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sabato 13 novembre 2010

Incubo camorra a Napoli, la famiglia di Teresa Buonocore si trasferisce a Salerno


CRONACA

FONTE: LA CITTA'
di Fiorella Loffredo

La famiglia di Teresa Buonocore, la madre-coraggio di Portici uccisa lo scorso 20 settembre per aver denunciato chi aveva abusato della figlia maggiore, si trasferirà a Salerno. Per iniziare una vita nuova, all’insegna della speranza ma anche della lotta contro la criminalità

La famiglia di Teresa Buonocore, la madre-coraggio uccisa lo scorso 20 settembre a Napoli per aver denunciato chi aveva abusato della figlia maggiore, si trasferirà a Salerno. Per iniziare una vita nuova, all’insegna della speranza ma anche della lotta contro la criminalità.

Lo ha annunciato Pina Buonocore, sorella della donna vittima della camorra, intervenuta ieri mattina alla cerimonia di inaugurazione dell’asilo di Pastena, intitolato alla sua memoria. Un gesto con il quale Salerno rimedia, per quanto è in suo potere farlo, all’i mperdonabile errore compiuto dallo Stato, che non ha saputo proteggere da un destino ingiusto, Teresa Buonocore. Alle due bambine che la donna ha lasciato, nessuno potrá mai ridare indietro la mamma, la nostra cittá però, ieri mattina, ha donato loro la speranza. Di ricominciare a vivere, di ricominciare a sognare lontano da luoghi che, nella loro memoria, saranno sempre e indissolubilmente legati a un dolore incolmabile. E l’inizio di una nuova vita in un contesto dove, come ha sottolineato il primo cittadino, la camorra non prenderá mai il sopravvento.

Nel giorno in cui il nuovo asilo nido di via Martiri Ungheresi, a Pastena - inaugurato lo scorso 14 settembre dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - è stato intitolato a Teresa Buonocore, il sindaco Vincenzo De Luca ha invitato la famiglia della donna a scegliere la cittá che egli amministra come punto da cui far ripartire quella vita interrotta poco meno di due mesi fa da quattro colpi vigliacchi sparati da una calibro 9.

Invito che Pina Buonocore, sorella di Teresa, stretta tra le sue nipotine rimaste senza mamma, ha subito accettato. «L’umanitá del vostro sindaco mi ha commosso - ha detto la donna - è stato l’unico a starci vicino e a prospettarci un’alternativa di vita serena, in un momento in cui le istituzioni non si sono preoccupate di ciò che poteva far bene a chi aveva subito un lutto così devastante. Finalmente posso ringraziarlo pubblicamente, ringraziare l’uomo più che il politico, e dirgli che è una persona speciale. Grazie per averci dato la possibilitá di vivere a Salerno».


Dopo la cerimonia dell’intitolazione della scuola materna, a cui hanno partecipato le maggiori autoritá cittadine, tra cui il prefetto Sabatino Marchione e il questore Antonio De Iesu, a prendere la parola è stato il sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo il quale dopo aver rimarcato che la sua vicinanza ai familiari della vittima non verrá mai meno, ha accolto con gioia la notizia del loro imminente trasferimento a Salerno «dove si vive bene, il posto migliore da cui ripartire. Si è subito stabilito un filo diretto con questa cittá - ha continuato il sindaco Cuomo - Un cordone creato sulla base della lotta alla criminalitá che non si spezzerá mai, ma che anzi sará rinsaldato dalla memoria di una donna che credeva nella giustizia». «Sará un piacere vedervi crescere in mezzo a noi - ha detto De Luca rivolgendosi alle due bambine - era doveroso colmare un ritardo delle istituzioni. La comunitá salernitana si conferma una grande famiglia capace di accogliere chi ha bisogno ed è disposto a rimboccarsi le maniche».

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