Di Maria Serritiello
E’ di venerdì scorso la
ripresa della piacevole consuetudine, sospesa per il lungo periodo pandemico,
dei concerti fatti in casa, dove per fatti in casa, stanno quei deliziosi
preserali in casa della Prof.ssa Pina
Gallozzi, Presidente Provinciale e
Salerno dell’Associazione Culturale Cyprae, che tanto si adopra per la
crescita dei giovani talenti.
L’Associazione
Culturale Cypraea, fondata nel 1983 nella Penisola Sorrentina da Cecilia Coppola, docente di lettere classiche, scrittrice e
pittrice, dà la possibilità a giovani di tantissime nazioni dalle Americhe
all’Europa, dall’Asia all’Africa di incontrarsi, di confrontarsi e divenire
portavoce di messaggi di pace nel rispetto dei popoli, di amore per la tutela
della natura e di conoscenza e di fusione della storia delle loro civiltà.
Ad esibirsi, dinanzi ad
una ristretta cerchia amicale ed accompagnato al pianoforte dalla mentore Pina
Gallozzi, è il giovane Giuseppe Vitolo
di Nocera Inferiore, classe 2001, dotato di grande capacità strumentale,
nel qual caso: il violino.
Ha eseguito il primo
movimento della Sonata per violino e pf, detta “La Primavera”, dialogando
sistematicamente con la parte pianistica con la consapevolezza della struttura
beethoveniana.
L’intento preromantico
dell’autore è stato evidenziato nell’incontro scontro tra impeto e
scorrevolezza, nello svolgimento del tema principale e dei suoi incisi, che nel
duo ha espresso con chiarezza. Sicuro nell’impostazione tecnica conferitagli
dalla costanza nello studio quotidiano e da basi didattiche che gli hanno
fornito i giusti mezzi per affrontare una sonata molto nota e ricca di insidie
tecniche ed interpretative.
A seguire, il talentuoso
violinista, si è prodotto in un giusto bis, richiesto con calorosi applausi, in
una sonata di Ysaye per solo violino. Nell’esecuzione, il violinista ha
dimostrato consapevolezza della decodificazione dei segni musicali, autonomia
esecutiva e sensibilità espressiva, catturando l’attenzione degli ascoltatori
senza cedere nella concentrazione interpretativa.
Un cammeo musicale è
stato offerto, a seguire, con grande commozione dalla padrona di casa,
inseguendo il filo della memoria della Shoà, con un pezzo tratto dal concerto di Terezin, un posto autonomo d’insediamento
ebraico, detto dai nazisti, ma in effetti un ghetto come tutti gli altri. Una
musica struggente, commovente che richiama il sacrificio degli artisti che
furono ingannati e finirono gasati come i tanti milioni di ebrei, infatti loro
lo erano.
Una piccola sorpresa è
stata l’esibizione, ad inizio concerto, di Giovanni
Bellosguardo, un fanciullo di appena 9
anni, di cui sei passati ad esercitarsi e ad apprendere i segni del suono.
Brani eseguiti: Bossi Valentini Topolini
e Canzone della mamma Una bella certezza per il futuro e la Prof Gallozzi lo sa.
Maria Serritiello
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