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venerdì 17 settembre 2010

Morto soldato italiano in Afganistan


CRONACA

FONTE:TISCALI NOTIZIE

E' morto uno dei due operatori delle forze speciali italiane rimasti feriti oggi da colpi di arma da fuoco durante un'operazione per la cattura di alcune persone che avevano piazzato poco prima un ordigno lungo una strada che conduce a Delaram, ad est di Farah, in Afghanistan. Si tratta del tenente Alessandro Romani, 36enne del nono Reggimento d'assalto Col Moschin. Romani, celibe, nato a Roma il 18 luglio del 1974, era rimasto ferito durante un'operazione nella provincia di Farah, assieme a un commilitone delle truppe speciali della Task Force 45. Sin dal primo momento le sue condizioni erano apparse più gravi di quelle del secondo militare italiano coinvolto, "sebbene all'inizio non sembrasse in pericolo di vita", ha detto una fonte militare ad Apcom. Il secondo soldato coinvolto "è in condizioni meno gravi e dovrebbe essere fuori pericolo, salvo complicazioni", ha aggiunto la fonte militare da Herat.Napolitano vicino alla famiglia del tenente Romani - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa "con profonda commozione" la notizia dello scontro a fuoco in cui ha perso la vita il Tenente Alessandro Romani, "mentre assolveva ai propri compiti operativi nell'ambito della missione Isaf in Afghanistan", ha espresso alla famiglia, "rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese", i sentimenti della sua "affettuosa vicinanza e della più sincera partecipazione al loro grande dolore". "Nella tragica circostanza", il capo dello Stato ha altresì chiesto al capo di Stato Maggiore della Difesa, Vincenzo Camporini, di "rendersi interprete presso l'Esercito dei suoi sentimenti di cordoglio, di commossa solidarietà e di partecipazione al dolore provocato dal luttuoso evento". Il Presidente Napolitano ha inoltre fatto pervenire "il suo incoraggiamento e un affettuoso augurio al primo Caporal maggiore Elio Domenico Rapisarda, ferito nello scontro a fuoco.Berlusconi: "Al tenente ucciso il mio ringraziamento" - "Ho appreso con dolore la notizia della morte del Tenente Alessandro Romani, colpito in uno scontro a fuoco in Afghanistan. A lui va il mio profondo ringraziamento e alla sua famiglia il mio più sentito cordoglio". Lo dichiara in una nota il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.Fini: "Soldati sono il presidio indispensabile contro il terrore" - "Nell'apprendere la tragica notizia dell'attentato odierno nel quale ha perso la vita il Tenente Alessandro Romani del nono reggimento d'assalto 'Col Moschin', e che ha causato il ferimento di un altro soldato, desidero manifestarLe i sensi della più intensa vicinanza mia personale e della Camera dei deputati alle forze militari italiane impegnate in Afghanistan". Lo scrive il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in un messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Vincenzo Camporini. "Nell'esprimere, inoltre - afferma Fini - il sentimento di profonda gratitudine ai nostri soldati nell'area, il cui lavoro ed il cui sacrificio quotidiano costituiscono un presidio indispensabile contro le forze del terrore e della destabilizzazione, La prego di far pervenire alla famiglia del caduto le più sentite condoglianze ed un sincero augurio di pronto ristabilimento al nostro militare ferito".Opposizioni divise: Idv vuole ritiro. Pd: Riflettere - Il cordoglio per la vittima è unanime, ma sul da farsi in Afghanistan le opposizioni si dividono, secondo un copione ormai abituale. Italia dei valori chiede di porre fine alla missione, l'Udc ripete che "l'impegno deve continuare" e il Pd si colloca in una posizione di cautela, sostanzialmente simile a quella dei centristi, anche se esposta con una maggiore attenzione agli elementi 'problematici' della missione: "Credo che un punto della situazione vada fatto - spiega Bersani - perché sul terreno le cose non vanno come dovrebbero". Frase che non è una richiesta di ritiro, ma un modo per chiedere un'iniziativa politica anche del Governo italiano.L'Italia dei valori, da tempo, chiede di porre fine all'intervento militare italiano nella regione. Il portavoce nazionale del partito Leoluca Orlando ricorda che la posizione del partito "è quella assunta alle Camere quando non abbiamo votato il decreto sulla missione" perchè "è diventata assurda" e "sostiene il governo corrotto di Karzai". Esattamente ciò che sperava di non sentire l'Udc Lorenzo Cesa: "Speriamo non arrivi anche stavolta il momento delle polemiche e dei distinguo: il nostro sostegno ai soldati impegnati in Afghanistan non deve mai venir meno".Le parole di Bersani potrebbero far pensare a un qualche ripensamento in atto tra i democratici rispetto alla missione, ma in realtà il gruppo dirigente del partito su questo non sembra avere dubbi: in Afghanistan bisogna restare, con il resto della comunità internazionale. Certo, i problemi ci sono e il Pd cerca, probabilmente, di non scoprirsi a sinistra, dove Di Pietro (in Parlamento) e Verdi e comunisti (fuori dalle Camere) chiedono con forza il ritiro. E, inoltre, Bersani incalza anche il Governo a fare di più a livello internazionale, "gli americani ci ringrazieranno per la coerenza e lo sforzo - aggiunge - ma immagino che si aspetterebbero che gli chiedessimo anche qualcosa. Invece ci occupiamo solo di Gheddafi e di Putin...".E le parole di Piero Fassino chiariscono bene la posizione del partito: "Anche l'agguato di oggi conferma quanto insidiosa continui a essere la situazione in Afghanistan e come, accanto al contrasto militare per arginare l`azione terrorista, vi sia la necessità di accelerare la transizione politica". Netta, come sempre, la posizione della 'sinistra radicale'. Angelo Bonelli dei Verdi descrive l'Afghanistan come il "Vietnam d'Italia e dice: "Non si può più andare avanti in questo modo perché il conflitto in Afghanistan è ormai diventata una guerra infinita che non porta ad alcuna soluzione". Oliviero Diliberto, Pdci, ricorda: "Sono anni, fin dal governo Prodi, che chiediamo una strategia di uscita da quell'immondo pantano. Ci hanno risposto chiamandolo 'missione di pace'. Lo dicano ora alle famiglie straziate, agli amici di quel ragazzo che si è trattato di una 'missione di pace'". Lo sport italiano si ferma per ricordare il militare morto in Afghanistan. Il Presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha invitato tutte le federazioni sportive, le discipline associate e gli enti di promozione a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive che si disputeranno in Italia da domani a domenica.Drammatica ricorrenza, un anno fa morirono sei militari italiani - Quasi un migliaio di persone, militari compresi, hanno partecipato questa mattina alla Caserma Bandini di Siena alle celebrazioni per il primo anniversario della morte a Kabul di sei uomini del 186/o Reggimento Paracadutisti Folgore. Nell'attentato, realizzato con una potentissima carica esplosiva nascosta a lato della strada che colpì due automezzi blindati Lince impegnati in un servizio di pattugliamento e scorta, persero la vita Antonio Fortunato, Roberto Valente, Massimiliano Randino, Matteo Mureddu, Gian Domenico Pistonami e Davide Ricchiuto. I loro familiari erano in prima fila e a loro è stata consegnata la medaglia costantiniana alla memoria, mentre una medaglia costantiniana al merito è stata conferita al Reggimento. Durante la cerimonia è stata deposta una corona al Monumento ai Caduti della Caserma. In precedenza, l'arcivescovo di Siena Buoncristiani ha tenuto una messa in suffragio, che ha preceduto la celebrazione della consacrazione dei Paracadutisti al Cuore Immacolato di Maria, al cospetto della Statua della Madonna di Fatima, giunta per l'occasione a Siena. Tra le autorità, il prefetto Gerarda Maria Pantalone, il sindaco di Siena Maurizio Cenni, il presidente della Provincia Simone Bezzini, il presidente del consiglio regionale Alberto Monaci e l'assessore del Comune di Monteriggioni Adriano Chiantini.

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