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giovedì 28 febbraio 2013

mercoledì 27 febbraio 2013

Pistorius, Tabloid Usa: Reeva Steenkamp era incinta

                   
Fonte: tiscali.notizie.it

Oscar Pistorius avrebbe ucciso la sua compagna Reeva Steenkamp dopo aver appreso che aspettava un bambino. E' quanto ha scritto al tabloid Usa National Enquirer, citando una fonte vicina all'inchiesta in corso in Sudafrica.
"La polizia crede che la gravidanza rivelata dalla donna è quello che ha fatto uscire di testa Pistorius e che l'ha uccisa, con colpi di arma da fuoco alla testa, al petto, al bacino e alla mano", ha detto la fonte.
L'atleta ha dichiarato agli inquirenti di aver ucciso Reeva convinto che un ladro si fosse intrufolato in casa. Versione contestata dalla fonte del National Enquirer: "Non ha senso. Reeva era in casa dalle 18 del giorno prima e lui sapeva che c'era. La polizia non crede a questa storia e lo ha accusato di omicidio premeditato".
 
 
 
 
 

Dichiarazione Universale dei diritti deli animali


KORA SERRITIELLO





giovedì 21 febbraio 2013

Al Caffè dell'Artista di Salerno "C'era una volta l'Operetta

                           Al Caffè dell’Artista di Salerno “C’era una volta l’Operetta”
Fonte: www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
 Al Caffè dell'Artista di Salerno, l'associazione culturale, che  riunisce i soci, ogni lunedì pomeriggio, presso il Circolo Ufficiali in via S. Benedetto, è stato presentato, il 4 febbraio, da Geppino Lauriello, medico specialista in quiescenza, un excursus sulla storia dell'operetta, dal titolo: "C'era una volta l'operetta". La nuova composizione multimediale, realizzata come sempre con l'ausilio tecnologico dell'informatico Mimmo Pagliara, segue al successo ottenuto, nella stessa sede, del lavoro "La belle époque".
Lo spettacolo mediatico ha ripercorso la storia dell'operetta, splendido intrattenimento musicale, che tenne banco nei migliori teatri d'Europa e d'Oltreoceano nella seconda metà dell'Ottocento e nella prima metà del Novecento, divertendo ed esaltando milioni di spettatori. Oggi l'operetta è praticamente caduta in oblio, passata alla storia dello spettacolo e sostituita dal Musical di origine americana, più vigoroso, frenetico ed elettrizzante. Raramente infatti è dato ai giorni nostri assistere ad un'operetta, se non a qualcuna, come La vedova allegra, che ancora oggi di tanto in tanto compare in cartellone. Le altre sono decisamente cadute nel dimenticatoio, pur avendo contrassegnato un'epoca, un gusto, un eccitante modo di divertirsi.
L'accurata  ricerca mediatica, ha  presentato, al folto pubblico presente, una carrellata di composizioni, selezionate tra quelle che ebbero maggiore successo all'epoca dei loro fastigi e delle quali tuttora è rimasto nelle nostre orecchie e nel ricordo il motivo di qualche aria. Si è avuto  così il piacere di guardare  spezzoni visivi conservati dalla teca Rai ed ascoltare alcuni brani di estremo godimento tratti dall'Orfeo all'Inferno di Offenbach, dal Pipistrello di Johann Strauss f. e via via da La vedova allegra di Lèhar, Addio giovinezza di Camasio e Oxilia, La principessa della czarda di Kalman, La duchessa del Bal Tabarin di Lombardo, L'acqua cheta di Petri e Novelli, Scugnizza di Lombardo e Costa, Il Paese dei campanelli di Lombardo e Ranzato, Cin cin là ancora di Lombardo e Ranzato, Al Cavallino bianco di Blumenthal e Kadelburg, per chiudere con Il Paese del sorriso di Léhar. Sono ritornate sullo schermo momenti musicali di intramontabile delizia come Tace il labbro, E' scabroso le donne studiar, Piemontesina bella, Salomè una rondine non fa primavera, Luna Tu, Balla la giava e l'indimenticabile Tu che m'hai preso il cuor.
Come al solito,  Geppino Lauriello, nel presentare il suo lavoro di ricerca l'ha raccordato ad un percorso storico, sì da conferire alla presentazione non solo un momento di intrattenimento e di svago, ma anche un'occasione di apprendimento e di riflessione culturale certamente proficua.

Maria Serritiello





Grande successo per "Jucature "al Teatro A. Ghirelli di Salerno

 ghirelli1                                                                    























Fonte: www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Come già  "Chiove", così  "Jucature", in originale "Els Jugadors", di Pau Mirò, uno dei più stimati drammaturghi iberici, ha avuto tantissimo consenso di pubblico, presso il Teatro Antonio  Ghirelli di Salerno, da giovedì 31 gennaio a domenica 3 febbraio 2013. La versione  partenopea del pezzo, Premio Butaca 2012,  è stata adattata e tradotta da Enrico Ianniello che ne è anche l'interprete, insieme a Renato Carpentiere, Tony Laudadio e Marcello Romolo.
Quattro uomini s'incontrano in un vecchio appartamento di uno di essi. Il luogo d'ambientazione s'intuisce essere Napoli, per il linguaggio tenuto dai protagonisti. Uno di essi, professore di matematica all'università, è quello che accoglie gli altri, la casa, infatti, è sua e gli ospiti che la frequentano sono un barbiere, un becchino e un attore. Ciò che li tiene uniti in apparenza è il gioco delle carte, con i suoi riti, le bevute di alcol e il parlare di sesso, ma non è solo quello, anzi, nella casa, dalla porta sempre aperta, ognuno vi accorre,  per  ricoverare  frustrazioni, insuccessi e drammi personali. La casa è per i "Jucature" una zattera di salvataggio su cui trovano riparo insieme per fare famiglia, non avendone una propria. Nell'andirivieni tra la vita spenta all'esterno e l'appartamento del professore, dove il tempo trascorre lento tra una giocata e l'altra, si vengono a sapere le loro storie che sono quattro sconfitte: il barbiere ha perso il lavoro e lo nasconde alla moglie per paura di perderla, l'attore ha vuoti di memoria, per cui ad ogni audizione viene scartato, il becchino riempie il vuoto affettivo da cui è circondato, con una prostituta di nazionalità ucraina ed infine il professore, il quale si è fatto prendere dall'ira, dinanzi ad un alunno irriguardoso e gli ha spaccato il cranio, con tutte le conseguenze del caso. I quattro, per affrontare le difficoltà impellenti del padrone di casa, ma anche per sciogliere le  proprie di tipo esistenziale, fanno quadrato e tentano di risolvere il tutto come per una partita a carte, dove sono abili esperti, giocandosi il tutto per tutto.
Il testo è risultato, gradevolissimo, sia per la traduzione di Enrico Ianniello che per l'interpretazione dei quattro valenti attori. Le loro  caratterizzazioni, infatti, sono  riuscitissime, mentre le battute sono  vivaci, il testo è intelligente e la lingua un collante piacevole. Il trascorrere del tempo, per l'incalzare degli eventi, è sottolineato sia da veloci quadri oscurati, sia dal cambio lesto dei vestiti indossati dai personaggi. Tutto contribuisce alla riuscita  dello spettacolo come i gesti precisi e ordinati  del barbiere, quando sciacqua tazze e bicchieri o quando appoggia la giacca alla spalliera, attento a non farla stropicciare. Oppure il  balbettio irrimediabile del becchino, anche se è quello che parla di più per raccontare i suoi incontri a pagamenti con l'ucraina.
"Dopo, quando le resto accanto,  sento che quello è il posto mio" dice e posto suo è anche la casa del professore, il quale vive ancora nel ricordo del padre morto, che s'intuisce gli ha tarpato le ali. Nonostante l'età, infatti, è ancora alla ricerca di un' identità precisa, che pensa di affermare inopportunamente con un gesto estremo, precipitando così nel baratro dell'angoscia. Anche l'attore, che non ricorda le battute, è solo, ma ha una consolazione, ascolta fino allo sfinimento un vecchio disco di Dean Martin ed solo è anche il barbiere, sua moglie lo trascura inculcandogli odiosi, quanto trascurati sospetti. Bravi, bravi tutti  nel muoversi all'interno di una scenografia semplice, fissa ma che descrive bene la casa in abbandono, perché retta da un uomo vecchio, ancora troppo figlio, tanto che i tre si sono accollati bonariamente la sua badanza.
Di larga esperienza, Renato Carpentieri, l'indifeso professore, che nello spettacolo è un valore aggiunto, ma  abilissimi anche Tony Laudadio e Marcello Romolo. Ottima, infine, la prova di Enrico Ianniello, eccezionale balbuziente e alter ego di Mirò. C'è sinergia tra i due giovani talenti,  la realtà catalana non è dissimile da quella napoletana, segno che solitudini e vite vissute ai margini sono uguali ovunque.  

Maria Serritiello 


Emily Dickinson

                    Portami 
il tramonto
in una tazza...

Emily Dickinson

Portami il tramonto in una tazza

Portami il tramonto in una tazza
conta le anfore del mattino
le gocce di rugiada.
Dimmi fin dove arriva il mattino -
quando dorme colui che tesse
d'azzurro gli spazi.
Scrivimi quante sono le note
nell'estasi del nuovo pettirosso
tra i rami stupefatti - quanti passetti
fa la tartaruga -
Quante coppe di rugiada beve
l'ape viziosa.
E chi gettò i ponti dell'arcobaleno
chi conduce le docili sfere
con intrecci di tenero azzurro.
Quali dita congiungono le stalattiti,
chi conta le conchiglie della notte
attento che non ne manchi una.
Chi costruì questa casetta bianca
e chiuse così bene le finestre
che non riesco a vedere fuori.
Chi mi farà uscire con quanto mi occorre
in un giorno di festa -
per volare via - in pompa magna.

Emily Dickinson



Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830Amherst, 15 maggio 1886) è stata una poetessa statunitense. È considerata tra i maggiori lirici del XIX secolo.
Nacque da una famiglia molto in vista, conosciuta per il sostegno fornito alle istituzioni scolastiche locali. Suo nonno, Samuel Fowler Dickinson, era uno dei fondatori dell'Amherst College, mentre il padre ricopriva la funzione di legale e tesoriere dell'Istituto; inoltre, ricopriva importanti incarichi presso il Tribunale Generale del Massachusetts, il Senato dello Stato e la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti

I suoi studi non furono regolari: durante gli anni delle scuole superiori decise, di sua spontanea volontà, di allontanarsi dal College Femminile di Mount Holyoke onde evitare di professarsi pubblicamente cristiana seguendo la moda dei "revival" dell'epoca. Le sue amicizie furono scarse.

Emily Dickinson scoprì la propria vocazione poetica durante il periodo di revival religioso che, nei decenni 1840-50, si diffuse rapidamente nella regione occidentale del Massachusetts. Uno dei suoi biografi ha affermato che concepì l'idea di diventare poetessa avendo come riferimento - in termini biblici - la lotta di Giacobbe con l'angelo.
Emily Dickinson visse la maggior parte della propria vita nella casa dove era nata, ebbe modo di fare solo rare visite ai parenti di Boston, di Cambridge e nel Connecticut. La giovane donna amava la natura, ma era costantemente ossessionata dalla morte, vestiva solo di bianco in segno di purezza. Si innamorò di un pastore protestante ma il suo rimase un amore platonico; dedicò molte sue opere a questo amore. Gran parte della sua produzione poetica riflette e coglie non solo i piccoli momenti di vita quotidiana, ma anche i temi e le battaglie più importanti che coinvolgevano il resto della società

Quando Emily Dickinson aveva venticinque anni decise, dopo un breve viaggio a Washington, di estraniarsi dal mondo e si rinchiuse nella propria camera al piano superiore della casa natale, anche a causa del sopravvenire di disturbi nervosi e di una fastidiosa malattia agli occhi, e non uscì di lì neanche il giorno della morte dei suoi genitori. Credeva che con la fantasia si riuscisse a ottenere tutto e interpretava la solitudine e il rapporto con sé stessa come veicoli per la felicità. Al momento della sua morte la sorella scoprì nella camera di Emily 1775 poesie scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo contenuti tutti in un raccoglitore. Prima della sua morte, vennero pubblicati solo sette testi. Oggi, Emily Dickinson viene considerata non solo una delle poetesse più sensibili di tutti i tempi, ma anche una delle più rappresentative. Alcune caratteristiche delle sue opere, all'epoca ritenute inusuali, sono ora molto apprezzate dalla critica e considerate aspetti particolari e inconfondibili del suo stile. Le digressioni enfatiche, l'uso poco convenzionale delle maiuscole, le lineette telegrafiche, i ritmi salmodianti, le rime asimmetriche, le voci multiple e le elaborate metafore sono diventati marchi di riconoscimento per i lettori che anno dopo anno l'hanno apprezzata e tradotta.

Emily Dickinson morì di nefrite nello stesso luogo in cui era nata, ad Amherst, nel Massachusetts, il 15 maggio 1886 all'età di 56 anni.



martedì 19 febbraio 2013

Aguri Massimo, oggi avresti compiuto 60 anni

                                             




                                                           





Massimo Troisi (San Giorgio a Cremano, 19 febbraio 1953 – Roma, 4 giugno 1994

                                          OVUNQUE TU SIA

Il 28 febbraio su Rai 2 torna Made in Sud

                          MADE in SUD - RAI 2

Dal 28 febbraio, tutti i giovedì su RAI 2, alle 23,30, torna con nuove puntate MADE IN SUD

Sono contenta di rivedere la loro comicità che mi diverte tanto in teatro ora anche, in TV . Li conosco quasi tutti per averli intervistati e recensito i loro spettacoli, al Ridotto di Salerno. Sono tutti dei bravi ragazzi, intelligenti, fantasiosi, divertenti e professionali., gli auguro tantissimo successo, se lo meritano. Appuntamento al 28 febbraio e buon risata a tutti. Lo so è un pò tardi ma non è megio addormentarsi poi con il sorriso... ià guardammele a sti guagliune, che fanno una comicità arguta nella semplicità.
 (maria serritiello)










VABBE' IL RESTO SU RAI 2....

Dialoghi sulla Fotografia


Giovedì 21 febbraio
alle ore 20:30
 presso la Galleria Sala Posa “Camera Chiara”
 in via da Procida, 9
Salerno

Con Armando Cerzosimo e Marcello Napoli

La figura e l’opera di Enzo Sellerio, maestro indiscusso, della fotografia e dell’editoria, della seconda metà del Novecento.

.

L’incontro prevede una lettura di testi di Marcello Napoli, interpretati da Brunella Caputo e Davide Curzio; una mostra di foto realizzate in più occasioni dal fotografo Armando Cerzosimo e una testimonianza del giornalista Marcello Napoli, amico di Enzo Sellerio. Durante la serata saranno protagoniste non solo le immagini di Armando Cerzosimo, fotografo e amico di Enzo Sellerio, ma due filmati di eccezionale rilevanza documentaria, realizzati da Pietro e Nicola Cerzosimo.

ENZO SELLERIO

Enzo Sellerio (Palermo, 25 febbraio 1924Palermo, 22 febbraio 2012) è stato un editore e fotografo italiano.
Figlio di Antonio, ordinario di fisica tecnica, e di Olga Andes, dopo essersi laureato in giurisprudenza nel 1944, diviene assistente di Istituzioni di Diritto Pubblico alla Facoltà di Economia e Commercio di Palermo nel 1947. Nel frattempo scopre la fotografia e dopo una breve esperienza giornalistica e spronato dal suo amico Bruno Caruso partecipa, nel 1952, ad un concorso fotografico regionale dove vince il primo premio, 50.000 lire; nello stesso anno le sue fotografie vengono pubblicate sulla rivista Sicilia, un periodico quadrimestrale di livello europeo.
Nel 1955 il primo reportage, “Borgo di Dio”, è considerato oggi uno dei capolavori della fotografia neorealista in Italia. Negli anni a seguire una serie di personali lo portano ben presto ai vertici della fotografia nazionale ed internazionale.
Nel 1969, spinto da un'idea chiacchierando con Leonardo Sciascia e Antonio Buttitta, fonda, assieme alla moglie Elvira Giorgianni la "Sellerio Editore", casa editrice che annovera tra le sue pubblicazioni i più grandi scrittori contemporanei.
È scomparso nel 2012 all'età di 87 anni.

Emanuela Orlandi, Padre Amorth: “Il diavolo è anche in Vaticano”

emanuela orlandi vaticano

FONTE : FATTI DI CRONACA

Il corpo di Emanuela Orlandi sarebbe nascosto tra le mura del Vaticano. E’ questa la teoria portata avanti dal quotidiano Bild, che ha ricostruito la vicenda della ragazza, facendo anche delle considerazioni su Padre Amorth. Il giornale tedesco pubblica un pezzo molto esplicito, in cui non si esita ad affermare: “Gli scheletri nell’armadio del Vaticano sono i corpi di ragazze morte?“. Tra l’altro vengono riportate le teorie di Padre Amorth, il quale già nel 2012 aveva dichiarato che il caso di Emanuela Orlandi fosse da rapportare ad un delitto a sfondo sessuale.





 

lunedì 18 febbraio 2013

“L’inganno della vanità” di Paolo Trucillo.


 
                                      Presentazione del libro di Paolo Trucillo "L'inganno della vanità"
venerdì 1 marzo 2013
alle ore 18,30
presso Casa Trucillo
in Via Irno 43, 6° piano scala A
Presentazione del  libro           
                             " L’inganno della vanità"
                                                   di Paolo Trucillo


Un uomo e una donna comuni, due piccoli borghesi, vengono travolti da un inaspettato successo. Lui riesce a pubblicare con un editore nazionale, lei a recitare in un film. Il successo, che altro non è se non il participio passato del verbo succedere, fagociterà loro stessi e i loro sogni. Riusciranno a salvarsi?
Interverrà:  Prof .re Francesco D'Episcopo, docente di letteratura italiana e letteratura comparata presso l'Università degli Studi Federico II di Napoli
Seguirà buffet



Gli Scatti d'autore di Edoardo Colace




Città di Pontecagnano Faiano
Prima Edizione Photo Contest

Complesso Ex Tabacchificio Centola
22 febbraio-3 marzo

Inaugurazione 22 Febbraio ore 20,00








domenica 17 febbraio 2013

Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Vola Sanremo sull'ali dorate



L' ESSENZIALE

    MARCO MENGONI IL VINCITORE

IL TESTO


Sostengono gli eroi
"se il gioco si fa duro,
è da giocare!"
Beati loro poi
se scambiano le offese con il bene.
Succede anche a noi
di far la guerra e ambire poi alla
pace
e nel silenzio mio
annullo ogni tuo singolo dolore.
Per apprezzare quello che
non ho saputo scegliere.

Mentre il mondo cade a pezzi
io compongo nuovi spazi
e desideri che
appartengono anche a te
che da sempre sei per me
l'essenziale.

Non accetteró
un altro errore di valutazione,
l'amore è in grado di
celarsi dietro amabili parole
che ho pronunciato prima che
fossero vuote e stupide.

Mentre il mondo cade a pezzi
io compongo nuovi spazi
e desideri che
appartengono anche a te.
Mentre il mondo cade a pezzi
mi allontano dagli eccessi
e dalle cattive abitudini,
torneró all'origine,
torno a te che sei per me
l'essenziale

L'amore non segue le logiche
Ti toglie il respiro e la sete.

Mentre il mondo cade a pezzi
io compongo nuovi spazi
e desideri che
appartengono anche a te.
Mentre il mondo cade a pezzi
mi allontano dagli eccessi
e dalle cattive abitudini,
torneró all'origine,
torno a te che sei per me
l'essenziale


Marco Mengoni (Ronciglione, 25 dicembre 1988) è un cantante italiano, vincitore del Festival di Sanremo 2013, della terza edizione di X Factor e terzo classificato al Festival di Sanremo 2010. Nel 2010 agli MTV Europe Music Awards è il primo artista italiano ad aggiudicarsi il titolo di Best European Act]. Ad oggi ha venduto oltre 270 000 copie





venerdì 15 febbraio 2013

Renzo per Mariangela

Foto: IL PRIVILEGIO DI AVERLA ACCANTO
di Renzo Arbore

"Sono stato innamorato di una grande artista e di una grande donna. E sono stato fortunato, per aver conosciuto una persona eccezionale che mi ha fatto diventare prima uomo e poi artista, una fortuna, lo dico con il cuore a pezzi, che ora pago con il grande dolore che provo.

Per lei, che era un dono della vita, ho sentito un amore ininterrotto. Io che ho sempre desiderato diventare un artista, stavo con una artista vera, un privilegio unico averla accanto, vedere che le sue scelte erano sempre fatte per migliorarsi; non era artista per ambizione personale o smania di ricchezza, lei viveva l'arte come una missione e per questa ha affrontato grandissime rinunce improntate all'etica, alla bellezza, alla cultura. 
Era figlia di un timidissimo vigile urbano che ho conosciuto e lei era riuscita con enorme fatica e rinunciando alle cose futili a coltivarsi. Amava i libri, fino all'ultimo li ha voluti con sé, ai complimenti vacui preferiva quelli del suo pubblico fatto di persone modeste e intellettuali schivi. Andava orgogliosissima, tra i tanti premi, dall'aver ricevuto due volte il Duse, stravolgendo così il regolamento che non consentiva doppioni. 

Questi ultimi tre anni, sono stati terribili per lei e anche per me. Nonostante ciò, malata, sottoposta a cure faticosissime affrontate con enorme coraggio, viveva per tornare sulla scena e ha ancora portato al successo tre lavori straordinari: Casa di bambola, Il dolore, un meraviglioso monologo e Filumena Marturano per la televisione. Era una donna vera, con una nobiltà d'animo fortissima. I suoi sentimenti erano puri, s'interessava di piccoli artisti, saltimbanchi, gente semplice, era lontana dalla meschinità, dalle menzogne, dalla cattiveria, dal cattivo gusto.

Lei mi ha insegnato la sua cultura straordinaria e io le ho fatto amare la cultura del Sud. Come i grandi aveva un fortissimo senso dell'umorismo e della musica. Aveva lo swing, una grazia interiore; ballava come nessuna, si aggiornava in maniera che mi lasciava stupefatto, aveva una passione per la sceneggiata, come per Ronconi e Medea, era multiforme. Tutto senza mai un accenno al botteghino, non abbiamo mai parlato di soldi noi due. Oggi la ricorderà Emma Bonino: non si conoscevano bene ma Mariangela l'amava perché riconosceva in lei il suo stesso rigore. Sempre con un sorriso. Quello con cui ci ha lasciato."

il ricordo di Renzo Arbore su

MARIANGELA MELATO
 
 
 
 
IL PRIVILEGIO DI AVERLA ACCANTO
di Renzo Arbore

"Sono stato innamorato di una grande artista e di una grande donna. E sono stato fortunato, per aver conosciuto una persona eccezionale che mi ha fatto diventare prima uomo e poi artista, una... fortuna, lo dico con il cuore a pezzi, che ora pago con il grande dolore che provo.

Per lei, che era un dono della vita, ho sentito un amore ininterrotto. Io che ho sempre desiderato diventare un artista, stavo con una artista vera, un privilegio unico averla accanto, vedere che le sue scelte erano sempre fatte per migliorarsi; non era artista per ambizione personale o smania di ricchezza, lei viveva l'arte come una missione e per questa ha affrontato grandissime rinunce improntate all'etica, alla bellezza, alla cultura.
Era figlia di un timidissimo vigile urbano che ho conosciuto e lei era riuscita con enorme fatica e rinunciando alle cose futili a coltivarsi. Amava i libri, fino all'ultimo li ha voluti con sé, ai complimenti vacui preferiva quelli del suo pubblico fatto di persone modeste e intellettuali schivi. Andava orgogliosissima, tra i tanti premi, dall'aver ricevuto due volte il Duse, stravolgendo così il regolamento che non consentiva doppioni.

Questi ultimi tre anni, sono stati terribili per lei e anche per me. Nonostante ciò, malata, sottoposta a cure faticosissime affrontate con enorme coraggio, viveva per tornare sulla scena e ha ancora portato al successo tre lavori straordinari: Casa di bambola, Il dolore, un meraviglioso monologo e Filumena Marturano per la televisione. Era una donna vera, con una nobiltà d'animo fortissima. I suoi sentimenti erano puri, s'interessava di piccoli artisti, saltimbanchi, gente semplice, era lontana dalla meschinità, dalle menzogne, dalla cattiveria, dal cattivo gusto.

Lei mi ha insegnato la sua cultura straordinaria e io le ho fatto amare la cultura del Sud. Come i grandi aveva un fortissimo senso dell'umorismo e della musica. Aveva lo swing, una grazia interiore; ballava come nessuna, si aggiornava in maniera che mi lasciava stupefatto, aveva una passione per la sceneggiata, come per Ronconi e Medea, era multiforme. Tutto senza mai un accenno al botteghino, non abbiamo mai parlato di soldi noi due. Oggi la ricorderà Emma Bonino: non si conoscevano bene ma Mariangela l'amava perché riconosceva in lei il suo stesso rigore. Sempre con un sorriso. Quello con cui ci ha lasciato."

il ricordo di Renzo Arbore su
MARIANGELA MELATO
 
 
 

Un miliardo in strada contro la violenza sulle donne



        DIETRO L'OBIETTIVO MA CI SONO

Salerno presente in piazza, per "One billion rising", nel giorno di San Valentino. Spazio Donna, in Piazza Vittorio Veneto, storico punto di riferimento per le donne salernitane, ha coordinato la coreografia, ballata in più punti della città. L'iniziativa è stata ideata da Eve Ensler, drammaturga,  poetessa, sceneggiatrice e regista americana, essa stessa vittima di violenza. Con l'ideazione del flsh mob globale ha voluto dare un segnale forte al mondo, inviatndo 1 miliardo di donne e di uomini ad uscire, ballare, alzarsi, manifestare e chiedere la fine di questa violenza.


                      A Spazio Donne di  Salerno si prova

 







ORA SI BALLA  PER STRADA






A questa documentazione salernitana mancano  due video prossimamente li aggiungo
(Maria Serritiello)


Le altre notizie dall'Italia e dal mondo

FONTE :RAI GIORNALE RADIO


L'iniziativa ‘One billion rising’, il giorno di S. Valentino, ha raccolto l'adesione di 202 Paesi, 5 mila associazioni, molte istituzioni e ong. In Italia si è ballato e cantato in oltre cento città, da Milano a Palermo. Almeno una donna su tre nel mondo ha sofferto o soffrirà violenza. La sintesi nello slogan "un miliardo di donne stuprate sono un'atrocità, un miliardo di donne che ballano sono una rivoluzione". Anche Luciana Littizzetto ha ballato a Sanremo celebrando l’iniziativa.




Un flash mob globale che ha toccato anche l'Italia, dove numerose piazze si sono trasformate per pochi minuti in 'palcoscenici' di danza, e il Festival di Sanremo, con duecento donne invitate a ballare sul palco dell'Ariston.

Femminicidio, stupri, violenza tra le mura domestiche, delitti d'onore, matrimoni forzati ma anche discriminazioni sul lavoro sono stati i temi centrali delle dimostrazioni globali. Colorati i cortei organizzati da gruppi di donne in Afghanistan e in India. A Kabul decine di attiviste sono scese in strada per marciare e ballare in una manifestazione a cui ha partecipato un fronte di 40 associazioni femministe. Le afghane hanno voluto richiamare l'attenzione sull'aumento dei crimini e hanno chiesto al governo pene più severe. Nel solo 2012, la Commissione locale indipendente per i diritti umani (Aihrc) ha registrato un incremento del 22% di casi di violenze.

Flash mob, concerti di tamburi e processioni anche a New Delhi e Mumbai, metropoli dove è ancora forte la commozione e lo sdegno per la morte della studentessa di 23 anni brutalmente violentata e uccisa da un branco di ubriachi su un autobus della capitale indiana. In Turchia, invece, nei locali della Grande Assemblea di Ankara, diverse deputate si sono associate all'iniziativa mondiale ballando anche loro: ''Qui non ci sono partiti, siamo tutte una, e diciamo 'no' alla violenza contro le donne'', ha scandito la vicepresidente del partito Akp del premier Erdogan, Aysenur Bahcekapili.

Performance anche nelle varie capitali europee. A Belgrado ad esempio si sono improvvisati balli simbolici, mentre al parlamento serbo è stata annunciata la costituzione di un gruppo di deputate che avrà il compito di monitorare l'attuazione della legislazione vigente sui diritti delle donne
e sulle violenze.

Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, si è unito alla campagna auspicando che l'attenzione mondiale non si fermi alla sola giornata di oggi.
E tra le numerose statistiche sul tema, fanno rabbrividire le stime di oggi di 'Save the Children', secondo le quali nella sola Italia sono almeno 400mila i minori che assistono impotenti alle violenze e agli abusi contro le loro madri, commessi il più dalle volte dai mariti e partner.



mercoledì 13 febbraio 2013

63° Edizione del Festival di Sanremo.2013

                                

                                       


    

SINTESI   VISIVA  DELLA 1° SERATA

ANTEPRIMA





APERTURA


















Addio a Tommy, il cane che aspettava in chiesa la padrona morta

                             Addio a Tommy, il cane che aspettava in chiesa la padrona morta http://bit.ly/Z89z21

            CIAO TOMMY ORA LE SARAI VICINO PER DAVVERO E PER SEMPRE.

Ha seguito la sua padrona, pochi mesi dopo la scomparsa. Il cane meticcio di 12 anni, Tommy, era diventato un caso per essere tornato spesso nella parrocchia dove andava a pregare Maria Lochi, la donna che si era occupata di lui e di altri randagi del quartiere. A raccontare la vicenda, il 15 gennaio scorso, era stato don Donato Panna, della Parrocchia brindisina di San Donaci nell'intervista di Valentina Tosoni .



Il 14 febbraio balliamo ovunque per dire che le donne non si toccano

                                    

 


Il 14 febbraio 2013 in tutto il mondo si svolgerà ONE BILLION RISING: il flash mob internazionale contro la violenza, lo stupro e gli abusi sulle donne. Per rispondere a questa violenza Eve Ensler ha  ideato un  flashmob globale, invitndo 1 miliardo di donne e di uomini ad uscire, ballare, alzarsi, manifestare e chiedere la fine di questa violenza.

Un miliardo di donne e coloro che li amano sono invitati ad uscire e danzare. Questo evento si svolgerà in moltissime parti del mondo contemporaneamente, per avere più forza.

One billion rising” è un altro modo di dire che sappiamo, che non siamo indifferenti, che vogliamo attraverso un momento di danza collettiva (Flash mob) mostrare la forza collettiva di chi rifiuta la violenza sotto ogni forma, sia fisica, che verbale, che psicologica.



Il successo da drammaturga è legato principalmente all'opera I monologhi della vagina, scritta nel 1996 e premiata con un Obie Award nel 1997. I Monologhi (tradotti in 35 lingue) sono stati portati in scena a Broadway (con Susan Sarandon, Glenn Close, Melanie Griffith e Winona Ryder) e a Londra (con Kate Winslet e Cate Blanchett) e in altre città europee. Da questa pièce teatrale è nato il V-Day, contro la violenza sulle donne.
La Ensler è anche poetessa, sceneggiatrice e regista

Ebrea di nascita, visse un'infanzia difficile segnata dagli abusi sessuali perpetrati dal padre e dal silenzio della madre sulla vicenda, cosa che la spinse a scappare più volte da casa e ad abbracciare la causa femminista nell'ambito della lotta agli abusi. Vive a New York dove insegna Drammaturgia all'Università.
Nel 1978 si è sposata con Richard McDermott, per poi divorziare da lui dieci anni più tardi. È la madre adottiva del'attore Dylan McDermott




“One billion rising”, c’è anche Salerno



FONTE : LA CITTA' DI SALERNO

Anche Salerno, e soprattutto le sue donne, parteciperanno alla grande manifestazione organizzata a livello mondiale per il prossimo 14 febbraio. Quando si spera che centinaia di migliaia di persone, in diversi angoli del pianeta, scenderanno in strada a ballare per dire no, nel modo più energico e creativo, alla violenza sulle donne. “One billion rising”, questo il nome dell’iniziativa che giovedì, in contemporanea con molte altre città d’Italia, verrà proposta anche a Salerno grazie al comitato “Se non ora quando” formato da diverse associazioni cittadine.
La danza, in ogni sua declinazione, sarà il tema della manifestazione, mentre il “dress code” per coloro che vorranno prendere parte all’evento, dovrà essere rigorosamente il rosso e il nero. Queste le prime indicazioni fornite dagli organizzatori di quello che si prospetta come uno dei più lunghi, partecipati e “global” flash mob mai organizzati. Il lungo pomeriggio contro la violenza dovrebbe prendere il via intorno alle ore 17, da piazza Vittorio Veneto, nel piazzale antistante la stazione. Da lì partiranno le diverse anime dell’evento che proporranno, in un corteo che attraverserà il centro città, i loro slogan e le loro coreografie anti soprusi.
Proprio oggi, alle ore 18, nei locali di Spazio donna, le associazioni promotrici della manifestazione si sono date appuntamento per organizzare nel dettaglio la grande e festosa carovana che senza dubbio vedrà la presenza anche di molti uomini che insieme alle loro sorelle, compagne, mogli e fidanzate saranno in prima fila contro ogni tipo di violenza.