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domenica 19 settembre 2010

Vita da cani.....


CRIOSITA'


FONTE:TISCALI NOTIZIE DI OSCAR GRAZIOLI

Facciamo questa ipotesi. Vi trovate su un traghetto, di ritorno dalle ferie passate su di una splendida isola. Regna sovrano il silenzio, mentre, sul ponte sopra coperta con la vostra compagna, prendete gli ultimi raggi di sole seduti sulla sdraio in attesa di arrivare sula terra ferma. L’umore è quel che è. Domina un po’ di tristezza, per dovere abbandonare una quotidianità fatta di bagni, grigliate e feste con gli amici.Dall’altra parte vi solleva il fatto di rivedere i vostri genitori, gli amici di sempre e, perché no, i cani e i gatti che vi aspettano come tutti gli anni. Improvvisamente aprite gli occhi perché l’imbarcazione ha spento i motori e vi accorgete che ha rallentato fino a fermarsi. Voci incontrollate si spargono fra i turisti che rientrano. Vi alzate di scatto perché c’è chi parla di incidente, chi di incendio, chi di un uomo che sta molto male.Date una veloce occhiata, sul disegno analitico della nave per capire in quale esatto punto siete e dove sono le scialuppe. Si sa mai. La verità viene subito a galla quando il comunicato del comandante risuona forte e chiaro.” Qui è il comandante. Vi prego di non avere alcun timore. Ho fermato le macchine e arrestato la corsa per cercare di soccorrere un cane caduto in mare. L’equipaggio si scusa per il contrattempo”.Dopo quaranta minuti è di nuovo il comandante: “Signori, riprendiamo la corsa perché l’operazione di soccorso è finita e l’esito è stato positivo. Il cane è sano e salvo tra le braccia dei suoi proprietari. Ci scusiamo per i 45 minuti di ritardo con i quali raggiungeremo la destinazione d’arrivo”. Fossi io su quel traghetto mi unirei agli applausi e ai cori di felicità, cercando, prima di sbarcare, di raggiungere il comandante e stringergli la mano, per la sua comprensione e il suo senso di umanità.Ci sarebbe di certo qualche scontento per il ritardo, qualcuno che, piano piano tra i denti, si lascerebbe andare a un “maledetto cane, forse perdo la coincidenza per Bologna”. Pochi mesi fa, è accaduto davvero sul traghetto della Moby partito da Portoferraio con destinazione Piombino. Non è chiara la dinamica del fatto, ma a un certo punto si sono levate le grida di “cane a mare”.Tita, la cagnolina di una giovane coppia pistoiese, era caduta fuori bordo. Inutili le richieste, inutile la disperazione della coppia. Il comandante ha ritenuto che il motivo non era sufficiente per arrestare la corsa e si è limitato, in ritardo, a fare una virata per dare un’occhiata in un punto dove ormai c’erano solo le onde azzurre del mare.Il nuovo codice della strada impone l’obbligo di soccorrere un animale ferito. Il codice della navigazione non ammette una simile evenienza. Magari ritarda la partenza di tre ore (è capitato a me anni fa) perché un famoso politico si era dimenticato a letto, ma non ammette di calare una scialuppa per salvare Fido che scompare nuotando disperatamente, con le sue zampette tra i flutti. Ma davvero la vita di un cane non vale mezzora di ritardo?

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