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sabato 18 settembre 2010

La festa del Monte Stella ad Ogliara


MIEI SCRIITI

FONTE:WWW.LAPILLI.EU

Ad Ogliara, capofila dei rioni collinari del comune di Salerno, la festa del Monte Stella è particolarmente sentita. L’evento religioso che precede di poco la solennizzazione di San Matteo, la festa patronale della città, è curata con entusiasmo e fervore religioso da tutti gli ogliaresi, quegli stessi che negli anni ’60-’70, con enormi sacrifici, sono stati protagonisti dell’opera di ricostruzione della chiesa, distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e della realizzazione di una strada, percorribile solo con mezzi adeguati. Le celebrazioni iniziate il 5 si concluderanno il 19 settembre e non il 12, come ogni anno, nel giorno della Madonna. Il prolungamento si giustifica per l’evento straordinario capitato proprio il giorno 12 e cioè l’insediamento del nuovo arcivescovo di Salerno Monsignor Luigi Moretti, ex vicario presso la diocesi di Roma.Tutte le chiese, per l’accoglienza del nuovo metropolita al posto del Monsignore Gerardo Pierro, che ha ufficialmente ha ultimato il suo mandato il 26 aprile scorso, sono state chiuse e la festa del Monte Stella rimandata. Un vasto programma di festeggiamenti civili (giochi ogliaresi, giochi sportivi, cacce al tesoro, intrattenimenti musicali) ed un’ornata ed estesa luminaria, hanno preparato e ancora lo fanno, la festa religiosa che avrà la sua massima espressione nella processione, con al seguito le statue di San Nicola, Sant’Antonio, Cuore di Gesù e la venerata statua della Madonna del Monte Stella. L’ultima serata la festa sarà allietata dalla banda città di Mottola e dal virtuosismo del solista flicornino Maestro Giovanni Paracuollo.



Il Montestella



Il Montestella è un antico vulcano spento che ha un’altitudine di 960 metri, mentre la chiesetta è a metri 840. La cima del monte è formato da un vasto altopiano e presso la località Pozzale si può ammirare il cratere del vulcano. La chiesa poggia su di uno sperone, sotto il quale si trova la grotta delle “ossa dei briganti”, chiamata così per il ritrovamento di avanzi di scheletri umani. Si dice che nella grotta, in epoche diverse si nascondessero i briganti e che questi vi avessero nascosto un cospicuo tesoro.



La Chiesa e la sua storia



La chiesa di Santa Maria de Vetro sul Monte Stella era conosciuta fin dal 1168. Fu abazia benedettina già prima del 1310 e nel 1341 venne iniziata anche la costruzione di un ristretto convento. Si successero, fino al 1617, quindici abati, quattro dei quali divennero cardinali. Il convento fu quasi sempre abitato da un numero non eccessivi di frati, otto in tutto ma da Santa Maria de Vetro dipendevano ben 14 chiese. Dal 1765 venne conferita in commenda ad affittuari privati, sino al 1808 quando fu incorporata nei beni dello stato. Con la restaurazione borbonica, nel 1818, il re di Napoli devolse i beni della badia in favore del capitolo diocesano di Vallo della Lucania. Nel 1943, i tedeschi vi posero un osservatorio, che fu cannoneggiato da mare. Il crollo del tetto portò alla luce alcuni bellissimi archi gotici dell’originale chiesetta. Grazie all’opera dei fedeli la chiesa è stata interamente rifatta a nuovo.



La festa nella tradizione passata



La chiesa, un tempo era dotata di due statue della Madonna, una di stoffa e l’altra di materiale rigido. Una si conservava nella parrocchia di Ogliara, l’altra nella chiesa di Santa Maria de Vetro. Fino al 1940 la festa si svolgeva l’otto settembre, quando tutti i cittadini di Ogliara, alle prime luci dell’alba e con molti al seguito sul dorso di muli, portavano in spalla una delle due statue che alternativamente veniva poi trasportata nella chiesa di San Nicola, a valle. L’occasione religiosa, dopo aver svolti tutti i riti, si tramutava in una festa per l’intera comunità che trascinava fin lassù provviste composte di carne, melanzane, vari ortaggi cotti e finanche pentole, nelle quali si cuocevano grossi quantitativi di maccheroni, conditi con ragù portato da casa. Un decreto del governo borbonico consentì che nel giorno della festa, qualsiasi cittadino era autorizzato a portare sul monte e quindi ad usare armi da fuoco, con cartucce a salvo, per sparare colpi in onore della Madonna. Dopo il 1940 la festa non si svolse più con la tradizionale continuità, ma oggi, con alcune modifiche è stata riportata agli antichi fasti. Infatti l’ultima domenica di agosto la Madonna viene condotta ad Ogliara da un elicottero dei vigili del fuoco per essere riportata a spalle ed in processione di nuovo sul monte, la prima domenica di settembre.

Maria Serritiello

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