( Selfie con Margherita Oggero)
Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
Sostenuta dalla
fondazione Carisal, si è tenuta a Salerno il 26 e 27 febbraio, la seconda
edizione de "Le notti di Barliario",
la rassegna di giallo e di noir, ideata dal "Porto delle nebbie", Presidente Piera Carlomagno, giornalista e scrittrice e vice Presidente Brunella Caputo, attrice e regista. A
pieno titolo la rassegna salernitana si colloca tra le più importanti
manifestazioni che riguardano un genere letterario che, sempre più, ottiene
consensi su di un vasto pubblico. Eventi similari li troviamo in Garfagnana, a
Latina, a Pistoia e sparsi in altre parti della penisola. Ad essere presenti in
città, giunti da Londra, Torino, Pistoia, Roma, Reggio Calabria sei scrittori e
due critici. Gli incontri si sono svolti coinvolgendo anche gli allievi dei due
istituti scolastici cittadini: il liceo classico " TorquatoTasso" ed
il liceo classico " Francesco De Sanctis". Un programma serrato di
conferenze, di conversazioni, approfondimenti, un percorso guidato sulle tracce
di Baliario e redding teatralizzati, che riesce ad interessare ed a coinvolgere
tutti anche in maniera conviviale attraverso aperitivi con gli stessi
scrittori.
Interessante l'incontro di venerdì 26 febbraio, tenutosi al Piccolo Teatro del Giullare, di Via Incagliati, dove gli scrittori: Luca Martinelli, Margherita Oggero, Enrico Pandiani, Piergiorgio Pulixi hanno seguito un redding teatralizzato, tratto dai loro testi, con Brunella Caputo, Teresa Di Florio e Concita De Luca. La voce di Davide Curzio, bellissima, giunta a noi dal Brasile ne ha letto i titoli, mentre Virna Prescenzo ha avvolto le parole, nella sua selezione musicale. Gli autori intervistati da un simpaticissimo Luca Crovi, in affanno per il ritardo accumulato da Napoli fino a Salerno, ma lucido e competente nel tenere il filo della discussione, hanno svelato cosa sta dietro alla loro creatività.
Perché la rassegna abbia
il nome di Barliario è presto detto e si riferisce alla figura leggendaria,
nata a Salerno, del medico
e alchimista
e studioso di testi di magia della tradizione araba. Di lui si racconta che, in
breve tempo e grazie ad un patto col diavolo,
divenne un potente stregone, tanto da far innamorare di sé le donne più belle,
grazie a degli speciali filtri magici. L’opera più celebre di Barliario, però,
fu la costruzione, in una sola notte di tempesta
e con l'aiuto dei demoni,
dell'acquedotto romano,
tutt’ora esistente, detto appunto il “Ponte dei diavoli”.
Maria Serritiello
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