Ho appreso con profondo dolore della morte a New York di Massimo Vignelli, uno dei massimi esponenti del design e dell'architettura mondiale, un grande italiano. Mi stringo alla cara signora Lella ed ai figli in questo momento.
E' stato un onore per me e per la nostra città aver potuto godere della sua amicizia e della sua opera creativa. E' stato un gesto di amore per l'Italia la sua decisione di collaborare con la nostra Amministrazione qualche anno fa. Rimane per me indimenticabile l'immagine di grande umanità, di eleganza, di sobrietà personale che lo caratterizzava. Scompare con Massimo Vignelli un grande maestro di cultura e di vita.
E' stato un onore per me e per la nostra città aver potuto godere della sua amicizia e della sua opera creativa. E' stato un gesto di amore per l'Italia la sua decisione di collaborare con la nostra Amministrazione qualche anno fa. Rimane per me indimenticabile l'immagine di grande umanità, di eleganza, di sobrietà personale che lo caratterizzava. Scompare con Massimo Vignelli un grande maestro di cultura e di vita.
Vincenzo De Luca Sindaco di Salerno
Voglio ricordare, una volta di più, la straordinaria figura di Massimo Vignelli, il più grande designer al mondo, un genio della comunicazione, dotato di qualità umane e culturali eccezionali. In questi giorni ho ricordato, con una punta di amarezza, quello che ha sofferto quando ha deciso di lavorare con noi. Ricordo le lettere di insulti che ricevette da Salerno, ricordo che qui arrivò persino Striscia la Notizia. E tutto questo per una sciocchezza, perché lavorò quasi grat...is per il Comune di Salerno. Lo ha fatto per confermare il suo affetto per l’Italia e per il Sud, per lasciarci la sua traccia, la sua eredità culturale. Quello che successe in quei giorni fu una vergogna, perché quando si parla di grandi personalità, si può condividere o non condividere un lavoro, ma certo non si può mancare di rispetto.
Devo tanta gratitudine a Massimo Vignelli: è stato uno degli incontri umani più straordinari che io abbia avuto la fortuna di compiere nella mia attività istituzionale, uno degli incontri che mi ha lasciato di più in termini di arricchimento umano. Stiamo valutando la possibilità di istituire un premio per il design e l’architettura contemporanea intitolato alla sua memoria, per legare il nome della nostra città al suo nome incancellabile
Vincenzo De Luca Sindaco di Salerno
Devo tanta gratitudine a Massimo Vignelli: è stato uno degli incontri umani più straordinari che io abbia avuto la fortuna di compiere nella mia attività istituzionale, uno degli incontri che mi ha lasciato di più in termini di arricchimento umano. Stiamo valutando la possibilità di istituire un premio per il design e l’architettura contemporanea intitolato alla sua memoria, per legare il nome della nostra città al suo nome incancellabile
Vincenzo De Luca Sindaco di Salerno
Fonte: L’espresso
E’ morto martedì mattina a New York Massimo Vignelli, il
famoso designer italiano che negli anni ‘70 disegnò una versione stilizzata
della mappa della metropolitana di New York che divenne parte dell’iconografia
della Grande Mela. Non era in scala e non era neppure fedele nelle distanze fra
i diversi punti della città. Ma era tuttavia chiarissima con quelle righe
colorate ed eccessivamente orizzonati e verticali che hanno aiutato milioni di
newyorkesi e di visitatori a non perdersi nel labirinto della subway.
.
Vignelli
con sua moglie Lella fece molto di più che disegnare la mappa del metrò. Da
questa parte dell’oceano a partire dal 1966 sviluppò una brillante carriera:
rifece il logo all’American Airlines, lavorò per Ford e Ibm, disegnò per la
Xerox e la Gillette. Per decenni questa coppia italiana fu tra i volti più noti
della New York che conta.
New York che conta.
Presenti
agli avvenimenti più importanti, fotografati alle soiree più celebrate,
invitati agli eventi più ambiti i Vignelli hanno contribuito in modo positivo
all’immagine dell’Italia a New York. Ma non si trattava solamente di immagine.
Anche di sostanza. Ricevette prestigiosi premi e riconoscimenti fra cui la Gold
Medal della AIGE, il premio National Lifetime Achievement del museo
Cooper-Hewitt. I suoi lavori sono esposti al MoMA e al Metropolitan Museum,
oltre ai più importanti musei del design a Gerusalemme, Monaco, Amburgo e
Montreal.
Già
malato non aveva mai perduto la sua vivacità e il suo senso dell’umorismo. A
suo figlio Luca aveva detto che gli sarebbe piaciuto essere presente al suo
funerale. Da vivo, naturalmente, per vedere come sarebbe stato.
Con
la scomparsa di Massimo all’eta di 83 anni (era malato da tempo), si chiude
un’epoca. Ironicamente si chiude anche l’epoca delle mappe della metropolitana.
Oramai basta un’applicazione dello smartphone per non perdersi.
Massimo Vignelli (Milano, 10 gennaio
1931 – New York, 27 maggio 2014[1])
è stato un designer
italiano.
Nel corso della sua lunghissima carriera, sempre affiancato
dalla moglie Lella, Massimo Vignelli si è occupato di svariati
rami del design. La sua produzione spazia dal graphic
design (area nella quale sarà più prolifico), al prodotto fino alla progettazione di esibizioni,
una linea di vestiti e diverse sedute per marchi importanti come Poltrona
Frau, Knoll,
Acerbis International, Heller e Poltronova. È riconosciuto come uno dei più grandi
maestri del modern design, avendo curato l'immagine di svariate fra le più
importanti aziende al mondo. Tra queste figurano American
Airlines (identità progettata nel 1967 e rimasta in uso
fino all'inizio del 2013),
Benetton
e Ford. A partire
dagli anni sessanta, inoltre, è stato uno dei principali artefici del
rinnovamento della grafica italiana e americana, avendo importato negli Stati
Uniti, con Unimark International, la metodologia progettuale tipica del
modernismo europeo.
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