Pagine

martedì 1 febbraio 2011

La poesia? E’ stata relegata a Cenerentola delle arti


LETTERATURA


FONTE:TISCALI NOTIZIE
DI MARCO LODOLI

Milo De Angelis è uno dei grandi poeti italiani contemporanei, secondo alcuni addirittura il più grande: purtroppo la poesia non è nemmeno più la Cenerentola delle arti, è solo una scopa nello sgabuzzino chiuso, e così accade che un artista intenso, commovente, profondo come Milo De Angelis sia praticamente ignoto persino al pubblico che frequenta le librerie, e lasciamo in pace gli altri, gli indifferenti per principio o per miseria culturale.Da poco è uscita da Mondadori l’ultima raccolta del poeta milanese, Quell’andarsene nel buio dei cortili, e vorrei trascrivere una poesia che mi sembra parli di scuola, di un insegnante che sa amare (De Angelis lavora come professore), di studenti che si perdono nel nulla. Ecco, dunque:

Mi attendono nascosti. Talvolta
li ho portati alla vita, al grande
alfabeto del momento. Ma loro tornano lì,
muti, si stringono a un palo,
non ne vogliono sapere. E il mondo
sembra un’eco della frase
che non trovano più, caduti nel buio
di un gesto qualunque, un sabato,
in un centro commerciale.

Parlo di eroi, naturalmente, corpi
che sul quaderno avevano una spina.Sono di questi giorni gli ultimi dati che confermano quanto forte sia la vocazione del nulla per tanti ragazzi: uno su cinque, tra i sedici e i ventotto anni, non studia e non lavora. Forse sono i giovani di cui parla De Angelis in questa poesia, quelli che per un attimo sembrano arrivare alla vita, “al grande alfabeto del momento” che gli permetterà di leggere i giorni a venire, e i giorni andati. Sembra che ascoltino, che comprendano, perché sono adolescenti, dunque sono puri, intatti, angelici: ma subito si chiudono come un gregge muto e triste attorno a un palo, dentro al recinto di gesti anonimi, in un sabato senza luce, nell’impersonalità di un centro commerciale. Avevano un nome, un seme da rompere, gemme da mettere, fiori da colorare: erano eroi, naturalmente, corpi che sul quaderno avevano una spina – e quella spina il professore l’ha letta, l’ha protetta finché ha potuto, ma il buio chiama più forte, cancella anche quel dolore personale, dunque sacro, cancella i profili, le differenze, la bellezza. Resta l’amarezza di una landa desolata, di tante vite che si sciupano emulando il vuoto, di tanta energia che non muove neppure una girandola, ma si consuma in un silenzio senza più parole per dire, per protestare, per esistere.

Milo De Angelis (Milano, 1951) è un poeta, scrittore e critico letterario italiano


Tra le voci più significative della poesia italiana contemporanea, Milo De Angelis vive a Milano dove insegna in un carcere. La sua prima raccolta di poesie risale al 1976 (Somiglianze).

Scrittore di racconti e saggi, è stato anche traduttore dal francese di Racine, Baudelaire, Maeterlinck, Blanchot, Drieu La Rochelle, e dal greco e dal latino di Eschilo, Virgilio, Lucrezio, dell'Antologia Palatina e di Claudiano.

Ha diretto la rivista di poesia «Niebo» e la collana omonima delle edizioni La Vita Felice, per la quale ha presentato altri poeti contemporanei, tra i quali Marco Molinari, Angelo Lumelli, Dario Capello (di cui ha prefato anche un volume su Torino), Michelangelo Coviello, Maria Attanasio, Andrea Leone, Isabella Leardini, Vladimiro Cislaghi, Lorenzo Chiuchiù, Roberto Bacchetta, Albino Crovetto, Sebastiano Aglieco, Emi Rabuffetti, Tiziana Cera Rosco, e altrove Carmelo Pistillo, Marco Marangoni, Ida Travi, Tiziano Broggiato, Elena Petrassi, Nadia Campana, oltre a opere pittoriche e artistiche di Viviana Nicodemo, Giovanna Caimmi e Paolo Cervi Kervischer.

Ha partecipato e partecipa alle giurie di diversi premi letterari, tra i quali quello promosso dall'Associazione Umbra di Promozione Culturale "Gutenberg", Premio Nazionale di Poesia "Luciana Notari" nel 2009, e quello testimoniato con Davide Rondoni in Subway 2004-2006, sulla giovane poesia nella metropolitana milanese (Net, Milano 2006 ISBN 8851523142).

Con Tema dell'addio ha vinto il Premio Viareggio 2005.


Nessun commento:

Posta un commento