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mercoledì 23 novembre 2011

A Ricigliano (Sa) 31 anni fa, un rovinoso terremoto...


IL PONTE DI ANNIBALE
LA LEGGENDA NARRA CHE SIA STATO ANNIBALE A FARLO COSTRUIRE



PER SEMPRE IL RICORDO DELLA MIE DUE ALUNNE, VITTIME DEL DEVASTANTE SISMA
ANNA PIGARI E ROSA SABIA

RICIGLIANO

Territorio
Disteso sulle falde dell'Appennino campano-lucano a destra della valle del fiume Platano, il territorio di Ricigliano sovrasta la profonda forra di Romagnano al Monte, mentre a nord guarda i massicci montuosi di Marzano (1.530 metri), si trova ai limiti della provincia di Salerno, tra la Campania e la Basilicata e sorge in amena posizione su d'un colle.

I comuni limitrofi della Campania sono San Gregorio Magno e Romagnano al Monte; quelli della Basilicata Balvano e Muro Lucano (la cui frazione più vicina è Casale San Giuliano).
Ricigliano ha un' origine molto antica: i primi insediameneti risalgono all'epoca preistorica, come attestano i vari reperti rinvenuti sul territorio del comune. Di particolare interesse sono alcune tombe a fossa rinvenute nella contrada Cutruzzone o Cutruzzole.

Fu edificato dai greci, i quali dalla città di Tegna nel Peloponneso vennero in epoca remotissima a popolare la Lucania, di cui ne fece sempre parte. In tempi storici Ricigliano fu un vicus della vicina Volcei (oggi Buccino). Sotto i Romani era una città piuttosto importante a giudicare dal fatto che essa fu eretta a colonia latina. Tra i reperti di questo periodo è da segnalare, in località Santa Maria, la presenza di resti di una villa rustica romana.

Alarico re dei Goti distrusse dalle fondamenta l'antica Ricigliano e disfece i sette suoi casali che portavano il nome di S. Elia, S. Calogero, S. Jorio, S. Janni, S. Leucio, S. Pietro e San Zaccheria; i quali non furono più riedificati, il suo territorio venne affidato a Tancredi di San Fele. Nel secolo successivo l'imperatore Federico II indicò anche Ricigliano tra i borghi che dovevano contribuire a riparare il Castello di Buccino.

Dopo essere stato appannaggio di Pandolfo di Fasanella e di altri feudatari, Ricigliano passò ai D'Alemagna e in seguito alla famiglia Caracciolo con Giacomo, marchese di Brienza.

Intorno alla fine del XVII secolo, a seguito di un'asta bandita dal Sacro Regio Consiglio, divenne feudataria del paese la famiglia De Marinis, alla quale il territorio rimase fino all'ultimo titolare, Michele.

Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Buccino, appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie.

Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Buccino, appartenente al Circondario di Campagna.

Le origini del nome

Completamente priva di fondamento la tradizione secondo la quale il nome del paese deriverebbe da un recinctum Iani, ossia da un luogo recintato sacro a Giano, in quanto la parola recinctum in latino ha tutt'altro significato e anche per il fatto che in quella e in tutta la zona circostante non fu mai riscontrata traccia alcuna di un culto prestato a tale divinità . Il toponimo, molto più verosimilmente, deriva dal nomen latino Ricilius, che dovette appartenere alla gens che in epoca romana ebbe il possesso di un fundus posto allora in agro del municipium di Volcei (attale Buccino), l'estensione del quale corrispondeva, grosso modo, a quella dell'attuale territorio del comune di Ricigliano

Onorificenze

Medaglia d'oro al Merito Civile

«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione.»

— Terremoto dell'Irpinia 23 novembre 1980





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