Fonte: www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
Al Caffè dell'Artista di Salerno, l'associazione culturale, che riunisce i soci, ogni lunedì pomeriggio, presso il Circolo Ufficiali in via S. Benedetto, è stato presentato, il 4 febbraio, da Geppino Lauriello, medico specialista in quiescenza, un excursus sulla storia dell'operetta, dal titolo: "C'era una volta l'operetta". La nuova composizione multimediale, realizzata come sempre con l'ausilio tecnologico dell'informatico Mimmo Pagliara, segue al successo ottenuto, nella stessa sede, del lavoro "La belle époque".
Lo spettacolo mediatico ha ripercorso la storia dell'operetta, splendido intrattenimento musicale, che tenne banco nei migliori teatri d'Europa e d'Oltreoceano nella seconda metà dell'Ottocento e nella prima metà del Novecento, divertendo ed esaltando milioni di spettatori. Oggi l'operetta è praticamente caduta in oblio, passata alla storia dello spettacolo e sostituita dal Musical di origine americana, più vigoroso, frenetico ed elettrizzante. Raramente infatti è dato ai giorni nostri assistere ad un'operetta, se non a qualcuna, come La vedova allegra, che ancora oggi di tanto in tanto compare in cartellone. Le altre sono decisamente cadute nel dimenticatoio, pur avendo contrassegnato un'epoca, un gusto, un eccitante modo di divertirsi.
L'accurata ricerca mediatica, ha presentato, al folto pubblico presente, una carrellata di composizioni, selezionate tra quelle che ebbero maggiore successo all'epoca dei loro fastigi e delle quali tuttora è rimasto nelle nostre orecchie e nel ricordo il motivo di qualche aria. Si è avuto così il piacere di guardare spezzoni visivi conservati dalla teca Rai ed ascoltare alcuni brani di estremo godimento tratti dall'Orfeo all'Inferno di Offenbach, dal Pipistrello di Johann Strauss f. e via via da La vedova allegra di Lèhar, Addio giovinezza di Camasio e Oxilia, La principessa della czarda di Kalman, La duchessa del Bal Tabarin di Lombardo, L'acqua cheta di Petri e Novelli, Scugnizza di Lombardo e Costa, Il Paese dei campanelli di Lombardo e Ranzato, Cin cin là ancora di Lombardo e Ranzato, Al Cavallino bianco di Blumenthal e Kadelburg, per chiudere con Il Paese del sorriso di Léhar. Sono ritornate sullo schermo momenti musicali di intramontabile delizia come Tace il labbro, E' scabroso le donne studiar, Piemontesina bella, Salomè una rondine non fa primavera, Luna Tu, Balla la giava e l'indimenticabile Tu che m'hai preso il cuor.
Come al solito, Geppino Lauriello, nel presentare il suo lavoro di ricerca l'ha raccordato ad un percorso storico, sì da conferire alla presentazione non solo un momento di intrattenimento e di svago, ma anche un'occasione di apprendimento e di riflessione culturale certamente proficua.
Maria Serritiello
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