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lunedì 22 novembre 2010

20 sigarette



LA RECENSIONE DI MARIA SERRITIELLO


MIEI SCRITTI

Aureliano Amadei è un giovane ventottenne, anarchico e antimilitarista, in cerca d’ identità sociale e lavorativa. Vive in famiglia, con la madre, i genitori sono separati, ha una fidanzata brasiliana ma lontana e un’amica affettuosa, invece vicina, Claudia, che lo affianca, lo soccorre, e molto spesso è anche sua compagna di letto. La sua vita scorre normale tra la frequentazione di un centro sociale e il desiderio di fare esperienza nel campo cinematografico. L’occasione si presenta quando il suo amico, Stefano Rolla, gli offre la possibilità di stargli accanto, come aiuto regista, per girare un film in Iraq, sulla missione di pace dei nostri soldati. Accetta, senza neanche pensare alla concezione della guerra avuta fino a quel momento e nonostante la preoccupazione di tutti, soprattutto la madre e Claudia, parte. Appena a Nassiriya comincia a capire che quella non è una missione di pace ma di vera guerra e il ripensamento che gli attraversa la mente, viene fugato dall’entusiasmo della nuova esperienza e dalla conoscenza dei soldati, giovani quanto lui. 20 sigarette in un pacchetto non sono molte, ma Aureliano non riuscirà a finirle perché si troverà al centro del tragico attentato, costato la morte a 19 italiani nel 2003.

Commento

20 Sigarette è un film che colpisce direttamente al cuore, perché si sa che è maledettamente vero, si conosce la trama, si comprende l’epilogo e si ricordano i nomi dei personaggi, fissati nella memoria di ciascun italiano. Il 12 novembre 2003, in un attentato suicida, morirono 23 persone, tra loro 19 erano italiani, di cui 12 carabinieri, 5 soldati dell’esercito e due civili, uno solo, tra i civili, il superstite: Aureliano Amadei. Ed è proprio grazie a lui, che di questo film è il regista e prima ancora l’autore del libro, da cui è stato tratto il soggetto filmico, che il pubblico si trova improvvisamente nella furia dell’attentato. Il crudo realismo della scena madre, quella che segue dopo lo scoppio del camion, ripresa interamente a mano, è di una lunghezza estenuante per come fa entrare nella carne l’orrore di quel colpo mortale, sferrato contro i nostri soldati. Non c’è retorica in ciò che si vede rappresentato, ma onestà descrittiva, chi ha diretto il film l’ha vissuto e vuole raccontarcelo così com’è stato. Aureliano a Nassiriya non finirà di fumare il pacchetto ma riuscirà a farlo in seguito, come non è stato più possibile per i 19 compatrioti. Adatto il commento musicale di Louis Siciliano, che sottolinea con perizia gli accadimenti. Il film senza eccessi denuncia in modo sotteso l’inutilità della guerra e manifesta agli italiani che la missione di pace a cui si crede disinvoltamente in patria, ha tutti i rischi di una missione di guerra. Già premiato nella sezione “Controcampo” al festival del Cinema di Venezia,(14 minuti di applausi), si è aggiudicato anche il “Gran Trofeo Ignazio Rossi”al 64° Festival Internazionale del Cinema di Salerno, svoltosi dal 15 al il 20 novembre.

Interpreti

A Vinicio Marchioni, l’Aureliano cinematografico, per l’interpretazione del ruolo, la giuria del Festival del Cinema di Venezia ha deciso di assegnare una menzione speciale. Il premio ci sta tutto, Vinicio, con disinvolta bravura, si è calato nei panni del vero protagonista, caratterizzandolo in maniera egregia. Brava anche Carolina Crescentini nei panni di Claudia, Giorgio Colangeli in quelli del regista, Stefano Rolla, rimasto ucciso e tutto il cast che ruota intorno al personaggio principale.

Il Regista

Aureliano Amadei si è trovato nella curiosa situazione di essere il regista del film che lui stesso ha scritto "20 Sigarette a Nassirya", in seguito alla vicenda da lui vissuta. Se l’è cavata in modo eccellente e il suo lavoro già gli ha fruttato due importanti riconoscimenti: Festival del Cinema di Venezia e Salerno. Il bastone a cui si appoggia per poter camminare con una certa scioltezza è una conseguenza dello scoppio mortale che gli ha polverizzato la caviglia, gli ha perforato il timpano ed è gli ha sparso centinaia di schegge, ancora persistenti, su tutto il corpo.

La Polemica

La polemica è montata in seguito alle ventilate pressioni del ministero della difesa, per dare uno stop al film. Pressioni pare ci siano state anche presso i familiari delle vittime, per non fare accettare il film.

Curiosità

*L’ambiente geografico di Nassiriya è stato ricostruito interamente in Marocco.

**Dopo il successo di “20 sigarette a Nassiriya” a breve uscirà un altro libro di Aureliano Amadei: una biografia sul pugile Tiberio Mitri, che interruppe la carriera sportiva, dopo lo scontro con Jack La Motta e intraprese una fortunatissima carriera di attore.

***Aureliano Amadei, nato a Roma nel 1975, debuttò a 5 anni come attore protagonista, nel film tv , “Progetti di allegria”, di Vittorio De Sisti.

Ciò che pensa l’autore, regista del film

«Non voglio che l'argomento principale del film sia la politica, di certo davanti a un evento del genere non è possibile rimanere invariati: le mie ideologie non sono cambiate, sono contrario alle missioni italiane all'estero e mi piacerebbe un'Italia senza esercito, ma ho scoperto l'umanità e imparato come sia impossibile giudicare delle situazioni che coinvolgono esseri umani solo sulla base delle ideologie».
Le frasi del film

“Voi in Italia non sapete niente di cosa stia succedendo qui!”

“Volete la bistecca, no? E non vi importa poi di come sia stata macellata la mucca.

“Ho smesso tante cose, non sono riuscito a smettere di fumare”



Spunti di riflessione

Sappiamo tutti che non sono missioni di pace in assoluto, eppure continuiamo a crederci. Perché?

Regia: Aureliano Amidei

Attori:Vinicio Marchioni, Carolina Crscentini, Giorgio Colangeli, Orsetta de Rossi, Alberto Basaluzzo, Edoardo Pesce

Giudizio

Ottimo



Maria Serritiello
www.lapilli.eu

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