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martedì 28 gennaio 2014

La luna alla porta



La luna alla porta

E' qui la luna,
transfuga dal cielo
e giunta semplice 
alla mia porta.
Tu annusando, giri
il quadrato del nostro giardino,
come ogni sera attenta ti guardo
e di te 
sono felice

Maria Serritiello

27-1-2014          Per Kora



lunedì 27 gennaio 2014

RICORDARE PER NON DIMENTICARE...C'è un paio di scarpette rosse di Joyce Lussu..



SI, LA RIPETO OGNI ANNO SUL BLOG QUESTA BELLISSIMA POESIA DI JOIS LUSSU...
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede
ancora la marca di fabbrica
Schulze Monaco
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio
di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per i soldati
non si sprecava nulla e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse
di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald [Continua...] erano di un bimbo di tre anni
forse di tre anni e mezzo
chissà di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto
lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.
di Joyce Lussu



sabato 25 gennaio 2014

Trovarti







Trovarti

Non il gelo,
ne' la pioggia,
non la terra cruda
e ne' il sole inutile,
se il cuore non riscalda,
ma l'aria infinita,
amata mia Kora

Maria Serritiello per Kora Serritiello

25-1-2014

Maria Serritiello       per Kora Serritiello

25-1-2014

venerdì 24 gennaio 2014

Santità, con tutto il rispetto , se chiamasse al telefono anche la madre di Emanuele Orlandi...

EMANUELA ORLANDI


Il Pontefice ha telefonato alla madre di Elisa, la ragazza 

potentina uccisa nel 1993

Papa Francesco, si sa, non ha paura di sollevare la cornetta e comunciare personalmente i propri messaggi: questa volta ha telefonato a Filomena Iemma, madre di Elisa Claps, per farle le condoglianze per la morte del marito, Antonio Claps, scomparso ieri a Potenza.

Il Santo Padre ha confortato la donna, raggiunta direttamente sul cellulare, assicurandole le proprie preghiere per il marito e per la figlia. Elisa Claps, uccisa nel 1993 da Danilo Restivo, era stata dichiarata scomparsa per anni prima del ritrovamento del cadavere nella chiesa della Santissima Trinità a Potenza, il 17 marzo 2010.

lunedì 20 gennaio 2014

E se tornassimo alla TV "La Buona Maestra" che ci ha insegnato a scegliere ciò che fa cultura?



I programmi di Rai 5

Teatro: i grandi classici

Il lunedì alle 21:15


Canale 23

Ogni settimana  Rai 5 propone un doppio appuntamento con il teatro. Il lunedì con i classici, i più amati autori e interpreti della storia del teatro in tv. Il sabato le più grandi pieces teatrali riprese dalla Rai nelle stagioni più recenti. 

Lunedì 20 gennaio
SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE di Luigi Pirandello

E’ il dramma più famoso di Pirandello ed è la prima opera della trilogia del ‘teatro nel teatro’.

 Su un palcoscenico una compagnia di attori prova la commedia “Il giuoco delle parti”. Irrompono sei individui, un Padre, una Madre, il Figlio, la Figliastra, il Giovinetto e la Bambina, personaggi rifiutati dallo scrittore che li ha concepiti. Essi chiedono al Capocomico di dare loro vita artistica e di mettere in scena il loro dramma. Gli attori, nonostante gli sforzi, non riescono a rappresentare il dramma reale dei Personaggi. Sulla scena tutto appare falso. Questa incomunicabilità, che rende la vita autentica irrappresentabile, culmina nella scena finale in cui la storia finisce in tragedia.

 Con Romolo Valli, Rossella Falk, Elisa Albani, Carlo Giuffrè, Nora Ricci. Scene e costumi Pierluigi Pizzi, regia Giorgio De Lullo. 

Lunedì 3 febbraio

COSI' E' (SE VI PARE)  di Luigi  Pirandello
Il titolo, dal sapore ironico, racchiude la problematica esistenziale che Pirandello affronta in questa opera, l’impossibilità di avere una visione unica e certa della realtà. La storia si accentra su un  gruppo di annoiati abitanti di un piccolo centro di provincia che discutono animatamente, ciascuno convinto di avere assolutamente ragione, e si scambiano illazioni sullo strano ménage di un marito, una fantomatica moglie ed una suocera giunti da poco in paese. Sempre più incuriositi vogliono verificare ed accertare , addirittura interrogare i responsabili… ma alla fine quale sarà la verità? Con Romolo Valli, Rina Morelli, Paolo Stoppa e Rossella Falk. Scene e costumi Pierluigi Pizzi, regia Giorgio De Lullo. - 

A seguire

GIORGIO STREHLER… O LA PASSIONE TEATRALE 

Attraverso i preziosi materiali d’archivio delle teche RAI, il regista triestino, fondatore del primo teatro stabile italiano, il Piccolo Teatro di Milano, racconta se stesso. Un racconto in prima persona, dunque, dove la passione per il teatro, l’interesse per la storia e la vita dell’uomo, si intrecciano fino a diventare un'unica cosa. “In fondo” dirà “la mia casa è il teatro”. Una figura complessa quella di Giorgio Strehler, che lo speciale televisivo tratteggia sottolineandone la figura pubblica, il lavoro di regista e la sua grande e vitale passione: il teatro.
 
Lunedì 10 febbraio
L'UOMO DAL FIORE IN BOCCA  di Luigi Pirandello  

Si tratta del lavoro teatrale più breve di Pirandello composto nel 1922. Il protagonista è un uomo malato di tumore (il fiore in bocca) e prossimo alla morte; questa sua situazione lo spinge a indagare nel mistero della vita e a tentare di penetrarne l'essenza. L'altro personaggio è un avventore del caffè della stazione, dove si svolge tutta la scena; un uomo qualsiasi, che la monotonia e la banalità della vita quotidiana hanno reso scialbo, piatto e vuoto a tal punto che il dialogo tra lui e il protagonista finisce col diventare un monologo, quando quest'ultimo gli rivela il suo terribile segreto. Con Vittorio Gassman e Gennaro Di Napoli. Regia Maurizio Scaparro.
CECE' di Luigi Pirandello  
Atto unico scritto da Pirandello nell'estate del 1913. La commedia narra, in maniera insolitamente comica per lo stile del drammaturgo, la storia di un viveur, Cecè, capace di imbrogliare la gente senza farsi alcuno scrupolo. Lo sfondo sociale in cui si svolge la vicenda è la Roma dell'Italietta, protagonista di scandali e corruzione politica. Con spudorata allegria, Cecè imbroglia sia il commendator Squatriglia, che per i suoi loschi traffici di appaltatore, è venuto a ringraziarlo per un favore ottenuto, sia Nadia, una giovane dai facili costumi, che possiede delle cambiali dell'imbroglione che con una serie di stratagemmi riuscirà a riprendersele. Con Carlo Giuffrè, Franco Scandurra e Olga Karlatos. Regia di Andrea Camilleri.

A seguire

FRANCA VALERI, LA SIGNORINA MOLIERE

La donna che invento' il ruolo della monologhista, caratterizzando con acconciature, smorfie e linguaggio surreale, l'altra meta' del cielo stralunata e paradossale, interpretando un'indimenticabile figura femminile, quella della signorina snob, eternamente a un passo dal diventare "zitella". Tra le tantissime caratterizzazioni, impossibile dimenticare la lady Eva di "Piccola posta" e la romanissima signora Cecioni, le cui disavventure telefoniche hanno scandito gli anni d'oro del nostro varieta' televisivo.
  
Lunedì 17 febbraio

LA FIGLIA DI IORIO  di Gabriele D'Annunzio

Tragedia pastorale in tre atti del 1903. La vicenda è ambientata in un Abruzzo rurale, patriarcale e superstizioso, nel giorno di San Giovanni. La famiglia di Lazaro di Roio sta preparando le nozze del figlio Aligi, pastore, con la giovane Vienda di Giave. L’atmosfera di serenità agreste viene turbata dall’irrompere di Mila, figlia del mago Iorio, una donna dalla cattiva fama, sospettata di stregoneria.Il complesso intreccio di vicende e conflitti, che vede coinvolti i protagonisti, si conclude tragicamente con il parricidio e la morte drammatica di Mila, che per salvare la vita di Aligi si accusa del suo delitto e viene condannata al rogo. Con Elena Zareschi, Giuseppe Pambieri e Edmonda Aldini. Regia di Silverio Blasi.

A seguire

LUCHINO VISCONTI IL MAGO DELLA SCENA

Eccentrico, dispotico, aristocratico e raffinato, Luchino Visconti e' ricordato come un maestro per le sue regie cinematografiche (da "Senso" a "Il gattopardo") teatrali ed operistiche. Nel dopoguerra, il teatro ed il cinema italiano si sprovincializzarono grazie ad alcuni artisti tra i quali Luchino Visconti, massima sintesi di tradizione ed innovazione. 
  
Lunedì 24 febbraio

LA FIACCOLA SOTTO IL MOGGIO Gabriele D'Annunzio

Definita dallo stesso D'Annunzio la perfetta tra le sue tragedie, venne composta e rappresentata per la prima volta nel 1905. La storia narra gli ultimi momenti della nobile famiglia dei Sangro che vive in un antico palazzo di Anversa e celebra l'impotenza di Gigliola, la protagonista, che non riesce a vendicare la morte della madre, avvenuta ad opera della matrigna Angizia, con la complicità del padre Tibaldo. La decadenza dei Sangro, la loro sorte logorata ormai dai tarli che lentamente lavorano alla loro sepoltura, segnerà la fine della loro nobile e antica storia. Con Romolo Valli, Rosella Falk, Massimo De Francovich, Carlo Giuffrè e Ilaria Occhini. La regiaè di Giorgio De Lullo.





 
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Addio a Claudio Abbado, aveva 81 anni: una vita in musica


Fonte: Il Messaggero.it

Tra i più illustri direttori d'orchestra del mondo, dalla Scala alla Filarmonica di Berlino. Senatore a vita dal 30 agosto. La famiglia: si è spento serenamente


E' morto Claudio Abbado, aveva 80 anni. Abbado da tempo era malato. «Questa mattina alle 8.30 è morto serenamente circondato dalla sua famiglia. Le informazioni relative alle esequie verranno comunicate successivamente», fa sapere la stessa famiglia con una nota arrivata dalla segreteria del Maestro.

Dalla Scala a Berlino. Milanese, era uno dei più illustri direttori d’orchestra del mondo, già direttore musicale della Scala, della Staatsoper di Vienna e direttore artistico dell’Orchestra Filarmonica di Berlino.

La nomina a senatore a vita. Solo lo scorso 30 agosto era stato nominato senatore a vita e a dicembre aveva deciso di rinunciare allo stipendio da senatore per devolverlo alla scuola di Musica di Fiesole a sostegno di borse di studio. Le sue condizioni di salute erano da tempo piuttosto precarie e una settimana fa aveva dovuto annullare un concerto a Bari.

Antidivo. L'arte come modello di libertà, l'uguaglianza contrapposta al divismo, l'impegno politico non espresso ma «leggibile», come diceva lui stesso nel suo volume 'Musica sopra Berlino', «dagli ascoltatori particolarmente attenti, nei pezzi che scelgo e nel modo in cui li dirigo». Sono alcune delle peculiarità di Claudio Abbado, il direttore d'orchestra, tra i più grandi di tutti i tempi, scomparso oggi a Bologna all'età di 81 anni. Dopo la nomina a Senatore a vita da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Abbado, già colpito dalla malattia, non ha mai messo piede a Palazzo Madama in quanto senatore.

La carriera. Musicista dal repertorio sconfinato - ha diretto da Claudio Monteverdi a Luigi Nono - auspicava una stretta collaborazione tra le varie arti, riteneva deprecabili i tagli alla cultura in nome della crisi («si deve colpire il vero spreco ed eliminare le speculazioni»), e aveva un sogno nel cassetto: «Vorrei che si affermassero sempre più le convinzioni che ispirano il nostro modo di lavorare: studiosi, politici, artisti, organizzatori, responsabili e semplici cittadini possono, insieme, determinare una reale collaborazione tra arte, scienza ed etica».

Milano. Abbado nasce a Milano il 26 giugno del 1933 da una famiglia della borghesia colta. Il padre Michelangelo è insegnante di violino e poi vicedirettore del Conservatorio 'Giuseppe Verdì del capoluogo lombardo. La madre, Maria Carmela Savagnone, palermitana, è pianista e scrittrice. Il fratello Marcello, di sette anni più grande di lui, è pianista, compositore e poi direttore del Conservatorio milanese, l'altro fratello, Gabriele, è architetto, mentre la sorella Luciana è la fondatrice del Festival MilanoMusica.

La formazione. Abbado si diploma in pianoforte, specializzandosi con Friederich Gulda, e in direzione d'orchestra, perfezionandosi con Antonino Votto, al Conservatorio di Milano. Grazie a una borsa di studio, tra il 1955 e il 1958, va a Vienna dove segue i corsi di Hans Swarovsky, riuscendo a farsi ammettere al coro della Gesellschaft der Musikfreunde, assistendo così alle prove dei maggiori direttori d'orchestra del mondo, fra i quali Bruno Walter, George Szell e Herbert von Karajan. Partecipa anche ai corsi dell'Accademia Chigiana a Siena e nel '58 vince il concorso Koussevitzky della Boston Symphony Orchestra a Tanglewood. Un traguardo che gli consente di dirigere la prestigiosa New York Philharmonic Orchestra.

Il debutto e l'ascesa. Nel '59 debutta in Italia, al Teatro Verdi di Trieste e l'anno dopo esordisce alla Scala di Milano. Da questo momento per il giovane Abbado inizia l'ascesa: nel '63 vince il prestigioso 'Premio Mitropoulos' messo in palio dalla New York Philharmonic Orchestra e il suo nome inizia a girare tanto che Karajan lo chiama a dirigere i Filarmonici di Vienna nella complessa Seconda Sinfonia di Mahler al Festival di Salisburgo. Mahler diventerà uno dei compositori preferiti e magistralmente diretti da Abbado, che subito dopo l'esecuzione della Seconda a Salisburgo, dirige la stessa sinfonia alla Scala, stavolta alla guida della London Symphony, un'orchestra con la quale avvierà una stretta collaborazione.

Ma l'impegno e la passione del giovane direttore d'orchestra milanese si rivolgono anche alla musica contemporanea, e Abbado nel '65 dirige alla Piccola Scala l'Atomtod di Giacomo Manzoni. Ormai è una star e, nella stagione '66-'67 del tempio della lirica milanese, dirige 'I Capuleti e i Montecchì di Bellini, con Renata Scotto e Luciano Pavarotti. Capolavoro che porta in tournèe a Montreal e a Edimburgo e che dirige, sempre nel '67, al Teatro dell'Opera di Roma.

L'approdo alla Scala. Il 7 dicembre dello stesso anno dirige la sua prima apertura scaligera con 'Lucia di Lammermoor' di Donizetti, firma il contratto con la prestigiosa etichetta discografica Deutsche Grammophon, due anni dopo, è nominato direttore musicale della Scala. Per il Teatro milanese si apre la 'stagione Abbado', una delle più felici della sua storia. Accanto al soprintendente Paolo Grassi, che arriva nel '72, Claudio Abbado attua una vera rivoluzione, ampliando enormemente il repertorio della Scala, con opere di Berg, Schoenberg e Stravinsky, ma anche con commissioni di nuove opere come 'Samstag aus Licht' di Stockhausen nel 1984, a 60 anni dall'ultima prima mondiale che era stata la 'Turandot' di Puccini.

la 'stagione Abbado'. Abbado impone anche un rinnovamento nell'approccio all'esecuzione, con la ricerca di partiture originali e una lettura più 'filologicà. È il caso di Rossini, le cui esecuzioni abbadiane restano un punto fermo nella storia della musica, come il 'Barbiere di Siviglià con Teresa Berganza e Luigi Alva, con la regia di Jean-Pierre Ponnelle, andato in scena alla Scala nel '69 e ripreso nel '72 a Salisburgo, inciso per la Dg, che resta uno dei punti fermi dell'interpretazione di quell'opera. Quelli di Abbado alla Scala sono anche gli anni della maggiore internazionalizzazione dei cartelloni del Teatro, con l'arrivo sul podio dei più grandi direttori del mondo, da Georg Solti a Carlos Kleiber, da Herbert von Karajan a Karl Boehm, Leonard Bernstein, Riccardo Muti, e con l'ampliamento del repertorio sinfonico che porta il maestro milanese a fondare, nel 1982, l'Orchestra Filarmonica della Scala.

Accanto all'intensa attività scaligera, prosegue quella internazionale di Abbado che nel 1971 diventa direttore principale dei Filarmonici di Vienna e l'anno dopo è nominato primo direttore ospite della London Symphony. Sono anni febbrili in cui collabora con registi del calibro di Ponnelle, Giorgio Strehler, Franco Zeffirelli, Ottyo Schenk, Luca Ronconi, con i maggiori cantanti dell'epoca, affidando ai dischi la testimonianza di gran parte della sua attività. Oltre al 'Barbierè, arrivano 'Cenerentolà, il 'Requiem' di Verdi, 'Macbeth', 'Un ballo in mascherà, 'Carmen', 'Simon Boccanegrà e molti altri titoli.

L'Orchestra Giovanile Europea. Nel '78 fonda l'Orchestra Giovanile Europea e allarga il suo repertorio spingendosi all'indietro fino a Johann Sebastian Bach. L'anno dopo, con il nuovo sovrintendente Carlo Maria Badini (Paolo Grassi ha lasciato la Scala nel '77 per diventare presidente della Rai), attiva una collaborazione tra la Scala e l'Opera di Parigi, in occasione del festival dedicato ad Alban Berg, del quale dirige 'Wozzeck' e porta sul palcoscenico milanese la 'Lulù nell'edizione integrale diretta da Pierre Boulez.

Da Milano a Vienna. Dopo la direzzione di 'Pellèas et Mèlisande' di Debussy e un ciclo di concerti dedicati al compositore francese, nel 1986 la collaborazione tra Abbado e la Scala finisce, spaccando in due la comunità musicale italiana divisa tra i sostenitori di Abbado e quelli che invece preferiscono il nuovo direttore musicale, Riccardo Muti. Il maestro milanese, che nel frattempo diventa direttore musicale della Staatsoper di Vienna e fonda la 'Gustav Mahler Jugendorchester', non dirigerà mai più l'orchestra scaligera. Vienna accoglie Abbado aprendogli tutte le porte - lo nomina generalmusikdirektor della città - e dandogli piena libertà d'iniziativa e di azione. Dirige il Concerto di Capodanno dell«88 e poi del '91 e avvia una serie di esecuzioni e incisioni discografiche con i Wiener Philharmoniker, a partire dall'integrale dei concerti per pianoforte di Beethoven insieme con Maurizio Pollini.

Alla Filarmonica di Berlino. Ma la sorpresa arriva nel 1989, dopo la morte di Herbert von Karajan: i membri dei Berliner Philharmoniker lo eleggono direttore principale della prestigiosa orchestra, considerata la migliore del mondo. Abbado è il primo direttore non di lingua e cultura tedesca ad essere eletto direttamente dagli orchestrali, e assume sulle sue spalle l'ingombrante eredità di una delle più grandi bacchette di tutti i tempi, Karajan, che aveva guidato da vero padrone l'orchestra dal 1954, anno della morte del mitico Wilhelm Furtwaengler. Da culla della musica romantica e classica, con l'arrivo del direttore milanese, i Berliner diventano uno dei fulcri della vita culturale della nuova Germania unificata, e iniziano a commissionare nuove composizioni aprendosi alla musica contemporanea, già dalla prima stagione, incentrata sulla figura di Prometeo, spaziando da Beethoven a Nono. 

Gli anni berlinesi (1989-2002) costituiscono un periodo di intensa attività nella musica contemporanea, con prime mondiali come quella di 'Stele' di Gyorgy Kurtag, ma anche di collaborazioni con il teatro di Ferrara, il Festival di Aix-en-Provence, con la Fenice di Venezia e il Regio di Torino, dove nel '97 dirige 'Otellò di Verdi con la regia di Ermanno Olmi. Sempre nel '97 dirige i Berliner nel concerto inaugurale per la riapertura del Teatro Massimo di Palermo, città alla quale è legato per via della madre, e dove tornerà a dirigere altre volte.

Il dopo-Berlino. L'esperienza a Berlino si chiude nel 2002, anno in cui riceve la 'Bundesverdienstkreutz mit Stern', la più alta onorificenza tedesca, dalle mani del Presidente della Repubblica Federale, Johannes Rau. Sempre nel 2002, il 13 maggio, dirige l'ultimo concerto al Musikverein di Vienna che si conclude con 4mila fiori lanciati sul palco e 30 minuti di applausi. In quella sala avrebbe dovuto dirigere la sua Orchestra Mozart lo scorso 5 e 6 dicembre, con Pollini al pianoforte, ma le condizioni di salute glielo hanno impedito e al suo posto sul podio c'era Bernard Haitink. Gli anni del dopo-Berlino sono stati caratterizzati da una altrettanto intensa attività, che ha visto Abbado principalmente impegnato con la nuova Orchestra del Festival di Lucerna, composta principalmente dalla Mahler Chamber Orchestra (il nuovo nome della Gustav Mahler Jugendorchester), da alcune prime parti dei Filarmonici di Berlino e di Vienna e da solisti di fama internazionale come la clarinettista Sabine Mayer, Natalia Gutman e tanti altri. La kermesse di Lucerna diventa così una delle più prestigiose al mondo.

A Bologna. Nel frattempo dal 2009 si trasferisce a Bologna, il cui Comune gli conferisce la cittadinanza onoraria, città dove nel 2004 aveva fondato la nascita dell'Orchestra Mozart di cui diviene direttore musicale e artistico. L'attività dell'Orchestra è stata sospesa il 10 gennaio scorso. Nel 2005 Abbado inizia a collaborare con l'Orquesta Simon Bolivar, che fa parte del famoso 'sistemà delle orchestre venezuelane portato avanti da 30 anni da Josè Antonio Abreu, che vede coinvolti 400mila giovani musicisti e da cui escono talenti come Gustavo Dudamel o Diego Matheuz, ormai vere star del podio anche grazie a Claudio Abbado e Simon Rattle. Nel corso della sua carriera, Abbado è insignito di numerose onorificenze e vari riconoscimenti. Oltre alla 'Bundesverdiennstkreutz mit Stern' ricevuta dal presidente tedesco, nel '73 i Wiener Philharmoniker gli conferiscono l'Ehrenring e nel 1980 la Medaglia d'Oro Nicolai, la Mozart e la Mahler Medaille e l'Ehrenring della citta di Vienna. In Italia nel 1984 riceve il titolo di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana, nel '97 la medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte. Riceve inoltre diverse lauree 'Honoris Causà, dalle università di Ferrara, Cambridge, Aberdeen e della Basilicata.



Dopo il silenzio, il mio pensiero per te, mia unica Kora



Improvviso il silenzio,
spaccato il cuore
Il mio, il tuo,
perfette le due metà 
e noi per sempre
Maria Serritiello


13-1-2014. Per Kora Serritiello

11-9-2004/4-1-2014
Maria Serritiello