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giovedì 11 novembre 2010

La solitudine dei numeri primi



MIEI SCRITTI
DI MARIA SERRITIELLO


LA RECENSIONE

Mattia ed Alice hanno un trascorso ingombrante nella loro esistenza, un passato nel quale si muovono anche da adulti come prigionieri. Sono due figli unici e due numeri primi per lo standard di eccellenza, che entrambi raggiungono. Mattia ha perso la sorellina gemella, meno fortunata di lui, per un disagio mentale, mentre Alice, spinta dal padre a sciare suo malgrado, subisce un grave incidente sulla neve, che la rende claudicante. L’incontro dei due, per caso, non li aiuta a superare il fardello pesante delle loro esistenze, travagliate e disadattate fino alla fine, anche quando sembra che i due possano percorrere un’esistenza normale insieme.

Commento

“La solitudine dei numeri” primi è un film straordinario, intenso, affascinante e gradevole dall’inizio alla fine. Il ritmo narrativo scorre con linearità e semplicità e i vari feedback, proposti nei momenti culminanti, sono un arricchimento per meglio comprendere la trama. Ottimo il livello della fotografia e del montaggio così come l’uso dei brani della colonna sonora. Bravi tutti gli attori che hanno accompagnato la crescita di Mattia ed Alice, i protagonisti del drammatico – psicologico testo. Il film in concorso alla 67ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia è tratto dal libro di Paolo Giordano, edito dalla Mondadori, per la regia di Saverio Costanzo. Sia Paolo Giordano che Saverio Costanzo, l’autore ed il regista, sono giovanissimi, 27 e 34 anni, ma il binomio ha funzionato nel descrivere il mistero del trauma infantile che ha chiuso i protagonisti in una loro solitaria prigione di sofferenza, incomunicabilità, sensi di colpa, autolesionismo. E poi il film è una sorta di denuncia all’horror familiare che in nome del bene dei figli, spinge questi inesorabilmente verso l’infelicità.

Protagonisti

Bravi tutti i protagonisti dai più piccoli, che impersonano man mano Alice e Mattia, fino ad arrivare ad Alba Rohrwacher, dieci chili di meno, e Luca Marinelli, i due personaggi da adulti. Brava anche l’esordiente Arianna Nastro, Alice adolescente e commovente Isabella Rossellini, invecchiata ed ingrassata, come una qualunque casalinga. Un bravo va anche al piccolo Mattia e alla sua sorellina che non perdono colpi, anzi la loro recitazione al naturale, suscita emozione e commozione, sopratutto quando Mattia scopre che ha perso la sorellina, affidatagli disinvoltamente dalla madre. I genitori non dovrebbero mai caricare di responsabilità più grandi di loro, i figli.

Il Regista

Saverio Costanzo, figlio d’arte, suo padre è il famoso giornalista e conduttore televisivo, Maurizio Costanzo, quarto film a suo carico, un riconoscimento alla mostra di Venezia l’avrebbe ben meritato. Il suo film d’esordio, Private, storia della convivenza forzata tra una famiglia palestinese e un gruppo di militari israeliani, si è aggiudicato diversi premi tra cui il Pardo d’oro al Festival di Locarno del 2004, il Nastro d’Argento ed il David di Donatello del 2005.

La scena più toccante

La disperazione del piccolo Mattia quando si accorge della sparizione della sorellina. Il pianto sconsolato si pianta nel cuore dello spettatore come una spina dolorosa.

Spunti di riflessione

Non bisognerebbe mai caricare i figli di responsabilità che non sono in grado di sopportare.

Regia: Saverio Costanzo

Attori: Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Martina Albano, Arianna Nastro, Tommaso Neri, Vittorio Lomartire, Aurora Ruffino, Isabella Rossellini, Maurizio Donadoni, Roberto Sbaratto,Giorgia Senesi, Filippo Timi.

Giudizio

Ottimo

Maria Serritiello
www.lapilli.eu

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