(in foto Giuseppe Plaitano)
Ringrazio il mio carissimo amico "Peppe" per il suo contributo al mio blog", ne aspetto altri.
Fonte: Il Saggio mensile di cultura
articolo di Giuseppe Plaitano
docente in discipline economiche e giuridiche
Per le enormi ricchezze artistiche, culturali, paesaggistiche
ed
enogastronomiche di cui dispone l’Italia è sicuramente una nazione
che
fonda buona parte della propria economia sul turismo. Ogni sua
area
geografica ha, però, la sua specifica vocazione in virtù delle
risorse
turistiche esistenti nel proprio territorio. Salerno, ad
esempio,
città che da pochi anni si è affacciata sul panorama
turistico
nazionale e internazionale, esprimerebbe una vocazione
tipicamente
rivolta ai vacanzieri della stagione estiva. Grazie alla sua
peculiare
posizione geografica, incastonata come una perla tra le due
famose
costiere amalfitana e cilentana, beneficia, infatti, di un clima
caldo
ma gradevole anche nelle lunghe estati mediterranee adatto al
turismo
balneare. Può contare, anche, sulle sue ricchezze enogastronomiche
che
proprio in estate provocano un’esplosione di odori, sapori ed
aromi
tipici delle zone costiere e che sono il fondamento della
celeberrima
Dieta Mediterranea, così definita dal biologo Angel
Keys.
Eppure, a dispetto di quanto appena detto, a Salerno sembra
paradossale
rilevare che la stagione nella quale si verificano i maggiori
afflussi
turistici sia l’inverno. Più in particolare nel periodo da Novembre
a
Gennaio, in concomitanza di alcuni eventi che si svolgono nel
capoluogo,
la città diventa meta di numerosi visitatori, che ormai
giungono da ogni
luogo nelle stradine caratteristiche del centro
storico e in tutti gli altri
luoghi di principale attrazione turistica.
Secondo quanto hanno scritto e
scrivono i principali tabloid, riviste e
siti internet del settore, l’evento
che ha permesso a Salerno di
raggiungere una notorietà incontrastata in campo
turistico, è LUCI
D’ARTISTA, una manifestazione ideata e pervicacemente
voluta dalla
Amministrazione comunale e dal suo sindaco Vincenzo De
Luca.
Questa manifestazione, che si svolge ormai da otto anni,
consiste
nell’allestimento nel centro cittadino e non solo
d'illuminazioni
e coreografie di luci artistiche, che sfruttando di volta in
volta
temi sempre diversi, attrae la curiosità di grandi e piccini.
Gruppi
turistici provenienti dalle varie zone limitrofe o anche da
altre regioni
giungono durante il periodo della manifestazione con
ogni mezzo di trasporto:
treni speciali, navi da crociera, navette bus
e soprattutto automobili,
intasando oltre il normale il sistema viario
di accesso alla città e i
parcheggi, che puntualmente risultano
affollati, in particolar modo durante i
weekend.
I flussi di visitatori poi che transitano nel centro storico,
cuore
della manifestazione Luci d’artista, determinano un
sovraffollamento
dei vicoli e dei corsi pedonali, tale da rendere
difficoltoso anche il
passeggio a piedi. Si determina allora la seconda
situazione
paradossale per la città, ossia per alleggerire il livello
di
saturazione turistica nei periodi suddetti, si
dovrebbero
“destagionalizzare” i flussi turistici di un periodo dell’anno che
per
una località che sorge sul mare sarebbero di bassa stagione.
Infine il
terzo paradosso nasce dalle considerazioni di una parte dei
cittadini
salernitani, i quali si sentono come “scippati” della
propria città, che nel
periodo di Luci d’artista per l’affollamento
turistico risulta poco
praticabile e vivibile. Le difficoltà che i
residenti devono fronteggiare
sono soprattutto relative alla mobilità,
alla fruibilità dei trasporti
pubblici, la pulizia delle strade e
l’affollamento dei luoghi tradizionali
del passeggio serale. Eppure i
benefici che il movimento turistico dovrebbe
generare per l’economia
locale, fondata prevalentemente sul commercio, la
ristorazione e
l’ospitalità, nonché per l’indotto, dovrebbero ben disporre
la
popolazione locale ad accettare ben volentieri questo “disagio”,
dovuto
all’arrivo in città di tanti visitatori.
Onestamente non si può ancora fare
un’analisi definitiva dei costi e
benefici derivanti da questo exploit
turistico di una città, che forse
non è ancora perfettamente preparata a
ricevere e accogliere grandi
masse di turisti, con servizi pubblici integrati
e funzionali
efficientemente organizzati per non creare disservizi e disagi
ai
turisti e agli stessi residenti. Ma come per tutte le
novità
riguardanti un contesto socioeconomico, ritengo che solo
con
l’esperienza e la pazienza di tutti gli operatori del
sistema
economico si potrà migliorare la gestione di questo fenomeno, che
può
generare certamente benefici per l’intera economia del territorio
e
risolvere finalmente tutti questi paradossi turistici del
tutto
originali.
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