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mercoledì 1 novembre 2023

“Destinazione Comicità” al Teatro laboratorio Santa Margherita di Salerno con la Compagnia “Il Dialogo”, in Non ti pago.


Fonte:www.lapilli.eu

 di Maria Serritiello

Secondo appuntamento della stagione teatrale “ Destinazione Comicità”,  del Teatro Laboratorio Santa Margherita di Salerno, con la compagnia “Il Dialogo” nella commedia “Non ti pago” di Eduardo De Filippo.

Due spettacoli, il sabato sera alle 21,00 e la domenica in replica alle 19,15, nei giorni 28 e 29 ottobre e 4 e 5 Novembre

Si Legge sul sito ufficiale della compagnia:

La compagnia Il DIALOGO” nasce 50 anni fa, come aggregazione di giovani appassionati del teatro che spontaneamente associandosi intesero dare vita ad un sogno… “portare in scena le proprie emozioni”. I primi spettacoli allestiti pagarono, ovviamente, lo scotto dell’improvvisazione organizzativa, ma la dedizione alla causa e la forte determinazione dei fondatori tramutarono ben presto il brutto anatroccolo in una struttura dai meccanismi ben oleati…. Ad oggi, l’associazione vanta partecipazioni alle maggiori rassegne nazionali di teatro amatoriale con numerosi riscontri in termini di premi e riconoscimenti ottenuti in contesti ben distanti dalla propria realtà locale.

Non ti pago

Non ti pago è una commedia in tre atti scritta da Eduardo De Filippo nel 1940 e viene messa in scena, per la prima volta, dalla compagnia "Teatro Umoristico I De Filippo", l'8 dicembre 1940 al Teatro Quirino di Roma, con discreto successo di pubblico.

La Compagnia Il Dialogo, dopo il successo riconosciuto, per aver portato già in scena Napoli Milionaria, si cimenta con un altro caposaldo della commedia eduardiana: Non ti pago

Ferdinando Quagliuolo ha in gestione un "banco lotto", ereditato dopo la morte del padre. Egli stesso è un accanito giocatore, in cerca di numeri vincenti, a dispetto della sua ripetuta sfortuna. Un suo impiegato, Mario Bertolini, al contrario, inanella vincite su vincite, suscitando una feroce invidia nel suo datore di lavoro. Mario fa la corte a sua figlia Stella, quasi a sua insaputa, con la complicità della madre Concetta. Un giorno Mario annuncia la clamorosa vincita di una quaterna del valore di 4.000.000 di lire con i numeri (1, 2, 3 e 4) ricevuti in sogno, proprio dal defunto padre di Ferdinando, il quale va su tutte le furie, s’ impossessa del biglietto fortunato e si rifiuta di corrispondergli la vincita, rivendicando il diritto alla somma. La motivazione risiede nel fatto che Bertolini era andato a vivere nell'appartamento dove Ferdinando aveva vissuto fino alla morte del padre, quindi lo spirito di suo padre si sarebbe rivolto a Mario per sbaglio, volendo destinare la vincita a suo figlio. La disputa va avanti per due atti senza che Ferdinando cambi idea, anzi lancia un anatema contro il possessore del biglietto, davanti al ritratto di suo padre, invocando ogni tipo di incidente e disgrazia, qualora i numeri vincenti fossero stati destinati dal padre a Don Ferdinando. A seguito il povero Bartolino viene colto da una serie di disastri tanto da rinunciare al famoso biglietto. La vicenda si conclude con la resa completa del mal capitato al volere di Don Ferdinando, che avendo avuto ragione sul fortunato pretendente di sua figlia Stella, gli concede anche la sua mano e i 4 milioni saranno la dote della giovane figliola.

 

Nel portare in scena un'opera di Eduardo c'è sempre il rischio palese o di eseguire un’ordinaria imitazione o di farne una sbiadita macchietta. Tutto questo non è accaduto, perché la compagnia de Il Dialogo ne ha dato una versione autonoma, lineare e dignitosa. Tutti hanno interpretato il ruolo assegnatogli con puntuale precisione e caratterizzato i personaggi con estrema bravura. Ognuno ha dato alla propria parte il segno preciso di essere stato scelto, non a caso, ma perché adatto al ruolo, cosicché tutti hanno concorso al successo di questo lavoro, perciò bravi in egual misura e non solo, don Ferdinando: Salvatore Maccaro e donna Concetta: Tina Spampinato ma anche quelle dell’avvocato: Giuseppe Trinchesi, dell’uomo di fiducia: Alfredo Lace, della cameriera: Lucrezia Manganelli, di Mario Bertolino: Antonio Mauro, della zia di Bertolino: Liliana De Rosa,  di Stella: Roberta Allocca, delle sorelle zitelle: Rosanna Vecchiarelli e nella duplice veste: Liliana De Rosa , di Don Raffele: Felice De Cicco Su tutti lui, il cocciuto don Ferdinando, Salvatore Maccaro, rivelatosi anche il Papà di Clementino, l’artista di successo, il rapper italiano, amato dai giovani, così come la pacata Donna Concetta, Tina Spampinato è sua la mamma. A volte quando si dice che i figli somigliano ai genitori, questo è il caso, bravi tutti e tre padroni indiscussi del palcoscenico italiano. E’ stata una brillante interpretazione il  Non ti Pago della compagnia, un'opera dal testo divertente e piacevolmente leggero, che Eduardo stesso avrebbe gradito.

La Compagnia “Il Dialogo”, ben conoscendo la responsabilità di interpretare un classico del teatro, ha voluto omaggiare il grande Eduardo, nel finale, con gli attori raccolti intorno al quadro del grande autore, con le spalle rivolte al pubblico, facendo ascoltare voce e parole di Eduardo, un omaggio dovuto e voluto al grande Maestro

Maria Serritiello

 

Regia Ciro Ruoppo

Audio e luci : Ernesto Serpico

Scene: Carmine Ciccone

Direttore di Scena: Roberta Allocca

 

 


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