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martedì 14 settembre 2010

Inaugurazione mostra: Salerno città della costituzione


EVENTI

FONTE.CRONACA DEL MEZZOGIORNO: GABRIELE BOJANO

Giorgio Napolitano inaugura la mostra: "La città della costituzione"

La Costituzione? Nacque a Salerno
Il collezionista Oddati presenta il suo allestimento storico

SALERNO - Un salto indietro nel tempo di 66 anni e il Salone dei Marmi di Palazzo di Città, a Salerno, torna ad ospitare da oggi il Consiglio dei ministri del governo di unità nazionale. È qui, infatti, in un luogo segnato dalla storia, che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, inaugura alle ore 11 la mostra «Salerno città della Costituzione».

L'ULTIMA GAZZETTA DEL GOVERNO BUONOMI - La chiave di volta per comprendere il senso di un allestimento, curato con la consueta meticolosità dallo storico e collezionista salernitano Nicola Oddati, non nuovo alle inaugurazioni «presidenziali» (fu Sandro Pertini nel 1984 a tagliare il nastro della mostra «Salerno Capitale») sta nella Gazzetta Ufficiale dell’8 luglio 1944, l’ultima del governo Bonomi, che contiene il testo di legge che rimanda alla fine della guerra la promulgazione dell’assemblea costituente e il referendum istituzionale.
IL CONCEPIMENTO DELLA CARTA COSTITUZIONALE - Spiega Oddati:«Non è azzardato ritenere che la Carta costituzionale sia stata concepita a Salerno, nel Salone dei Marmi, il 22 giugno del 1944, nella prima seduta del governo presieduto da Ivanoe Bonomi e di cui facevano parte, tra gli altri, Benedetto Croce, Carlo Sforza, Meuccio Ruini, Alberto Cianca, Giuseppe Saragat, Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, quando all’unanimità fu deciso il percorso della Costituente». Non a caso era stato proprio il governo Bonomi a giurare il 9 giugno 1944 «sul proprio onore di esercitare le funzioni nell’interesse supremo della Nazione e di non compiere, fino alla convocazione dell’Assemblea Costituente, atti che, comunque, pregiudichino la soluzione della questione istituzionale».
LA MOSTRA DEI REPERTI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE - Ma al di là della ratio, che è piaciuta immediatamente al sindaco Vincenzo De Luca, la mostra, che è visitabile fino al 2 ottobre, propone una serie di oggetti e reperti per la maggior parte di proprietà di Oddati che copre un arco di tempo che va dall’aprile ’43 al luglio ’44. Il percorso espositivo si apre con una bomba inglese da 500 libbre sganciata il 21 giugno 1943 sulla città di Salerno, la stessa bomba che due anni fa tenne con il fiato sospeso, durante le operazioni di disinnesco, cinquemila salernitani, allontanati dalle loro case per alcuni giorni. A seguire, le foto della ricognizione aerea prima dei bombardamenti e alcuni modellini dei velivoli che parteciparono alle operazioni belliche. Di grande impatto emotivo la fascia del commissario prefettizio con la data dello Sbarco degli alleati: 9/9/1943, gli articoli di Life, medaglie, elmetti, resti di proiettili e alcune foto inedite, in bianco e nero e a colori, dello Sbarco e di Salerno bombardata.


LE «CHICCHE» RACCOLTE DA ODDATI - La vita di quegli anni è rivissuta

Una foto d'epoca risalente alla seconda guerra mondiale
non solo negli atti ufficiali posti in essere dal Governo e nelle prime pagine dei giornali dell’epoca, da L’Ora del Popolo a Il Corriere, ma anche in alcuni significativi documenti privati. Come la foto di un matrimonio «misto» tra una ragazza del posto e un sergente americano e la lettera che un salernitano scrive alla moglie informandola che la razione di pane è passata da cento a duecento grammi e che sono riprese le proiezioni cinematografiche ma solo di pellicole in americano. E a proposito di spettacoli, tra le «chicche» recuperate da Oddati, risaltano due locandine d’opera al teatro Verdi di Salerno datate maggio 1945: «La Traviata» e «Un ballo in maschera», protagonisti Beniamino Gigli e Tito Gobbi. Un pannello è dedicato alle caricature dei ministri disegnate da Gabriele D’Alma sul giornale satirico locale «Don Chisciotte» e un altro ai grandi avvenimenti dell’epoca, dall’eruzione del Vesuvio (marzo 1944) con la caduta dei lapilli su Salerno alla tragedia ferroviaria di Balvano in cui morirono centinaia di pendolari.

CINEMA E POESIA - Il visitatore che raggiungerà Salerno per visitare la mostra al Comune sappia che tra i filmati proposti non stop ce n’è uno inedito dell’Istituto Luce che riguarda la seduta del governo Bonomi sui granai del popolo con interviste ai ministri. A chiudere il percorso espositivo un tocco di levità con la poesia anonima pubblicata sul giornale «La Libertà» all’indomani del ritorno dei ministri a Roma: «O Salerno mia diletta/questi guai sono molto seri/hai sul capo una disdetta/se ne vanno i Ministeri/se ne vanno...che peccato/Gesù Cristo sia lodato!»

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