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lunedì 20 settembre 2010

ONORE AL CAPITANO ALESSANDRO ROMANI


CRONACA

FONTE: TISCALI NOTIZIE


"Alessandro in Afghanistan voleva che gli ordigni non spegnessero più i sogni dei bambini, che le donne non fossero più sfigurate e lapidate, che gli uomini non fossero più legati su pali in attesa della morte, dinnanzi agli occhi dei figli". E' un passaggio dell'omelia che l'ordinario militare, monsignor Vincenzo Pelvi, ha pronunciato ai funerali solenni del tenente Romani, ucciso in Afghanistan. Alessandro, ha ricordato monsignor Pelvi, "era un uomo delle forze speciali che non amava parlare di sé, mai in cerca di gloria, sempre convinto del coraggio di esserci".L'omelia - "Ancora un incontro di dolore e di lutto. La sofferenza del nostro paese diventa più profonda, tanto che vengono meno anche le parole per descriverla ed i sentimenti per esprimerla". L'arcivescovo ha definito la morte del tenente "un'altra via crucis, nella quale il Dio vivente viene inchiodato dagli uomini in quella mortale immobilità che ammutolisce ogni voce". "Se vogliamo la pace - ha aggiunto l'arcivescovo durante la celebrazione - la costruiremo assicurando a tutti la possibilità di una crescita ragionevole: le ingiustizie prima o poi presentano il conto a tutti. E' da stolti costruire una casa dorata, ma con attorno il deserto e il degrado". Citando Paolo VI, Pelvi ha esortato a cercare la pace nello sviluppo: "Non è forse lo sviluppo il vero nome della pace?".Il rientro in Italia - Le esequie solenni si sono tenute nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in Roma. Il C-130 dell' Aeronautica che ha trasportato a Roma la salma del tenente Romani, l'ufficiale incursore della IX reggimento d'assalto Col Moschin, era atterrato all'aeroporto militare di Ciampino. E' il sesto militare morto quest'anno in Afghanistan, il trentesimo dall'inizio della missione. Ad accogliere la salma a Ciampino i genitori del tenente Romani, Carlo ed Elsa Chemotti con alcuni parenti.

Le autorità presenti - A rendere omaggio al feretro c'erano Il presidente della Repubblica, Giorgio Napoitano, quello della Camera, Gianfranco Fini, il ministro della Difesa, Ignazio la Russa, con il sottosegretario Guido Crosetto, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, con il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale di corpo d'Armata, Giuseppe Valotto, il Comandate della Brigata Folgore, generale Federico D'Apuzzo e il Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze, generale di corpo d'Armata Giorgio Cornacchione. Presenti anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno e il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini e l'onorevole Gianfranco Paglia, già ufficiale in esercito rimasto ferito gravemente in Somalia.

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