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mercoledì 30 aprile 2014

"Salerno in Flora" dal 30 Aprile al 4 Maggio al Parco Pinocchio


Fonte: Matropolis Web

Decine di espositori saranno presenti al Parco Pinocchio

Esposizione di piante da orto e da frutto, corsi di giardinaggio, laboratori per le scuole: al Parco Pinocchio di Salerno si inaugura “Salerno in Flora” la kermesse di Coldiretti Salerno, in programma dal 30 aprile al 4 maggio. La manifestazione è promossa in collaborazione con Comune di Salerno, Salerno Solidale e Camera di Commercio. L’apertura della kermesse è in programma mercoledì 30 aprile alle ore 11.30, con il taglio del nastro del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, e del presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio. Decine di espositori saranno presenti fino a domenica 4 maggio per accompagnare i visitatori in un insolito percorso in cui si potranno osservare, apprezzare ed acquistare piante da orto e da frutto.

Non mancheranno proposte di sementi, bulbi, attrezzature per il giardinaggio, vasellame, arredo da giardino e artigianato. In esposizione e vendita, pregiate qualità di frutta e ortaggi, con particolare attenzione a quelli antichi appartenenti alla tradizione: prodotti, espressione dell’identità territoriale salernitana, sinonimi di eccellenza - dall’ asparago selvatico allo sciuscillone, dalle piante spontanee del Cilento alle erbe aromatiche. Un evento sarà dedicato, venerdì 2 maggio, alle ore 10.30, alla Rosa di Paestum, cantate da Virgilio e da altri poeti latini. Fiori, frutta, sculture di arte topiaria coloreranno i cinque giorni al ritmo antico della natura. Diversi momenti delle giornate saranno dedicati agli incontri con gli esperti, che illustreranno particolari tecniche di coltivazione. Come sempre una particolare attenzione verrà riservata ai visitatori più giovani con attività ludico-didattico-creative adatte a sensibilizzare e coinvolgere direttamente i bambini nell'opera di protezione e tutela del verde e dell'ambiente. Corsi, inoltre, saranno dedicati alla preparazione dell’orto, della semina, per imparare semplici e utili tecniche per la cura delle colture.

Programma

Mercoledì 30 aprile alle ore 11.30, taglio del nastro con il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, ed il presidente di Coldiretti Salerno,Vittorio Sangiorgio. A seguire, si terrà un incontro sulla biodiversità orticola. Nel pomeriggio, dalle 17.30, spazio al corso di “giardinaggio da balcone”. Giovedì 1 maggio, alle ore10.30 e alle 17,30, in programma il corso “Orto in casa”; in serata, concerto dei Musicastorie. Venerdì 2 maggio, alle 9.30, appuntamento con “Le piante coloranti del parco Nazionale del Cilento” e, a seguire, convegno con esperti sulla Rosa di Paestum. Alle ore 11.30, incontro su “La potenzialità delle piante aromatiche”. Sabato 3 maggio, alle ore 10.00, corso dedicato alle famiglie sul compostaggio domestico e alle 10.30 laboratori dedicati alle scuole, in collaborazione con il CRA di Pontecagnano. Infine, domenica 4 maggio, corsi di giardinaggio alle ore 10.30, 17.30 e 20.00.





lunedì 28 aprile 2014

Perchè amare gli animali? La parola a Madre Teresa di Calcutta.





Perchè amare gli animali

Perché ti danno tutto, senza chiedere niente. 
Perchè contro il potere dell'uomo con le armi sono indifesi. 
Perchè sono eterni bambini, perchè non sanno cos'è l'odio nè la guerra.
Perchè non conoscono il denaro e si consolano solamente con un posto dove rifugiarsi dal freddo. Perchè si fanno capire senza proferire parola,
perchè il loro sguardo è puro come la loro anima. 
Perchè non conoscono l'invidia nè il rancore, 
perchè il perdono è ancora naturale in loro. 
Perchè vivono senza avere una lussuosa dimora. 
Perchè non comprano l'amore, semplicemente lo aspettano 
e perchè sono nostri compagni, eterni amici che niente potrà separare. 
Perchè sono vivi. Per questo e altre mille cose meritano il nostro amore. Se impariamo ad amarli come meritano saremmo molto vicini a Dio.

Madre Teresa di Calcutta




“L’Anatra all’arancia”, al VI Festival Nazionale Teatro XS, Salerno con la compagnia “GAD” della Città di Trento






Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Penultimo appuntamento, sabato 12 aprile, al VI Festival Nazionale Teatro XS, Salerno con  “L’Anatra all’arancia”, commedia brillante scritta da W.D. Homes e M. A. Sauvajon e  portata in scena dalla compagnia “GAD” della Città di Trento,  regista Alberto Uez. Il pezzo è la rivisitazione con qualche inevitabile cambiamento della famosa versione cinematografica, anno 1975, per la regia di Luciano Salce e con due  interpreti d’eccezione: Ugo Tognazzi e Monica Vitti. La commedia, brillante nei dialoghi e disinvolta nei costumi, trasferita in teatro, si è avvalsa di abili caratterizzazioni sì da rendere molto gradevole lo spettacolo.

Ed ecco la buona borghesia, via drappi e mobili roccocò, rappresentarsi nel salotto lucido e colorato, quadri d’autore alle pareti, Mondrian, Picasso, Klimt, il bar rifornito di buoni liquori, perfino l’ orzata per gli astemi, con le smanie di una donna trascurata ed il marito impunito farfallone. Non mancano altri personaggi, indispensabili per  agitare le acque, l’altro, l’altra, la cameriera buffa e la cottura, mentre si consuma il tutto, dell’anatra all’arancia. Livia e Gerardo sono sposati da dieci anni, ormai è una coppia che ha perso il mordente dello stare insieme e sebbene ad entrambi le scappatelle non sono mai mancate, il matrimonio resiste. In uno dei tanti party a cui sono invitati, Gerardo è uno sceneggiatore tv di successo, Lisa riscopre l’amore nel prestante e giovane nobile, Francesco Maria Serravalle Scrivia, da qui una serie di situazioni imbarazzanti,  intorno alle quali ruota la commedia.

Il sipario si apre su di una tranquilla serata casalinga, lei avvolta in vestaglia nera, truccata e sexy, lui in una comoda giacca da camera, giocano a scacchi, si rimbeccano e discutono con leggerezza, quando ad aizzare la serata arriva la languida telefonata di Serravalle Scrivia “ Ciaooooo Lisaaa” fiata nella cornetta e lei  svenevole gli risponde prolungando il ciao,  tra moine  e smorfiette. La telefonata, marito presente ed amplificata per il pubblico, informa sulla decisone di lei di lasciare il coniuge per  andare l’indomani a Parigi, capitale dell’amore, con il nobile ganzo. Gilberto incassa il colpo, si mostra indifferente, appare perfino sollevato, ma è tutta finzione perché lui ama Lisa e non ha nessunissima intenzione di lasciarla andare. Lo sceneggiatore che è in lui si attiva e mette su con finta disinvoltura, situazioni, equivoci e  scambi, invitando perfino il blasonato a casa propria, senza trascure di offrire ospitalità anche alla sua formosa ed appariscente segretaria. Tutti gli equivoci, creati dall’incomparabile regia di Gilberto, andranno cucinati a fuoco lento, proprio come la cottura dell’anatra all’arancia, il piatto haute cuisine che Teresina, la cigliuta cameriera, scandalizzata per quanto avviene in casa, ha messo in forno. Come tutte le commedie brillanti il finale è leggero e va nella direzione che tutti si aspettano.

La versione presentata al Teatro Genovesi, un’ora e quaranta di spettacolo, divisa in due atti, per la regia di Alberto Uez, è stata piacevolissima. Ben diretti gli attori Mauro Gaddo (Gilberto), Mara Sartori (Lisa), Giovanni Rosso(Francesco Maria Serravalle Scrivia), Nadia Rossi (Teresa Cazzaniga) e Giuliana Germani ( Teresina), hanno saputo imprimere un giusto ritmo, sia al testo brillante, che ai dialoghi sagaci. Tutta la trama è un divertissement che tende a modernizzare, con grande senso dell’humor, i costumi della famiglia, senza scadere nell’amorale. Il menage a trois o lo scambio di coppia che sembrano inevitabili, ad un certo punto della storia, tanto da far vergognare la povera serva, non  sono che equivoci resi ad arte perché tutto rientri nella normalità. E se ci sono state  scappatelle per i due padroni di casa, in passato, lungi dall’essere dei biechi tradimenti, ma piccole distrazioni di gente abbiente che si annoia. Gli attori con la loro perfetta recitazione rendono per vero questo clima borghese, dove  tutto non è definitivo e le situazioni capovolgono da un momento all’altro. Brava Mara Sartori, la leziosa Lisa,  ad essere seduttiva e moderatamente provocante nelle mise  sexy indossate, senza che il pubblico si sia accorto della sua avanzata gravidanza, ma bravi tutti gli interpreti a caratterizzare i personaggi, dalla simpatica canaglia di Gilberto, Mauro Gaddo, pizzetto e tempie grigie,  alla spumeggiante Nadia Rossi, la segretaria, una sventola da capogiro, da Giuliana Germani, la serva, con il suo dialetto caratteristico centro-meridionale, all’insulso “bietolone”, come lo chiama il rivale, ovvero lo sdolcinato Giovanni Rosso. Appropriato e piacevole, lo stacchetto musicale, “At The Moment”  di Nadeah, ripetuto di tanto in tanto, per intervallare le situazioni in scena. Nel forno l’anatra, gustosamente all’arancia, si è finalmente cotta, e dipanate anche le intricate situazioni della famiglia, sicché  il raffinato piatto, messo in tavola per gli ospiti, sarà gustato solo dalla coppia che, dopo le turbolenze amorose, riscopre l’intimità familiare.

La compagnia ha un prestigioso curriculum che affonda le radici nel 1946 con il nome T.S.T, successivamente diventa “GAD” sperimentale città di Trento, fondatore Mario Roast, nel 1953 e dal 1979 è affidato ad Alberto Uez.

Maria Serritiello
www.lapilli.eu




Il Musical “Roma Caput Mundi” con la regia di Gaetano Stella al Teatro delle Arti di Salerno

Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

E’ un bel colpo d’occhio quello che appare al Teatro delle Arti di Salerno, affollata di alunni, elementari e media, per l’ultima replica di “Roma Caput Mundi” un musical storico, il nono, della stagione Teatro Scuola 2013-2014. La rassegna annuale, sotto la direzione artistica di Gaetano Stella ed organizzativa di Elena Parmense, nasce dalla ventennale esperienza di Animazione 90, nel campo del teatro e dei laboratori per le scuole. Nei cinque anni di attività ha ospitato più di 65.000 mila studenti, provenienti da tutta la provincia e da quest’anno anche dalla regione. Un successo confermato, dovuto soprattutto alla qualità e all’originalità dell’offerta artistica, sempre attenta alle esigenze del mondo della scuola. Per la stagione appena terminata sono stati messi in scena nove spettacoli, da Ariel, principessa del mare, al Canto di Natale, da Anna Frank, alla Bisbetica domata, dallo Schiaccianoci, al Riscatto della memoria, per citarne alcuni, ma tutti variamente capaci di attrarre i giovani spettatori, catapultandoli nel mondo della  fantasia attraverso la magia del teatro. Tutti gli spettacoli sono stati portati in tournée, nei maggiori teatri della penisola, riscuotendo ovunque grande successo.

“Roma Caput Mundi”, tratto  da un ‘idea di Elena Parmense, con le musiche di Marco Greco, i testi di Marco e Massimo Greco, le coreografie Marco Sellati, i costumi di Fiorella Iaccio, le scenografie di Luciano Cappiello, con il Professional Ballet di Pina Testa  e la regia di Gaetano Stella, racconta le vicende di Roma ad iniziare dalla sua nascita, per continuare con  Giulio Cesare, Spartaco, Nerone, la crocifissione di Cristo e la fine dell'Impero, per l’era antica, senza escludere il passato più recente della città eterna. Una carrellata storica coinvolgente per la sonorità della musica ed i canti, per la leggiadria delle coreografie e soprattutto per le immagini video dinamiche, attraverso le quali gli attori interagiscono. Ad introdurre e ad accompagnare la storia, due personaggi famosi della cultura romanesca “Rosetta e Rugantino” più  di loro non si poteva scegliere. Le schermaglie amorose che approdano a baci e la genuina conoscenza della vita rendono lieve il corso della storia che si svolge alle loro spalle, mentre le azioni della grande Roma si compiono.

 “Da soli non si sta bene neanche in paradiso” dice per iniziare l’innamorato alla sua Rosetta, tenendosela stretta a sé, una battuta teatrale  che ha fatto strada ad  entrambi se nella realtà sono diventati marito e moglie. Lei è Serena Stella, figlia d’arte e lui è Alessandro Caiazza e tutt’ intorno, attori, ballerini, cantori, un corpo unico, La Compagnia delle Stelle” per dare vita al più bel musical della storia immortale. Su di un  velario di  proscenio si guardano con effetto film, i legionari, gli schieramenti, le battaglie,  le sfide, i gladiatori, il Colosseo, le Piramidi, lo spettacolare  incendio di Roma, ma anche le più belle immagini dei più grandi artisti italiani, vanto non solo  di Roma ma dell’Italia tutta. Dietro, in trasparenza, gli attori: Annarita Vitolo (La lupa), Tommaso Fichele (Faustolo e Spartaco), Francesco Criscuolo (Romolo e Bruto), Carmine De Luca (Remo e Nerone), Nicola Pezzone( Cesare), Roberta Andreozzi (Cleopatra e Varinia), Manuel Mascolo (Gladiatore e Fariseo), Antonio Guido (Pilato) portano a compimento, con grande maestria, il destino della Roma Imperiale. Il velario viene arrotolato, un chiaro segno che quella Roma non c’è più, ma è pur sempre la città eterna con altra vita, altri personaggi ed altra storia. Ora ad essere animato è il fondale, su di esso scorrono immagini di incomparabile bellezza, resti di un passato splendore ma così unito, così amalgamato alla vita attuale da non rilevare nessuna frattura. Anche Rosetta e Rugantino, non più in disparte, entrano nel gioco della rappresentazione, trait d’union del prima ed il dopo della storia. Roma vetusta e giovane parimenti, è città aperta a tutte le nuove espressioni artistiche, che qui s’incontrano e senza distinzione, nulla di strano, allora se i giovani attori, contro la pena di morte, moratoria richiesta dall’ONU il 18 dicembre del 2007, si esibiscono  con un flash mob su di un antico canto goliardico di taverna: “La società dei Magnaccioni” ma anche con un canto a cappella, che scuote le coscienze e mette i brividi, per quanta energia viene trasfusa nell’esibizione. Ancora una volta da Roma si eleva  un forte messaggio, che tutti i popoli abbiano la vita e non la morte per punizione di delitti commessi. Caput mundi per sempre, Roma!

 Quando cala il sipario si comprende bene perché questo spettacolo è maggiormente rivolto alle giovani scolaresche, gli ingredienti culturali e pedagogici, per essere apprezzato, ci sono tutti. Ottimo lo spettacolo, bravi tutti i giovani attori, 15 di numero, meritato il prolungato applauso del pubblico e bravi entrambi per l’intuizione, la bella coppia del teatro: Gaetano Stella ed Elena Parmense. L’abbraccio tenero che Gaetano riserva ad  ognuno degli artisti, sul palcoscenico a fine spettacolo, come un buon padre che ringrazia i figli, è la dimostrazione di quanto sia importante il teatro nella formazione dei giovani,  sia a farlo che ad essere spettatore.


Maria Serritiello
www.lapilli.eu


Philippe Daverio: "Il Sud d'Italia è il più grande museo a cielo aperto che esista i Europa"




Fonte:"l'espresso - 4 luglio 2013"

di Philippe Daverio





Per iniziare dobbiamo partire da qui, dal riconoscere che fra templi greci arcaici, classici, edificazioni medioevali e invenzioni del barocco, il Meridione ha la piu' alta concentrazione del Mediterraneo. Le sei collezione archeologiche delle principali città del Mezzogiorno sono da sole di un'importanza capitale: qualsiasi persone evoluta ci dovrebbe passare almeno una volta nella vita, come alla Mecca. Eppure sono in stallo. Perchè? Perchè piuttosto che investire su questa ricchezza fino a ieri puntavamo sulle fabbriche. A Melfi, in Basilicata, abbiamo portato le automobili, anzichè i turisti. Abbiamo costruito l'Ilva a Taranto, quando nella città avvelenata dall'acciaio bisognerebbe per il Museo nazionale e i suoi ori celebrati in tutto il mondo. E sapete qual è la media di occupazione di alberghi in Sicilia? Due mesi: un insulto al patrimonio sterminato dell'isola. I nostri politici devono capire che Bagnoli a Napoli, l'Ilva a Taranto, la Fiat a Melfi sono strade sbagliate per definizione. La vera soluzione per il Sud è che diventi un grande serbatoio di beni culturali, di qualità di vita e di turismo, perchè queste forze messe insieme rendono molto più delle tre fabbriche che ho nominato moltiplicate per dieci. Anche in termini di occupazione. Dobbiamo immaginare uno sviluppo diverso per il territorio. Un futuro che dovrà passare necessariamente attraverso una potentissima operazione di restauro dei beni culturali, talmente vasta da assomigliare a un piano Marshall. Ecco si tratta d'impostare un piano Marshall per il Meridione. Iniziamo, per esempio, a riportare all'antico splendore Palermo, uno dei più importanti centri storici del Mediterraneo. Non solo una città meravigliosa, ma anche un luogo con una funzione geopolitica cruciale se pensiamo che l'Europa non sia solo quella dell'austerity, ma anche quella del dialogo fra i paesi del Mare Nostrum. Il restauro dei palazzi di Palermo è quindi un problema EUROPEO, non italiano o cittadino. L'Unione deve occuparsi delle sue culle, difenderle, promuoverle. Deve farsi carico dei suoi tesori: città dei fenici, dei normanni, del Regno di Sicilia non puo' essere curata soltanto dal governo di Roma e dal mendicante Ministero dei Beni Culturali. Deve diventare un progetto europeo e lo dico nonostante io abbia partecipato poche settimane fa ad un'audizione di Barroso a Bruxelles. Uno degli appuntamenti più deprimenti dei miei ultimi dieci anni, perchè ho capito che alla Commissione europea IMPORTA BEN POCO della bellezza italiana. Ma questo non cambia la realtà dei fatti. Pensiamo a Pompei. La villa dei misteri, i corpi pietrificati delle vittime dell'eruzione, i mosaici, gli affreschi erotici i versi dell'Eneide incisi dagli studenti sui muri non sono proprietà dei campani. Appartengono a chiunque studi latino, a Tubingen o alla Sorbona o a Oxford. Con i ragazzi dell'Università di Palermo abbiamo coniato un bellissimo slogan per illustrare questa idea: Terra omnia". Invece che terronia, il Sud è Terra omnia. Di tutti. prendiamo un altra città formidabile per la sua qualità catastrofana: Cosenza. Ha una parte antica talmente collassata, dove solo alcuni privati hanno cominciato a restaurare, sostenuti dal grande impegno del Comune, che investe per riaprire piccole botteghe medievali. Rimetterne in piedi il cuore cittadino significherebbe restituire un centro abitato da 30.000 persone, e far conoscere agli stranieri un autentico gioiello della Calabria finora trascurato"

                                                             UN ASSAGGIO ...
















RosalyPar servizi ed eventi. Ischia 2014



Canonizzazione dei due Papi con polemiche per il caso Orlandi


Fonte:In libertà.it
di Simona Mazza (stralci)

Secondo la stampa vaticana, sono circa 800 mila i fedeli accorsi nella capitale per la canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII e non appena Papa Francesco ha proclamato santi i due Papi, leggendo la formula in latino, si è scatenato l’entusiasmo collettivo.

Molti fedeli hanno partecipato alle veglie di preghiera presso le chiese romane, dove hanno cantato e pregato tutta la notte. Il gruppo giù folto era composto dai pellegrini polacchi, accorsi in massa per celebrare la canonizzazione del loro amatissimo Papa.
Durante la notte circa 30 persone sono state colte da malore e accolte dai volontari della Croce Rossa.
Per garantire la sicurezza, sono stati dispiegati 26 mila volontari e 10 mila uomini delle forze dell’ordine; 16 presidi medici e 77 ambulanze.
il Papa ha fatto ingresso sul sagrato, mentre le delegazioni, composte da 24 tra capi di Stato e sovrani, dieci capi di governo, tra cui il Presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy e consorte, prendevano posto.
Poco prima il presidente Napolitano si era intrattenuto con il Pontefice “dimissionario” Ratzinger. Presente anche il Sindaco di Roma, Marino, arrivato in Vaticano con l’immancabile bicicletta e il Premier Matteo Renzi, accompagnato dalla moglie e dall’ arcivescovo tedesco Geogre Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia.
Al Pontefice sono stati consegnati i reliquiari dei due santi: uno è stato portato da Floribeth Mora Diaz, la costaricana guarita miracolosamente per intercessione di Giovanni Paolo II, contenente una piccola ampolla di sangue per Papa Wojtyla, quello per Papa Roncalli, un pezzo di pelle.
Subito dopo la lettura con cui è stata proclamata la canonizzazione, Bergoglio è corso ad abbracciare Benedetto XVI, poi la funzione è proseguita.
Francesco ha soprattutto sottolineato le caratteristiche dei due Pontefici, definendo Wojtyla “il Papa delle famiglie” e Giovanni XXIII “il Papa della docilità allo spirito”. Ha altresì voluto insistere sul coraggio di questi due “Papi e dalle sofferenze, che hanno pertanto dato”testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia”. Poi ha proseguito “sono stati sacerdoti, vescovi e papi del XX secolo. Ne hanno conosciuto le tragedie, ma non ne sono stati sopraffatti. Più forte, in loro, era Dio; più forte era la fede in Gesù Cristo Redentore dell’uomo e Signore della storia; più forte in loro era la misericordia”.

A “disturbare” l’atmosfera di festa, in maniera silenziosa e civile, è stata la protesta di alcuni esponenti a sostegno di Emanuela Orlandi, la giovane cittadina vaticana, scomparsa all’interno delle mura leonine il 22 giugno 1983. Dopo più di 30anni, da quel giorno amici e i parenti aspettano ancora di avere chiarezza sulla misteriosa scomparsa. Ricordiamo che la famiglia Orlandi non hanno mai avuto risposta, né durante il pontificato di Giovanni Paolo II, né nei successivi; mai sono stati ricevuti dai Pontefici, né tantomeno sono state prese in considerazione le firme raccolte per la petizione “Verità per Emanuela Orlandi”.
Oggi in via Traspontina, una centralissima strada nei pressi di Borgo Pio, è stata fatta calare l’immagine assai nota della 15enne scomparsa, tra l’indifferenza dei passanti interessati soprattutto alla santificazione dei Papi piuttosto che a conoscere i segreti oscuri che, in questo caso, macchiano la cosiddetta integrità del Vaticano.












La Baronia del Cilento escursione dell'11 maggio

PROGRAMMA ESCURSIONE:

ORE 11.00

Ritrovo dei partecipanti a Rutino (p.zzale di via Paestum dominato dalla torre colombaia).

Visita del borgo e visione del tradizionale Volo dell'Angelo in occasione dei solenni festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo.

Visita dei mercatini delle tipicità locali e pranzo a base di prodotti del territorio.

ORE 15.30
Trasferimento verso il vicino Convento San Francesco di Lustra.
Visita guidata del Convento (XV sec.).

ORE 17.00

Partenza alla volta di Rocca Cilento, antica capitale della "Baronia del Cilento". Visita guidata del maestoso castello (fine IX sec.).
Rinfresco in borgo offerto dall'associazione culturale Cilento on the road.

ORE 19.30

Rientro a Rutino per il CONCERTO DI EUGENIO BENNATO ed i tradizionali fuochi pirotecnici.

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LE VISITE GUIDATE SARANNO CURATE DALL' ARCHEOLOGA DANIELA ORRICO

Il filmato è della versione estiva




venerdì 25 aprile 2014

Anniversario della liberazione d'Italia

E' GRAZIE A LORO CHE IO VIVO LIBERA NEL MIO PAESE,.
GRAZIE AL SACRIFICIO DELLA LORO VITA

+ BIAGIO PARIBELLO
+ GIUSEPPE PARIBELLO

NELLA MICRO STORIA DELLA MIA FAMIGLIA, BIAGIO E PEPPINO, SONO I FRATELLI  DI MIA MADRE,
  18 E 20 ANNI,. MAI PIU' TORNATI DAL FRONTE.
 NONNA CARMELA, DI UNO (BIAGIO), RESO DISPERSO, L'HA ATTESO FINO A QUANDO NON E' MORTA .

ONORE A LORO IN QUESTA GIORNATA.









L'Anniversario della liberazione d'Italia (anche chiamato Festa della Liberazioneanniversario della Resistenza o semplicemente 25 aprile) viene festeggiato in Italia il 25 aprile di ogni anno.
È un giorno fondamentale per la storia d'Italia, simbolo del termine della seconda guerra mondiale nel paese, dell'occupazione da parte della Germania nazista, iniziata nel 1943, e del ventennio fascista

Convenzionalmente fu scelta questa data, perché il 25 aprile 1945 fu il giorno della liberazione di Milano e Torino. In particolare il 25 aprile 1945 l'esecutivo del Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia, presieduto da Luigi LongoEmilio SereniSandro Pertini e Leo Valiani (presenti tra gli altri anche Rodolfo Morandi – che venne designato presidente del CLNAI – Giustino Arpesani e Achille Marazza), alle 8 del mattino via radio proclamò ufficialmente l'insurrezione, la presa di tutti i poteri da parte del CLNAI e la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti (tra cui Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo).
Entro il 1º maggio, poi, tutta l'Italia settentrionale fu liberata: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile). La Liberazione mette così fine a venti anni di dittatura fascista ed a cinque anni di guerra; simbolicamente rappresenta l'inizio di un percorso storico che porterà al referendum del 2 giugno 1946 p e alle urne per un voto politico le donne, quindi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione.

Il primo governo provvisorio della Repubblica Italiana istituì la festa solo per il 1946, con il decreto legislativo luogotenenziale n. 185 del 22 aprile 1946 ("Disposizioni in materia di ricorrenze festive"); l'articolo 1 infatti recitava:
« A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale. »
La ricorrenza venne poi celebrata anche negli anni successivi e dal 1949 è divenuta ufficialmente festa nazionale

« Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l'occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire. »
(Pertini proclama lo sciopero generale, Milano, 25 aprile 1945








giovedì 24 aprile 2014

Ricordando Nicola Tota


Vernissage Sabato 3 maggio ore 11,30
Museo dell'Architettura Contemporanea 
Via Porta Elina  Salerno

Orari Mostra 
feriali 10,30- 13,30/18,30-21,00
domenica 10,30-13,30





mercoledì 23 aprile 2014

Al Teatro Petrolini di Roma "Finchè morte non li separa"


Al Teatro Petrolini di Roma "Finchè morte non li separa"
dal 29 aprile al 4 maggio 2014








Una vita tante storie di Caterina Gammaldi


Sabato 10 maggio 2014
ore 17,00
Sala del Gonfalone Palazzo di Città Salerno
Coordina Eduardo Scotti


Il libro ricostruisce la vicenda umana di Nicola Gammaldi, internato militare italiano nei lager tedeschi per 25 mesi e padre dell’autrice del volume. Una storia simile ad altre, non ancora rese pubbliche, che vuole contribuire a costruire memoria degli eventi che hanno visto come protagonisti donne e uomini del nostro Paese nella tragica esperienza della seconda guerra mondiale. Intende sollecitare i giovani ad assumere il principio di un convinto ripudio della guerra in ogni forma (art 11 della Costituzione italiana). Le fonti sono tratte dagli archivi familiari.







martedì 22 aprile 2014

Marco Petillo percorsi d'arte 1977-2014


2 e 3 Maggio 2014

Personale di pittura, grafica e ceramiche 

                                                            di Marco Petillo

 Vernissage Venerdì 2 Maggio ore 19,00

Punto Einaudi Corso Vittorio Emanuele 94- Largo Barracano, 13 Salerno



lunedì 21 aprile 2014

"Vita" di Maria Serritiello

                                                       immagine di Maria Serritiello


Nel ricordo della mente,
sei sempre presente
e nulla e' la realtà'
se contraddice...

7-2 2014 








"La giovinezza non è bastata" di Maria Serritiello




La giovinezza non è bastata

La giovinezza non è bastata
e il miglior tempo l' abbiamo
perduto.
La vecchiaia,
nemmeno iniziata,
ciò che non è stato ,
ha rapito.

Coraggio ne hai sempre avuto
e Guerriero solitario te ne vai

6 Febbraio 2014     

Maria Serritiello