folli di Fossano (CN)

 

Migliore Spettacolo e Vincitore del Festival XS città di Salerno 2024

                      Penelope, l’eredità delle donne

       Compagnia degli Evasi di Castelnuovo Magra (SP)

 

 Maria Serritiello

www.lapilli.eu