Fonte :www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
Al teatro Ridotto Gennaro
De Rosa vincitore del Premio Charlot 2015
Per due sere consecutive
e precisamente il 13 e 14 febbraio, il Teatro Ridotto di Salerno, direttore Gianluca Tortora, ha ospitato Gennaro De Rosa, il vincitore del
Premio Charlot 2015, la rassegna della comicità più importante d’Italia.
Prima dell’inizio della
sua performance, in camerino, gli chiedo di conoscerlo più da vicino (n.d.r.) e
lui molto amabilmente accetta. Mi bastano poche battute per individuare in lui
la dote naturale della comunicazione, che non è solo mestiere. Semplice,
spontaneo, un sorriso quasi ingenuo su di un volto rassicurante, è il classico
bravo ragazzo della porta accanto. Ogni tanto gli passa una punta di malizia
sul viso, ma è lo scugnizzo che si fa spazio. Magro, occhi neri, capelli
tagliati corti ed un leggero strato di barba spalmato sul viso, non si riesce,
in lui, ad immaginare il fanciullo di 86 Kg della sua infanzia, eppure, lo è
stato, con una dose massiccia di comicità, grazie alla quale oggi è un
cabarettista che si sta facendo strada. Dalla sua ha l’umiltà di chi vuole
migliorarsi, ha partecipato, infatti a due laboratori, a Napoli ed a Bari,
studia i personaggi e le gag con cura, osservando la sua città, Napoli, una
fonte inesauribile di umorismo. E’ un buon monologhista, non tira quasi il
fiato, il suo spettacolo “Le cose non stanno bene” è un grosso calderone di
barzellette, battute sulla famiglia, sui giovani, sulla crisi, sui soldi che
sono sempre pochi, sulle cose che un tempo andavano in un modo ed oggi non più
così, sulla fidanzata, prima e moglie, dopo, un repertorio che coglie ogni
spettatore. Gennaro De Rosa ha anche una bella voce, infatti inizia lo
spettacolo cantando “Sambaccussi” del grande Pino Daniele, per dare un certo
taglio a tutta la sua esibizione, perché poi sceglie brani di Carosone “O russo
e a rossa”, facendo cantare anche il pubblico e “O sarracino”, per continuare
con “E allora” di Armando Gill, portato al successo dall’ indimenticato Roberto
Murolo, una selezione, la sua, ispirata alla sapiente classicità napoletana. Non
è stato sempre un solista, Gennaro De Rosa, infatti ha fatto parte del trio
comico “I tre per tre”, esibendosi con loro, in estate, a Paestum, quando il
Premio Charlot si era trasferito nella zona dei templi. Ancora non si dedica
totalmente allo spettacolo, tutti i giorni per lavoro è rappresentante di
detersivi, si augura di poter calcare il palcoscenico, se il successo lo
arride. Ha 35 anni, diploma liceo scientifico, è sposato ed ha due belle
bambine di 3 e 6 anni. Si scrive da solo i testi dei suoi monologhi, ogni volta
che ne sente l’impulso, non legge molto, ma ascolta e partecipa al dibattito
politico ed ama i grandi comici, da Totò a Troisi. Gli chiedo quale sia stato
il consiglio più utile ricevuto “E luvà mano” (di desistere), mi risponde
divertito ed autoironico, ma è ovvio che io la pensi al contrario, se una
semplice sua battuta mi rallegra tanto.
Maria Serritiello
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