di Maria Serritiello
Secondo appuntamento della
stagione teatrale “ Destinazione Comicità”, del Teatro Laboratorio Santa Margherita di
Salerno, con la compagnia “Il Dialogo” nella commedia “Non ti
pago” di Eduardo De Filippo.
Due spettacoli, il sabato
sera alle 21,00 e la domenica in replica alle 19,15, nei giorni 28 e 29 ottobre
e 4 e 5 Novembre
Si Legge sul sito
ufficiale della compagnia:
La compagnia Il
DIALOGO” nasce 50 anni fa, come aggregazione di giovani appassionati del
teatro che spontaneamente associandosi intesero dare vita ad un sogno… “portare
in scena le proprie emozioni”. I primi spettacoli
allestiti pagarono, ovviamente, lo scotto dell’improvvisazione organizzativa,
ma la dedizione alla causa e la forte determinazione dei fondatori tramutarono
ben presto il brutto anatroccolo in una struttura dai meccanismi ben oleati…. Ad
oggi, l’associazione vanta partecipazioni alle maggiori rassegne nazionali di
teatro amatoriale con numerosi riscontri in termini di premi e riconoscimenti
ottenuti in contesti ben distanti dalla propria realtà locale.
Non ti pago
Non ti pago
è una commedia in tre atti scritta da Eduardo De Filippo nel 1940
e viene messa in scena, per la prima volta, dalla compagnia "Teatro
Umoristico I De Filippo", l'8 dicembre 1940 al Teatro Quirino di Roma,
con discreto successo di pubblico.
La Compagnia Il
Dialogo, dopo il successo riconosciuto, per aver portato già in scena Napoli
Milionaria, si cimenta con un altro caposaldo della commedia eduardiana: Non
ti pago
Ferdinando Quagliuolo ha in
gestione un "banco lotto", ereditato dopo la morte del padre. Egli
stesso è un accanito giocatore, in cerca di numeri vincenti, a dispetto della
sua ripetuta sfortuna. Un suo impiegato, Mario Bertolini, al contrario,
inanella vincite su vincite, suscitando una feroce invidia nel suo datore di
lavoro. Mario fa la corte a sua figlia Stella, quasi a sua insaputa, con la
complicità della madre Concetta. Un giorno Mario annuncia la clamorosa vincita
di una quaterna del valore di 4.000.000 di lire con i numeri (1, 2, 3 e 4)
ricevuti in sogno, proprio dal defunto padre di Ferdinando, il quale va su
tutte le furie, s’ impossessa del biglietto fortunato e si rifiuta di
corrispondergli la vincita, rivendicando il diritto alla somma. La motivazione
risiede nel fatto che Bertolini era andato a vivere nell'appartamento dove
Ferdinando aveva vissuto fino alla morte del padre, quindi lo spirito di suo
padre si sarebbe rivolto a Mario per sbaglio, volendo destinare la vincita a
suo figlio. La disputa va avanti per due atti senza che Ferdinando cambi idea,
anzi lancia un anatema contro il possessore del biglietto, davanti
al ritratto di suo padre, invocando ogni tipo di incidente e disgrazia, qualora
i numeri vincenti fossero stati destinati dal padre a Don Ferdinando. A seguito
il povero Bartolino viene colto da una serie di disastri tanto da rinunciare al
famoso biglietto. La vicenda si conclude con la resa completa del mal capitato
al volere di Don Ferdinando, che avendo avuto ragione sul fortunato pretendente
di sua figlia Stella, gli concede anche la sua mano e i 4 milioni saranno la
dote della giovane figliola.
Nel portare in scena
un'opera di Eduardo c'è sempre il rischio palese o di eseguire un’ordinaria
imitazione o di farne una sbiadita macchietta. Tutto questo non è accaduto,
perché la compagnia de Il Dialogo ne ha dato una versione autonoma,
lineare e dignitosa. Tutti hanno interpretato il ruolo assegnatogli con
puntuale precisione e caratterizzato i personaggi con estrema bravura. Ognuno
ha dato alla propria parte il segno preciso di essere stato scelto, non a caso,
ma perché adatto al ruolo, cosicché tutti hanno concorso al successo di questo
lavoro, perciò bravi in egual misura e non solo, don Ferdinando: Salvatore
Maccaro e donna Concetta: Tina Spampinato ma anche quelle dell’avvocato:
Giuseppe Trinchesi, dell’uomo di fiducia: Alfredo Lace, della
cameriera: Lucrezia Manganelli, di Mario Bertolino: Antonio Mauro,
della zia di Bertolino: Liliana De Rosa, di Stella: Roberta Allocca, delle
sorelle zitelle: Rosanna Vecchiarelli e nella duplice veste: Liliana
De Rosa , di Don Raffele: Felice De Cicco Su tutti lui, il cocciuto
don Ferdinando, Salvatore Maccaro, rivelatosi anche il Papà di Clementino,
l’artista di successo, il rapper italiano, amato dai giovani, così come la
pacata Donna Concetta, Tina Spampinato è sua la mamma. A volte quando si
dice che i figli somigliano ai genitori, questo è il caso, bravi tutti e tre
padroni indiscussi del palcoscenico italiano. E’ stata una brillante interpretazione
il Non ti Pago della compagnia, un'opera
dal testo divertente e piacevolmente leggero, che Eduardo stesso avrebbe
gradito.
La Compagnia “Il Dialogo”,
ben conoscendo la responsabilità di interpretare un classico del teatro, ha
voluto omaggiare il grande Eduardo, nel finale, con gli attori raccolti intorno
al quadro del grande autore, con le spalle rivolte al pubblico, facendo
ascoltare voce e parole di Eduardo, un omaggio dovuto e voluto
al grande Maestro
Maria Serritiello
Regia Ciro Ruoppo
Audio e luci : Ernesto
Serpico
Scene: Carmine Ciccone
Direttore di Scena:
Roberta Allocca
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